Libro, Notte
1 I, I | la signora Veronica, fu giá consorte di Santo Orbat,
2 I, I | Avenne che Rainaldo, essendo giá pervenuto alla vecchiezza,
3 I, I | ad abitare altrove; non giá che la cittá non fusse bella
4 I, I | era sommamente da tutti.~Giá era pervenuta alli orecchi
5 I, I | isperienza della sua fede, non giá per me, che io sono certo
6 I, I | tenerezza di cuore, che giá mi amasti, ancora adesso
7 I, I | amico, all’estremo di morte giá condotto per errore non
8 I, I | possibil fusse che quello è giá fatto si potesse annullare,
9 I, I | Teodora, alle cui orecchie era giá pervenuta la nova della
10 I, I | del vivere, dimorava, non giá gran tempo fa, un giovane
11 I, I | essercitava il latrocinio non giá per avarizia, ma per potere
12 I, I | fattori. Il pretore, che giá aveva inteso il caso dal
13 I, I | pretermettere non volse. Giá era divulgato d’ogn’intorno
14 I, I | ampia pianura, vide Genese, giá poco tempo fa creato re,
15 I, I | bellissima cerva che per timore giá s’aveva gittata nelle marittime
16 I, I | nelle marittime onde. Il re, giá stanco ed affannato per
17 I, I | salire in nave. Al re, che giá veduto aveva il bello e
18 I, I | adunque la gentil poncella giá pienamente compiuto il degno
19 I, I | nome non sapeva per esser giá molto ne l’armaio nascosa;
20 I, I | morti, amaramente piansero.~Giá per tutta la cittá era sparsa
21 I, I | aver maggior certezza del giá commesso fallo, severamente
22 I, I | di piovere. Il prete, che giá intesa aveva la partita
23 I, I | cui ogni mia speranza avea giá posta? Merito io da lei
24 I, I | lungo tempo visse. —~Era giá l’ultima fatica del favoleggiare
25 I, 1 | NOTTE SECONDA~Aveva giá Febo le dorate rote nelle
26 I, 1 | scintillanti stelle avevano giá il cielo del suo lume dipinto,
27 I, 1 | raccogliendo fiori: ed essendo giá alquanto lassa, adocchiò
28 I, 1 | reina disse:~Tre cose ho giá sentite raccontare,~Sacra
29 I, 1 | di messer Lamberto, non giá a fine di male ma burlando,
30 I, 1 | questa sera la mi aspetti, giá che ’l marito suo non alberga
31 I, 1 | introdusse in casa. Ed essendo giá spogliato per andarsene
32 I, 1 | in casa.~Sinforosia, che giá aveva intesa l’una e l’altra
33 I, 1 | consumava per lui. Il scolare, giá domenticato delle passate
34 I, 1 | Sinforosia, avedendosi lui esser giá del suo amore oltre misura
35 I, 1 | piangere: pregandolo, non giá per loro amore, ma per sua
36 I, 1 | fusse cagione. Ma egli, che giá fatto aveva di diamante
37 I, 1 | Il giovane scolare, che giá aveva inteso esser cotta
38 I, 1 | erano per la cucina. Avendo giá Carlo saziata la sua sfrenata
39 I, 1 | quello che piú m’aggrada.~Giá gran tempo fa, graziose
40 I, 1 | Alle orecchie di Silvia era giá pervenuto come le matrone
41 I, 1 | marito ardiva, perciò che giá due volte egli l’aveva accontentata
42 I, 1 | mancato ti sono? Non ti ho giá due fiate accontentata di
43 I, 1 | famosa cittá di Padova, giá gran tempo fa, abitava Ghirotto
44 I, 1 | disse Giliola. Ghirotto che giá aveva carico lo stomaco
45 I, 2 | NOTTE TERZA~Giá la sorella del sole, potente
46 I, 2 | teneva mezzo il cielo; e giá l’occidente orizonte aveva
47 I, 2 | Luciano re signoreggiava, fu giá una povera vedovella, Isotta
48 I, 2 | corteggiani? Questo non farò giá io. — Disse allora il giovene
49 I, 2 | uscio col dito. Il re, che giá si accorgeva degli atti
50 I, 2 | Questo ci è avenuto non giá per colpa mia, ma per cagione
51 I, 2 | come le loro carni fusseno giá divorate da’ pesci, forte
52 I, 2 | speranza di questo regno, non giá per vizio vostro né per
53 I, 2 | veduto assai del mondo, e giá consumate le gioie e’ tesori
54 I, 2 | signore stato non fusse, giá di vita l’arrebbono privo.
55 I, 2 | parole la confortasse. Era giá aggiunta la damigella sopra
56 I, 2 | accoglienze la ricevette. Giá era vicina l’ora del dormire,
57 I, 2 | riducendoli a memoria quello che giá li aveva detto il falcone
58 I, 2 | sponda del fiume, come li fu giá ricordato, subito apparve
59 I, 2 | ricompensamento del beneficio giá da te per me ricevuto, prendi
60 I, 2 | prima divenne.~Il soldano, giá invecchiato, veduta la maravigliosa
61 I, 2 | ora intenderete.~Regnava, giá gran tempo fa, in Monferrato
62 I, 2 | matrimonio degno fusse.~Era giá per tutto l’universo divolgata
63 I, 2 | over per altra cagione; e giá col suo potentissimo essercito
64 I, 2 | condussero ad uno bosco dove giá di ucciderla si preparavano:
65 I, 2 | essercito del nimico aveva giá sconfitto e disperso, a
66 I, 2 | femina cieca e monca, non giá per le sue virtú, ma per
67 I, 2 | ritornare al luogo dove fu giá dal vecchiarello trovata.
68 I, 2 | e giunta in su la riva giá per entro gittarsi, udí
69 I, 2 | bellissima giovanetta rimase.~Giá il sole nascondeva gli suoi
70 I, 2 | Rispose Biancabella: — Non giá per me, ma per virtú e cortesia
71 I, 2 | amorevolmente ricevute.~Erano giá passati molti e molti giorni,
72 I, 2 | onorare il magnifico prandio giá lautamente apparecchiato.
73 I, 2 | che per la cacciagione di giá un preso cervo fuor di modo
74 I, 2 | altri potenti signori erano giá da ogni parte venuti per
75 I, 2 | piazza se ne gí. Il popolo, giá raunato al famoso spettacolo,
76 I, 2 | si vestiro.~Avicinatasi giá l’ora del parto, Doralice
77 I, 2 | della Lombardia, fu non è giá gran tempo, un uomo ricco
78 I, 2 | Partitosi l’uno dall’altro, e giá passata la loro ira e sdegno,
79 I, 2 | perturbarla ed offenderla. Ma la giá infiammata donna, accortasi
80 I, 2 | sciocca donna, vedendolo giá del suo amore acceso, e
81 I, 2 | amore acceso, e parendole giá esser tempo di venire a
82 I, 2 | che è de’ fatti tuoi, che giá piú giorni non ti hai lasciato
83 I, 2 | convenevole fusse. Isotta, che giá era ritornata a casa, disse
84 I, 2 | anima tua, Travaglino, che giá sono passati tanti giorni
85 I, 3 | NOTTE QUARTA~Giá il biondo Apollo con l’infiammato
86 I, 3 | che la terra zappavano, giá stanchi per lo molto lavorare,
87 I, 3 | che ella al suo fine era giá pervenuta, comandò a Fiordiana,
88 I, 3 | veduta ed accettata, non giá perché odio le portasse,
89 I, 3 | etá di dodeci anni, aveva giá imparato ricamare, cantare,
90 I, 3 | valore, le cui prodezze sono giá divolgate per tutto il mondo.
91 I, 3 | del giovanetto, disse: — Giá che tu porti il nome della
92 I, 3 | albero, che gli satiri, che giá avevano sentito l’odore
93 I, 3 | cittá; ed avendo il bestione giá padita la ebbriezza, si
94 I, 3 | giaceva con esso lei.~Erano giá passati molti e molti giorni,
95 I, 3 | rimaneva illesa. Ippolito, che giá aveva persentita la querela
96 I, 3 | affare suoleno avenire.~Aveva giá ciascheduna delle scelerate
97 I, 3 | amorevolmente godevano. Giá erano venuti i tre fanciulli
98 I, 3 | reina Chiaretta mi furono giá promessi. — Il che udendo,
99 I, 3 | pazientemente sopportare. Era giá nasciuta una gran discordia
100 I, 3 | in quella si conteneva. Giá i parieti e le travamenta
101 I, 3 | casa abbrusciava. Erano giá concorsi i vicini per estinguere
102 I, 3 | pomposo e superbo prandio: non giá nella casa che era mezza
103 I, 3 | volgari si ragiona, fu giá un giovane, piú tosto semplice
104 I, 3 | da Ostia si partí. Avendo giá Flamminio molte miglia camminato,
105 I, 3 | da lui, si partí. Aveva giá scorso Flamminio molti paesi,
106 I, 3 | risposta, molto s’allegrò.~Era giá il miserello, per la lunga
107 I, 3 | Io sono un giovanetto che giá sono passati molti giorni,
108 I, 4 | chiare stelle intorniata, giá illuminava le folte tenebre
109 I, 4 | motto alla signora che tutti giá erano raunati, e tempo era
110 I, 4 | iscusare, per non turbare il giá principiato ordine, messa
111 I, 4 | lietamente si partí.~Era giá sparsa per tutta la cittá
112 I, 4 | ed ispedito rimase.~Era giá Guerrino ritornato all’ostello,
113 I, 4 | venute sí ricche, essendo giá state sí poverissime, e
114 I, 4 | scarpe, sí come abbiamo giá detto, di diverse qualitá.
115 I, 4 | abondanza nel magazzino giá vedeste, se ne sono andate
116 II, 5 | tenebre della scura notte giá da ogni parte si dimostravano,
117 II, 5 | Compare, voi sapete, e giá è manifesto ad ogn'uno,
118 II, 5 | sí per la lunga amicizia giá gran tempo fra noi contratta,
119 II, 5 | compare che non mancasse, come giá era mancato il marito. Il
120 II, 5 | Certo nulla vi manca: ma non giá per opera vostra, marito
121 II, 5 | bevanda dell'alloppiato vino giá aveva persa la sua virtú,
122 II, 5 | di porco. Costui, sendo giá pervenuto all'etá di quarant'
123 II, 5 | Rispose Sandro: — Io giá un anno mi fei cavare i
124 II, 5 | testicoli, non sono per questo giá morti. — Castorio, che era
125 II, 5 | levar in piedi. Castorio, giá fatto cappone anzi eunuco,
126 II, 5 | camiscia, mostrò la piaga che giá putiva. Il che vedendo,
127 II, 5 | solecitavano. Ed ella, che giá provati aveva i piaceri
128 II, 5 | cosa era consapevole, non giá che la favoreggiasse, ma
129 II, 5 | calor del fuoco gli avevano giá sí fieramente accese le
130 II, 5 | mistiero! — La madre, vedendo giá aver vinta la lite, finse
131 II, 5 | monasterio servito, che giá ne sono venuta vecchia,
132 II, 5 | il vostro monasterio, che giá era per antiquitá tutto
133 II, 6 | estremo e freddo occidente giá cominciavano adombrarsi,
134 II, 6 | di Plutone l'amata amica giá da ogni canto le notturne
135 II, 6 | chiaramente sapevano il lei marito giá gran tempo esser stato e
136 II, 6 | maniera scrissero: «Non giá per darvi noia, cognato
137 II, 6 | meco? — disse Ortodosio; — giá sono cinque anni che io
138 II, 6 | ritornare a lui.~La giovane, che giá era assuefatta ai dolci
139 II, 6 | né sapendo dove si fusse, giá stanca per lo lungo nuotare,
140 II, 6 | fatte e da lui si partí.~Giá si spargeva la trista fama
141 II, 6 | provincia di Lombardia, fu giá un buffone, Cimarosto per
142 II, 6 | fratello, il godimento. Non è giá fin ora sta' gridata la
143 II, 6 | mi rimovi da quello che giá fermamente proposi nell'
144 II, 6 | un gran tesoro, il qual giá gran tempo vi è predestinato;
145 II, 7 | inferiore a Gordino, avendo giá dissipati alcuni pochi quattrini
146 II, 7 | La buona femina, a cui giá la festa rincresceva, e
147 II, 7 | marito. Ed il caprone era giá venuto a tal condizione,
148 II, 7 | entrare in casa. La donna, giá accesa di sdegno ed ira
149 II, 7 | troverebbe. La figliuola, che era giá tutta accesa dell'amor del
150 II, 7 | sdegno in mano, disse: — Giá che questo è il caro e gentil
151 II, 7 | l'orecchio prestarete.~Fu giá nella cittá antenorea un
152 II, 7 | Eccellenzia, signor mio; sono giá dieci dí ch'altro asino,
153 II, 8 | servare: e cosí fece.~Era giá divolgata d'ogn'intorno
154 II, 8 | le piú ricche che vedeste giá mai: e quelle sono non da
155 II, 8 | in mano il piviolo, che giá diritto era, subito nel
156 II, 8 | sentendosi dentro al cuore giá venire meno lo spirito,
157 II, 8 | lor armi. Il signore, che giá aveva caricato il scoppio,
158 II, 8 | nobile e popolosa, fu, non giá molto tempo fa, uno prete,
159 II, 8 | grammatica, tornò a casa, non giá per rimpatriare, ma per
160 II, 8 | potuto disputar seco, non giá ch'egli non sapesse, ma
161 II, 8 | dette l'aveva.~Il fuoco giá d'ogni parte della casa
162 II, 8 | favorevole nella mercatanzia, non giá per sottigliezza d'ingegno
163 II, 8 | perché i fiorentini eran giá lassi per lo lungo cammino,
164 II, 9 | NOTTE DECIMA~Giá in ogni parte gli stanchi
165 II, 9 | camera e venne in sala, dove giá erano raunati i compagni
166 II, 9 | quell'umor e quell'ardore~che giá mi diè possanza~di ragionar
167 II, 9 | conseguir l'ultimo don d'amore.~Giá sento venir men omai la
168 II, 9 | fervido e caldo amore che giá tempo mi avete portato e
169 II, 9 | ebbe assai, il misero asino giá lasso e stanco giunse a'
170 II, 9 | sopra la riva del fiume e giá sicuro delle minacciose
171 II, 9 | domestici cresciuti, e avendo giá perse le lor vive forze,
172 II, 9 | che dell'eremita s'aveva giá aveduto, disse — Padre,
173 II, 9 | la figliuola del re che giá era venuta per esser divorata.
174 II, 9 | trionfi, era nella cittá; e giá intonavagli nell'orecchi
175 II, 9 | conoscesse mai. — Il re, giá invaghito del giovane, comandò
176 II, 9 | liberator della puncella, e giá averla in guidardone per
177 II, 9 | religione cristiana, fu giá, poco tempo fa, un uomo
178 II, 9 | dar piú tormento per aver giá purgato ogni indizio, s'
179 II, 9 | padre mio morto, putrido e giá fatto polve; ma quando tormentaste
180 II, 10 | NOTTE UNDECIMA~Era giá venuta la scura notte, madre
181 II, 10 | ed una gatta. Soríana, giá carica d'anni, venendo a
182 II, 10 | disse Bertuccio. — Io giá tre mesi fa liberai la figliuola
183 II, 10 | favola.~— «Si trovarono, giá gran tempo fa, il vento,
184 II, 11 | occhiuti uccelli avevano giá dato luogo all'oscuritá
185 II, 11 | Proserpina dedicati, eran giá usciti delle usate grotte
186 II, 11 | desinare, oltre quelle che giá portate vi aveva. Il che
187 II, 11 | pensare a te, con ciò sia che giá gran tempo non si abbiamo
188 II, 11 | sottili inganni delle donne, giá quasi vinto e superato da
189 II, 11 | adultero da paura sbigottito e giá mezzo morto, fedelmente
190 II, 12 | NOTTE DECIMATERZA~Giá Febo aveva queste parti
191 II, 12 | splendor del giorno erasi giá partito, né piú cosa alcuna
192 II, 12 | lietamente la nobil compagnia che giá di barca era smontata. E
193 II, 12 | del male della brutta. Son giá tre anni che ei non s'ha
194 II, 12 | della cittá di Salerno, non giá che facesse professione,
195 II, 12 | avaro.~Dico adunque che giá nella cittá di Padova, famosissima
196 II, 12 | certo luogo roinato, non giá per solazzare ma per diporvi
197 II, 12 | incominciava apparere, e giá era terminato il carnessale,
198 Not | fosse da Caravaggio è detto giá in fronte al canzoniere:
199 Not | edizione del 1557, come fu giá osservato, uscí «ad istanza
200 Not | antiquate e dialettali; ma giá nelle edizioni '56 e '58 (
201 Not | censura, di cui pare che giá in questo caso si presenta
202 Not | zovo.~IV (VII, 3)~Vecchio giá fui per tempo, e quando
203 Not | fuor martirizzato;~cotto giá fui, e quando a l'uomo piacqui,~
204 Not, Bibl| 1. La stessa fiaba era giá stata tradotta dal Deulin,
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