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1 I, III, 10| un ordinamento grande, un pensiero generoso. Solo signor dell'
2 I, IV, 6 | fosse spinto dal proprio pensiero, o dal re rugo a lui rifuggito
3 I, VI, 14| fanciullo. Né le fallí il pensiero; i grandi animi s'intendono.
4 I, VI, 35| proseguire, il darsi tutto a quel pensiero, concepito, dicesi, fin
5 I, VI, 35| fin dal 1474. E da tal pensiero passando in altro, quell'
6 II, VII, 7 | sant'Ignazio di Lojola con pensiero generoso ed adattatissimo
7 II, VII, 7 | nuovamente assalite. Il pensiero disinteressato, ed ispirato
8 II, VII, 7 | opportune, col medesimo pensiero: i teatini, i barnabiti,
9 II, VII, 8 | congiunta con qualche gran pensiero, che uno prosegua o creda
10 II, VII, 20| grande benché mal promosso pensiero del Campanella. Povero frate
11 II, VII, 31| nel 1789; e pur troppo il pensiero fu leggiero, l'imitazione
12 II, VII, 31| sventure di Francia, il gran pensiero, la grande imitazione dell'
13 II, VII, 32| ogni altra idea, ogni altro pensiero, avesse egli assalito Verona
14 II, VII, 35| entrato bene ancora il gran pensiero negli animi italiani, il
15 II, VII, 39| parve attribuir a Roma il pensiero di cacciar lo straniero
16 II, VII, 39| questa, dico, se il nostro pensiero ci trattiene in terra, si
17 II, VII, 39| soprannaturali, le quali innalzano il pensiero quasi tra terra e cielo,
18 II, VII, 39| miseri, non mente libera al pensiero, non cuore al sentimento
19 II, VII, 39| stessa. E riaccolte qui in un pensiero le diverse etá di nostra
20 II, App, 42| egli si rallentasse nel pensiero dell'indipendenza a tal
21 II, App, 42| ombra. Non gli venne in pensiero che si domandava e rimaneva
22 II, App, 43| una ispirazione, anzi un pensiero facile; e questo, facile,
23 II, App, 43| combattevano e vincevano; questo pensiero, che avrebbe pervertito
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