Libro, Notte
1 I, I| principio alla sua favola cosí dicendo:~
2 I, I| al marchese tai parole dicendo: — Illustrissimo signor,
3 I, 1| favoleggiare diede principio, cosí dicendo:~
4 I, 1| lo volesse, in tal guisa dicendo: — Teodosia, vita della
5 I, 1| stavasi cheto, e tra sé stesso dicendo Pater nostri bassi, maladiceva
6 I, 1| allegro viso lo salutò, dicendo: — Ticco! — Ma messer Simplicio,
7 I, 2| volte percosse la terra dicendo certe parole; le quali non
8 I, 2| ritornava, e quel ramo salutava, dicendo: — Bon giorno, patrone. —
9 I, 3| procedesse, gli troncò la strada dicendo: — Ma quando innanzi al
10 I, 3| sopra di sé, nulla però dicendo; e partitosi dal silvestre
11 I, 3| canta alzorono la voce, dicendo: — Ahi falsa madre di nequizia
12 I, 4| un bel saluto a Guerrino, dicendo: — O gentil cavaliere, quando
13 I, 4| portava, e glielo pose sotto dicendo: — Fa caca, figliuola; —
14 I, 4| bianchissimo, glie lo puose sotto, dicendo: — Caca, figliuola mia,
15 II, 5| anello di seno, gli lo porse, dicendo: — Vedete, comare mia, com'
16 II, 5| voi si ragiona? — E cosí dicendo di continuo si grattava
17 II, 6| demonio, li diede ad Isabella, dicendo: — Figliuola mia, terrai
18 II, 7| mostrollo al ciruico, cosí dicendo: — Maestro, a questo mio
19 II, 7| e cominciollo crollare, dicendo: — Fratello, o lá, che fai?
20 II, 7| fucina. Ma Bedovina, nulla dicendo, ed ogni cosa dolcemente
21 II, 7| gemma, la gettò in terra, dicendo: chi la prendesse, fusse
22 II, 7| toccava or questo or quello, dicendo: — Fatti qua, fatti lá. —
23 II, 7| cominciollo villaneggiare, dicendo: — Ah sciagurato, manigoldo
24 II, 7| astretta dal padre; — e cosí dicendo, trasse il bel robino nel
25 II, 8| da te fuggito? — E cosí dicendo, strettamente abbracciò
26 II, 8| col piede picchiò l'uscio, dicendo: — O buon compagno, apri;
27 II, 9| favola diede principio, cosí dicendo:~
28 II, 9| grazioso viso salutolla, dicendo: — Sia la ben trovata la
29 II, 9| morresti di spasmo. — E cosí dicendo trasse una coppia di calzi
30 II, 9| per liberarvi. — E cosí dicendo, ecco con un gran empito
31 II, 9| pretore e la sua corte, dicendo ch'erano tristi, giotti,
32 II, 10| quello da capo assalito, dicendo: — Prendi, fratel mio, la
33 II, 10| che vitello parlasse, egli dicendo non aver avuto né quarto
34 II, 10| i contrasegni dell'uomo, dicendo: — Colui che tolse la carne
35 II, 10| pistola al signor Ettore, dicendo: — Signor mio, confidandomi
36 II, 11| non si abbiamo veduti; — e dicendo queste parole, si abbracciorono
37 II, 11| geloso addimandò licenza, dicendo che molto erano stati fuori
38 II, 11| picchiando alla porta e dicendo: — Cacciate fuori il ladrone
39 II, 11| alta voce cominciò gridare, dicendo: — Tu hai ucciso il mio
40 II, 11| lo esortò a confessarsi, dicendo ciò esser a venuto pei suoi
41 II, 12| promessi per il spagnuolo, dicendo non esser né inspiritato,
42 II, 12| per lui aveva promesso, dicendo: — Non m'hai tu promesso
43 II, 12| e porselo al servo suo, dicendo che cenasse. Onde il servo
44 II, 12| mormorava tra sé tai parole, dicendo: — Ora conosco io che i
45 II, 12| servo stringeva le spalle, dicendo aver ubedito agli suoi comandamenti,
46 II, 12| lamentandosi si scusava dicendo: — Avete torto, patrone,
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