14.
I trentasei
duchi.
- Nuova barbarie, i trentasei duchi non s'elesser re. Vollero restare
indipendenti, sciolti; e principalmente non aver a spogliarsi della consueta
«parte regia». I duchi settentrionali guerreggiarono di nuovo stoltamente, e
invasero Provenza. I medii e meridionali estesero lor conquiste a tutto ciò che
rimase poi regno longobardo. Il quale saprebbesi qual fosse, se avessimo il
nome de' trentasei ducati, che furono probabilmente dodici in ciascuna delle tre
grandi divisioni, Austria ad oriente, Neustria ad occidente d'Adda e Trebbia,
Tuscia a mezzodí. Ma restano certi solamente undici nell'Austria, Foro Iulio,
Treviso, Ceneda, Vicenza, Verona, Trento, Bergamo, Brescia, Parma, Piacenza e
Regio; incerto il dodicesimo, Brescello o forse Mantova presa fin d'allora. In
Neustria certi soltanto sei, Milano, Pavia, San Giulio nel lago d'Orta, Ivrea,
Torino, Asti; incerti gli altri sei, Vercelli, Lumello, Acqui, Alba, Auriate,
Bredulo. Nella Tuscia certi nove, Lucca, Chiusi, Firenze, Populonia, Perugia,
Fermo, Rimini, Spoleto e Benevento; incerti gli altri tre, Siena o Soana,
Camerino ed Imola. Vedesi che tenevan quasi tutta la Venezia, salvo Padova con
quelle sue lagune ove veniva sorgendo la cittá di lei figliuola; tutta l'antica
Insubria e Liguria, salvo Genova e sue riviere; e tutta Toscana e il mezzodí
d'Italia, salvo Ravenna e alcune altre cittá alla marina orientale, e Napoli e
poche altre alla occidentale, e Roma in mezzo isolata e compressa tra i due
potenti duchi di Spoleto e Benevento. Del resto, hassi da Paolo Diacono loro
storico nazionale che «spogliarono le chiese ed estinsero i popoli»; e piú
espressamente che «allora molti dei nobili furono per cupidigia uccisi; e gli
altri divisi fra gli ospiti, affinché pagassero ai longobardi la terza parte
de' lor frutti (frugum)» (lib. II, 32). Chiaro è: i longobardi, che
sempre piú si conferman barbarissimi fra' barbari, usarono allora il modo piú
barbaro di trarre il terzo non in terre separate, ma in frutti pagabili da'
conquistati, ridotti cosí a servitú territoriale e poco men che personale. E
quindi l'ire degl'italiani contro a questi barbari, piú acerbe che contro a
nessuni de' precedenti; quindi fin d'allora un primo ricorso di un papa
(Pelagio II) e d'uno stesso imperatore greco (Maurizio) a' franchi nemici de'
longobardi, affinché scendessero. E scese Childeberto re d'Austrasia; esempio
poscia ad altri principi franchi troppo maggiori, cagione allora che nel
pericolo i duchi s'eleggessero finalmente un re.
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