3.: Ultimi anni d'Arrigo IV [1085-1106]. - Pochi mesi dopo
Gregorio VII, morí il suo aiutatore Roberto Guiscardo, e ne rimasero tanto piú
forti Arrigo e Ghiberto antipapa. Né per un anno osò nessuno succedere a quel
terribil Gregorio, che il dolce san Pier Damiano avea chiamato «santo demonio».
Finalmente fu eletto quasi a forza Vittore III, uno dei designati dal
predecessore; e Roma fu a vicenda or di lui or dell'antipapa. - E morto Vittore
[1087], succedette Urbano II, francese, un altro dei designati [1088], un
grand'uomo esso pure. Rimase parecchi anni ridotto a pochi partigiani oltre a
Matilde, che nel 1098 sposò Guelfo d'Este, figlio del duca di Baviera. Nel 1090
poi, Arrigo, giá vincitore in Germania e liberato di Ermanno che aveva
rinunciato alla corona usurpata, ridiscese per la terza volta in Italia, non
migliorato dalle sventure. Guerreggiò contro ad una donna quasi sola, Matilde:
presele Mantova, Reggio, Parma e Piacenza, ma fu respinto da Canossa, e risalí
a Germania nel 1092. Allora a risorgere la parte papalina in Lombardia; Milano,
Lodi, Cremona, Piacenza s'allearono per venti anni contro a' tedeschi, e fu un
primo esempio di leghe lombarde, e principio allora di gran novitá. Ché,
rifuggito a que' collegati Corrado, figliuolo primogenito e ribelle ad Arrigo,
fu [1093] incoronato a Monza dall'arcivescovo di Milano. Scese allora [1094]
per la quarta volta Arrigo, ma non fece frutto; anzi, la parte papalina, giá
forte, si rinforzò per il matrimonio di Corrado colla figliuola di Ruggeri
Normanno conte di Sicilia [1095]; ed Urbano tenne in quell'anno due grandi
concili, uno a Piacenza, dove comparí Adelaide di Russia, seconda moglie
d'Arrigo IV pur maltrattata da lui; e dove si deliberò la prima e maggior
crociata, bandita poi al concilio che seguí in Clermont in Francia. Cosí fu
effettuato uno dei piú grandi, e che parean piú ineseguibili, pensieri di
Gregorio VII, dieci anni soli dopo la morte di lui. Una parte de' crociati,
passando per Italia, cacciarono di Roma l'antipapa, ed imbarcandosi in Puglia
andarono a raggiungere in Asia i rimanenti; i quali tutti insieme presero poi
Gerusalemme, e vi fondarono un regno latino [1099]. Intanto, tornati Arrigo a
Germania [1097] e papa Urbano a Italia e a Roma [1098], morí questi glorioso
l'anno medesimo della presa di Gerusalemme. - Succedettegli (quasi sforzato esso
pure) Pasquale II; il quale, morto Ghiberto antipapa e presi dai normanni due
antipapi fattigli succedere, rimase solo. Morí poi Corrado, il figliuol
ribelle, in Firenze [1101]. E cosí, rimanendo Arrigo IV liberato a un tempo e
degli incomodi amici, gli antipapi ch'egli era impegnato a sostenere, e di suo
principal avversario, il proprio figliuolo, ma succedendo in Germania una nuova
ribellione di Arrigo suo secondo figliuolo diventato suo erede [1104]; egli
Arrigo IV non iscese piú, non si die' piú gran cura delle cose d'Italia, e lá
morí, deposto in dieta, e prigione del figlio giá regnante [1106]. Compatito
per queste ribellioni domestiche, parve ad alcuni finir men male che non
incominciò; ma fu pure in tutto pessimo degl'imperatori e re Ghibellini, pessimo
forse de' tedeschi! Nato operoso, e capace dunque di virtú, ma infelicemente
educato, fu di quelli che non solo perdon l'opera del resistere al secolo loro,
ma vi si inaspriscono e impiccoliscono e viziano: fu non solamente
l'avversario, ma tutto l'opposto di Gregorio VII. Restaurator che avea voluto
essere della potenza imperiale sui papi, lasciò questi liberi per sempre della
antica conferma imperiale; difensore della feodalitá laicale, oppugnator della
potenza ecclesiastica, lasciò quella poco men che distrutta in Italia, questa
poco men che confermata dappertutto; e sotto l'ombra di lei costituito quel
governo de' consoli, che dicemmo giá solo mancare alla costituzione dei comuni
italiani.
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