Libro, Notte
1 I, I| continovo alli servigi della signora dimorava. La quinta fu Lauretta,
2 I, I| alla generosa Lucrezia sua signora. La quale insieme con esso
3 I, I| L’una delle quai era la signora Chiara, moglie di Girolamo
4 I, I| gentiluomo ferrarese; l’altra la signora Veronica, fu giá consorte
5 I, I| primo luoco appresso la signora tenevano. Dopo costoro vi
6 I, I| quasi ogni sera a casa della signora Lucrezia si riducevano;
7 I, I| passavano. Di che la gentil signora con le savie damigelle sommo
8 I, I| alcuni problemi, de’ quai la signora era sola difinitrice. E
9 I, I| dedicati alle piacevolezze, la signora a tutti comandò che sotto
10 I, I| secondo i gradi loro, la signora cosí a dire incominciò: —
11 I, I| determinasse il tutto. La signora, vedendo esserle tal carico
12 I, I| presto a’ comandamenti della signora, prese per mano Fiordiana,
13 I, I| presero licenza dalla generosa signora, e tutti con sua buona grazia
14 I, I| nella usata maniera, la signora fece cenno alla vaga Lauretta
15 I, I| la debita riverenza alla signora ed ai circostanti, ascese
16 I, I| angeliche voci in laude della signora tutte cinque in tal maniera
17 I, I| altro comandamento dalla signora, diede principio alla sua
18 I, I| morte l’avea campato. La signora, che attentamente ascoltata
19 I, I| altro comandamento dalla signora, in tal maniera a dire incominciò:~
20 I, I| queste merci in dono. — La signora, semplicetta e pura, non
21 I, I| giunta al fine, quando la signora impose a ciascuno che se
22 I, 1| gradi loro, a sedere, la signora Lucrezia comandò che l’ordine,
23 I, 1| restavano a novellare, la signora impose al Trivigiano che
24 I, 1| ubidiente molto alla sua signora, essequí il comandamento
25 I, 1| amorosa canzone in laude della signora in tal guisa allegramente
26 I, 1| né pur imaginato che la signora mi avesse dato carico di
27 I, 1| massimamente toccando la volta alla signora Fiordiana, avenutale per
28 I, 1| iscuso, e incolparete la signora Fiordiana, la quale di tal
29 I, 1| cagione. Amandovi adunque io, signora mia, com’io fo ed è il debito
30 I, 1| mia patrona, anzi singolar signora. Amandovi adunque io sí
31 I, 1| Pregovi adunque, gentil signora mia, unico refrigerio della
32 I, 1| servitore sono, ma incolpate la signora nostra che mi ha lasciata
33 I, 1| altre fu anche invitata la signora Silvia per esser nobile,
34 I, 2| ordini postisi a sedere, la signora Lucrezia comandò che il
35 I, 2| quinta, Eritrea. Indi la signora comandò che ’l Trivigiano
36 I, 2| corde del concavo liuto, la signora a Lauretta impose che una
37 I, 2| ubidire e sodisfare alla sua signora, prese per mano le altre
38 I, 2| esser giunta al fine, la signora, nel chiaro viso di Cateruzza
39 I, 2| il guardiano a Luciana: — Signora, uno de’ tre pomi, ed il
40 I, 2| fare, furono ubidienti alla signora; e fingendo di andare ad
41 I, 2| ubidientissima alla sua signora, prese la cetra; e fattasi
42 I, 2| mani la bocca e disse: — Signora mia, io non sono qui venuto
43 I, 2| vostra morte. E perciò, signora del cuor mio, non vogliate
44 I, 2| Quello che a voi aggrada, signora, — rispose. E senza dir
45 I, 2| Travaglino: — Io sono disposto, signora, di ponere per amor vostro
46 I, 2| conoscerò. — Comandate pur, signora mia, — rispose Travaglino, —
47 I, 2| Altro non volete da me, signora mia? non che il capo, ma
48 I, 3| ragionato e riso alquanto, la signora Lucrezia, imposto il silenzio
49 I, 3| ubidientissimo andò alla signora: ed inginocchiatosi a’ piedi,
50 I, 3| novellare si desse principio, la signora comandò che ’l Molino ed
51 I, 3| da tutti. Ma vedendo la signora che ella al suo fine era
52 I, 3| che io porto alla nostra signora, e la riverenza che io ho
53 I, 3| Però per iscusato voi, signora, mi averete, se a’ vostri
54 I, 4| ridusse. E fatto motto alla signora che tutti giá erano raunati,
55 I, 4| ridursi a favoleggiare, la signora, dalle altre donne onoratissimamente
56 I, 4| prima buona licenza dalla signora, la presente canzone soavemente
57 I, 4| presso l’aere rompea, la signora fece cenno ad Eritrea, a
58 I, 4| vilissime persone dispensa.~[La signora Lucrezia:]~— Le malnate
59 I, 4| Conoscendo l’ora esser tarda, la signora comandò che sotto pena della
60 I, 4| cantate due canzonette, la signora si levò in piedi; e presi
61 I, 4| cominciava apparere, la signora fece accendere i torchi,
62 II, 5| la debita riverenza alla signora, ciascuno nella sua sedia
63 II, 5| si pose a sedere. Indi la signora comandò il vaso aureo le
64 II, 5| quinto, di Eritrea. Poscia la signora impose che tutte cinque
65 II, 6| compagnia al palazzo della signora si ridusse. Onde di mano
66 II, 6| Il Molino di ordine della signora comandò il vaso fosse recato;
67 II, 6| avevano a favoleggiare, la signora ordinò che Lauretta una
68 II, 7| signoreggiavano, quando la signora, venuta nella spaziosa sala
69 II, 7| principio alla sua favola, la signora volse che tutte cinque insieme
70 II, 7| altro comandamento dalla signora, cosí allegramente incominciò:~
71 II, 7| quasi piangendo, disse: — Signora, unica speranza e sostenimento
72 II, 7| amorevoli parole disse: — Signora mia, per cui reputo aver
73 II, 8| fatte alquante danze, la signora comandò che 'l vaso fosse
74 II, 8| al favoleggiare, volse la signora che tutte cinque con i loro
75 II, 8| alla reina; e dissero: — Signora, quinci passa un mercatante
76 II, 8| Rispose il mercatante: — Signora, non è danaro che sofficiente
77 II, 8| egli desiderava, disse: — Signora, vera e salda colonna della
78 II, 8| prendeva trastullo, disse: — Signora, se voi non me la darete,
79 II, 8| duca data in governo alla signora duchessa che l'ammaestrasse.
80 II, 9| fronzuti alberi, quando la signora con le sue damigelle uscí
81 II, 9| chiamato un servente, la signora li comandò che portasse
82 II, 9| il favoleggiare, volse la signora che, dopo fatte alcune danze,
83 II, 9| col marito. —~Dimorando la signora Veronica in questi noiosi
84 II, 10| riservando l'ultimo luogo alla signora Vicenza. E fatti portar
85 II, 10| i lironi e accordare, la signora ordinò che il Molino e il
86 II, 10| incominciamento al favoleggiare, la signora comandò a Fiordiana che
87 II, 11| ordini a sedere, venne la signora, e diede un grazioso saluto;
88 II, 11| amorosi ragionamenti, la signora, sí come a lei piacque,
89 II, 11| notte a favoleggiare, la signora fece di cenno al Trivigiano
90 II, 11| comendorono. Ma poscia che la signora vidde che ognun taceva,
91 II, 12| manifestamente si conoscea, quando la signora, uscita di camera, con le
92 II, 12| secondo i loro gradi, disse la signora: — Mi parrebbe cosa convenevole
93 II, 12| tutti il consiglio della signora, e poscia ch'ebbero fatte
94 II, 12| ebbero fatte alcune danze, la signora comandò al Trivigiano e
95 II, 12| comendarono. La qual finita, la signora pregò il signor ambasciatore
96 II, 12| carico che mi ha dato la signora in raccontar favole, perciò
97 II, 12| un frate carmelitano.~[La signora Lucrezia:]~— Sí bella e
98 II, 12| raccontata dalla valorosa nostra signora mi riduce a memoria quello
99 II, 12| piacevolezza fu liberato.~[La signora Veronica:]~— Io piú volte
100 II, 12| tesoro a casa ritorna.~ ~[LA SIGNORA CHIARA:]~ ~— Ho inteso,
101 II, 12| primo dí di quadragesima, la signora, voltatasi all'onorevol
102 II, 12| desideravano, il voler della signora sommamente comendarono.
103 II, 12| giorno chiaro, comandò la signora che ciascuno se n'andasse
104 II, 12| tolta buona licenza dalla signora e dalle damigelle, e lasciatele
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