11.
Continua. - Succede Ottone
II giá imperatore, e re di Germania e d'Italia; non iscende per parecchi anni,
e intanto continuano le guerre tra' principi beneventani, cittá, greci e
saracini. Ma scende nel 980, e l'anno appresso viene a Roma; e spinto da
Teofania muove a mezzodí, si frammette di nuovo a quelle guerre, vi prende
parecchie cittá, fa gran battaglia contra greci e saracini; e vincitor prima,
vinto poi, rifugge sconosciuto a una galea greca; è conosciuto, e ne scampa
arditamente a nuoto [982]. Quindi egli risale a Lombardia; ed indi e di tutto
l'imperio stava facendo grandi apparecchi, a finire una volta quella lunga
guerra, quando morí, giovane di grandi speranze, degno del padre [983]. -
Succedegli Ottone III fanciullo di quattro anni, giá eletto in dieta a Verona re
di Germania e d'Italia, e probabilmente imperatore. Governano per lui prima
Teofania madre di lui, fino al 991, e, morta essa poi, Adelaide di lui ava,
ambe con nome ed autoritá d'imperatrici. Intanto si succedono papi, antipapi, e
guerre civili cosí moltiplici da non poterne nemmen fissare la cronologia; e in
mezzo a tutto ciò s'innalza Crescenzio, uno de' capitani di Roma, a tirannia.
Né molto diversamente a Milano, a Cremona sollevansi popoli contro a lor
vescovi; princípi di cose maggiori. Finalmente, nel 996, giovanetto giá di
diciassette anni, scende Ottone III a Italia; e morto intanto papa Giovanni
XVI, s'avanza a Roma, fa eleggere suo cugino Gregorio V, da cui è poi
incoronato imperatore. Poi risale a Lombardia e vi si fa incoronar re in
Milano, e rientra in Germania. Ma risorge Crescenzio, fuga Gregorio V e fa un
antipapa. Ottone III ridiscende [997], compone gli affari di Cremona, visita da
privato Venezia, a cui tutti gli Ottoni concedettero privilegi, ma in cui pur
non regnavano; poi viene a Roma, vi restaura Gregorio V, ed assediato e preso
Crescenzio in castel Sant'Angelo, fa troncare il capo a lui e dodici de' suoi
partigiani. L'anno appresso [998] muor Gregorio, e gli succede, per opera
dell'imperatore, eppur papa buono finalmente, Gerberto, un francese giá
precettore di esso Ottone, e cosí gran letterato rispetto all'etá, che ne fu
detto negromante. Prese nome di Silvestro II; se avesse vivuto, forse avrebbe
avuta egli la gloria di preparar la restaurazione del pontificato, che vedremo
toccar mezzo secolo appresso ad alcuni tedeschi. Ma non pontificò che quattro
anni. L'anno 1000 (quell'anno aspettato con grande ansietá dalla ignorante
cristianitá, che credeva dovesse essere del finimondo), Ottone III va a
Germania e ne torna; l'anno 1001, ei muove guerra a Tivoli ribellata a Roma, e
perdonando a quella si guasta con questa; ma si ripacifica. E quindi, mentre,
come il padre, apparecchia forse un'impresa a mezzodí, ei muore [gennaio 1002].
Tutti questi Ottoni proseguirono evidentemente, e quantunque lentamente pur
felicemente, i due disegni di pacificare e riunire l'Italia; e perciò
dimorarono molto in essa, e furono in tutto i migliori, i piú italianizzati tra
gl'imperatori e re stranieri. Se l'idea che fu poi de' ghibellini, di far
grande l'Italia sotto agli imperatori germanici, fosse stata l'idea della
Providenza, ella sarebbesi compiuta sotto gli Ottoni piú facilmente che
sott'altri mai. Ma il primo era vecchio quando imperiò, e i due ultimi morirono
di ventotto e ventidue anni. Qui, sia lecito dire, è il dito di Dio.
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