6.
Continua [840-888]. - Seguono contese di
re, miserie di popoli, peggio che mai. - Lotario rimasto imperatore primario
(perciocché oltre la confusione di tutti que' gradi di sovranitá non sovrane
che dicemmo, essendo pur questa degli imperatori in primo ed in secondo, ei ci
è forza distinguere), Lotario, dico, va in Francia e Germania contro a'
fratelli Carlo il calvo e Ludovico, e ne tocca una gran rotta a Fontenay. Si
ripacificano i tre [843] a Verdun, e Lotario n'ha oltre Italia tutta Francia
occidentale. Nell'844 egli fa dal papa incoronar re di Italia Ludovico II suo
figliuolo, e nell'849 l'associa all'imperio; e morendo poi nell'855, lascia gli
altri Stati agli altri due suoi figliuoli, Lotario e Carlo. Durante questo
regno, nuove guerre dei duchi di Benevento e di Spoleto, e delle cittá greche e
de' saracini, e nuovi turbamenti in Roma. I saracini vengono fino a questa, e
depredano a San Pietro e San Paolo, ambe allora fuor delle mura; re Ludovico
accorre, allontana la guerra; si cingono di mura le due basiliche; e il
quartier di San Pietro ne prende da papa Leone IV il nome di «cittá leonina». -
Ludovico II succede dunque alla dignitá d'imperatore primario, ma alla sola
potenza reale di re d'Italia con Provenza. E cosí attese all'Italia, fu re piú
italiano che gli altri; meno male quando un re straniero ha nazionali il piú
degli Stati. Risedette in Pavia, l'antica capitale. Guerreggiò nel Friuli
contra gli slavoni invadenti; e, durante quasi tutto il regnar suo, guerreggiò
contro a' saracini, alle cittá greche e al duca di Benevento. Prese Capua,
Bari; fu fatto e rimase alcuni giorni prigione del duca; alcuni normanni
infestarono quelle marine. Morí nell'875 senza figliuoli maschi. - Accorrono
alla successione dell'imperio e del regno d'Italia Carlo il calvo re di
Francia, Carlo e Carlomanno figliuoli di Ludovico re di Germania. Ma Carlo il
calvo se ne libera per allora; ed è incoronato imperatore a Roma da papa
Giovanni VIII, e poi re a Pavia. Ripassa in Francia, ritorna in Italia contro
Carlomanno tornatovi; n'è cacciato, e fuggendo pel Moncenisio, muore lí
nell'877. E continuano le depredazioni de' saracini, le guerre complicate al
mezzodí. - Carlomanno regna allora in Italia e l'anno 879 s'associa Carlo il
grosso suo fratello giá re di Svevia, e muore nell'880; e continuano i
saracini, le guerre di mezzodí, e i turbamenti di Roma. - Rimasto solo re
d'Italia Carlo il grosso, prende l'imperio vacante da tre anni, ed è incoronato
dal papa. Nell'882 ei succede all'altro suo fratello Luigi, e cosí riunisce,
oltre Italia, tutta Germania. E nell'884 succede a Carlomanno cugino suo re di
Francia; ond'egli riunisce, terzo dopo Carlomagno e Ludovico il bonario, tutto
l'imperio. Sarebbe potuto credersi, che n'uscisse una restaurazione di questo;
n'uscí la rovina ultima. La quale attribuita da quasi tutti all'incapacitá di
Carlo il grosso, debbe forse attribuirsi anche piú alla tendenza naturale che
aveano le diverse nazioni europee a ricostituire le loro nazionalitá, or
riunite or divise ma sempre offese contro la natura delle schiatte e de'
limiti, da tutti i Carolingi. Niuna causa piú di questa operò a far finir cosí
presto e cosí male quella dinastia giá cosí grandemente iniziata e dilatata in
tutta la cristianitá. E noi viventi vedemmo una simile causa produrre un simile
effetto, anche piú presto. Le nazionalitá poterono sí estinguersi nell'antiche
barbarie, e talora nelle stesse antiche civiltá, perché queste erano poco meno
che barbare. Ma la civiltá cristiana, nelle stesse sue etá dette «barbare» od
«oscure», e tanto piú nelle progredite, fu sempre ed è tale, che non
somministra mezzi alle distruzioni delle nazionalitá, non lascia possibili
(almeno nel proprio seno) quelle estreme barbarie che sono a ciò necessarie. -
Le nazionalitá cristiane si comprimono, ma non si distruggono; e le compresse
si vendicano, sempre occupando e scemando le forze a' compressori; e talora poi
abbattendoli. I successori degeneri pagano allora i peccati di lor grand'avi:
cosí Carlo il grosso quelli di Carlomagno. Ito Carlo a Francia nell'885, poi a
Germania, gli è rapita Francia da Odone conte di Parigi, e Germania da Arnolfo
duca di Carintia e bastardo di Carlomanno, nell'887; ed egli muore poi,
naturalmente, o strozzato, in gennaio 888. Allora levasi ultima Italia; e di
febbraio è incoronato re in Milano Berengario duca o marchese del Friuli,
figlio di Gisela figlia di Ludovico il bonario. Cosí trovansi ridivise,
ricostituite Francia, Germania e Italia; la prima per sempre fino a' nostri dí;
le due altre a rimescolarsi e impedirsi e nuocersi finora a vicenda. Qual
secolo, qual confusione, quale storia, ci si conceda ripeter qui, come giá al
tempo degli strazi dell'antico e vero imperio romano!
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