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Alfabetica    [«  »]
misericordia 4
misericordioso 2
miserie 2
misero 32
misse 1
mista 1
mister 1
Frequenza    [«  »]
32 ira
32 lupo
32 marsilio
32 misero
32 monasterio
32 niuno
32 potendo
Giovanni Francesco Straparola
Le piacevoli notti

IntraText - Concordanze

misero

   Libro,  Notte
1 I, I| e poi la sera guasto. O misero Salardo, a che sei venuto? 2 I, I| dolendosi disse: — Ohimè misero! guata, dolente me, come, 3 I, I| destatolo, li raccontò il misero caso intervenuto: pregandolo 4 I, I| vero ricco, ma oltre modo misero ed avaro. Costui per suo 5 I, I| voce cominciò gridare: — Oh misero ed infelice me, che ho fatt’ 6 I, I| l’abbia portata in questo misero ventre, ma per averla lattata 7 I, I| tutto poteva comprendere.~Il misero poverello non chiuse mai 8 I, 1| chetamente aperto l’uscio, lo misero sopra la strada, tanto lungi 9 I, 1| senza andar al letto si misero a lavorare.~Finita la cena, 10 I, 1| tormentare il corpo di questo misero duca? — Io non ve ’l voglio 11 I, 2| cibo de’ cani: e cosí il misero vecchio finí la vita sua. 12 I, 2| piaceva. Stando adunque il misero Travaglino in fatto tormento 13 I, 3| furono a bastanza satolli, si misero a dormire; e alta e profondamente 14 I, 3| tra loro diverse cose, si misero, come è usanza de’ giovani, 15 II, 6| un pesce che nuotasse, si misero intentamente a riguardare; 16 II, 6| in presenzia di testimoni misero dieci fiorini per uno a 17 II, 6| circostanti, udendo questo, si misero a ridere; e Cimarosto cosí 18 II, 7| le comanda! Ma la mia — misero me!— fa tutto 'l contrario; 19 II, 7| e ritornate a casa, si misero dirottamente a piagnere, 20 II, 8| il parlar di costui, si misero in via; e seguirono tutta 21 II, 8| che erano rimasti vivi, si misero alla forte per gettar giú 22 II, 8| giú de' suoi cavalli, si misero a gettar giú la porta, gridando 23 II, 8| mescolatisi colli contadini, si misero a far molti essercizi: alcuni 24 II, 8| stupore a' fiorentini; e si misero a ragionar con esso lei. 25 II, 9| Camminato ch'ebbe assai, il misero asino giá lasso e stanco 26 II, 9| ogni mio piacere. E quando, misero me, arrò il maggior solazzo? — 27 II, 9| veduti gli animali, si misero a fuggire; e quelli che 28 II, 9| che portavano la bara, la misero giú, e si dierono parimenti 29 II, 12| Quanto dolore fusse al misero padre, lásciolo considerare 30 II, 12| diceva tai parole: — Ahi misero me, che male ho fatto io, 31 II, 12| sollecito al lavorare, ma misero e avaro nel spendere; e 32 II, 12| norma del suo viver, si misero in tanto riso, che quasi


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