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Libro, Notte
501 II, 6| prese maggior ardire, e disse: — Sapiate, Ortodosio mio
502 II, 6| accostatasi a lui, in tal guisa disse: — Teodoro, fratello e solo
503 II, 6| che era molto accorta, disse: — Amor mio, non dubitate;
504 II, 6| immantenenti verrommi a voi. — Disse Teodoro: — Deh! come farai
505 II, 6| e alla vita d'ambiduo. — Disse la giovane: — Non dubitate
506 II, 6| nera e folta; il qual gli disse: — E dove vai tu? — E postali
507 II, 6| cameriere, con umil voce disse: — Deh, fratello mio, non
508 II, 6| cose importantissime. — Disse il cameriere: — Parteti
509 II, 6| sedere, ci li fe' incontro, e disse: — Che addimandi tu, compagnone? —
510 II, 6| vorrei parlar col papa. — Disse il giovane: — Ora non se
511 II, 6| commodo di poterli parlare. — Disse Cimarosto: — Deh, non mi
512 II, 6| occupato con un cardinale, disse al cardinale: — Odi tu che
513 II, 6| suo linguaggio, finalmente disse Cimarosto latinamente al
514 II, 6| cittá di Nona. — Allora disse Cimarosto: — Monsignor mio,
515 II, 6| una grazia da Sua Santitá. Disse il papa: — Addimanda quel
516 II, 6| Cimarosto con chiara voce disse: — Fermati, giovane, e non
517 II, 6| papa, e con calde lagrime disse: — Non è cosa, beatissimo
518 II, 6| intendeva il fine della cosa, disse: — E che vuoi per questo
519 II, 6| per questo dire? — Allora disse Cimarosto: — Se io, santissimo
520 II, 6| avesse tredeci. Ma Cimarosto disse: — Non bene si conviene,
521 II, 6| promisi. — Ma come si fará? — disse il papa. Rispose Cimarosto: —
522 II, 6| prelato che era buon compagno, disse: — Che è qui de nuovo? —
523 II, 6| era che creder lo dovesse, disse a Cimarosto: — Tu non sai
524 II, 6| lungo contrasto insieme, disse Cimarosto al prelato: —
525 II, 6| trovato il patrone in casa, disse: — Patrone, io vorrei da
526 II, 6| diletto. — E che vuol? — disse il patrone; — non sai che
527 II, 6| mi puoi comandare? — Io — disse Cimarosto, — non voglio
528 II, 6| sua camera distendere; poi disse alla donna: — Levati su
529 II, 6| riusciva sí come desiderava, disse al patrone:— Partiansi di
530 II, 6| donne che vi erano concorsi, disse al patrone: — Non vi movete,
531 II, 6| compieta, venne il prelato, e disse: — Tu hai pur perso, fratello,
532 II, 6| lei voltatosi, Cimarosto disse: — O poverella, se tu avessi
533 II, 6| con l'unzione ai piedi, disse Cimarosto: — Deh! messer,
534 II, 6| separatamente altrove; e un dí disse al fratello: — Ermacora,
535 II, 6| poteva. Onde con voce robesta disse: — Ermacora, egli è commun
536 II, 6| dolci parole rimuovere, disse: — Poscia che cosí ti aggrada
537 II, 6| per contentarti. — Allora disse Ermacora: — Dividere la
538 II, 6| diverse cose manchevoli; e disse: — Andolfo, la divisione
539 II, 6| voltatosi contra il fratello, disse: — Va, e secondo che ti
540 II, 6| umil voce graziosamente disse: — Andolfo, fratello mio,
541 II, 6| prima, contra il fratello disse: — Ermacora, non ti dissi
542 II, 6| ch'io non mi lamenta? — Disse Andolfo: — Qual cosa si
543 II, 6| no. — Io vorrei sapere — disse Andolfo, — in che mancai,
544 II, 6| trasse un gran sospiro; e disse: — Tu dici, o amorevole
545 II, 6| cuore, prostrato a terra, disse: — Ermacora, grande è stata
546 II, 7| verso la graziosa Eritrea, disse: — Sarebbe oramai tempo
547 II, 7| crucicchio, e ragionando insieme, disse Fentuzzo: — Dove tenete
548 II, 7| Roma. — E per far che? — disse Fentuzzo. — Per trovare —
549 II, 7| fosse di contento vostro, — disse Sennuccio, — io volontieri
550 II, 7| avicinatosi a loro, li salutò, e disse: — Compagnoni, che contese
551 II, 7| primo la vidi. — Ed io, — disse Fentuzzo, — primamente la
552 II, 7| Sennuccio, che non dormiva, disse: — Anzi, signor mio, la
553 II, 7| della differenzia loro, disse: — Volete, o compagnoni,
554 II, 7| la lor buona intenzione, disse: — Poscia che voi di commun
555 II, 7| patrone assai si maravigliò; e disse: — Gordino, apri la bocca,
556 II, 7| destramente toccò la guancia; e disse a Gordino: — Che senti tu,
557 II, 7| tutto, mai non si mosse, né disse pur un cito; anzi, come
558 II, 7| era la stagione del caldo, disse Sennuccio alla moglie: —
559 II, 7| volendo chiuder la porta, disse Sennuccio: — Bedovina, voglio
560 II, 7| aperto, entrò dentro, e disse: — O lá? chi è qua? Accendetemi
561 II, 7| modo di riprensione gli disse: — O bella cosa di uomo!
562 II, 7| piedi, in vece di risposta, disse: — Va, chiudi l'uscio, pazzarella
563 II, 7| da uomo e duo bastoni; e disse: — Fiorella, queste son
564 II, 7| convengono. — Io adunque — disse Pisardo — porterò le brache,
565 II, 7| ordine del viver suo. Dopo' disse: — Fiorella, vieni meco,
566 II, 7| E giunto alla stalla, disse: — Che ti pare, Fiorella,
567 II, 7| Signor sí. — Ma guarda — disse Pisardo — come sono maneggevoli
568 II, 7| compassione del cavallo; e disse: — Deh, marito, perché avete
569 II, 7| varie cose, fra le altre disse: — Pisardo, fratello mio,
570 II, 7| Il che vedendo, Spinella disse: — Che novitá è questa,
571 II, 7| maravigliandosi di questo, sgrignando disse: — Parvi forse, Silverio,
572 II, 7| veramente perso lo senno; e disse: — Deh, ditemi per vostra
573 II, 7| bestiale del sciocco marito, disse: — Ahi, meschinello voi!
574 II, 7| chiamatala da parte, le disse:— Madonna, messer Anastasio
575 II, 7| picchia alla porta. — A cui disse la donna: — Va, e digli
576 II, 7| si fe' alla finestra; e disse: — Mi maraviglio grandemente
577 II, 7| parole, quasi piangendo, disse: — Signora, unica speranza
578 II, 7| dell'insensato vecchio, disse: — Messer Anastasio, io
579 II, 7| dolore e da sdegno compunto, disse: — Madonna, rendomi certo
580 II, 7| casa, non si smarrí, ma li disse la maggior villania che
581 II, 7| prese ottimo partito, e disse: — Anima mia, non dubitate
582 II, 7| Pur, astretta dal marito, disse: — Quel temerario e prosontuoso
583 II, 7| molto volontieri l'ascoltò. Disse adunque Anastasio: — Signor
584 II, 7| s'avedeva dell'error suo, disse: — Figliuole mie, senza
585 II, 7| riguardevole, si mosse a pietá; e disse: — Giovane, grande è stata
586 II, 7| faccia, e tòccogli il polso, disse: — Sacra Corona, l'infermitá
587 II, 7| e non vi sgomentate. — Disse il re: — Maestro mio, se
588 II, 7| vi trovarete. — Il medico disse che non voleva stato né
589 II, 7| cosa che convenevole fosse. Disse il medico: — Sacra corona,
590 II, 7| intesa la picciola domanda, disse: — Se altro da me non volete,
591 II, 7| medico, vedute le gioie, disse tra quelle non esser il
592 II, 7| averlo. Il re, questo udendo, disse al medico: — Andate e ritornate
593 II, 7| e con amorevoli parole disse: — Signora mia, per cui
594 II, 7| in presenza del medico, disse: — Violante, tu sai che
595 II, 7| quella che tanto desiderava disse: — Eccola! — e volse gettarli
596 II, 7| Violante, avedutasi dell'atto, disse: — Maestro, state indietro,
597 II, 7| robino con sdegno in mano, disse: — Giá che questo è il caro
598 II, 7| vestito, toccatogli il polso, disse che egli aveva una febre
599 II, 7| quello ch'era la veritá, gli disse di sí. Furono ordinati gli
600 II, 7| inordinata febre aggravato, gli disse: — Io conosco, fratel mio,
601 II, 8| e fattogli buon cuore, disse: — Maestro, dite ciò che
602 II, 8| poter liberamente parlare, disse: — Sacra Maestá, molto mi
603 II, 8| ebbe la reina molte cose, disse: — Maestro, le cose vostre
604 II, 8| maneggio; e voltatasi a lui, disse: — Maestro, quello che voi
605 II, 8| sí come egli desiderava, disse: — Signora, vera e salda
606 II, 8| prima che lo contentasse, disse: — Maestro, gran cosa son
607 II, 8| vergogna oppressa, cosí disse: — Non conviensi ad uomo
608 II, 8| cosa prendeva trastullo, disse: — Signora, se voi non me
609 II, 8| era piú giotto di loro, disse: — Fratelli, poscia che
610 II, 8| invece di saluto burlando disse: — Madonna, io il so, e
611 II, 8| tremante, prostratasi a terra, disse al re: — O re, sappi ch'
612 II, 8| fine. La qual cosa intesa, disse il re: — Madama, sta di
613 II, 8| che gli portava Violante, disse: — Violante, sappi che tanto
614 II, 8| giorno a sé il figliuolo, disse: — Rodolino, figliuolo mio,
615 II, 8| ma pur, ritornato in sé, disse: — Padre mio, quantunque
616 II, 8| Trovatisi adunque insieme, disse Rodolino: — Violante, io,
617 II, 8| quando mi volesse maritare. — Disse Rodolino: — Violante, non
618 II, 8| gravoso affanno che sofferiva, disse: — O crudelissima fiera,
619 II, 8| tuttavia accarezzandola, disse: — Vuoi tu, figliuola mia,
620 II, 8| sapendo che partito prendere, disse uno dei compagni: — Io lo
621 II, 8| gettar giú la porta. Ai quali disse uno della compagnia: — Che
622 II, 8| signore, e ad alta voce disse: — Acquetatevi, signor'
623 II, 8| con le ginocchia a terra, disse: — Monsignor mio, vi prego
624 II, 8| Gianotto si levò in piede, e disse: — Messere, io volontieri
625 II, 8| dirimpetto sedeva, cosí disse: — Pirino, figliuol mio,
626 II, 8| risposta datagli da Pirino, disse: — E come praesbyter, figliuol
627 II, 8| che a mensa sedevano, e disse: — Ditemi, fratelli e figliuoli
628 II, 8| essere il vero. — Adunque, — disse pre' Papiro, — il prete
629 II, 8| Papiro cotal risposta, disse: — O figliuol mio, tu sei
630 II, 8| voltatosi verso suo padre, disse: — Gianotto, quando voi
631 II, 8| rispose Gianotto. — Adunque, disse il prete, il letto reposorium
632 II, 8| Or seguendo, pre' Papiro disse: — E come s'addimanda la
633 II, 8| Pirino. Allora pre' Papiro disse a tutta la brigata: — Deh,
634 II, 8| alquanto maggiormente la voce, disse: — E come s'addimanda la
635 II, 8| Pirino. — Oh caprone! — disse il prete, — ella s'addimanda
636 II, 8| capo all'interrogazione, disse: — E come si chiama il fuoco? —
637 II, 8| Pirino: — Come ignis? — disse il prete; e voltatosi alla
638 II, 8| voltatosi alla compagnia, disse: — Quando, fratelli miei,
639 II, 8| risposero di sí. — Adunque, — disse il valente prete, — non
640 II, 8| rispose Pirino. — Ahimè, — disse pre' Papiro, — che dici
641 II, 8| voltatosi alla compagnia, disse: — Sapiate, fratelli miei,
642 II, 8| Gianotto star di mala voglia, disse: — Vorrei solamente saper
643 II, 8| di una cosa nell'altra, disse un fiorentino: — Veramente
644 II, 8| avanti un bergamasco, e disse: — Ed io vi dico che noi
645 II, 8| levossi un bergamasco e disse: — Che tante parole? Facciamo
646 II, 8| invitandogli al suo ospizio, disse: — Domini, libetne vobis
647 II, 8| albergo si fece incontro, e disse: — Excellentissimi domini,
648 II, 8| astutamente condotta; e disse: — Indi gentile dominationes
649 II, 9| donna; e veggendola mesta, disse: — O dolce madonna, che
650 II, 9| lamenti che la donna faceva, disse: — E donde viene, generosa
651 II, 9| coltello mi apristi il cuore. — Disse Finetta: — Io, gentil madonna,
652 II, 9| desiderio suo, andò piú oltre e disse: — Cara la mia madonna,
653 II, 9| postesi ambedue a sedere, disse Finetta: — Madonna, se '
654 II, 9| adunque l'uscio della camera, disse Finetta: — Recatemi una
655 II, 9| dormiva. Fatto questo, disse Finetta: — Andiamone in
656 II, 9| era piena di buon vino, disse: — Madonna, ponete qua il
657 II, 9| ardire, fecesi inanti e disse all'asino: — Che fai tu
658 II, 9| maravigliandosi di tal risposta, disse: — Io son il re di tutti
659 II, 9| di tutti gli animali. — Disse l'asino: — E come ti chiami
660 II, 9| asino, fatto piú animoso, disse: — Ed io mi chiamo Brancaleone. —
661 II, 9| Questo udendo, il leone disse — Costui veramente debbe
662 II, 9| esser piú possente di me. — Disse il leone: — Brancaleone,
663 II, 9| natiche contra del leone, disse: — Vedi tu questo basto
664 II, 9| s'approssimava la sera, disse il leone: — Fratello mio,
665 II, 9| di veder alcuna prodezza, disse: — Brancaleone, io sono
666 II, 9| molto largo e profondo. Disse il leone: — Ora è il tempo
667 II, 9| Il che vedendo, il leone disse: — Che fai, compagno mio? —
668 II, 9| voltatosi contra il leone, gli disse tanta villania, quanta si
669 II, 9| piú, il capo o la coda. — Disse il leone: — Ti prometto
670 II, 9| fiume largo e impetuoso; e disse il leone: — Voglio, Brancaleone
671 II, 9| Io ne son contento, — disse Brancaleone; — ma voglio
672 II, 9| sopra la sponda del fiume, disse: — Compagno, che fai? varca
673 II, 9| ira acceso, ad alta voce disse:— Ahi, tristo! ahi, ribaldone!
674 II, 9| timoroso che prima divenuto, disse: — Io, compagno mio, fortemente
675 II, 9| spiacere. — Or non dir piú, — disse l'asino; — ma una sol cosa
676 II, 9| Ma l'asino, voltatosi, disse: — Guata bene se nel fiume
677 II, 9| sue orecchie; e dolendosi disse: — Vedi tu quanto error
678 II, 9| gli animali ch'io presi? — Disse l'asino: — In che modo facesti
679 II, 9| l'asino interrompendolo disse: — O pazzo e privo di senno!
680 II, 9| fretta se n'andava. A cui disse il leone: — Compare lupo,
681 II, 9| di cui il leone parlava, disse: — Compare, non abbiate
682 II, 9| vederete la prova. — Compare, — disse il leone, — io non voglio
683 II, 9| fermo nel suo pensiero, disse: — Poscia che voi volete
684 II, 9| dimostrando Brancaleone al lupo, disse: — Eccolo, compare: egli
685 II, 9| asino veduto e conosciuto, disse: — Affermiamosi, compare;
686 II, 9| Brancaleone sotto la coda portava, disse, correndo tuttavia, al lupo: —
687 II, 9| essere in luogo sicuro, disse al lupo: — Compare, ormai
688 II, 9| era morto. Onde attonito disse: — Compare, non ve lo dissi
689 II, 9| ragionando insieme di piú cose, disse la vicina: — Comare, come
690 II, 9| eremita s'aveva giá aveduto, disse — Padre, non temete, ma
691 II, 9| voltatosi verso l'eremita, disse: — Padre, arreste voi per
692 II, 9| insieme. Cenato che ebbero, disse l'eremita a Cesarino: —
693 II, 9| il parlar dell'eremita, disse: — State di buon animo,
694 II, 9| piangeva, la confortò, e disse: — Non piangete, donna,
695 II, 9| cappello che in capo aveva, disse al re: — Signore, la figliuola
696 II, 9| cappuccio di capo, cosí gli disse: — Sacratissimo re, egli
697 II, 9| che altro non desiderava, disse: — Signore, non fa mestieri
698 II, 9| postosi in ginocchioni, disse: — Sacra Maestá, la fatica
699 II, 9| vostra uccisi la fiera. — Disse il re: — E che fede me ne
700 II, 9| uccisore. Fate guardare — disse Cesarino, — nel teschio,
701 II, 9| corpo morto alla sepoltura, disse il lupo al leone e all'orso; —
702 II, 9| di loro tornato l'udito, disse il lupo alli compagni: —
703 II, 9| trovarono la piaga. Allora disse il leone all'orso: — Fratel
704 II, 9| Raspante piú e piú volte disse ad Andrigetto ch'egli non
705 II, 9| appresentatisi all'infermo, disse Andrigetto al notaio: —
706 II, 9| vogliono i testatori.— Or, — disse Andrigetto, — prendene duo,
707 II, 9| benefici quanti ho ricevuti. — Disse Andrigetto al notaio: —
708 II, 9| Andrigetto, di sdegno acceso, disse: — E chi ti ha commesso
709 II, 9| infiammato come bragia di fuoco, disse al notaio: — Non ti dissi
710 II, 9| Signor sí! — Adunque — disse il testatore — nota e scrivi
711 II, 9| di sua bocca ordinò. Indi disse Andrigetto al notaio: —
712 II, 9| messere, mi fate ingiuria, — disse il notaio, — togliendomi
713 II, 9| Or segui, malvagio, — disse il testatore, — e non mi
714 II, 9| scrisse quanto egli gli disse. Dopo disse: — Scrivi: «
715 II, 9| quanto egli gli disse. Dopo disse: — Scrivi: «Item lascio
716 II, 9| messer Andrigetto mio? — disse il confessore. — Sono queste
717 II, 9| chiamò i suoi giudici e disse: — Eccellenti dottori, grande
718 II, 9| mostrandosi d'ira acceso, disse: — Io tel farò ben sapere; —
719 II, 9| quello che non aveva fatto, e disse: — Signori, lasciatemi giú,
720 II, 9| considerata la lui innocenzia, disse: — Non tormentate piú il
721 II, 9| desideroso di sapere la causa, disse: — Rosolino, tu hai sofferti
722 II, 9| la sapete voi, signori? — Disse il pretore: — Veramente
723 II, 9| carni vive. — Adunque, — disse il pretore, — tu sei morto,
724 II, 10| prima la riverenza, cosí disse: —~
725 II, 10| crudelmente lo trattavano, disse: — Costantino, non ti contristare;
726 II, 10| alli corteggiani del re, disse al patrone: — Signor, se
727 II, 10| ricco. — E in che modo? — disse il patrone.— Rispose la
728 II, 10| sempre gli stava da presso, disse: — Sappi, o re, che alcuni
729 II, 10| con la sua gatta; la quale disse: — Non dubitar, patrone
730 II, 10| cavallieri, a' quali ella disse: — Che fate quivi, o poveri
731 II, 10| quello con poca brigata; e disse: — Che fate, uomini da bene?
732 II, 10| Bertuccio si mosse a pietá; e disse: — Che fai, compagno? Non
733 II, 10| ti intravenga peggio. — Disse Bertuccio: — O fratello,
734 II, 10| rispose il masnadiere. Disse Bertuccio: — Ducati cinquanta. —
735 II, 10| buon intelletto. — Ieri, — disse Bertuccio, — madre mia,
736 II, 10| dinegare, come disperata disse: — Or piglia i tuoi ducati
737 II, 10| cui esser dovesse. A' quai disse Bertuccio: — O fratelli,
738 II, 10| fanciulla, tornò a casa e disse alla madre: — Madre, non
739 II, 10| soldati dicevano da dovero, disse: — Fratelli, se la fanciulla
740 II, 10| Il qual con lieto volto disse: — Dove vai, fratello, cosí
741 II, 10| Novara. — Ed a far che? — disse il cavalliere — Dirottilo,
742 II, 10| Dirottilo, se m'ascolti, — disse Bertuccio. — Io giá tre
743 II, 10| torrá altro marito che me. — Disse il cavalliere: — Ed io,
744 II, 10| migliori vestimenta adobbato. — Disse il buon Bertuccio: — Andatevi
745 II, 10| semplicitá del giovane, disse: — Dammi le vestimenta tue
746 II, 10| a cavallo, tra sé stesso disse: — Oh Dio volesse che Tarquinia
747 II, 10| voltatasi verso il padre, disse: — Sacra corona, quando
748 II, 10| quello che avuto aveva. Disse il cavaliere: — Ancora non
749 II, 10| Dividémola per mezzo. — Allora disse Bertuccio: — Ah signore!
750 II, 10| semplicitá di Bertuccio, disse: — Prendi, fratel mio, ogni
751 II, 10| questo mi scandoleggio. — Disse l'abate: — Parvi questo
752 II, 10| ubidienza, e terrò silenzio. — Disse l'abbate: — Dite quanto
753 II, 10| Assicurato don Pomporio, allora disse: — Padre abbate, noi siamo
754 II, 10| ragionando di piú cose, disse la vergogna al vento e all'
755 II, 10| dov'è la tua abitazione? — Disse il vento: — Sorelle mie,
756 II, 10| dove abiti? — Io sto — disse l'acqua, — ne' paludi piú
757 II, 10| tua? — Io, veramente, — disse la vergogna, — non so; perciò
758 II, 10| carne. Ed inteso chi fusse, disse che devesse aspettare fino
759 II, 10| mandò, chiamato il servo, disse, a cui l'avesse consignato.
760 II, 10| convivanti; e tra l'altre cose disse lo innamorato giovane di
761 II, 10| ma piú tosto per serva. Disse il giovane: — Non sarebbe
762 II, 10| intendendo, fra' Bigoccio non disse altro, ma attese a darsi
763 II, 10| marito, e trovò i getti; e disse: — Marito mio, che cosa
764 II, 10| impedivano il piviolo entrare, disse Gliceria; — Io non voglio
765 II, 11| diposto ogni timore, le disse: — Quanto mi sia grata e
766 II, 11| pazzo: — Tu ben vedi me, — disse; — ma quello che è sotto
767 II, 11| nel letto, udí il cane che disse tai parole al gallo che
768 II, 11| Non ti vergogni tu, — disse egli, — tristo e ribaldo?
769 II, 11| minore di essi fratelli, e disse queste parole: — Sapiate,
770 II, 11| Gerolomo: — Ben ti veggio, disse egli, — simele di mio patrone,
771 II, 11| sé Gerolomo sopradetto, e disse tai parole: — Carissimi
772 II, 12| sedere secondo i loro gradi, disse la signora: — Mi parrebbe
773 II, 12| Deh dimmi, per tua fé, — disse il pazzo, — quante sono
774 II, 12| accostandosi, il spagnuolo li disse nell'orecchie queste parole: —
775 II, 12| correggerlo. — Il frate disse per allora essere alquanto
776 II, 12| che parlasse de' danari, disse che l'aspettarebbe volontieri;
777 II, 12| rettore, con astuto inganno disse tai parole: — Ieri, essendo
778 II, 12| soprapresa, si tacque, né pur disse una parola. I circonstanti
779 II, 12| cittadini indi passando disse: — Amico mio, ti sia il
780 II, 12| Lucilio allora replicando disse averne duoi, intendendo
781 II, 12| piedi: — Gli ho tutti tre, — disse, — ed emmi successo prosperamente
782 II, 12| dichiarò quella parola che li disse: lontano! — ch'ella si dovesse
783 II, 12| costume de' patroni, gli disse: — Va, e sta uno anno a
784 II, 12| quella notte. Il sacerdote disse che non mangiava carne quel
785 II, 12| pensando di parlare col prete, disse: — Prendete, maestro, la
786 II, 12| sospiri con l'altra bocca, disse il diacono ch'era ben fredda
787 II, 12| fantasma che veduta aveva; e disse: — Fratel mio, dov'hai dormito
788 II, 12| i medici dinanzi al re, disse Guglielmo: — Eccellentissimi
789 II, 12| ch'aveva adocchiato uno, disse: — Parmi veder, se non son
790 II, 12| Sacra Maestá. — Allora disse il re: — Maestro Gotfreddo,
791 II, 12| proposto. — Signor mio, — disse Gotfreddo, — questi miei
792 II, 12| con piacevol viso cosí disse: — Sapiate, magnifici signori
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