Libro
1 I| era fondare la romana gente.~
2 I| Marito a questa donna era Sicheo~
3 I| tale era Dido, tale procedea~
4 I| Era quella la meta;~
5 I| e del bene e del male! Era il re nostro~
6 I| cavalli avea, com'era grande Achille.~
7 II| nostra non era avversa, ei n'avea spinti~
8 II| offerto a lor s'era da sé, pur questo~
9 II| Mentr'ei saldo nel regno era e fioriva~
10 II| Né speranza era in me piú di vedere~
11 II| Era l'ora che il primo sonno
12 II| da le redini. Ahimè qual era! quanto~
13 II| era difesa già dal braccio mio.~
14 II| Que' dí per sorte era venuto a Troia~
15 II| e che, s'era destin ch'io pur cadessi,~
16 II| V'era un adito ascoso, agevol
17 II| Era in mezzo a la casa e sotto
18 II| de la porta, onde uscito era, ritorno,~
19 III| era l'estate e il padre Anchise
20 III| candido un toro. Era ivi presso un poggio,~
21 III| quando omai disperato era de l'armi~
22 III| Era la notte, e il sonno per
23 III| divina (né sopore era già quello,~
24 III| progenitori, e che ingannato egli era~
25 III| ché non v'era splendor d'astri né il polo~
26 IV| già non avessi, fors'ell'era questa~
27 IV| Quale a tal vista era il tuo cuore, o Dido,~
28 IV| Era notte, e godean stanchi
29 IV| Ma dubbia de la lotta era la sorte:~
30 IV| patria cenere bruna era la sua):~
31 IV| Era questo, germana? e m'ingannavi?~
32 V| Era il giorno aspettato, e con
33 V| fondo riapparí, vecchio com'era~
34 V| de la valle era un circo di teatro;~
35 V| questi acarnane e quegli era del sangue~
36 V| ad Entello, sedutosi com'era~
37 V| e compiuto agli altari era ogni rito;~
38 V| allora Enea ch'era del gran Pelide~
39 V| agli altri era dover di seguitarlo.~
40 VI| S'era giunti a le soglie, ed essa
41 VI| Era stato al grand'Ettore compagno~
42 VI| era tale a veder su l'elce bruna~
43 VI| di Dite e i vani regni: era un andare~
44 VI| a l'onde da la poppa era caduto.~
45 VII| Era nel mezzo a l'alta reggia
46 VII| Questa era quella fame; era l'estremo~
47 VII| Questa era quella fame; era l'estremo~
48 VII| inizio era de' re, fu quel recinto~
49 VII| questa era, quando a' popoli adunati~
50 VII| Bellissimo era e di gran corna un cervo,~
51 VII| onde tosto tremò quant'era il bosco~
52 VII| Era un costume ne l'esperio
53 VII| piú bello altri non era, di cavalli~
54 VII| v'era e i prischi Curíti e tuttaquanta~
55 VIII| Era notte, e per ogni terra
56 VIII| tutti era Anchise. Oh giovanil vaghezza~
57 VIII| Padre del mostro era Vulcano; e i foschi~
58 VIII| Questa, com'era pel declivio prona~
59 VIII| Saturno, onde Gianicolo era quella~
60 VIII| era un fulmine, quali avventa
61 VIII| rendesse, quale io era allor che sotto~
62 VIII| onde nova a' Romulidi era guerra~
63 IX| E già tutto l'esercito era mosso~
64 IX| La flotta, ch'era presso al campo in ombra,~
65 IX| Era il promesso dí, compiuto
66 IX| Era a la guardia d'una porta
67 IX| Ida –; ed Eurialo gli era presso, bello~
68 IX| stringea d'entrambi e sparso era di pianto.~
69 IX| l'amico che non v'era. «Ah dove, o mio~
70 IX| V'era una torre a riguardar superba,~
71 IX| al capo e a lui che gli era in faccia~
72 IX| era quel dí: ma cieco amor di
73 X| Pergamo? Deh, non era meglio stare~
74 X| E già dal cielo il dí s'era partito,~
75 X| s'era creduto riuscir possente,~
76 X| Osinio re da' lidi era di Chiusi.~
77 X| Era venuto da l'antica terra~
78 X| ignota a questi e a quelli era la fuga.~
79 X| in itala città s'era posato.~
80 X| il suo cavallo. Era sua gloria e gioia,~
81 XI| era dato compagno al dolce alunno.~
82 XI| era e turba di Teucri e giusta
83 XI| Poi che tutta era mossa lontanando~
84 XI| Piú giusto era che Turno si offerisse~
85 XI| sorte era giusta per la mia vecchiezza.~
86 XI| se pari era l'età, pari con gli anni~
87 XI| ben io vorrei, Latini, ed era il meglio,~
88 XI| era caduta furïosa pioggia.~
89 XI| di re Dercennio era il sepolcro, antico~
90 XII| Ma già da prima a' Rutuli era parso~
91 XII| il padre, era esso acerrimo guerriero),~
92 XII| quivi per te la meta era di morte;~
93 XII| pronta, qual era di Metisco auriga~
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