12.
I
longobardi prima della conquista. - Qui incomincia la seconda e piú
lunga parte di questa etá dei barbari. I longobardi furono antichissimamente
d'una gente scandinava detta vinnuli o vendeli; un terzo della quale passato il
Baltico, e preso quando che fosse il nuovo nome dalle lunghe barbe o dalle
lunghe aste, posarono primamente nell'isola di Rugen, poi sull'Elba. Tacito li
dice «nobilitati da lor pochezza», a malgrado la quale sempre rimasero
indipendenti; e Velleio Patercolo «gente piú feroce che non la germanica
ferocitá». E pochezza con ferocitá furono i due distintivi serbati da essi poi.
In Germania appartennero all'antica confederazione degli svevi, e probabilmente
a quella piú nuova de' sassoni, di cui pur furono gli angli, padri
degl'inglesi, bella parentela. Soggiacquero agli unni, occuparono in Pannonia
il Rugiland o terra de' rugi, vuotata giá da Odoacre; e rivaleggiarono lá co'
gepidi; e li vinsero in due grandi battaglie; dove Alboino figliuolo del re
longobardo nella prima, re nella seconda, uccise di mano sua i due re gepidi,
Torrismondo e Cunimondo. Cumulazione poi di barbarie, poco men che incredibile
ora, ma attestata da tutte le tradizioni, il feroce uccisore sposò Rosmunda
figlia e nipote dei due uccisi; e del teschio del suocero fecesi un bicchiere a
banchettare. I gepidi eran distrutti; il loro nome non trovasi piú; i rimasugli
si perdettero certo nelle due genti de' longobardi e degli unni-ávari lor
alleati. E, fosse stato patto dell'alleanza, o che le due discese giá notate di
alcuni longobardi in Italia li avessero invogliati del bel paese, o fossero
essi tratti, come poc'anzi altri barbari, dalla debolezza de' greci, od
invitati veramente da Narsete; il fatto sta, che i longobardi lasciarono,
appena compiuta, lor conquista di Pannonia a quegli alleati, i quali le diedero
poi il nome proprio di Unn-Avaria od Ungheria; e che essi ingrossati di varie
frazioni di genti, gepidi, bulgari, sarmati, svevi e principalmente sassoni,
scesero in Italia l'anno 568. Né inganni siffatta moltiplicitá di nomi sul
numero degli invasori. I longobardi furono certamente i piú numerosi tra essi
di gran lunga; eppure furono pochi. Trovansi divisi in quelle migliaia,
centinaia e decanie (ma decanie di dodici) che dicemmo; e tutta la gente
composta probabilmente di tre dozzine di queste migliaia, cioè in tutto di poco
piú che sessantaduemila guerrieri. Ad ogni modo, la loro pochezza si manifesta
da ciò, che non poterono, né nell'invasione né poi mai, né occupare tutta
Italia contro a' greci, né difenderla contro a' franchi. E cosí continuò il
danno vecchio, che ogni potenza sorgente da noi lasci nel proprio edificio
l'addentellato alla potenza ulteriore; e sorse il danno, nuovissimo allora, il
dividersi la penisola per non riunirsi forse mai piú.
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