CAP.
XXII
ATTIVITÀ DELL'AVIAZIONE
CIVILE CHE INTERESSANO DIRETTAMENTE LA DIFESA NAZIONALE
Sono, evidentemente,
quelle che preparano mezzi direttamente utilizzabili dalla Difesa
nazionale, cioè dall'aviazione indipendente e dall'aviazione ausiliaria.
La navigazione aerea di
carattere civile impiega apparecchi, produce e mantiene in esercizio piloti,
usa accessori aviatori vani, ossia prepara e tiene pronti mezzi direttamente
utilizzabili dalla Difesa nazionale, purché soddisfino a certe condizioni: per
esempio, che gli apparecchi possano venire facilmente e rapidamente utilizzati
in guerra.
Perciò la Difesa nazionale è
interessata allo sviluppo della aviazione civile per quanto i mezzi che questa
prepara rispondono anche ai suoi fini.
Per quanto riguarda la
preparazione tecnica aviatoria del personale, condizione sufficiente si è che
il personale aviatorio civile possa venire, al caso, immediatamente mobilitato,
e si obblighi, in tempo di pace, a ricevere quel complemento di istruzione che
lo abilita ai servizi di guerra.
A queste condizioni gli
organi aviatorii della Difesa nazionale hanno tutto l'interesse che l'aviazione
civile produca e mantenga in esercizio tale personale, e, perciò, possono
sussidiare, a questo scopo, le iniziative civili.
Ed in questo senso il
sussidio può essere notevole. Si calcoli, di fatto, che cosa costa all'Amm.
Milit. preparare e mantenere in esercizio un pilota:
tale costo è il limite
massimo del sussidio che l'Amministrazione militare può concedere alle
iniziative civili per ogni pilota preparato e mantenuto in esercizio; ma questo
limite massimo è così alto che il sussidio può essere mantenuto, raggiungendo
una notevole economia, molto al di sotto di esso.
Per quanto riguarda gli
apparecchi, esiste attualmente, nell'ambito dell'aviazione militare, il
preconcetto che gli apparecchi civili non possano essere usati militarmente,
perché, si dice, i due tipi debbono presentare caratteristiche differenti.
Ho definito questa
opinione: preconcetto, perché, indipendentemente da qualsiasi altra
considerazione, sta questo fatto: nessuna nazione al mondo è tanto ricca da
poter mantenere pronta una adeguata forza aerea prettamente militare, perciò,
necessariamente, tutte dovranno mettersi in grado di utilizzare militarmente le
risorse delle rispettive aviazioni civili.
Certo che, in senso
assoluto, l'apparecchio che deve rispondere contemporaneamente a bisogni civili
e militari non si presenterà come un perfetto apparecchio civile, né come un
perfetto apparecchio militare.
Ma l'assoluto non
esiste. In pratica bisogna sempre sapere conciliare gli estremi, e, nel fatto,
tale conciliazione riuscirà di sommo vantaggio all'aviazione da guerra, perché,
fondandosi su quella civile operante, potrà disporre sempre di apparecchi di
tipo recente, mentre, fondandosi unicamente sui suoi mezzi, spesso risulterebbe
armata di anticaglie.
Il preconcetto dipende
anche dal fatto che l'aviazione militare, oggi, si basa quasi esclusivamente su
apparecchi a caratteristiche estreme, mentre quella civile non può fondarsi che
su apparecchi a caratteristiche medie. Ma con apparecchi a caratteristiche
estreme non si fa la guerra aerea, se pure talvolta si può combattere
nell'aria.
La guerra si fa colle
masse, e le masse sono composte di medie. Trattando dell'Armata Aerea ho dimostrato
come essa appunto abbia bisogno di apparecchi a caratteristiche medie e simili
a quelle che debbono presentare gli apparecchi commerciali.
L'aviazione da guerra
potrà quindi utilizzare apparecchi d'uso civile presentanti speciali - non
eccezionali - requisiti, e l'aviazione civile, in vista dei vantaggi che il
piegarsi a tali condizioni le procurerà, non avrà difficoltà a farlo.
Se si pensa che cosa
costa per ogni giornata di efficienza un apparecchio militare, si ha subito
l'idea del limite massimo del sussidio che l'Amministrazione militare può
concedere, nel proprio interesse, ad ogni giornata di efficienza di un
apparecchio civile, che in caso di guerra possa venire immediatamente
utilizzato, limite massimo dal quale si potrebbe scendere notevolmente,
raggiungendo anche qui notevolissime economie.
Queste poche
considerazioni bastano a dimostrare quale concorso potrebbe dare, pur
provvedendo esclusivamente al proprio interesse, l'aviazione militare e quella
civile.
Questo concorso di
carattere finanziario dovrebbe logicamente venire concesso sui bilanci
dell'aviazione militare, e siccome, collo sviluppo dell'aviazione civile, esso
andrebbe riducendosi man mano che l'aviazione civile venisse a guadagnarsi più
agevolmente la vita, così mano mano l'aviazione militare, dirò così, di
carattere permanente potrebbe ridursi ad un minimo, pur mettendosi in grado di
presentare, in caso di conflitto, coi complementi civili mobilitati, la massima
potenza.
Ma l'entità di tale
concorso, dovendo venire determinato nell'interesse dell'aviazione militare,
non può essere stabilito che dall'autorità militare (aviazione indipendente od
ausiliaria) perché solo questa è competente a determinare le condizioni alle
quali debbono rispondere le risorse aviatorie civili per essere ad essa
direttamente utili.
Non basta. L' aviazione
militare può ancora concorrere allo sviluppo dell'aviazione civile affidando a
questa tutto ciò che non ha carattere strettamente militare.
L'istruzione al
pilotaggio, dei motoristi, dei montatori, ecc. tutte le istruzioni speciali
aviatorie non presentano alcun carattere strettamente militare: militari o
borghesi, i piloti debbono rendersi padroni dei loro apparecchi; in divisa o in
civile, i motoristi debbono conoscere i motori e saperli far marciare.
Perciò tutta
l'istruzione speciale aviatoria può venire affidata all'iniziativa privata:
ciò, oltre ad alleggerire gli organi dell'aviazione militare, renderà
certamente una tale istruzione meno costosa, mentre ecciterà iniziative
aviatorie civili.
Lo Stato non è un buon
industriale: perciò sarà anche vantaggioso alleggerire l'aviazione militare di
tutti gli stabilimenti di costruzione o di riparazione del materiale aviatorio,
ed anche ciò darà impulso alle iniziative aviatorie civili.
Molto quindi può l'aviazione
militare in favore di quella civile, pure agendo nel proprio interesse ed
evitando dannose interferenze, purché le diverse attribuzioni vengano
nettamente chiarite e si agisca con larghezza d'intendimenti, senza preconcetti
e staccandosi dalla tradizione che si è andata già formando non ostante la
giovinezza della cosa.
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