12.
I Gracchi [134-121]. - Lo scoppio venne dai
Gracchi, una famiglia nobile di parte popolana. Tiberio tribuno fece passare
una prima legge agraria che limitava la quantitá delle terre possedibili da
ogni cittadino; poi una seconda per lo spartimento de' tesori testé legati dal
re di Pergamo. Erano appunto di quelle leggi tribunizie, piú facili a farsi che
ad eseguirsi; ne sorsero turbamenti maggiori che mai, e non terminati né
dall'uccisione di Tiberio perpetrata in piazza da Scipione Nasica, né
dall'allontanamento di questo capo della parte aristocratica. Successero nuovi
capi. Scipione Emiliano della parte aristocratica, Caio Gracco, fratello di
Tiberio, della democratica; poi nuove leggi agrarie, e parimente ucciso Caio; e
allora la vittoria parve rimasta al senato. Ma tra tuttociò s'erano inventate e
incominciate le distribuzioni di grano al popolo, nuovo incentivo ad ozio e
corruzioni; e s'era inventato e proposto quell'accomunamento compiuto de'
diritti romani ai popoli italici, dal quale, benché non sancito allora, rimase
l'addentellato a turbamenti maggiori. - Intanto, s'era vinta una prima ribellione
di schiavi in Sicilia; eransi conquistate le Baleari; e passatosi oltre Alpi
negli allobrogi, negli arverni ed a Marsiglia, erasi intorno all'ultima
stabilita quella provincia romana che si chiama oggi ancora Provenza.
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