Parte
1 I| in suon profondo e rotto:~Era Gesù, che in suo poter condotto,~
2 II| mondo l’ordine e le forme.~V’era l’eterna Sapïenza, e i gravi~
3 II| fabbro compita ancor non era.~Di sua vaghezza inutile
4 II| E qui, siccome~Di Giove era il voler, composto ai santi~
5 II| la fierezza:~Nè diversa era l’onda cïanea,~O quella
6 II| inebbriava,~E tutta odor d’Olimpo era la reggia.~De’ bei serti
7 II| morte è l’ignoranza.~Tal era della diva il canto arcano,~
8 II| guerra,~Delle italiche spade era la prima.~Or che in regno
9 II| Fiamma scorrea, che l’alma era del mondo.~Tutto avea vita
10 II| superbo e di sè stesso amante~Era quel fior; quell’altro al
11 II| dolce da quel bosco al core,~Era il lamento di regal donzella~
12 II| Il mar che regno in prima era d’un dio~Scotitor della
13 III| Già vinta dell’inferno era la pugna,~E lo spirto d’
14 III| E la mortal prigione ond’era uscita~Subito indietro a
15 III| tutta pinta di rossor com’era~Parlar, dolersi, dimandar
16 III| soglie già varcate avea.~Era il tempo che tolto al procelloso~
17 III| ghiotte,~E tutta di lor bruna era la via.~Qual da fesse muraglie
18 III| tutto:~Tale il senno supremo era di Dio.~Canterò l’ira dell’
19 III| gote si parean coverte.~Era un vel bianco della prima
20 III| letto e la regal cortina.~V’era l’urto in un’altra ed il
21 III| sangue, di che tutto orrendo~Era intorno il terreno abbominoso,~
22 III| Saturnini e mostri.~Colmo era in somma de’ delitti il
23 III| Per laudarlo che giunto era il tiranno:~Ahi! che pensando
24 III| eran leggi; il gran patto era solenne;~Ma fu calpesto.
25 III| replicar s’udiro,~E l’inferno era tutto in Inghilterra.~Sedea
26 III| riverenti.~D’ogni parte quetato era lo squillo~Delle angeliche
27 III| le dovea si tace.~Meglio era pur dal ferro aver la morte,~
28 III| quell’alme finito ancor non era,~Che di note sembianze altra
29 III| Roma.~Alla fronte lasciva era cappello~Il berretto di
30 III| amato~Di costei che del loco era la diva,~E più del cor che
31 III| e della manca il dosso~Era letto alla guancia irta
32 III| accompagnava.~Tutto quanto l’olimpo era un sorriso~D’amor; nè dirlo
33 III| infelice afflisse,~E lei, ch’era pur diva, in tanto lutto~
34 III| leggiadra abitatrice, ed era~Il suo nome Feronia. I laurentini~
35 III| Feronia la beltà crescea.~Era diletto suo di peregrine~
36 III| riferir, la patria, il nome?~V’era la rosa che mandâr primieri~
37 III| fiammante rival giunto non era,~Che, di corpo minor, ma
38 III| Ausonia; chè il voler tal era~Del supremo amator: e non
39 III| E la bionda inventrice era con lui~Dell’auree spiche
40 III| addietro, e donde tolta~S’era la nube, in piè rizzarsi
41 III| misera Feronia; e, siccome era~Scomposta i veli e le bende
42 III| l’infelice. Ahi! dunque~Era da tanto un amoroso errore?~
43 III| e Tiburte; e non lontano~Era di Cinzia il sacro lago
44 III| De’ suoi vaghi giardini era la cura.~Il tremendo Amaseno
45 III| SECONDO~ ~Già tutto di Feronia era il bel regno~In orrenda
46 III| offesa.~E pur avola a Bacco era colei,~E a Venere nipote;
47 III| trascorse memorie e le future.~Era a vedersi da una parte il
48 III| Assiria e dell’Egitto.~V’era una balza dall’opposta fronte,~
49 III| nume nulla cosa è bella.~V’era Lucina, a cui fûr date in
50 III| Latona~L’alma figlia pur v’era, a cui dolenti~S’odon nel
51 III| industre Vulcan l’opra tal era,~Mirabile, immortale. Affumicato~
52 III| assunta~Al concilio de’ numi era la druda;~E seguì, che per
53 III| immane~Fendimento di rupi era disceso,~Buio baratro immenso,
54 III| amorose. Uscito intanto~Era Vulcan dalla tremenda buca~
55 III| cultor, dal letticciuolo~Era surto con l’alba, e del
56 III| diva lamentossi, e tacque.~Era la notte, e d’ogni parte
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