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Giovanni Francesco Straparola
Le piacevoli notti

IntraText - Concordanze

rispose

    Libro,  Notte
1 I, I| avete fatto voi? — A cui rispose Salardo: — Io gli ho ucciso 2 I, I| cagione. A cui la moglie rispose: — Non dubitate punto, che 3 I, I| strana persona? — A cui rispose la madre: — Veramente, figliuolo 4 I, I| le parole del figliuolo, rispose: — Iddio ti benedica, figliuolo 5 I, I| aveva le parole del pretore, rispose: — Signor mio, io ho udite 6 I, I| turbò, ed in tal maniera li rispose: — Signor, a quel che mi 7 I, I| salvi, messere. — A cui rispose preScarpacifico: — Ben 8 I, I| masnadiero. — Dal mercato, — rispose il prete. — E che avete 9 I, I| compagnone. — Questo muletto, — rispose il prete. — Qual muletto? — 10 I, I| Questo che ora cavalco, — rispose il prete. — Dite voi da 11 I, I| venete voi? — Dal mercato, — rispose il prete. — Vi è bel mercato? — 12 I, I| il compagno. — bene, — rispose il prete. — Avete fatta 13 I, I| disse il compagnone. — , — rispose il prete; — ho comperato 14 I, I| comperato per un mulo? — , — rispose il prete. — Ma, in veritá, 15 I, I| dal mercato voi? — , — rispose il prete. — Ma che avete 16 I, I| da dovero e non burlo, — rispose il buon prete. — Oh povero 17 I, I| alcuna cosa di bello? — A cui rispose il messere: — Io me ne sono 18 I, I| quello voleva dire il prete, rispose: — Messere ; io ho arrostito 19 I, I| vendiate quella capra. — A cui rispose il buon prete, non volerla 20 I, I| cosí altamente gridasse, li rispose che ’l signor della cittá 21 I, I| desse? — Io credo di , — rispose il prete, — quando tu fosti 22 I, I| uscire del fiume. Ai quali rispose il prete: — Oh pazzi, voi 23 I, I| pervenuto. A cui il mercatante rispose averlo venduto al re d’Inghilterra, 24 I, I| apprecciava. — Ed egli — Molto, — rispose; ma quando fosse aggrado 25 I, I| avete voi sete? — A cui rispose: — , figliuola mia; — 26 I, I| fanciulli uccisi avesse, li rispose saperlo. E accostatosi all’ 27 I, I| fortemente piangesse, rispose: — per le cattive nove 28 I, I| egli con voce interrotta le rispose: — Io sono un povero vecchio 29 I, I| che era il nome suo. A cui rispose: — Gramotiveggio, madonna, 30 I, 1| Il che udendo, la madre rispose: — O pazzo che tu sei, chi 31 I, 1| figliuola ti dia? — A cui rispose grognendo che al tutto moglie 32 I, 1| ripreso dalla reina, le rispose, lui avere fatto a lei quello 33 I, 1| il porco arditamente li rispose, lui avere fatto a lei quello 34 I, 1| con sereno e chiaro viso rispose che era molto contenta, 35 I, 1| come ciò potesse vedere, rispose la nuora: — Verrete questa 36 I, 1| non aver orecchie, e nulla rispose.~Finito il ballo e andatasi 37 I, 1| intendesse il tutto, non però li rispose, ma la danza onestamente 38 I, 1| la carta e la penna, le rispose che se ella lo amava e sentiva 39 I, 1| ciascheduna di loro arditamente rispose che di casa quella notte 40 I, 1| faceva. Uno della guardia rispose che era un pazzo che metteva 41 I, 1| A cui arditamente Silvia rispose: — Non debbo io contristarmi 42 I, 1| nulla in quel punto li rispose, ma al duca si fattamente 43 I, 1| dire chi egli era. A cui rispose il demonio: — Dopo che io 44 I, 1| non ve ’l voglio dire, — rispose il demonio; — andate via, 45 I, 1| morte sarete cagione. — Rispose il demonio: — Non è oggidí 46 I, 1| puose? — Abbiate pazienza, — rispose il Demonio, — perciò che 47 I, 1| gli ho sentiti? — A cui rispose messer Gasparino: — Non 48 I, 1| demonio. — E come no? — rispose messer Gasparino. — Perciò 49 I, 1| Dirovvelo brevemente, — rispose messer Gasparino, — se paziente 50 I, 1| giorno, messere; — ed egli le rispose: — Ticco! — pensando con 51 I, 1| l’uso suo, — Ticco! — le rispose. E Giliola, replicando 52 I, 1| imposto le aveva, nulla rispose: e ritornata a casa e addimandata 53 I, 1| A cui messer Simplicio rispose: — Ticco! — ed ella a lui 54 I, 1| In questa sera! — Giliola rispose. Ed egli — In questa sera 55 I, 1| casa, non so che dirmi. — Rispose Giliola: — Messer Simplicio, 56 I, 1| mi hai? — A cui Giliola rispose: — Io pensavo che voi doveste 57 I, 1| viene questo? — A cui ella rispose: — Io so che quando noi 58 I, 1| parole ricevute, altro non le rispose fuor di questo: Né piú buon 59 I, 2| comandamento del re? — A cui Pietro rispose: — E che vuoi tu che io 60 I, 2| che altro non pensava, rispose esservi un mendico. Onde 61 I, 2| commune pericolo. — A cui egli rispose: — Questo ci è avenuto non 62 I, 2| disse Luciana. A cui rispose Pietro: — Egli s’addimanda 63 I, 2| prudente reina all’improvviso rispose: — Sacra Maestá, a me parrebbe 64 I, 2| attenderebbe a’ porci. Ed egli gli rispose che . E fattolo scendere 65 I, 2| come era il suo nome, gli rispose aver nome Livoretto. Ma 66 I, 2| innamorata. Il giovane li rispose non esservi cosa pregiata 67 I, 2| alla reina in tal guisa rispose: — Madama, se voi mi donaste 68 I, 2| egli bisogno aveva. A cui rispose Livoretto: — Dell’acqua 69 I, 2| pari. — A cui la figliuola rispose: — Altro non ho io, se non 70 I, 2| vecchiarello con sdegno rispose: — Fa ciò che io ti dico; 71 I, 2| ti dimostri? — Io sono — rispose la voce, — Samaritana tua 72 I, 2| voi cosí tosto guarita? — Rispose Biancabella: — Non giá per 73 I, 2| figliuolo. A cui Alchia rispose che . Ed accortasi che 74 I, 2| sarei vincitore. — A cui rispose la donzella: — Quando cosí 75 I, 2| egli si vestisse. A cui rispose: — Di raso bianco. — E 76 I, 2| addobbar si dovesse, li rispose: — Di raso cremesino, tutto 77 I, 2| molto. — A cui la donna rispose non volerglielo donare, 78 I, 2| non vagliono una brulla. — Rispose Emiliano: — Lucaferro, fratello 79 I, 2| malinconioso vi veggio? — A cui rispose Lucaferro: — Taci per tua 80 I, 2| voi aggrada, signora, — rispose. E senza dir piú altro, 81 I, 2| della morte mia. — A cui rispose Travaglino: — Io sono disposto, 82 I, 2| Comandate pur, signora mia, — rispose Travaglino, — che apertamente 83 I, 2| lusinghe della impudica donna, rispose: — Altro non volete da me, 84 I, 2| novella alcuna di te? — Rispose Travaglino: — Signore, le 85 I, 3| tempo, in tal guisa gli rispose: — Sacra Corona, non fa 86 I, 3| giovane con allegra faccia rispose che egli veniva da Tebe, 87 I, 3| chiaro viso umilmente cosí rispose: — Madama, tanta è la servitú 88 I, 3| parlerá. — — Signor mio, — rispose Costanzo, — se lo satiro 89 I, 3| disse Costanzo. — , rispose Chiappino. — Ma dimmi, ti 90 I, 3| sepoltura portare? — A cui rispose Chiappino: — Io me ne risi, 91 I, 3| Io mi mossi al riso, — rispose Chiappino, — che mille ladroni, 92 I, 3| forte ridesti? — A cui rispose Chiappino: — Tu lo sai molto 93 I, 3| oltre misura ridere? — A cui rispose Chiappino: — Io fieramente 94 I, 3| malizia del scolare, li rispose che era contento: e acciò 95 I, 3| allora, sorridendo di ciò, li rispose: — Avete voi altro che pensare? — 96 I, 3| ti ridi? — Io mi rido, — rispose Filenia, — della vostra 97 I, 3| piú belli che mai? — A cui rispose la comare: — Com’è possibil 98 I, 3| come lo sapete voi? — A cui rispose la vecchia: — Per quanto 99 I, 3| in pericolo di morte. — Rispose la comare: — Non dubitate 100 I, 3| acqua che balla? — A cui rispose Serena, che no. — Deh! figliuola 101 I, 3| potrei io fare per averne? — Rispose la comare: — Manda i tuoi 102 I, 3| cercando? — A cui Fluvio rispose: — Noi cerchiamo quella 103 I, 3| torre tal acqua? — A cui rispose Fluvio: — Una nostra sorella. — 104 I, 3| aveva. A cui la fanciulla rispose, che : ma non senza grandissimo 105 I, 3| abbiamo di averlo al tutto? — Rispose l’oste: — Se voi farete 106 I, 3| desinare con esso noi? — A cui rispose Fluvio: — Non per altra 107 I, 3| non ne mancate. — A cui rispose Acquirino che, potendosi 108 I, 3| altrimenti noi tutte periremo. — Rispose la comare: — O Alta madama, 109 I, 3| canta avuto aveva. A cui rispose la fanciulla che . Allora 110 I, 3| giovane. A cui la vecchia rispose: — L’ugel bel verde, figliuola 111 I, 3| quella che ella voleva, rispose: — L’ugel bel verde. — Fluvio, 112 I, 3| ricordarebbe. A cui Serena rispose non volerle in modo alcuno 113 I, 3| non contenta di questo, rispose che mai lo liberarebbe, 114 I, 3| avevano lasciati vedere. A cui rispose Acquirino che alcuni strani 115 I, 3| madre del re primamente rispose: — Non altro che il fuoco; — 116 I, 3| della madre vostra. — A cui rispose Nerino ch’egli credere non 117 I, 3| mostrarvela. — Di questo — rispose Nerino, — ne sarò molto 118 I, 3| cui maestro Raimondo non rispose a verso, perciò che dirglielo 119 I, 3| vegga. — Bene volontieri, — rispose maestro Raimondo; — dimane 120 I, 3| È possibil questo? — Rispose Nerino: — Possibil è, ed 121 I, 3| Gli tornarete piú? — A cui rispose Nerino: — Pensatel voi. — 122 I, 3| maestro Raimondo. — Ella, — rispose Nerino, — aperse una cassa 123 I, 3| molto vi piacerá? — E che? — rispose maestro Raimondo. — Io disse 124 I, 3| dove eravate? — Io — rispose Nerino, — era nascoso nel 125 I, 3| ritornarete voi mai piú? — A cui rispose Nerino: — Avendo io scampato 126 I, 3| cominciata seguisse, egli rispose: — Eh , eh ! cantò il 127 I, 3| reame. Maestro Raimondo li rispose che fusse il ben andato. 128 I, 3| fate voi? — Io lavororispose il calzolaio, — e stento 129 I, 3| a che farne piú? — A cui rispose il calzolaio: — Per portarli, 130 I, 3| che sará? — Morire, — rispose il calzolaio. — Morire? — 131 I, 3| disse Flamminio. — , — rispose il calzolaio. — O maestro 132 I, 3| questa morte? — In vero no, — rispose il calzolaio. — L’avete 133 I, 3| posso persentire. — A cui rispose il calzolaio: — Io non so 134 I, 3| legna? — A cui il contadino rispose: — Io l’apparecchio per 135 I, 3| morte? — Certamente no, — rispose il contadino; — perciò che 136 I, 3| Flamminio. A cui il contadino rispose: — Io non ve lo saprei dire, 137 I, 3| sono tutte vostre? — A cui rispose il maestro: — Alcune sono 138 I, 3| giovane. A cui lo sarto rispose: — Le usano ne’ diversi 139 I, 3| disse Flamminio. — E poi — rispose lo sarto, — vanno cosí scorrendo 140 I, 3| si trovi questa morte? — Rispose lo sarto, quasi d’ira acceso 141 I, 3| venuto, mio figliuolo, — rispose lo eremita. — O padre mio, — 142 I, 3| consorzio umano? — Io mi sto — rispose lo eremita, — in orazioni, 143 I, 3| Flamminio. — Ma di no, — rispose lo eremita. — Ma come potrò 144 I, 3| morte? — A cui la fiera rispose: — Io non sono la morte, 145 I, 3| chioccia voce la vecchiarella rispose: — Ancora te, figliuolo 146 I, 3| disse Flamminio. — No, — rispose la vecchiarella. — Anzi 147 I, 3| vecchiarella. A cui Flamminio rispose: — Io sono un giovanetto 148 I, 4| mi potresti. — Ma come? — rispose Guerrino; — dammi il modo. — 149 I, 4| con tremante e debole voce rispose: — Non vi turbate, o re, 150 I, 4| con voi. — A cui Guerrino rispose: — La gentilezza vostra 151 I, 4| sono manchevole. — Allora rispose il compagno a Guerrino: — 152 I, 4| risolvesse omai. Ma Guerrino rispose: — Sacratissimo re, se il 153 I, 4| venduto il filo? — , — rispose Adamantina. — E dov’è il 154 I, 4| figliuola mia? — A cui rispose la poavola: — Io vorrei 155 I, 4| era la maggior sorella, rispose: — Una libra di filo di 156 I, 4| involargliela? — A cui la moglie rispose: — Tu fingerai una sera 157 I, 4| cosí irato la seguiva, le rispose: — Egli è venuto a casa 158 I, 4| di-la mo, — disse Cecato. Rispose la Tia: — Mo besogna, frelo, 159 I, 4| savia madonna Modesta gli rispose: — Che vi pare, messer Tristano, 160 I, 4| parte del cuore procedeva, rispose: — Messer Tristano, marito 161 II, 5| Artilao vostro marito? — Rispose madonna Daria: — Certo , 162 II, 5| Gravida in tre mesi, — rispose madonna Daria; — ed ho una 163 II, 5| Cosí fosse il compare, — rispose madonna Daria, — ed io sarei 164 II, 5| mala gravidezza ch'avete. — Rispose la comare: — Avete voi, 165 II, 5| morte. — Io vi prego, — rispose la comare, — per quell'amore 166 II, 5| questo, io ve contentarei. — Rispose messer Liberale: — Qual' 167 II, 5| colpa de' lor parenti, — rispose la donna. — Adunque, — disse 168 II, 5| in tutti gli suoi membri. Rispose madonna Daria:— Certo nulla 169 II, 5| che di fare madonna Daria rispose. Partitosi di casa, andò 170 II, 5| anella, e riservate. A cui rispose che no. Per il che madonna 171 II, 5| sue gioie, allegramente rispose: — Compare mio, intesi bene 172 II, 5| ed erami molto caro. — Rispose messer Artilao: — Molto 173 II, 5| tu? — disse Castorio. — Rispose Sandro: — Io giá un anno 174 II, 5| ti trasse i testicoli? — Rispose Sandro: — Egli è morto. — 175 II, 5| Castorio, — se egli è morto? — Rispose Sandro: — Quell'uomo da 176 II, 5| Castorio. — Come di morte? — rispose Sandro. — I vitelli, i poliedri 177 II, 5| son a te per mancare. — Rispose Panfilio:— Non dubitate 178 II, 5| mutato pensiero? — A cui rispose la madre: — Certo no, figliuol 179 II, 5| con animo alquanto turbato rispose: — Madre, ogn'un torni al 180 II, 6| in pericolo di morte. — Rispose Isabella: — Non dubitate 181 II, 6| Isabella: — Con esso voi, — rispose. — Meco? e come meco? — 182 II, 6| giacqui nel letto con voi, — rispose Isabella. E cominciando 183 II, 6| quasi smarrito e fuor di sé rispose: — Ben è vero che una veste 184 II, 6| il marito, di conoscerlo rispose: soggiongendo, quello con 185 II, 6| sommergerti. — Non temorispose la giovane, — di non mantener 186 II, 6| tu, compagnone? — A cui rispose Cimarosto: — Io vorrei parlar 187 II, 6| fare Cimarosto liberamente rispose. Entrato adunque Cimarosto 188 II, 6| Beatissimo padre, , — rispose il cardinale. Ed avedutosi 189 II, 6| cittá sete voi? — A cui rispose il vescovo: — Io sono della 190 II, 6| il piede al santo padre, rispose esser bresciano, e nominarsi 191 II, 6| Addimanda quel che vuoi. — Io, — rispose Cimarosto, — altro non voglio 192 II, 6| si fará? — disse il papa. Rispose Cimarosto: — Fategli legare 193 II, 6| E prestamente Cimarosto rispose: — Non altro, salvo che 194 II, 6| griderá la pace? — Sì, — rispose il prelato. Ed in presenzia 195 II, 6| gridata la pace. — Anzi , — rispose Cimarosto. E tra loro fu 196 II, 6| Andolfo: — che ti piace, — rispose, — che in ogni altra cosa, 197 II, 6| niuno s'avesse a sentire. — Rispose Andolfo: — Ermacora, a me 198 II, 6| perché ora mi manchi? — Rispose Ermacora: — Fratello mio 199 II, 6| abbi avuta la parte tua? — Rispose Ermacora, non averla avuta; 200 II, 6| non siano pari. — A cui rispose Ermacora: — Tu mancasti, 201 II, 7| vostro, fratelli? — A cui rispose Gordino: — Io me ne vo a 202 II, 7| Fentuzzo. — Per trovarerispose Gordino, — alcuna ventura 203 II, 7| coteste che fate tra voi? — Rispose Gordino: — Gentil'uomo mio, 204 II, 7| a riposare. — A cui ella rispose: — Chiudetelo voi. — Stando 205 II, 7| accendesse il lume, egli nulla rispose. Il servitore, che pensava 206 II, 7| intervallo di tempo, umanamente rispose: — Ahimè, marito, che parole 207 II, 7| sono ben tenuti? — A cui rispose Fiorella: — Signor . — 208 II, 7| Pisardo con turbata faccia rispose: — Sappi che tutti quelli 209 II, 7| sorte divenuto insensato? — Rispose Silverio: — Io non sono 210 II, 7| Chi picchia? Il vecchio rispose: — Apri, ch'io sono Anastasio, 211 II, 7| innamorato giovane; il quale rispose che li aprisse, e intendesse 212 II, 7| affaticassi per sovenirti. — A cui rispose il figliuolo: — Padre, prima 213 II, 7| esorbitanti parole, sorridendo gli rispose: — Perdonimi, prego, Vostra 214 II, 8| quello l'apprecciate. — Rispose il mercatante: — Signora, 215 II, 8| ancor che giovanetta fosse, rispose che, se egli amava lei, 216 II, 8| riebbe le smarrite forze, rispose: — Signore, Dio volesse 217 II, 8| cui il signore iscusandosi rispose: — Fratello, la causa della 218 II, 8| senza dir altra parola rispose: — Ella sará ben mia, perciò 219 II, 8| sono questi che voi fate? — Rispose Malacarne: — Signori, io 220 II, 8| A cui messer pre' Papiro rispose: — Gianotto, compare mio, 221 II, 8| grammaticali, arditamente rispose: — Praesbyter. — Papiro, 222 II, 8| letto? — Pirino prontamente rispose: — Lectus, thorus. — Udendo 223 II, 8| andar a riposare? — , — rispose Gianotto. — Adunque, disse 224 II, 8| quale si mangia? — Mensa, — rispose Pirino. Allora pre' Papiro 225 II, 8| figliuol mio? — Felis, rispose Pirino. — Oh caprone! — 226 II, 8| chiama il fuoco? — Ignis, — rispose Pirino: — Come ignis? — 227 II, 8| chiama l'acqua? — Limpha,— rispose Pirino. — Ahimè, — disse 228 II, 8| nostre interrogazioni. — Rispose Pirino: — Divitiae, divitiarum. — 229 II, 9| lamentevole pianto? — A cui rispose la donna: — Quando tu mi 230 II, 9| insuperbito con ardito animo rispose: — E chi se' tu che m'addimandi 231 II, 9| come ti chiami per nome? — Rispose egli: — Leone è il nome 232 II, 9| di sdegno, superbamente rispose: — Ahi, scelerato e tristo, 233 II, 9| piacere era il tuo? — Io, — rispose l'asino, — mi era posto 234 II, 9| varcare il fiume? — Nulla, — rispose il leone. — Ma l'asino, 235 II, 9| cosí soletto, in fretta? Rispose il lupo: — Io me ne vo per 236 II, 9| prendesse tante fiere. Egli rispose: — Con gli animali che avete 237 II, 9| bene, figliuol mio, — rispose lo eremita, — ma non di 238 II, 9| che ivi sospeso vedi. — Rispose Cesarino: — Non voglio il 239 II, 9| signor nostro risusciterá. — Rispose l'orso: — Non fa mestiero 240 II, 9| dispiacevano le parole del prete, rispose ch'egli non sapeva quel 241 II, 9| che tosto vi risanarete. — Rispose Andrigetto che era molto 242 II, 9| pregare un testamento? — Rispose Tonisto: — Secondo il capitolare 243 II, 9| Il notaio di cosí far rispose.~E fatta l'invocazione del 244 II, 9| Che hai tu scritto? — Rispose il notaio: — Io scrissi 245 II, 9| scrivesti quanto io diceva? — Rispose il notaio: — Signor ! — 246 II, 9| e daravvi il paradiso. — Rispose Andrigetto: — Ahi, scelerato 247 II, 9| questa mutazione. — Ah, — rispose Rosolino, — non la sapete 248 II, 9| Veramente noi non la sapiamo. — Rispose Rosolino: — Ed io, se non 249 II, 9| Non sono io morto, — rispose Rosolino, — né manco le 250 II, 10| addimandatala che cosa richiedesse, rispose che Costantino suo patrone 251 II, 10| chi era questo Costantino. Rispose la gatta, lui esser uomo 252 II, 10| modo? — disse il patrone.— Rispose la gatta: — Vieni meco, 253 II, 10| noi? — Ai quali la gatta rispose: — Farete a questo modo. 254 II, 10| sostentar la casa. Ed egli rispose di far che ella si contentarebbe.~ 255 II, 10| mani bruttate di sangue, rispose: — Levati di qua per lo 256 II, 10| E che me vuoi tu dare? — rispose il masnadiere. Disse Bertuccio: — 257 II, 10| Bertuccio: — Ducati cinquanta. — Rispose il masnadiere: — Sono danari 258 II, 10| mercatantare. Ed egli le rispose: — Bene. — Di che la madre 259 II, 10| mi venir piú in casa. — Rispose Bertuccio: — Non temete, 260 II, 10| lascerebbeno. Ed egli gli rispose: — Ducati ducento. — I soldati 261 II, 10| capitata una fanciulla. Ai quai rispose Bertuccio: — Vero è che 262 II, 10| compagnia della madre mia, — rispose Bertuccio, — la quale l' 263 II, 10| E Bertuccio umilmente rispose: — A Novara. — Ed a far 264 II, 10| E cosí di far Bertuccio rispose.~Salito adunque sopra il 265 II, 10| cosí ti sia concesso, — rispose. E non si partí di , che 266 II, 10| la metá della moglie. — Rispose Bertuccio: — Ma a che modo 267 II, 10| faremo noi a dividerla? — Rispose il cavalliere: — Dividémola 268 II, 10| a tutto il monasterio. — Rispose don Pomporio: — E che opposizione 269 II, 10| tengono il suo buffone? — Rispose don Pomporio: — E come, 270 II, 10| come ora ci troviamo? — Rispose l'acqua: — Certo la vergogna 271 II, 10| abbi i guanti in mano. — Rispose Gliceria: — Signor mio, 272 II, 10| Ier notte non l'avevate. — Rispose fra' Bigoccio: — I' sono 273 II, 10| Se tu non vuoi i getti, — rispose il marito, — né io voglio 274 II, 11| causa del suo ridere. Le rispose il marito aver spontaneamente 275 II, 11| La moglie importuna gli rispose che ad ogni modo ella voleva 276 II, 11| cosí dubbioso pericolo, le rispose, cosí dicendole: — Quando 277 II, 11| quanto le aveva promesso. Le rispose il marito che ella andasse 278 II, 11| canti di allegrezza? — Rispose prontamente il gallo: — 279 II, 12| anno, e quante vagliono? — Rispose il cacciatore: — Io ne prendo 280 II, 12| il buon giorno; — ed ei rispose: — Ne ho uno, — de' giorni 281 II, 12| che Giorgio si nominava, rispose che , con questa però 282 II, 12| me aver salario alcuno. — Rispose il servo aver servato tutto 283 II, 12| solo se n'andava. A cui rispose il fratuncello: — Me ne 284 II, 12| se egli fretta aveva, li rispose che no e che bastava assai 285 II, 12| voleva servirlo alla messa, rispose di . Il prete, vedendo 286 II, 12| la passata notte? — A cui rispose il fraticello: — Io ho dormito 287 II, 12| porta; e chi è egli? — A cui rispose uno di quei sapienti: — 288 II, 12| interrogò del nome suo. A cui rispose: — Gotfreddo è il mio nome, 289 II, 12| questa mia infermitá? — Rispose maestro Gotfreddo: — Sacra


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