8.
I popoli
itali, etrusci ed altri contemporanei [1150 c.-600 c.]. - Ma questi magno greci non occupavano
forse tutte le marine, né certo l'interno delle nostre regioni meridionali. Ivi
duravano gli itali principalmente, venutivi dalla media penisola, e sottentrativi
giá, poco prima o poco dopo della cacciata de' pelasgi, a' siculi loro
fratelli, quando passarono allora in Sicilia. E duravano, pur risorte dopo
quella cacciata, parecchie genti osche, ed altre dette latini, sabini, sanniti,
marsi, peligni, campani ecc.; de' quali sará forse sempre impossibile
determinare se appartenessero a questa o quella delle schiatte primarie,
secondarie, od anche terziarie, o se e come si componessero di parecchie. Ad
ogni modo, tutte insieme possono considerarsi come membri di una civiltá e
coltura intermediaria tra la magno-greca a mezzodí, e l'etrusca a settentrione.
Perciocché gli etrusci furono il popolo principale risorto dopo i pelasgi.
Liberati a un tempo e da questi cacciati al mare, e dagli itali cacciati, o
progrediti da sé al mezzodí, rinnovarono la potenza tirrena. Furono ristretti
dapprima tra il Tevere, la Macra e l'Appennino; tra i popoli testé nomati a
mezzodí, i liguri a settentrione-ponente, gli umbri a settentrione e levante;
poco piú che la Toscana presente. Dodici cittá principali vi ebbero, ma molte
altre pure, regnate ciascuna probabilmente da un principe chiamato «lucumone»,
governate inoltre da un'aristocrazia di nobili chiamati «lars», confederate
certamente tutte tra sé. Niuna colonia straniera, niuna altra gente dominante
tramezzo. Quindi indipendenza compiuta, tranquillitá almeno esterna, e
commerci, marineria, arti, culti splendidi, civiltá e colture, o eguali o poco
minori dell'elleniche. E in breve, allargamenti, conquiste. Condusser guerre
secolari contro agli umbri; e il risultato fu un'Etruria nuova, stabilita
nell'Insubria tra l'Appennino, le Alpi e quel mare che appunto allora, da Adria
una di lor colonie, fu detto Adriatico. Ivi pure dodici cittá principali; e i
medesimi ordini civili, i medesimi splendori di coltura. Ancora, pare che a
mezzodí si estendessero intorno al Liri, e v'avessero altre cittá; ma se queste
fossero propriamente etrusche, o solamente consanguinee tirrene-osche, sará
forse impossibile determinarsi mai, anche in istudi piú speciali. - Ad ogni
modo, dall'Alpi al mezzodí della penisola era risorta la potenza, cresciuta la
civiltá e la coltura degli antichi tirreni; ma erasi concentrata dalla nazione
intiera nella gente etrusca. E le facevan quasi corona all'intorno, i liguri alla
marina oggi ancora nomata da essi, e sull'alto Po nelle sedi degli antichi
taurisci mescolati forse con essi e detti allora «taurini»; i veneti sull'alto
Adriatico; gli umbri ridotti forse fin d'allora a ciò che ancor si chiama
Umbria; le genti italo-osche, e i magno-greci a mezzodí. Queste furono le
condizioni de' nostri padri, per li quattro secoli e mezzo dopo la cacciata de'
pelasgi.
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