Libro,  Notte

 1    I,    1|         III.~Carlo d’Arimino ama Teodosia, ed ella non ama lui, perciò
 2    I,    1|        peccasse. La giovane, che Teodosia si chiamava, oltre che era
 3    I,    1|          imposto. Avendo adunque Teodosia, con qual mezzo non so,
 4    I,    1|     fissura della porta, vide la Teodosia che in orazioni si stava,
 5    I,    1|          in tal guisa dicendo: — Teodosia, vita della mia vita, sappi
 6    I,    1|         l’onor tor ti volesse. — Teodosia, che attentamente ascoltava
 7    I,    1|    timidetta lepre. Ma la misera Teodosia, avendo li biondi capei
 8    I,    1|         la mentale orazione, che Teodosia miracolosamente sparve,
 9    I,    1|      altrimenti che le membra di Teodosia fussero. E sí fattamente
10    I,    1| diformitá procedeva per causa di Teodosia, la quale egli sapeva che
11    I,    1|         chiaro giorno, mandò per Teodosia, giudicando lei aver fatto
12    I,    1|          ciò per magica arte. Ma Teodosia, che tra sé considerava