CAP.
XX
AVIAZIONE
INDIPENDENTE
Per contrasto coll'Aviazione
ausiliaria, e per non usare parole che in un primo periodo potrebbero sembrare
troppo grosse, chiamerò Aviazione indipendente, invece che Armata Aerea, il
complesso di quei mezzi aviatorii destinati a compiere missioni di guerra alle
quali né l'Esercito né la
Marina possono in alcun modo contribuire. Questi mezzi
esistono embrionalmente già oggi, e sono costituiti dalla così detta Aviazione
da bombardamento e da caccia.
Le offese che si possono
portare sul nemico oltre la linea di battaglia, là dove non può giungere
l'azione delle armi terrestri e marittime, possono riuscire utili sia
all'Esercito che alla Marina. Ma, appunto perché possono riuscire utili all'uno
ed all'altra, sono mezzi che non debbono essere messi a disposizione dell'uno e
dell'altra, se non altro, per non dividerli. Né si dica che l'Esercito adopera
per il bombardamento apparecchi capaci di atterrare e la Marina apparecchi capaci di
ammarare: per bombardare un porto nemico si può partire anche da terra, come si
può partire anche dal mare per bombardare una città dell'interno, e ciò
l'esperienza della passata guerra lo ha già provato.
L'aviazione da caccia,
anche nel limitato concetto attuale del dominio dell'aria, è incaricata, se non
di svolgere la guerra nell'aria, di combattere nell'aria; quindi, per le stesse
ragioni sopra esposte, non deve dipendere né dall'Esercito né dalla Marina. Se
l'uno e l'altra vorranno conservare unità da caccia per la polizia del cielo, è
cosa che riguarda l'organizzazione dall'Aviazione ausiliaria dell'Esercito e
della Marina.
Ho lungamente svolto le
ragioni per le quali ritengo che si imponga, fin d'ora, la costituzione di una
forza aerea indipendente avente la missione essenziale di conquistare, in caso di
conflitto, il dominio dell'aria. Ho detto anche che, a mio parere, i concetti
che reggono attualmente l'aviazione da bombardamento e da caccia non rispondono
allo scopo, e come si dovrebbe provvedere.
In qualunque modo possa
dissentirsi dalle opinioni da me espresse, credo che almeno si possa consentire
in questo: Non è possibile, oggi, non provvedere a mettersi in condizioni di
combattere nell'aria.
Un primo passo dovrebbe
quindi essere quello di distaccare l'aviazione da bombardamento e quella da
caccia, per costituire il primo nucleo indipendente, germe di ciò che, in un
avvenire non lontano, qualunque forma assuma, diventerà l'Armata Aerea.
L'aviazione indipendente
risulterà più o meno forte a seconda dei mezzi che le verranno concessi, ma
appunto perché deve essere indipendente, e quindi possedere nel suo ambito la
maggiore libertà di azione, siano pochi o molti i mezzi che le saranno
concessi, questi debbono risultare da un bilancio indipendente. Questo bilancio
crescerà man mano che nella coscienza pubblica andrà chiarendosi l'importanza
del dominio dell'aria.
Parimenti indipendenti
dovranno risultare l'organizzazione e l'impiego. Figlia dell'Esercito e della
Marina, questa Aviazione ha ormai raggiunto la maggiore età e deve venire
emancipata.
Occorre quindi creare un
Ente che vi sopraintenda: ente che dovrà essere costituito da persone familiari
coll'arte della guerra in generale, aperte alle nuove idee, guardanti verso
l'avvenire, senza preconcetti ritardatori.
Non sarà affatto
necessario che queste persone siano tecniche: è sufficiente che conoscano le
possibilità del mezzo aereo: qui non si tratta di studiare quale sia il miglior
profilo dell'ala, ma di determinare quali sono i mezzi tecnici più adatti per
costituire una forza bellica e quale deve esserne il miglior impiego per
ottenerne il massimo rendimento.
Questo ente dovrà porsi
il problema e risolverlo. Se il problema, nel suo insieme, è vasto e complesso,
il fatto che è necessario, per lo stato di fatto delle cose, partire dal piccolo
ne facilita la risoluzione, e permette anche di riparare, lungo la via e senza
grave danno, agli errori che potranno venire commessi.
A questo ente spetta
creare la terza branca dell'arte della guerra, quella relativa alla guerra
aerea; e dico creare, perché nulla esiste: ad esso l'attuale aviazione da
caccia e da bombardamento, rese indipendenti, potranno servire come mezzi
d'esperienza. In fine questo ente, fatte le debite proporzioni, dovrebbe
rappresentare per le forze aeree ciò che rappresenta per l'Esercito il
Consiglio dell'Esercito, e funzionare in modo analogo.
I lettori si
convinceranno che, non ostante io abbia presentato ai loro occhi quadri
grandiosi, le mie proposte pratiche si mantengono in limiti molto modesti.
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