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Giulio Douhet
Il dominio dell'aria

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  • LIBRO PRIMO
    • PARTE QUARTA   L'ORGANIZZAZIONE
      • CAP. XXII   ATTIVITÀ DELL'AVIAZIONE CIVILE CHE INTERESSANO DIRETTAMENTE LA DIFESA NAZIONALE
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CAP. XXII

 

ATTIVITÀ DELL'AVIAZIONE CIVILE CHE INTERESSANO DIRETTAMENTE LA DIFESA NAZIONALE

 

Sono, evidentemente, quelle che preparano mezzi direttamente utilizzabili dalla Difesa nazionale, cioè dall'aviazione indipendente e dall'aviazione ausiliaria.

La navigazione aerea di carattere civile impiega apparecchi, produce e mantiene in esercizio piloti, usa accessori aviatori vani, ossia prepara e tiene pronti mezzi direttamente utilizzabili dalla Difesa nazionale, purché soddisfino a certe condizioni: per esempio, che gli apparecchi possano venire facilmente e rapidamente utilizzati in guerra.

Perciò la Difesa nazionale è interessata allo sviluppo della aviazione civile per quanto i mezzi che questa prepara rispondono anche ai suoi fini.

Per quanto riguarda la preparazione tecnica aviatoria del personale, condizione sufficiente si è che il personale aviatorio civile possa venire, al caso, immediatamente mobilitato, e si obblighi, in tempo di pace, a ricevere quel complemento di istruzione che lo abilita ai servizi di guerra.

A queste condizioni gli organi aviatorii della Difesa nazionale hanno tutto l'interesse che l'aviazione civile produca e mantenga in esercizio tale personale, e, perciò, possono sussidiare, a questo scopo, le iniziative civili.

Ed in questo senso il sussidio può essere notevole. Si calcoli, di fatto, che cosa costa all'Amm. Milit. preparare e mantenere in esercizio un pilota:

tale costo è il limite massimo del sussidio che l'Amministrazione militare può concedere alle iniziative civili per ogni pilota preparato e mantenuto in esercizio; ma questo limite massimo è così alto che il sussidio può essere mantenuto, raggiungendo una notevole economia, molto al di sotto di esso.

Per quanto riguarda gli apparecchi, esiste attualmente, nell'ambito dell'aviazione militare, il preconcetto che gli apparecchi civili non possano essere usati militarmente, perché, si dice, i due tipi debbono presentare caratteristiche differenti.

Ho definito questa opinione: preconcetto, perché, indipendentemente da qualsiasi altra considerazione, sta questo fatto: nessuna nazione al mondo è tanto ricca da poter mantenere pronta una adeguata forza aerea prettamente militare, perciò, necessariamente, tutte dovranno mettersi in grado di utilizzare militarmente le risorse delle rispettive aviazioni civili.

Certo che, in senso assoluto, l'apparecchio che deve rispondere contemporaneamente a bisogni civili e militari non si presenterà come un perfetto apparecchio civile, né come un perfetto apparecchio militare.

Ma l'assoluto non esiste. In pratica bisogna sempre sapere conciliare gli estremi, e, nel fatto, tale conciliazione riuscirà di sommo vantaggio all'aviazione da guerra, perché, fondandosi su quella civile operante, potrà disporre sempre di apparecchi di tipo recente, mentre, fondandosi unicamente sui suoi mezzi, spesso risulterebbe armata di anticaglie.

Il preconcetto dipende anche dal fatto che l'aviazione militare, oggi, si basa quasi esclusivamente su apparecchi a caratteristiche estreme, mentre quella civile non può fondarsi che su apparecchi a caratteristiche medie. Ma con apparecchi a caratteristiche estreme non si fa la guerra aerea, se pure talvolta si può combattere nell'aria.

La guerra si fa colle masse, e le masse sono composte di medie. Trattando dell'Armata Aerea ho dimostrato come essa appunto abbia bisogno di apparecchi a caratteristiche medie e simili a quelle che debbono presentare gli apparecchi commerciali.

L'aviazione da guerra potrà quindi utilizzare apparecchi d'uso civile presentanti speciali - non eccezionali - requisiti, e l'aviazione civile, in vista dei vantaggi che il piegarsi a tali condizioni le procurerà, non avrà difficoltà a farlo.

Se si pensa che cosa costa per ogni giornata di efficienza un apparecchio militare, si ha subito l'idea del limite massimo del sussidio che l'Amministrazione militare può concedere, nel proprio interesse, ad ogni giornata di efficienza di un apparecchio civile, che in caso di guerra possa venire immediatamente utilizzato, limite massimo dal quale si potrebbe scendere notevolmente, raggiungendo anche qui notevolissime economie.

Queste poche considerazioni bastano a dimostrare quale concorso potrebbe dare, pur provvedendo esclusivamente al proprio interesse, l'aviazione militare e quella civile.

Questo concorso di carattere finanziario dovrebbe logicamente venire concesso sui bilanci dell'aviazione militare, e siccome, collo sviluppo dell'aviazione civile, esso andrebbe riducendosi man mano che l'aviazione civile venisse a guadagnarsi più agevolmente la vita, così mano mano l'aviazione militare, dirò così, di carattere permanente potrebbe ridursi ad un minimo, pur mettendosi in grado di presentare, in caso di conflitto, coi complementi civili mobilitati, la massima potenza.

Ma l'entità di tale concorso, dovendo venire determinato nell'interesse dell'aviazione militare, non può essere stabilito che dall'autorità militare (aviazione indipendente od ausiliaria) perché solo questa è competente a determinare le condizioni alle quali debbono rispondere le risorse aviatorie civili per essere ad essa direttamente utili.

Non basta. L' aviazione militare può ancora concorrere allo sviluppo dell'aviazione civile affidando a questa tutto ciò che non ha carattere strettamente militare.

L'istruzione al pilotaggio, dei motoristi, dei montatori, ecc. tutte le istruzioni speciali aviatorie non presentano alcun carattere strettamente militare: militari o borghesi, i piloti debbono rendersi padroni dei loro apparecchi; in divisa o in civile, i motoristi debbono conoscere i motori e saperli far marciare.

Perciò tutta l'istruzione speciale aviatoria può venire affidata all'iniziativa privata: ciò, oltre ad alleggerire gli organi dell'aviazione militare, renderà certamente una tale istruzione meno costosa, mentre ecciterà iniziative aviatorie civili.

Lo Stato non è un buon industriale: perciò sarà anche vantaggioso alleggerire l'aviazione militare di tutti gli stabilimenti di costruzione o di riparazione del materiale aviatorio, ed anche ciò darà impulso alle iniziative aviatorie civili.

Molto quindi può l'aviazione militare in favore di quella civile, pure agendo nel proprio interesse ed evitando dannose interferenze, purché le diverse attribuzioni vengano nettamente chiarite e si agisca con larghezza d'intendimenti, senza preconcetti e staccandosi dalla tradizione che si è andata già formando non ostante la giovinezza della cosa.

 

 

 




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