Libro, Notte
1 I, I| avete fatto voi? — A cui rispose Salardo: — Io gli ho ucciso
2 I, I| cagione. A cui la moglie rispose: — Non dubitate punto, che
3 I, I| strana persona? — A cui rispose la madre: — Veramente, figliuolo
4 I, I| le parole del figliuolo, rispose: — Iddio ti benedica, figliuolo
5 I, I| aveva le parole del pretore, rispose: — Signor mio, io ho udite
6 I, I| turbò, ed in tal maniera li rispose: — Signor, a quel che mi
7 I, I| salvi, messere. — A cui rispose pre’ Scarpacifico: — Ben
8 I, I| masnadiero. — Dal mercato, — rispose il prete. — E che avete
9 I, I| compagnone. — Questo muletto, — rispose il prete. — Qual muletto? —
10 I, I| Questo che ora cavalco, — rispose il prete. — Dite voi da
11 I, I| venete voi? — Dal mercato, — rispose il prete. — Vi è bel mercato? —
12 I, I| il compagno. — Sí bene, — rispose il prete. — Avete fatta
13 I, I| disse il compagnone. — Sí, — rispose il prete; — ho comperato
14 I, I| comperato per un mulo? — Sí, — rispose il prete. — Ma, in veritá,
15 I, I| dal mercato voi? — Sí, — rispose il prete. — Ma che avete
16 I, I| da dovero e non burlo, — rispose il buon prete. — Oh povero
17 I, I| alcuna cosa di bello? — A cui rispose il messere: — Io me ne sono
18 I, I| quello voleva dire il prete, rispose: — Messere sí; io ho arrostito
19 I, I| vendiate quella capra. — A cui rispose il buon prete, non volerla
20 I, I| cosí altamente gridasse, li rispose che ’l signor della cittá
21 I, I| desse? — Io credo di sí, — rispose il prete, — quando tu fosti
22 I, I| uscire del fiume. Ai quali rispose il prete: — Oh pazzi, voi
23 I, I| pervenuto. A cui il mercatante rispose averlo venduto al re d’Inghilterra,
24 I, I| apprecciava. — Ed egli — Molto, — rispose; ma quando fosse aggrado
25 I, I| avete voi sete? — A cui rispose: — Sí, figliuola mia; —
26 I, I| fanciulli uccisi avesse, li rispose saperlo. E accostatosi all’
27 I, I| sí fortemente piangesse, rispose: — Sí per le cattive nove
28 I, I| egli con voce interrotta le rispose: — Io sono un povero vecchio
29 I, I| che era il nome suo. A cui rispose: — Gramotiveggio, madonna,
30 I, 1| Il che udendo, la madre rispose: — O pazzo che tu sei, chi
31 I, 1| figliuola ti dia? — A cui rispose grognendo che al tutto moglie
32 I, 1| ripreso dalla reina, le rispose, lui avere fatto a lei quello
33 I, 1| il porco arditamente li rispose, lui avere fatto a lei quello
34 I, 1| con sereno e chiaro viso rispose che era molto contenta,
35 I, 1| come ciò potesse vedere, rispose la nuora: — Verrete questa
36 I, 1| non aver orecchie, e nulla rispose.~Finito il ballo e andatasi
37 I, 1| intendesse il tutto, non però li rispose, ma la danza onestamente
38 I, 1| la carta e la penna, le rispose che se ella lo amava e sentiva
39 I, 1| ciascheduna di loro arditamente rispose che di casa quella notte
40 I, 1| faceva. Uno della guardia rispose che era un pazzo che metteva
41 I, 1| A cui arditamente Silvia rispose: — Non debbo io contristarmi
42 I, 1| nulla in quel punto li rispose, ma al duca si fattamente
43 I, 1| dire chi egli era. A cui rispose il demonio: — Dopo che io
44 I, 1| non ve ’l voglio dire, — rispose il demonio; — andate via,
45 I, 1| morte sarete cagione. — Rispose il demonio: — Non è oggidí
46 I, 1| puose? — Abbiate pazienza, — rispose il Demonio, — perciò che
47 I, 1| gli ho sentiti? — A cui rispose messer Gasparino: — Non
48 I, 1| demonio. — E come no? — rispose messer Gasparino. — Perciò
49 I, 1| Dirovvelo brevemente, — rispose messer Gasparino, — se paziente
50 I, 1| giorno, messere; — ed egli le rispose: — Ticco! — pensando con
51 I, 1| l’uso suo, — Ticco! — le rispose. E Giliola, replicando sí
52 I, 1| imposto le aveva, nulla rispose: e ritornata a casa e addimandata
53 I, 1| A cui messer Simplicio rispose: — Ticco! — ed ella a lui
54 I, 1| In questa sera! — Giliola rispose. Ed egli — In questa sera
55 I, 1| casa, non so che dirmi. — Rispose Giliola: — Messer Simplicio,
56 I, 1| mi hai? — A cui Giliola rispose: — Io pensavo che voi doveste
57 I, 1| viene questo? — A cui ella rispose: — Io so che quando noi
58 I, 1| parole ricevute, altro non le rispose fuor di questo: Né piú buon
59 I, 2| comandamento del re? — A cui Pietro rispose: — E che vuoi tu che io
60 I, 2| che altro non pensava, rispose esservi un mendico. Onde
61 I, 2| commune pericolo. — A cui egli rispose: — Questo ci è avenuto non
62 I, 2| disse Luciana. A cui rispose Pietro: — Egli s’addimanda
63 I, 2| prudente reina all’improvviso rispose: — Sacra Maestá, a me parrebbe
64 I, 2| attenderebbe a’ porci. Ed egli gli rispose che sí. E fattolo scendere
65 I, 2| come era il suo nome, gli rispose aver nome Livoretto. Ma
66 I, 2| innamorata. Il giovane li rispose non esservi cosa sí pregiata
67 I, 2| alla reina in tal guisa rispose: — Madama, se voi mi donaste
68 I, 2| egli bisogno aveva. A cui rispose Livoretto: — Dell’acqua
69 I, 2| pari. — A cui la figliuola rispose: — Altro non ho io, se non
70 I, 2| vecchiarello con sdegno rispose: — Fa ciò che io ti dico;
71 I, 2| ti dimostri? — Io sono — rispose la voce, — Samaritana tua
72 I, 2| voi cosí tosto guarita? — Rispose Biancabella: — Non giá per
73 I, 2| figliuolo. A cui Alchia rispose che sí. Ed accortasi che
74 I, 2| sarei vincitore. — A cui rispose la donzella: — Quando cosí
75 I, 2| egli si vestisse. A cui rispose: — Di raso bianco. — E sí
76 I, 2| addobbar si dovesse, li rispose: — Di raso cremesino, tutto
77 I, 2| molto. — A cui la donna rispose non volerglielo donare,
78 I, 2| non vagliono una brulla. — Rispose Emiliano: — Lucaferro, fratello
79 I, 2| malinconioso vi veggio? — A cui rispose Lucaferro: — Taci per tua
80 I, 2| voi aggrada, signora, — rispose. E senza dir piú altro,
81 I, 2| della morte mia. — A cui rispose Travaglino: — Io sono disposto,
82 I, 2| Comandate pur, signora mia, — rispose Travaglino, — che apertamente
83 I, 2| lusinghe della impudica donna, rispose: — Altro non volete da me,
84 I, 2| novella alcuna di te? — Rispose Travaglino: — Signore, le
85 I, 3| tempo, in tal guisa gli rispose: — Sacra Corona, non fa
86 I, 3| giovane con allegra faccia rispose che egli veniva da Tebe,
87 I, 3| chiaro viso umilmente cosí rispose: — Madama, tanta è la servitú
88 I, 3| parlerá. — — Signor mio, — rispose Costanzo, — se lo satiro
89 I, 3| disse Costanzo. — Sí, rispose Chiappino. — Ma dimmi, ti
90 I, 3| sepoltura portare? — A cui rispose Chiappino: — Io me ne risi,
91 I, 3| Io mi mossi al riso, — rispose Chiappino, — che mille ladroni,
92 I, 3| sí forte ridesti? — A cui rispose Chiappino: — Tu lo sai molto
93 I, 3| oltre misura ridere? — A cui rispose Chiappino: — Io fieramente
94 I, 3| malizia del scolare, li rispose che era contento: e acciò
95 I, 3| allora, sorridendo di ciò, li rispose: — Avete voi altro che pensare? —
96 I, 3| ti ridi? — Io mi rido, — rispose Filenia, — della vostra
97 I, 3| piú belli che mai? — A cui rispose la comare: — Com’è possibil
98 I, 3| come lo sapete voi? — A cui rispose la vecchia: — Per quanto
99 I, 3| in pericolo di morte. — Rispose la comare: — Non dubitate
100 I, 3| acqua che balla? — A cui rispose Serena, che no. — Deh! figliuola
101 I, 3| potrei io fare per averne? — Rispose la comare: — Manda i tuoi
102 I, 3| cercando? — A cui Fluvio rispose: — Noi cerchiamo quella
103 I, 3| torre tal acqua? — A cui rispose Fluvio: — Una nostra sorella. —
104 I, 3| aveva. A cui la fanciulla rispose, che sí: ma non senza grandissimo
105 I, 3| abbiamo di averlo al tutto? — Rispose l’oste: — Se voi farete
106 I, 3| desinare con esso noi? — A cui rispose Fluvio: — Non per altra
107 I, 3| non ne mancate. — A cui rispose Acquirino che, potendosi
108 I, 3| altrimenti noi tutte periremo. — Rispose la comare: — O Alta madama,
109 I, 3| canta avuto aveva. A cui rispose la fanciulla che sí. Allora
110 I, 3| giovane. A cui la vecchia rispose: — L’ugel bel verde, figliuola
111 I, 3| quella che ella voleva, rispose: — L’ugel bel verde. — Fluvio,
112 I, 3| ricordarebbe. A cui Serena rispose non volerle in modo alcuno
113 I, 3| non contenta di questo, rispose che mai lo liberarebbe,
114 I, 3| avevano lasciati vedere. A cui rispose Acquirino che alcuni strani
115 I, 3| madre del re primamente rispose: — Non altro che il fuoco; —
116 I, 3| della madre vostra. — A cui rispose Nerino ch’egli credere non
117 I, 3| mostrarvela. — Di questo — rispose Nerino, — ne sarò molto
118 I, 3| cui maestro Raimondo non rispose a verso, perciò che dirglielo
119 I, 3| vegga. — Bene volontieri, — rispose maestro Raimondo; — dimane
120 I, 3| È possibil questo? — Rispose Nerino: — Possibil è, ed
121 I, 3| Gli tornarete piú? — A cui rispose Nerino: — Pensatel voi. —
122 I, 3| maestro Raimondo. — Ella, — rispose Nerino, — aperse una cassa
123 I, 3| molto vi piacerá? — E che? — rispose maestro Raimondo. — Io disse
124 I, 3| dove eravate? — Io — rispose Nerino, — era nascoso nel
125 I, 3| ritornarete voi mai piú? — A cui rispose Nerino: — Avendo io scampato
126 I, 3| cominciata seguisse, egli rispose: — Eh sí, eh sí! cantò il
127 I, 3| reame. Maestro Raimondo li rispose che fusse il ben andato.
128 I, 3| fate voi? — Io lavoro — rispose il calzolaio, — e stento
129 I, 3| a che farne piú? — A cui rispose il calzolaio: — Per portarli,
130 I, 3| che sará? — Morire, — rispose il calzolaio. — Morire? —
131 I, 3| disse Flamminio. — Sí, — rispose il calzolaio. — O maestro
132 I, 3| questa morte? — In vero no, — rispose il calzolaio. — L’avete
133 I, 3| posso persentire. — A cui rispose il calzolaio: — Io non so
134 I, 3| legna? — A cui il contadino rispose: — Io l’apparecchio per
135 I, 3| morte? — Certamente no, — rispose il contadino; — perciò che
136 I, 3| Flamminio. A cui il contadino rispose: — Io non ve lo saprei dire,
137 I, 3| sono tutte vostre? — A cui rispose il maestro: — Alcune sono
138 I, 3| giovane. A cui lo sarto rispose: — Le usano ne’ diversi
139 I, 3| disse Flamminio. — E poi — rispose lo sarto, — vanno cosí scorrendo
140 I, 3| si trovi questa morte? — Rispose lo sarto, quasi d’ira acceso
141 I, 3| venuto, mio figliuolo, — rispose lo eremita. — O padre mio, —
142 I, 3| consorzio umano? — Io mi sto — rispose lo eremita, — in orazioni,
143 I, 3| Flamminio. — Ma di no, — rispose lo eremita. — Ma come potrò
144 I, 3| morte? — A cui la fiera rispose: — Io non sono la morte,
145 I, 3| chioccia voce la vecchiarella rispose: — Ancora te, figliuolo
146 I, 3| disse Flamminio. — No, — rispose la vecchiarella. — Anzi
147 I, 3| vecchiarella. A cui Flamminio rispose: — Io sono un giovanetto
148 I, 4| mi potresti. — Ma come? — rispose Guerrino; — dammi il modo. —
149 I, 4| con tremante e debole voce rispose: — Non vi turbate, o re,
150 I, 4| con voi. — A cui Guerrino rispose: — La gentilezza vostra
151 I, 4| sono manchevole. — Allora rispose il compagno a Guerrino: —
152 I, 4| risolvesse omai. Ma Guerrino rispose: — Sacratissimo re, se il
153 I, 4| venduto il filo? — Sí, — rispose Adamantina. — E dov’è il
154 I, 4| figliuola mia? — A cui rispose la poavola: — Io vorrei
155 I, 4| era la maggior sorella, rispose: — Una libra di filo di
156 I, 4| involargliela? — A cui la moglie rispose: — Tu fingerai una sera
157 I, 4| cosí irato la seguiva, le rispose: — Egli è venuto a casa
158 I, 4| di-la mo, — disse Cecato. Rispose la Tia: — Mo besogna, frelo,
159 I, 4| savia madonna Modesta gli rispose: — Che vi pare, messer Tristano,
160 I, 4| parte del cuore procedeva, rispose: — Messer Tristano, marito
161 II, 5| Artilao vostro marito? — Rispose madonna Daria: — Certo sí,
162 II, 5| Gravida in tre mesi, — rispose madonna Daria; — ed ho una
163 II, 5| Cosí fosse il compare, — rispose madonna Daria, — ed io sarei
164 II, 5| mala gravidezza ch'avete. — Rispose la comare: — Avete voi,
165 II, 5| morte. — Io vi prego, — rispose la comare, — per quell'amore
166 II, 5| questo, io ve contentarei. — Rispose messer Liberale: — Qual'
167 II, 5| colpa de' lor parenti, — rispose la donna. — Adunque, — disse
168 II, 5| in tutti gli suoi membri. Rispose madonna Daria:— Certo nulla
169 II, 5| che di fare madonna Daria rispose. Partitosi di casa, andò
170 II, 5| anella, e riservate. A cui rispose che no. Per il che madonna
171 II, 5| sue gioie, allegramente rispose: — Compare mio, intesi bene
172 II, 5| ed erami molto caro. — Rispose messer Artilao: — Molto
173 II, 5| tu? — disse Castorio. — Rispose Sandro: — Io giá un anno
174 II, 5| ti trasse i testicoli? — Rispose Sandro: — Egli è morto. —
175 II, 5| Castorio, — se egli è morto? — Rispose Sandro: — Quell'uomo da
176 II, 5| Castorio. — Come di morte? — rispose Sandro. — I vitelli, i poliedri
177 II, 5| son a te per mancare. — Rispose Panfilio:— Non dubitate
178 II, 5| mutato pensiero? — A cui rispose la madre: — Certo no, figliuol
179 II, 5| con animo alquanto turbato rispose: — Madre, ogn'un torni al
180 II, 6| in pericolo di morte. — Rispose Isabella: — Non dubitate
181 II, 6| Isabella: — Con esso voi, — rispose. — Meco? e come meco? —
182 II, 6| giacqui nel letto con voi, — rispose Isabella. E cominciando
183 II, 6| quasi smarrito e fuor di sé rispose: — Ben è vero che una veste
184 II, 6| il marito, di conoscerlo rispose: soggiongendo, quello con
185 II, 6| sommergerti. — Non temo — rispose la giovane, — di non mantener
186 II, 6| tu, compagnone? — A cui rispose Cimarosto: — Io vorrei parlar
187 II, 6| fare Cimarosto liberamente rispose. Entrato adunque Cimarosto
188 II, 6| Beatissimo padre, sí, — rispose il cardinale. Ed avedutosi
189 II, 6| cittá sete voi? — A cui rispose il vescovo: — Io sono della
190 II, 6| il piede al santo padre, rispose esser bresciano, e nominarsi
191 II, 6| Addimanda quel che vuoi. — Io, — rispose Cimarosto, — altro non voglio
192 II, 6| si fará? — disse il papa. Rispose Cimarosto: — Fategli legare
193 II, 6| E prestamente Cimarosto rispose: — Non altro, salvo che
194 II, 6| griderá la pace? — Sì, — rispose il prelato. Ed in presenzia
195 II, 6| gridata la pace. — Anzi sí, — rispose Cimarosto. E tra loro fu
196 II, 6| Andolfo: — Dí che ti piace, — rispose, — che in ogni altra cosa,
197 II, 6| niuno s'avesse a sentire. — Rispose Andolfo: — Ermacora, a me
198 II, 6| perché ora mi manchi? — Rispose Ermacora: — Fratello mio
199 II, 6| abbi avuta la parte tua? — Rispose Ermacora, non averla avuta;
200 II, 6| non siano pari. — A cui rispose Ermacora: — Tu mancasti,
201 II, 7| vostro, fratelli? — A cui rispose Gordino: — Io me ne vo a
202 II, 7| Fentuzzo. — Per trovare — rispose Gordino, — alcuna ventura
203 II, 7| coteste che fate tra voi? — Rispose Gordino: — Gentil'uomo mio,
204 II, 7| a riposare. — A cui ella rispose: — Chiudetelo voi. — Stando
205 II, 7| accendesse il lume, egli nulla rispose. Il servitore, che pensava
206 II, 7| intervallo di tempo, umanamente rispose: — Ahimè, marito, che parole
207 II, 7| sono ben tenuti? — A cui rispose Fiorella: — Signor sí. —
208 II, 7| Pisardo con turbata faccia rispose: — Sappi che tutti quelli
209 II, 7| sorte divenuto insensato? — Rispose Silverio: — Io non sono
210 II, 7| Chi picchia? Il vecchio rispose: — Apri, ch'io sono Anastasio,
211 II, 7| innamorato giovane; il quale rispose che li aprisse, e intendesse
212 II, 7| affaticassi per sovenirti. — A cui rispose il figliuolo: — Padre, prima
213 II, 7| esorbitanti parole, sorridendo gli rispose: — Perdonimi, prego, Vostra
214 II, 8| quello l'apprecciate. — Rispose il mercatante: — Signora,
215 II, 8| ancor che giovanetta fosse, rispose che, se egli amava lei,
216 II, 8| riebbe le smarrite forze, rispose: — Signore, Dio volesse
217 II, 8| cui il signore iscusandosi rispose: — Fratello, la causa della
218 II, 8| senza dir altra parola rispose: — Ella sará ben mia, perciò
219 II, 8| sono questi che voi fate? — Rispose Malacarne: — Signori, io
220 II, 8| A cui messer pre' Papiro rispose: — Gianotto, compare mio,
221 II, 8| grammaticali, arditamente rispose: — Praesbyter. — Papiro,
222 II, 8| letto? — Pirino prontamente rispose: — Lectus, thorus. — Udendo
223 II, 8| andar a riposare? — Sí, — rispose Gianotto. — Adunque, disse
224 II, 8| quale si mangia? — Mensa, — rispose Pirino. Allora pre' Papiro
225 II, 8| figliuol mio? — Felis, rispose Pirino. — Oh caprone! —
226 II, 8| chiama il fuoco? — Ignis, — rispose Pirino: — Come ignis? —
227 II, 8| chiama l'acqua? — Limpha,— rispose Pirino. — Ahimè, — disse
228 II, 8| nostre interrogazioni. — Rispose Pirino: — Divitiae, divitiarum. —
229 II, 9| lamentevole pianto? — A cui rispose la donna: — Quando tu mi
230 II, 9| insuperbito con ardito animo rispose: — E chi se' tu che m'addimandi
231 II, 9| come ti chiami per nome? — Rispose egli: — Leone è il nome
232 II, 9| di sdegno, superbamente rispose: — Ahi, scelerato e tristo,
233 II, 9| piacere era il tuo? — Io, — rispose l'asino, — mi era posto
234 II, 9| varcare il fiume? — Nulla, — rispose il leone. — Ma l'asino,
235 II, 9| cosí soletto, in fretta? Rispose il lupo: — Io me ne vo per
236 II, 9| prendesse tante fiere. Egli rispose: — Con gli animali che avete
237 II, 9| Sí bene, figliuol mio, — rispose lo eremita, — ma non di
238 II, 9| che ivi sospeso vedi. — Rispose Cesarino: — Non voglio il
239 II, 9| signor nostro risusciterá. — Rispose l'orso: — Non fa mestiero
240 II, 9| dispiacevano le parole del prete, rispose ch'egli non sapeva quel
241 II, 9| che tosto vi risanarete. — Rispose Andrigetto che era molto
242 II, 9| pregare un testamento? — Rispose Tonisto: — Secondo il capitolare
243 II, 9| Il notaio di cosí far rispose.~E fatta l'invocazione del
244 II, 9| Che hai tu scritto? — Rispose il notaio: — Io scrissi
245 II, 9| scrivesti quanto io diceva? — Rispose il notaio: — Signor sí! —
246 II, 9| e daravvi il paradiso. — Rispose Andrigetto: — Ahi, scelerato
247 II, 9| questa mutazione. — Ah, — rispose Rosolino, — non la sapete
248 II, 9| Veramente noi non la sapiamo. — Rispose Rosolino: — Ed io, se non
249 II, 9| Non sono io morto, — rispose Rosolino, — né manco le
250 II, 10| addimandatala che cosa richiedesse, rispose che Costantino suo patrone
251 II, 10| chi era questo Costantino. Rispose la gatta, lui esser uomo
252 II, 10| modo? — disse il patrone.— Rispose la gatta: — Vieni meco,
253 II, 10| noi? — Ai quali la gatta rispose: — Farete a questo modo.
254 II, 10| sostentar la casa. Ed egli rispose di far sí che ella si contentarebbe.~
255 II, 10| mani bruttate di sangue, rispose: — Levati di qua per lo
256 II, 10| E che me vuoi tu dare? — rispose il masnadiere. Disse Bertuccio: —
257 II, 10| Bertuccio: — Ducati cinquanta. — Rispose il masnadiere: — Sono danari
258 II, 10| mercatantare. Ed egli le rispose: — Bene. — Di che la madre
259 II, 10| mi venir piú in casa. — Rispose Bertuccio: — Non temete,
260 II, 10| lascerebbeno. Ed egli gli rispose: — Ducati ducento. — I soldati
261 II, 10| capitata una fanciulla. Ai quai rispose Bertuccio: — Vero è che
262 II, 10| compagnia della madre mia, — rispose Bertuccio, — la quale l'
263 II, 10| E Bertuccio umilmente rispose: — A Novara. — Ed a far
264 II, 10| E cosí di far Bertuccio rispose.~Salito adunque sopra il
265 II, 10| cosí ti sia concesso, — rispose. E non si partí di lí, che
266 II, 10| la metá della moglie. — Rispose Bertuccio: — Ma a che modo
267 II, 10| faremo noi a dividerla? — Rispose il cavalliere: — Dividémola
268 II, 10| a tutto il monasterio. — Rispose don Pomporio: — E che opposizione
269 II, 10| tengono il suo buffone? — Rispose don Pomporio: — E come,
270 II, 10| come ora ci troviamo? — Rispose l'acqua: — Certo la vergogna
271 II, 10| abbi i guanti in mano. — Rispose Gliceria: — Signor mio,
272 II, 10| Ier notte non l'avevate. — Rispose fra' Bigoccio: — I' sono
273 II, 10| Se tu non vuoi i getti, — rispose il marito, — né io voglio
274 II, 11| causa del suo ridere. Le rispose il marito aver spontaneamente
275 II, 11| La moglie importuna gli rispose che ad ogni modo ella voleva
276 II, 11| cosí dubbioso pericolo, le rispose, cosí dicendole: — Quando
277 II, 11| quanto le aveva promesso. Le rispose il marito che ella andasse
278 II, 11| canti di allegrezza? — Rispose prontamente il gallo: —
279 II, 12| anno, e quante vagliono? — Rispose il cacciatore: — Io ne prendo
280 II, 12| il buon giorno; — ed ei rispose: — Ne ho uno, — de' giorni
281 II, 12| che Giorgio si nominava, rispose che sí, con questa però
282 II, 12| me aver salario alcuno. — Rispose il servo aver servato tutto
283 II, 12| solo se n'andava. A cui rispose il fratuncello: — Me ne
284 II, 12| se egli fretta aveva, li rispose che no e che bastava assai
285 II, 12| voleva servirlo alla messa, rispose di sí. Il prete, vedendo
286 II, 12| la passata notte? — A cui rispose il fraticello: — Io ho dormito
287 II, 12| porta; e chi è egli? — A cui rispose uno di quei sapienti: —
288 II, 12| interrogò del nome suo. A cui rispose: — Gotfreddo è il mio nome,
289 II, 12| questa mia infermitá? — Rispose maestro Gotfreddo: — Sacra
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