Libro,  Notte 
 1    I,    I|          che ella tollesse certa carne di vitello e la lessasse,
 2    I,    I|         ed i polli, e lessata la carne di vitello. Appresso questo,
 3    I,    I|       stimoli della corrottibile carne, penso che non sia alcuna
 4    I,    2|       gettò la trita e minuzzata carne, componendola insieme con
 5    I,    2|    Impastata che fu la minuzzata carne e ben unita con le trite
 6    I,    2|        di finissimo oro, che tra carne e pelle naturalmente come
 7    I,    2|          l’ossa con la macilente carne; all’aquila, uccello rapace
 8    I,    2|      interiora col grasso che la carne e l’ossa circonda; alla
 9    I,    3|          e macerar questa misera carne — disse l’eremita, — e far
10   II,    8|    fratelli miei, voi portate la carne a casa per mangiarla, che
11   II,    9|          le carni mie, perché la carne del figliuolo è propria
12   II,    9|          del figliuolo è propria carne del padre. — Il pretore,
13   II,   10|          Il servo che portava la carne, subito che giunse alla
14   II,   10|      visto il servo che aveva la carne di vitello, affrettatosi
15   II,   10|     addimandò chi mandava quella carne. Ed inteso chi fusse, disse
16   II,   10|    dicendo: — Colui che tolse la carne per nome del patrone, era
17   II,   11|     nostro Adamo. e cosí sono di carne e non di terra, ancor che
18   II,   11|      fuggendo gli portava via la carne che rubbata gli aveva; e
19   II,   12|         servo suo or un pezzo di carne, or un pezzo di pollo, ed
20   II,   12|        macello per comprar della carne; e parlando ironicamente,
21   II,   12|        anno ritornando, portò la carne al patrone: il quale, maravigliandosi,
22   II,   12| sacerdote disse che non mangiava carne quel giorno per esser vigilia,
23   II,   12|       fasciano, una pernice o la carne di un buon vitello o di
24   II,   12|        cappone, il fasciano e la carne al cane over al gatto, subito
 
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