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Giulio Douhet
Il dominio dell'aria

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  • LIBRO PRIMO
    • PARTE QUARTA   L'ORGANIZZAZIONE
      • CAP. XXIII   ATTIVITÀ AVIATORIE CIVILI NON INTERESSANTI DIRETTAMENTE LA DIFESA NAZIONALE
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CAP. XXIII

 

ATTIVITÀ AVIATORIE CIVILI NON INTERESSANTI DIRETTAMENTE LA DIFESA NAZIONALE

 

Di tali attività, che pure, come tutte le altre attività nazionali, interessano indirettamente la Difesa nazionale, l'Autorità militare non deve occuparsi, e ciò per non ingerirsi in questioni che non le competono, per alleggerire i suoi organi e per evitare dannose interferenze. Tali attività debbono essere sorrette dallo Stato in quanto rappresentano un interesse collettivo, ma per mezzo di un bilancio a parte, che potrà essere più o meno grande a seconda che gli organi statali competenti lo riterranno utile.

Fanno parte di queste attività tutto ciò che riguarda il progresso scientifico industriale dell'aviazione, tutto ciò che vale a mettere in luce, nel campo delle competizioni internazionali, la nostra industria aviatoria, tutto ciò che riflette manifestazioni aviatorie commerciali e sportive, ecc. cui la Difesa nazionale non può dare alcun concorso per mancanza di reciprocità.

La Difesa nazionale approfitta indirettamente di tutti i progressi scientifico-industriali dell'aviazione, ma gli organi ad essa preposti non sono competenti a promuovere questo progresso. Tutti gli stabilimenti scientifico-sperimentali militari dovrebbero passare nel campo civile ed, a mio parere, alla dipendenza del Ministero dell'istruzione pubblica, dato che gli studi scientifici e sperimentali in ordine alla tecnica aviatoria non presentano alcun carattere essenzialmente militare. Tali stabilimenti debbono venir messi alla portata di tutti gli studiosi, vestano essi o no la divisa, evitando così una monopolizzazione che, come tutte le monopolizzazioni, riesce di meschino rendimento.

Per i loro scopi particolari, le autorità aviatorie militari possono aver bisogno di apparecchi da volo presentanti speciali requisiti, ed, in tal caso, le dette autorità non avranno altro da fare che rivolgersi agli istituti aeronautici civili perché studino e concretino apparecchi rispondenti alle loro speciali esigenze, e, certo, troveranno in tali istituti una migliore rispondenza per il maggior complesso di attività che essi conterranno.

Così pure l'autorità aviatoria militare deve disinteressarsi completamente di tutto ciò che ha tratto alla sicurezza degli apparecchi civili ed all'abilità professionale dei piloti non militari, nello stesso modo come si disinteressa del modo col quale vengono costruiti gli automobili e della abilitazione alla condotta dei medesimi.

Se, per la salvaguardia dei cittadini, lo Stato crede dover intervenire in tali attività, vi deve intervenire mediante organi di carattere civile, come interviene ad esempio per la verifica delle caldaie a vapore, degli impianti elettrici, nella concessione di patenti da chauffeur, ecc.

L'intervento militare, oltre ad appesantire gli organi militari con funzioni estranee alla loro competenza, crea dissensi fra l'aviazione militare e quella civile, dissensi che conviene evitare nell'interesse sia dell'una che dell'altra. Per far conoscere ed apprezzare l'industria nazionale occorre talvolta organizzare gare, concorsi, ecc. Anche di ciò l'autorità militare deve disinteressarsi, come si disinteressa di simili attività in altri campi, od al massimo prendervi parte eccezionalmente, con complessi puramente militari, come fa, ad esempio, per le gare di pattuglie di cavalleria in determinate attività sportive.

Similmente può darsi che si sviluppino attività aviatorie di diverso genere, sportive, turistiche, ecc., sulle quali l'aviazione militare non ha a che vedere.

Gli enti aviatori militari debbono sbarazzarsi di tutta questa ibrida bardatura che attualmente grava sulle loro spalle, li rende pesanti e li impaccia nei movimenti. Tali enti si propongono scopi precisi e di una importanza che andrà sempre crescendo: necessita perciò che non vengano distratti da altre cure.

Come ho detto, lo Stato deve stabilire per lo sviluppo delle attività aviatorie civili non direttamente interessanti la Difesa nazionale uno speciale bilancio. Sul modo di ripartire questo bilancio in favore delle diverse attività, l'Autorità militare non è competente. Occorrerebbe perciò creare una Commissione consultiva di carattere civile, competente a studiare e proporre il miglior impiego del bilancio dell'aviazione civile.

 

 

 




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