15.
L'ultima
divisione, l'invasione e la caduta dell'imperio [395-476]. - Per sempre dunque si ridivisero i due
imperii: l'orientale (compreso l'Illirio) sotto Arcadio primogenito;
l'occidentale sotto Onorio, l'altro figliuolo del gran Teodosio. Degeneri,
mediocri amendue, lasciarono governare lor maestri de' militi, lor cortigiani,
lor donne, loro eunuchi. Allora straripò, innondò la piena de' barbari vicini,
premuti a spalle piú e piú da quegli unni che giá vedemmo sul Danubio, e di che
si disputa tuttavia, da quali steppe dell'Asia fosser giunti, di quale
schiatta, finnica, turca, o propria, fosser cresciuti. - Quindi, dal basso
Danubio scesero i visigoti per mare e per terra, in Grecia, Pannonia ed
Illirio; dalla Germania, i vandali, gli alani e gli svevi, in Gallia, e quindi
attraversandola, in Ispagna [400 c.]. Tra breve, Alarico re de' visigoti
penetrò fino a Verona, e vi fu vinto da Stilicone, maestro de' militi e poco
men che tutore dell'imperatore occidentale. E penetrò secondo Radagasio con un
nembo di genti varie fino in Toscana, e vi fu vinto dal medesimo Stilicone. Ma
venuto questo in sospetto, giusto, o no, di voler usurpare l'imperio, ed ucciso
nel 408, Alarico ridiscese subito fino a Roma che multò; poi tornovvi l'anno
appresso e la prese innalzandovi, contra Onorio, Attalo ad imperatore [409];
poi tornovvi la terza volta e la pose a sacco [410], e morí poi. Quindi Ataulfo
suo successore lasciò l'Italia, passò in Gallia meridionale e Spagna, fondovvi
un regno goto, unendosi ai barbari precedenti. Intanto Onorio faceva augusto
Costanzio un suo capitano vittorioso; e, morti i due [421-423], quel resto d'imperio
occidentale, occupato un momento da un Giovanni, rimase a Valentiniano III
figliuolo di Costanzio [424]. - Sotto il quale fu abbandonata dai romani ed
occupata da' sassoni la Britannia [426]; occupata l'Africa da Genserico e da'
vandali di Spagna [429]; occupata Elvezia e Gallia orientale da' borgognoni
[435]; cedute Pannonia, Norico e Dalmazia all'imperio orientale [437]. - Peggio
fu quando [444] innalzato a re degli unni Attila «flagellum Dei» (come
fu detto da' contemporanei), egli raccolse intorno a sé tutte le genti unne,
slave e germaniche colá ancor rimanenti e ribollenti. Volsesi prima all'imperio
orientale; ma questo se ne salvò con un tributo annuo [450]. Allora precipitò
il nembo sull'occidentale; attraversò, s'ingrossò in Germania, piombò su
Gallia. Ma riunitisi ivi sotto Ezio i restanti romani e i nuovi visigoti contro
ai novissimi invasori, li vinsero a Châlons in gran battaglia [451], e cosí li
rigettarono sull'Italia. Penetrò Attila in questa, assediò Aquileia, giunse al
Po e fu ivi fermato, dicesi per miracolo, certo incomprensibilmente da
un'ambasceria romana a cui capo era san Leone, il quale si può contare cosí per
il primo de' grandi papi politici [452]. Morí Attila appena tornato in Germania
al suo ring, vallo, o campo, o cittá capitale; e fu sciolto il suo
barbaro e momentaneo imperio. - Ma sorsero dai frantumi nuove leghe, nuovi duci
di genti, che furono i definitivi distruggitori dell'imperio. E tanto piú, che
Ezio, il sommo o solo capitano imperiale, fu ucciso per sospetti da Valentiniano
III [454]; ucciso esso in breve da Massimo senatore, a cui avea rapita la donna
[455]. - Seguirono venti anni d'agonia, nove ultimi augusti: Massimo per tre
mesi, mentre Genserico e i vandali venivan d'Africa a prendere, saccheggiare e
lasciar Roma [455]; Avito vinto e deposto da Ricimero, un duce di genti barbare
varie [456]; Magiorano innalzato e in breve ucciso da Ricimero [457]; Livio
Severo innalzato pur da Ricimero, e lasciato imperiar di nome sett'anni, poi
morto, forse di veleno [465]; poi, dopo due anni d'interregno tenuto da
Ricimero, Antemio innalzato per accordo di lui coll'imperatore orientale [467],
da lui poscia combattuto, vinto ed ucciso [472]; poi morto Ricimero, che stava
per prendere esso l'imperio, Olibrio morto fra tre mesi [472]; poi Glicerio
imporporato in Italia, e Nipote nominato a Costantinopoli, il quale cacciò
l'emolo [474] e fu cacciato egli stesso da Oreste suo maestro de' militi; e
finalmente Romolo Augustolo figliuolo d'Oreste, deposto in breve da Odoacre
duce di genti raccogliticce, le une sollevate in Italia e l'altre tratte d'in
sul Danubio dalle reliquie dell'imperio unno. Odoacre non istimò rifare inutili
imperatori, e fu finito l'imperio occidentale, l'imperio italiano [476].
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