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Giulio Douhet
Il dominio dell'aria

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  • LIBRO PRIMO
    • PARTE QUARTA   L'ORGANIZZAZIONE
      • CAP. XX   AVIAZIONE INDIPENDENTE
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CAP. XX

 

AVIAZIONE INDIPENDENTE

 

Per contrasto coll'Aviazione ausiliaria, e per non usare parole che in un primo periodo potrebbero sembrare troppo grosse, chiamerò Aviazione indipendente, invece che Armata Aerea, il complesso di quei mezzi aviatorii destinati a compiere missioni di guerra alle quali né l'Esercito né la Marina possono in alcun modo contribuire. Questi mezzi esistono embrionalmente già oggi, e sono costituiti dalla così detta Aviazione da bombardamento e da caccia.

Le offese che si possono portare sul nemico oltre la linea di battaglia, dove non può giungere l'azione delle armi terrestri e marittime, possono riuscire utili sia all'Esercito che alla Marina. Ma, appunto perché possono riuscire utili all'uno ed all'altra, sono mezzi che non debbono essere messi a disposizione dell'uno e dell'altra, se non altro, per non dividerli. Né si dica che l'Esercito adopera per il bombardamento apparecchi capaci di atterrare e la Marina apparecchi capaci di ammarare: per bombardare un porto nemico si può partire anche da terra, come si può partire anche dal mare per bombardare una città dell'interno, e ciò l'esperienza della passata guerra lo ha già provato.

L'aviazione da caccia, anche nel limitato concetto attuale del dominio dell'aria, è incaricata, se non di svolgere la guerra nell'aria, di combattere nell'aria; quindi, per le stesse ragioni sopra esposte, non deve dipendere né dall'Esercito né dalla Marina. Se l'uno e l'altra vorranno conservare unità da caccia per la polizia del cielo, è cosa che riguarda l'organizzazione dall'Aviazione ausiliaria dell'Esercito e della Marina.

Ho lungamente svolto le ragioni per le quali ritengo che si imponga, fin d'ora, la costituzione di una forza aerea indipendente avente la missione essenziale di conquistare, in caso di conflitto, il dominio dell'aria. Ho detto anche che, a mio parere, i concetti che reggono attualmente l'aviazione da bombardamento e da caccia non rispondono allo scopo, e come si dovrebbe provvedere.

In qualunque modo possa dissentirsi dalle opinioni da me espresse, credo che almeno si possa consentire in questo: Non è possibile, oggi, non provvedere a mettersi in condizioni di combattere nell'aria.

Un primo passo dovrebbe quindi essere quello di distaccare l'aviazione da bombardamento e quella da caccia, per costituire il primo nucleo indipendente, germe di ciò che, in un avvenire non lontano, qualunque forma assuma, diventerà l'Armata Aerea.

L'aviazione indipendente risulterà più o meno forte a seconda dei mezzi che le verranno concessi, ma appunto perché deve essere indipendente, e quindi possedere nel suo ambito la maggiore libertà di azione, siano pochi o molti i mezzi che le saranno concessi, questi debbono risultare da un bilancio indipendente. Questo bilancio crescerà man mano che nella coscienza pubblica andrà chiarendosi l'importanza del dominio dell'aria.

Parimenti indipendenti dovranno risultare l'organizzazione e l'impiego. Figlia dell'Esercito e della Marina, questa Aviazione ha ormai raggiunto la maggiore età e deve venire emancipata.

Occorre quindi creare un Ente che vi sopraintenda: ente che dovrà essere costituito da persone familiari coll'arte della guerra in generale, aperte alle nuove idee, guardanti verso l'avvenire, senza preconcetti ritardatori.

Non sarà affatto necessario che queste persone siano tecniche: è sufficiente che conoscano le possibilità del mezzo aereo: qui non si tratta di studiare quale sia il miglior profilo dell'ala, ma di determinare quali sono i mezzi tecnici più adatti per costituire una forza bellica e quale deve esserne il miglior impiego per ottenerne il massimo rendimento.

Questo ente dovrà porsi il problema e risolverlo. Se il problema, nel suo insieme, è vasto e complesso, il fatto che è necessario, per lo stato di fatto delle cose, partire dal piccolo ne facilita la risoluzione, e permette anche di riparare, lungo la via e senza grave danno, agli errori che potranno venire commessi.

A questo ente spetta creare la terza branca dell'arte della guerra, quella relativa alla guerra aerea; e dico creare, perché nulla esiste: ad esso l'attuale aviazione da caccia e da bombardamento, rese indipendenti, potranno servire come mezzi d'esperienza. In fine questo ente, fatte le debite proporzioni, dovrebbe rappresentare per le forze aeree ciò che rappresenta per l'Esercito il Consiglio dell'Esercito, e funzionare in modo analogo.

I lettori si convinceranno che, non ostante io abbia presentato ai loro occhi quadri grandiosi, le mie proposte pratiche si mantengono in limiti molto modesti.

 

 

 




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