Libro, Notte
1 I | saranno di maggior piacere e contento. State felici, memori di
2 I, I| egli di lei ne rimanesse contento. Né passò l’anno della morte
3 I, I| che egli si vedrá poco contento, e forse egli per alquanti
4 I, I| di ciò voi ne rimarrete contento. — Salardo, che attentamente
5 I, I| tue parole, me ne morrò contento. Fa adunque, figliuol mio,
6 I, I| Fransoe: — Signore, io sono contento che la lunga mia servitú
7 I, I| e perciò disse che era contento che si soprastesse per un’
8 I, I| penso mai piú viver lieto e contento, poi che in tal maniera
9 I, I| offesa, che di me rimarrai contento. — Ciò detto, il marchese
10 I, I| piacere, e poi me ne morrò contento. —~Desideroso adunque Cassandrino
11 I, I| che il pretore rimanesse contento, s’imaginò di far al prete
12 I, I| a Genese re era di sommo contento; perciò che, quando egli
13 I, I| presa licenza dal re, assai contento d’Inghilterra si partí;
14 I, I| securamente e con maggior contento mi darei piacere e diletto
15 I, I| mani toccare. — Io sono contento — disse Dimitrio, — di far
16 I, I| sorella in moglie. — E non contento di questo, le comandò che
17 I, 1| aveva trovata moglie di suo contento.~Non stette gran spazio
18 I, 1| reina fu di grandissimo contento, e massimamente che non
19 I, 1| nell’amore, terrommi il piú contento e il piú felice uomo che
20 I, 1| prendevano quel trastullo e contento che imaginar si puole. Lascio
21 I, 1| consentire non volse. Non contento di questo, il giovane scolare
22 I, 1| dia ogni giusto e onesto contento; ma quando altrimenti fusse,
23 I, 1| facillima e a me di sommo contento. La grazia che io ti dimando,
24 I, 1| strepito faranno, tanto piú contento ne sarò; e poi lasciate
25 I, 1| oscuro abisso dell’inferno mi contento di stare, che dove ella
26 I, 1| trovò il piú felice e il piú contento uomo del mondo: pensando
27 I, 2| Livoretto, e non vi fu di minor contento di quello che fu al re e
28 I, 2| cosa che sia di piacere e contento. — Il che tutti confirmarono
29 I, 2| ciascuno di loro rimase contento; e di tanta cortesia, quanta
30 I, 2| intendendo, Lucaferro assai contento rimase. E perché Isotta
31 I, 3| giovane che sará di tuo contento. Egli è figliuolo del gran
32 I, 3| scolare, li rispose che era contento: e acciò che la fusse piú
33 I, 3| adunque messer Erminione mal contento per la gelosia che dí e
34 I, 3| nel suo sangue. Onde non contento di questo, ma di sdegno
35 I, 3| Nerino, — ne sarò molto contento, e vi rimarrò obligato. —
36 I, 4| il piú allegro ed il piú contento uomo che mai la natura creasse;
37 I, 4| della vita tua rimarrai contento. — Guerrino, intesa l’alta
38 I, 4| grandissima allegrezza e contento, perciò che il loro figliuolo
39 I, 4| facende e grandi, io mi contento di queste picciole; e ho
40 II, 5| potrai lodare e chiamar contento. — Sandro, che aveva dell'
41 II, 5| mi trovai tanto lieto e contento, quanto ora mi trovo. —
42 II, 5| farò sí che vi partirete contento. — Ma dubito di morte, —
43 II, 6| che l'uno e l'altro resti contento. — Vedendo Andolfo il fratello
44 II, 6| pace, che io ne rimarrò contento. E se altrimenti farai,
45 II, 7| E quando il fosse di contento vostro, — disse Sennuccio, —
46 II, 7| faceva. Il che era di molto contento a Dionigi; il quale, quantunque
47 II, 7| sará di maggior utile e contento. State adunque cheto, padre
48 II, 7| tempo della vita vostra contento vi trovarete. — Il medico
49 II, 8| uscio non era rotto. E non contento del forzo della mia moglie,
50 II, 8| Gianotto tuo padre e per contento di questa onorevole brigata,
51 II, 9| del tuo amore, né rimarrò contento sin a tanto ch'io non vegga
52 II, 9| varcar il fiume. — Io ne son contento, — disse Brancaleone; —
53 II, 10| perdono?~Fu di grandissimo contento a tutti la vaga e dolce
54 II, 10| fine l'uno e l'altro rimase contento.~In Piamonte, nel castello
55 II, 10| menatela via, che io ne sono contento. — Tarquinia, innanzi che
56 II, 10| che sarebbe di mio gran contento. — E partitosi del verone,
57 II, 11| della penitenza, rimase contento e pieno di molti doni e
58 II, 12| novella dimostra niuno essere contento della sorte sua. —~
59 II, 12| qual vi fia di diletto e contento.~In Cesena, nobil città
60 II, 12| il buon dí e ne rimarrai contento. — Lucilio,—che cosí era
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