5.
I tre
ultimi della famiglia di Cesare [37-68]. - Succedette Caio figlio di Germanico, adolescente di
speranze, giovane voluttuoso, crudele e poco men che impazzato. L'uccisero dopo
quattro anni i pretoriani, e gridarono imperatore lo zio di lui Claudio, che ne
li pagò con un donativo. Quindi il modo cattivo di successione diventò pessimo.
- Claudio era giá di cinquant'anni, uom mediocre per sé, peggiorato dall'ozio,
dal sospetto in cui eran tenuti i collaterali di casa Cesare, come quelli poi
di casa Ottomana. Debole, ghiotto, donnaiuolo, governarono per lui donne e
liberti, Agrippina, Messalina, Pallante, Narciso, nomi infami. Regnò tredici
anni, morí di veleno datogli per affrettare la successione a Nerone genero di
lui. - Questi era giovane di diciassette anni, pur esso di speranze, allievo di
Seneca filosofo. Diventò crudele per paura. Incominciò con uccider Britannico
cugino suo, proseguí contra quanti appartenevano piú o meno alla famiglia di
Cesare; finí con uccidere sua moglie Ottavia che l'avea fatto salire a quella
famiglia, sua madre Agrippina che l'avea posto in trono, e Poppea sua seconda
moglie che l'avea spinto e amato tra tutto ciò. Poi, macelli di grandi e
piccoli numerosissimi; fra gli altri di molti cristiani, a trastullo; e poi
voluttá, nefanditá, pazzie. Sorsero parecchie sollevazioni; i pretoriani
l'uccisero dopo quattordici anni di tirannia; e con lui finí la famiglia vera
de' Cesari. Ma tutti i successori ne serbarono il nome. - Sotto Claudio
s'estesero i limiti in Britannia, e si ridussero a provincia Mauritania, Licia,
Giudea e Tracia; sotto Nerone fu di nuovo estesa e ridotta a provincia
Britannia; e si guerreggiò in Armenia, e in Giudea giá sollevata, e contro a'
parti.
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