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Victor Hugo Lotte sociali IntraText CT - Lettura del testo |
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VIII.
Luigi Bonaparte
I.
IL DEBUTTO
Al suo arrivo a Parigi, Luigi Bonaparte andò ad abitare in Piazza Vendome. La signorina Georges si recò a trovarlo, Conversarono a lungo. Parlando, Luigi Bonaparte condusse la signorina Georges ad una finestra dalla quale si scorgeva la famosa Colonna commemorativa delle vittorie di Napoleone I, e le disse: — Io passo tutto il giorno a guardarla. — È molto alta! disse la signorina Georges.
24 Settembre 1848. Luigi Napoleone è apparso oggi all'Assemblea. Egli è andato a sedersi al settimo banco del terzo settore a sinistra, fra i signori Vieillard e Havin. Egli sembra giovine. Porta dei mustacchi ed un pizzo neri, ed ha una bella divisa fra i capelli. Cravatta nera; abito nero abbottonato, colletto alto, e guanti bianchi. Perrin e Leòn Faucher, assisi subito sopra a lui, non hanno voltato la testa. Dopo pochi momenti le tribune si sono messe a guardare e ad ammiccarsi il principe, ed il principe si è messo a guardar le tribune.
26 Settembre. Luigi Bonaparte è salito alla tribuna, (3 ore e un quarto). Soprabito nero, pantaloni bigi. Egli ha letto, con uno scartafaccio sgualcito alla mano. Lo si è ascoltato con un profondo silenzio. Ha pronunziato la parola compatriotti, con accento straniero. Quando ha finito, qualche voce ha gridato — Viva la Repubblica! Egli è tornato tacitamente al suo posto. Suo cugino Napoleone figlio di Girolamo, colui che somiglia tanto all'imperatore, è andato a complimentarlo dall'alto, dal posto di Vieillard. Del resto, egli si è seduto senza dire una sola parola ai suoi due vicini. Egli tace, ma sembra piuttosto imbarazzato che taciturno.
9 Ottobre. Mentre si agitava la questione della presidenza, Luigi Bonaparte si è assentato dall'Assemblea. Tuttavia, allorché si è discusso l'emendamento d'Antonas Thouret col quale si escludono i membri delle famiglie reali o imperiali, egli è riapparso. Si è assiso all'estremità del suo settore, accanto al suo antico precettore Vieillard, ed ha ascoltato in silenzio, ora poggiando il mento sulla mano, ora arricciandosi i baffi. Tutto ad un tratto egli si è alzato e si è diretto lentamente verso la tribuna, in mezzo ad una straordinaria agitazione. La metà dell'Assemblea gridava — Ai voti!... Ai voti!... L'altra, invece: — Parlate!.... Parlate!.... Sarrans era alla tribuna. Il presidente ha detto: — L'onorevole Sarrans cede la parola all'onorevole Luigi Napoleone Bonaparte. Egli non ha detto che poche ed insignificanti frasi, ed è subito sceso dalla tribuna in mezzo ad una grande risata di meraviglia.
Novembre 1848. Ho pranzato il 18 novembre da Odilon Barrot a Bougival. C'erano de Remusat, de Tocqueville, Girardin, Leon Faucher un membro del Parlamento inglese con la sua signora, attempata ma con dei bei denti e con molto spirito, la signora Odilon Barrot e sua madre. A metà del pranzo, Luigi Bonaparte è arrivato con suo cugino il figlio di Girolamo, e l'on. Abbatucci. Luigi Bonaparte è un uomo distinto, freddo, dolce, intelligente, con una certa misura di deferenza e di dignità, l'aria tedesca, i baffi neri; nessuna rassomiglianza con l'Imperatore. Egli ha mangiato poco, ed ha riso meno, nonostante fosse d'umor gaio. Odilon Barrot lo ha fatto sedere alla sua sinistra; l'inglese era alla sua destra. De Remusat, ch'era assiso fra il principe e me, mi ha detto forte perchè Luigi Bonaparte potesse sentire: — Io faccio i miei voti per Luigi Bonaparte, e dò il mio voto a Cavaignac. Durante questo, Luigi Bonaparte, faceva mangiare dei pasticcini alla cagnetta della signora di Odilon Barrot.
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