2. Continua. - Limiti d'Augusto
furono dunque, il Reno, il Danubio, l'Eufrate e i deserti d'Arabia, di Nubia,
di Numidia. In mezzo, il Mediterraneo tutt'intiero, lago italiano, che non fu
né sará, probabilmente, mai piú lago di niun'altra nazione. - In Ispagna erano
tre province: lusitania, betica e tarragonese. - In Gallia transalpina,
quattro: narbonese, lugdunese aquitanica e belgica. - In Germania e ne' paesi
danubiani, otto: Vindelizia, Rezia, Norico, due Pannonie, due Mesie ed
Illirico. - In Grecia, tre: Macedonia, Tracia ed Acaia. - In Asia, quattro:
Asia, Bitinia, Cilicia, Siria, oltre Giudea, Comagene, Cappadocia, Ponto,
Licia, Samo e Rodi, Armenia e Mesopotamia, piú o men libere o regnate di nome,
ma rette di fatto da qualunque proconsolo o legato romano, e che diventarono
province poi. - In Africa, tre: Egitto, Cirenaica ed Africa, oltre la
Mauritania pur retta a regno allora, pur divisa in province poco dopo. - E
finalmente in grembo al Mediterraneo, quattro: Siracusa e Lilibeo in Sicilia,
Sardegna e Corsica. - L'Italia, la penisola signoreggiante, non era allor
divisa in province; serbava tutte le distinzioni di sue genti primitive,
secondo i patti con cui ciascuna s'era aggregata a Roma; ma queste distinzioni
erano scemate dalla concessione, che Augusto fece allora a tutte insieme, di
quel diritto di cittadinanza, tanto contrastato giá quando non era un'ombra.
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