Libro,  Notte 
 1    I,    I|      istessa anima ed uno istesso cuore. Laonde rendomi sicuro che
 2    I,    I|           con quella tenerezza di cuore, che giá mi amasti, ancora
 3    I,    I|   uscivano dalle intime parti del cuore, e veduto il suo falcone
 4    I,    I|           parte di dentro del mio cuore, apertamente conosceresti
 5    I,    I|      diabolico pensiero entrò nel cuore a Tebaldo: di avere Doralice,
 6    I,    I|        stare con esso lei; ma nel cuore un giorno le pareva mille
 7    I,    1|  vituperevoli parole, sentiva nel cuore sí fatto tormento, che quasi
 8    I,    1|      chiusa nelle viscere del mio cuore. Pregovi adunque, gentil
 9    I,    1|       dolci parole che dal focoso cuore di Filenio uscivano, non
10    I,    1|          volerli bene, si mise in cuore, se possibile era, di ottenere
11    I,    1|        fatto aveva di diamante il cuore, disse questo non essere
12    I,    1|     stupefazione che li rodeva il cuore. Dopo con grandissima meraviglia
13    I,    1|     fiamma che gli abbrusciava il cuore, come giovane piú furibondo
14    I,    1|           della vita sua con buon cuore. Carlo dopo fu mandato allo
15    I,    1|      infime parti dell’addolorato cuore. Il demonio, che quello
16    I,    1|         amor suo nascosto nel suo cuore, né osava in maniera alcuna
17    I,    1|         si nodriva e consolava il cuore. Di che ella non sapeva,
18    I,    2|          non aveva di diamante il cuore, mosso a pietá, contentò
19    I,    2|         per una postema vicina al cuore ch’affocata l’aveva; e che
20    I,    2|           gli venne una rabbia al cuore, perciò che li parve una
21    I,    2|      fusse, non però d’animo e di cuore agli altri inferiore si
22    I,    2|        furono tante coltellate al cuore, e li crebbero doglia sopra
23    I,    2|       dolente, né soffrendogli il cuore sé medesimo con alcuna violenza
24    I,    2| volentieri giostrerei; e dammi il cuore che della giostra sarei
25    I,    2|          animo, che a me basta il cuore di far sí che non che una,
26    I,    3|           sí di vergogna punto il cuore, che quasi me ne sono restata
27    I,    3|          alcuno a cui bastasse il cuore di prenderne uno ed al re
28    I,    3|           gli venne una rabbia al cuore, che quelli giovani fussero
29    I,    3|     coltellata che le trapassò il cuore. E fattasi chiamare la comare
30    I,    3|      quelle calde lagrime che dal cuore venivano, che Acquirino
31    I,    3|          che li stavano fitti nel cuore, pensando sempre a quelli
32    I,    3|        non picciola sentirono nel cuore.~Acquirino, fornito il desinare,
33    I,    3|     fiamma che gli abbrusciava il cuore, deliberò tra sé stesso
34    I,    4|          che gli abbia bastato il cuore d’aprir la prigione e dar
35    I,    4|         che una postema vicina al cuore se le ruppe, che agevolmente
36    I,    4|         il regno mio. Se ti dá il cuore di prendere tal gloriosa
37    I,    4|        rimase; e per tenerezza di cuore quasi piangendo, l’abbracciò
38    I,    4|         avea fato un puo’ de buon cuore; e sí disse a la Tia: —
39    I,    4|          gran dolore e passion de cuore adesso mo ve-l digo. — E
40    I,    4|        mia; a’ ve racomando el me cuore, ch’avi in le vuostre man. —
41    I,    4|        che dalla intima parte del cuore procedeva, rispose: — Messer
42   II      |          memore di quelli che nel cuore scolpite vi tengono, tra'
43   II,    6|         le fusse tratta fuori del cuore. La miserella, sendo religiosa
44   II,    6|           una passione venuta nel cuore per libidinoso pensiero.
45   II,    6|      Malgherita sí fieramente nel cuore l'abbracciò, che giorno
46   II,    6| grandissimo dolore, ma dentro del cuore sommamente godevano. Non
47   II,    6|          ascosto nel ben disposto cuore del fratello; né avedevasi
48   II,    6| considerava con qual tenerezza di cuore quelle provenivano dal vivo
49   II,    6|            e addolcito l'indurato cuore, prostrato a terra, disse: —
50   II,    7|        addolcite quel vostro duro cuore; non riguardate alla etá
51   II,    7|        non sono di marmo né ho il cuore di diamante, mi accingo
52   II,    7|      sospiri che dal ben disposto cuore venivano, mosso a pietá,
53   II,    8|      alcuno penetrò le radici del cuore. Ma ciascuno il suo segreto
54   II,    8|        aggradiva; e fattogli buon cuore, disse: — Maestro, dite
55   II,    8|        che l'uomo non ama di buon cuore, ma il suo amore è folle
56   II,    8|            e sentendosi dentro al cuore giá venire meno lo spirito,
57   II,    9|        col coltello mi apristi il cuore. — Disse Finetta: — Io,
 
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