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Giovanni Francesco Straparola
Le piacevoli notti

IntraText - Concordanze

disse

1-500 | 501-792

    Libro,  Notte
501 II, 6| prese maggior ardire, e disse: — Sapiate, Ortodosio mio 502 II, 6| accostatasi a lui, in tal guisa disse: — Teodoro, fratello e solo 503 II, 6| che era molto accorta, disse: — Amor mio, non dubitate; 504 II, 6| immantenenti verrommi a voi. — Disse Teodoro: — Deh! come farai 505 II, 6| e alla vita d'ambiduo. — Disse la giovane: — Non dubitate 506 II, 6| nera e folta; il qual gli disse: — E dove vai tu? — E postali 507 II, 6| cameriere, con umil voce disse: — Deh, fratello mio, non 508 II, 6| cose importantissime. — Disse il cameriere: — Parteti 509 II, 6| sedere, ci li fe' incontro, e disse: — Che addimandi tu, compagnone? — 510 II, 6| vorrei parlar col papa. — Disse il giovane: — Ora non se 511 II, 6| commodo di poterli parlare. — Disse Cimarosto: — Deh, non mi 512 II, 6| occupato con un cardinale, disse al cardinale: — Odi tu che 513 II, 6| suo linguaggio, finalmente disse Cimarosto latinamente al 514 II, 6| cittá di Nona. — Allora disse Cimarosto: — Monsignor mio, 515 II, 6| una grazia da Sua Santitá. Disse il papa: — Addimanda quel 516 II, 6| Cimarosto con chiara voce disse: — Fermati, giovane, e non 517 II, 6| papa, e con calde lagrime disse: — Non è cosa, beatissimo 518 II, 6| intendeva il fine della cosa, disse: — E che vuoi per questo 519 II, 6| per questo dire? — Allora disse Cimarosto: — Se io, santissimo 520 II, 6| avesse tredeci. Ma Cimarosto disse: — Non bene si conviene, 521 II, 6| promisi. — Ma come si fará? — disse il papa. Rispose Cimarosto: — 522 II, 6| prelato che era buon compagno, disse: — Che è qui de nuovo? — 523 II, 6| era che creder lo dovesse, disse a Cimarosto: — Tu non sai 524 II, 6| lungo contrasto insieme, disse Cimarosto al prelato: — 525 II, 6| trovato il patrone in casa, disse: — Patrone, io vorrei da 526 II, 6| diletto. — E che vuol? — disse il patrone; — non sai che 527 II, 6| mi puoi comandare? — Io — disse Cimarosto, — non voglio 528 II, 6| sua camera distendere; poi disse alla donna: — Levati su 529 II, 6| riusciva come desiderava, disse al patrone:— Partiansi di 530 II, 6| donne che vi erano concorsi, disse al patrone: — Non vi movete, 531 II, 6| compieta, venne il prelato, e disse: — Tu hai pur perso, fratello, 532 II, 6| lei voltatosi, Cimarosto disse: — O poverella, se tu avessi 533 II, 6| con l'unzione ai piedi, disse Cimarosto: — Deh! messer, 534 II, 6| separatamente altrove; e un disse al fratello: — Ermacora, 535 II, 6| poteva. Onde con voce robesta disse: — Ermacora, egli è commun 536 II, 6| dolci parole rimuovere, disse: — Poscia che cosí ti aggrada 537 II, 6| per contentarti. — Allora disse Ermacora: — Dividere la 538 II, 6| diverse cose manchevoli; e disse: — Andolfo, la divisione 539 II, 6| voltatosi contra il fratello, disse: — Va, e secondo che ti 540 II, 6| umil voce graziosamente disse: — Andolfo, fratello mio, 541 II, 6| prima, contra il fratello disse: — Ermacora, non ti dissi 542 II, 6| ch'io non mi lamenta? — Disse Andolfo: — Qual cosa si 543 II, 6| no. — Io vorrei saperedisse Andolfo, — in che mancai, 544 II, 6| trasse un gran sospiro; e disse: — Tu dici, o amorevole 545 II, 6| cuore, prostrato a terra, disse: — Ermacora, grande è stata 546 II, 7| verso la graziosa Eritrea, disse: — Sarebbe oramai tempo 547 II, 7| crucicchio, e ragionando insieme, disse Fentuzzo: — Dove tenete 548 II, 7| Roma. — E per far che? — disse Fentuzzo. — Per trovare — 549 II, 7| fosse di contento vostro, — disse Sennuccio, — io volontieri 550 II, 7| avicinatosi a loro, li salutò, e disse: — Compagnoni, che contese 551 II, 7| primo la vidi. — Ed io, — disse Fentuzzo, — primamente la 552 II, 7| Sennuccio, che non dormiva, disse: — Anzi, signor mio, la 553 II, 7| della differenzia loro, disse: — Volete, o compagnoni, 554 II, 7| la lor buona intenzione, disse: — Poscia che voi di commun 555 II, 7| patrone assai si maravigliò; e disse: — Gordino, apri la bocca, 556 II, 7| destramente toccò la guancia; e disse a Gordino: — Che senti tu, 557 II, 7| tutto, mai non si mosse, né disse pur un cito; anzi, come 558 II, 7| era la stagione del caldo, disse Sennuccio alla moglie: — 559 II, 7| volendo chiuder la porta, disse Sennuccio: — Bedovina, voglio 560 II, 7| aperto, entrò dentro, e disse: — O ? chi è qua? Accendetemi 561 II, 7| modo di riprensione gli disse: — O bella cosa di uomo! 562 II, 7| piedi, in vece di risposta, disse: — Va, chiudi l'uscio, pazzarella 563 II, 7| da uomo e duo bastoni; e disse: — Fiorella, queste son 564 II, 7| convengono. — Io adunque — disse Pisardoporterò le brache, 565 II, 7| ordine del viver suo. Dopo' disse: — Fiorella, vieni meco, 566 II, 7| E giunto alla stalla, disse: — Che ti pare, Fiorella, 567 II, 7| Signor . — Ma guardadisse Pisardo — come sono maneggevoli 568 II, 7| compassione del cavallo; e disse: — Deh, marito, perché avete 569 II, 7| varie cose, fra le altre disse: — Pisardo, fratello mio, 570 II, 7| Il che vedendo, Spinella disse: — Che novitá è questa, 571 II, 7| maravigliandosi di questo, sgrignando disse: — Parvi forse, Silverio, 572 II, 7| veramente perso lo senno; e disse: — Deh, ditemi per vostra 573 II, 7| bestiale del sciocco marito, disse: — Ahi, meschinello voi! 574 II, 7| chiamatala da parte, le disse:— Madonna, messer Anastasio 575 II, 7| picchia alla porta. — A cui disse la donna: — Va, e digli 576 II, 7| si fe' alla finestra; e disse: — Mi maraviglio grandemente 577 II, 7| parole, quasi piangendo, disse: — Signora, unica speranza 578 II, 7| dell'insensato vecchio, disse: — Messer Anastasio, io 579 II, 7| dolore e da sdegno compunto, disse: — Madonna, rendomi certo 580 II, 7| casa, non si smarrí, ma li disse la maggior villania che 581 II, 7| prese ottimo partito, e disse: — Anima mia, non dubitate 582 II, 7| Pur, astretta dal marito, disse: — Quel temerario e prosontuoso 583 II, 7| molto volontieri l'ascoltò. Disse adunque Anastasio: — Signor 584 II, 7| s'avedeva dell'error suo, disse: — Figliuole mie, senza 585 II, 7| riguardevole, si mosse a pietá; e disse: — Giovane, grande è stata 586 II, 7| faccia, e tòccogli il polso, disse: — Sacra Corona, l'infermitá 587 II, 7| e non vi sgomentate. — Disse il re: — Maestro mio, se 588 II, 7| vi trovarete. — Il medico disse che non voleva stato né 589 II, 7| cosa che convenevole fosse. Disse il medico: — Sacra corona, 590 II, 7| intesa la picciola domanda, disse: — Se altro da me non volete, 591 II, 7| medico, vedute le gioie, disse tra quelle non esser il 592 II, 7| averlo. Il re, questo udendo, disse al medico: — Andate e ritornate 593 II, 7| e con amorevoli parole disse: — Signora mia, per cui 594 II, 7| in presenza del medico, disse: — Violante, tu sai che 595 II, 7| quella che tanto desiderava disse: — Eccola! — e volse gettarli 596 II, 7| Violante, avedutasi dell'atto, disse: — Maestro, state indietro, 597 II, 7| robino con sdegno in mano, disse: — Giá che questo è il caro 598 II, 7| vestito, toccatogli il polso, disse che egli aveva una febre 599 II, 7| quello ch'era la veritá, gli disse di . Furono ordinati gli 600 II, 7| inordinata febre aggravato, gli disse: — Io conosco, fratel mio, 601 II, 8| e fattogli buon cuore, disse: — Maestro, dite ciò che 602 II, 8| poter liberamente parlare, disse: — Sacra Maestá, molto mi 603 II, 8| ebbe la reina molte cose, disse: — Maestro, le cose vostre 604 II, 8| maneggio; e voltatasi a lui, disse: — Maestro, quello che voi 605 II, 8| come egli desiderava, disse: — Signora, vera e salda 606 II, 8| prima che lo contentasse, disse: — Maestro, gran cosa son 607 II, 8| vergogna oppressa, cosí disse: — Non conviensi ad uomo 608 II, 8| cosa prendeva trastullo, disse: — Signora, se voi non me 609 II, 8| era piú giotto di loro, disse: — Fratelli, poscia che 610 II, 8| invece di saluto burlando disse: — Madonna, io il so, e 611 II, 8| tremante, prostratasi a terra, disse al re: — O re, sappi ch' 612 II, 8| fine. La qual cosa intesa, disse il re: — Madama, sta di 613 II, 8| che gli portava Violante, disse: — Violante, sappi che tanto 614 II, 8| giorno a sé il figliuolo, disse: — Rodolino, figliuolo mio, 615 II, 8| ma pur, ritornato in sé, disse: — Padre mio, quantunque 616 II, 8| Trovatisi adunque insieme, disse Rodolino: — Violante, io, 617 II, 8| quando mi volesse maritare. — Disse Rodolino: — Violante, non 618 II, 8| gravoso affanno che sofferiva, disse: — O crudelissima fiera, 619 II, 8| tuttavia accarezzandola, disse: — Vuoi tu, figliuola mia, 620 II, 8| sapendo che partito prendere, disse uno dei compagni: — Io lo 621 II, 8| gettar giú la porta. Ai quali disse uno della compagnia: — Che 622 II, 8| signore, e ad alta voce disse: — Acquetatevi, signor' 623 II, 8| con le ginocchia a terra, disse: — Monsignor mio, vi prego 624 II, 8| Gianotto si levò in piede, e disse: — Messere, io volontieri 625 II, 8| dirimpetto sedeva, cosí disse: — Pirino, figliuol mio, 626 II, 8| risposta datagli da Pirino, disse: — E come praesbyter, figliuol 627 II, 8| che a mensa sedevano, e disse: — Ditemi, fratelli e figliuoli 628 II, 8| essere il vero. — Adunque, — disse pre' Papiro, — il prete 629 II, 8| Papiro cotal risposta, disse: — O figliuol mio, tu sei 630 II, 8| voltatosi verso suo padre, disse: — Gianotto, quando voi 631 II, 8| rispose Gianotto. — Adunque, disse il prete, il letto reposorium 632 II, 8| Or seguendo, pre' Papiro disse: — E come s'addimanda la 633 II, 8| Pirino. Allora pre' Papiro disse a tutta la brigata: — Deh, 634 II, 8| alquanto maggiormente la voce, disse: — E come s'addimanda la 635 II, 8| Pirino. — Oh caprone! — disse il prete, — ella s'addimanda 636 II, 8| capo all'interrogazione, disse: — E come si chiama il fuoco? — 637 II, 8| Pirino: — Come ignis? — disse il prete; e voltatosi alla 638 II, 8| voltatosi alla compagnia, disse: — Quando, fratelli miei, 639 II, 8| risposero di . — Adunque, — disse il valente prete, — non 640 II, 8| rispose Pirino. — Ahimè, — disse pre' Papiro, — che dici 641 II, 8| voltatosi alla compagnia, disse: — Sapiate, fratelli miei, 642 II, 8| Gianotto star di mala voglia, disse: — Vorrei solamente saper 643 II, 8| di una cosa nell'altra, disse un fiorentino: — Veramente 644 II, 8| avanti un bergamasco, e disse: — Ed io vi dico che noi 645 II, 8| levossi un bergamasco e disse: — Che tante parole? Facciamo 646 II, 8| invitandogli al suo ospizio, disse: — Domini, libetne vobis 647 II, 8| albergo si fece incontro, e disse: — Excellentissimi domini, 648 II, 8| astutamente condotta; e disse: — Indi gentile dominationes 649 II, 9| donna; e veggendola mesta, disse: — O dolce madonna, che 650 II, 9| lamenti che la donna faceva, disse: — E donde viene, generosa 651 II, 9| coltello mi apristi il cuore. — Disse Finetta: — Io, gentil madonna, 652 II, 9| desiderio suo, andò piú oltre e disse: — Cara la mia madonna, 653 II, 9| postesi ambedue a sedere, disse Finetta: — Madonna, se ' 654 II, 9| adunque l'uscio della camera, disse Finetta: — Recatemi una 655 II, 9| dormiva. Fatto questo, disse Finetta: — Andiamone in 656 II, 9| era piena di buon vino, disse: — Madonna, ponete qua il 657 II, 9| ardire, fecesi inanti e disse all'asino: — Che fai tu 658 II, 9| maravigliandosi di tal risposta, disse: — Io son il re di tutti 659 II, 9| di tutti gli animali. — Disse l'asino: — E come ti chiami 660 II, 9| asino, fatto piú animoso, disse: — Ed io mi chiamo Brancaleone. — 661 II, 9| Questo udendo, il leone disse — Costui veramente debbe 662 II, 9| esser piú possente di me. — Disse il leone: — Brancaleone, 663 II, 9| natiche contra del leone, disse: — Vedi tu questo basto 664 II, 9| s'approssimava la sera, disse il leone: — Fratello mio, 665 II, 9| di veder alcuna prodezza, disse: — Brancaleone, io sono 666 II, 9| molto largo e profondo. Disse il leone: — Ora è il tempo 667 II, 9| Il che vedendo, il leone disse: — Che fai, compagno mio? — 668 II, 9| voltatosi contra il leone, gli disse tanta villania, quanta si 669 II, 9| piú, il capo o la coda. — Disse il leone: — Ti prometto 670 II, 9| fiume largo e impetuoso; e disse il leone: — Voglio, Brancaleone 671 II, 9| Io ne son contento, — disse Brancaleone; — ma voglio 672 II, 9| sopra la sponda del fiume, disse: — Compagno, che fai? varca 673 II, 9| ira acceso, ad alta voce disse:— Ahi, tristo! ahi, ribaldone! 674 II, 9| timoroso che prima divenuto, disse: — Io, compagno mio, fortemente 675 II, 9| spiacere. — Or non dir piú, — disse l'asino; — ma una sol cosa 676 II, 9| Ma l'asino, voltatosi, disse: — Guata bene se nel fiume 677 II, 9| sue orecchie; e dolendosi disse: — Vedi tu quanto error 678 II, 9| gli animali ch'io presi? — Disse l'asino: — In che modo facesti 679 II, 9| l'asino interrompendolo disse: — O pazzo e privo di senno! 680 II, 9| fretta se n'andava. A cui disse il leone: — Compare lupo, 681 II, 9| di cui il leone parlava, disse: — Compare, non abbiate 682 II, 9| vederete la prova. — Compare, — disse il leone, — io non voglio 683 II, 9| fermo nel suo pensiero, disse: — Poscia che voi volete 684 II, 9| dimostrando Brancaleone al lupo, disse: — Eccolo, compare: egli 685 II, 9| asino veduto e conosciuto, disse: — Affermiamosi, compare; 686 II, 9| Brancaleone sotto la coda portava, disse, correndo tuttavia, al lupo: — 687 II, 9| essere in luogo sicuro, disse al lupo: — Compare, ormai 688 II, 9| era morto. Onde attonito disse: — Compare, non ve lo dissi 689 II, 9| ragionando insieme di piú cose, disse la vicina: — Comare, come 690 II, 9| eremita s'aveva giá aveduto, dissePadre, non temete, ma 691 II, 9| voltatosi verso l'eremita, disse: — Padre, arreste voi per 692 II, 9| insieme. Cenato che ebbero, disse l'eremita a Cesarino: — 693 II, 9| il parlar dell'eremita, disse: — State di buon animo, 694 II, 9| piangeva, la confortò, e disse: — Non piangete, donna, 695 II, 9| cappello che in capo aveva, disse al re: — Signore, la figliuola 696 II, 9| cappuccio di capo, cosí gli disse: — Sacratissimo re, egli 697 II, 9| che altro non desiderava, disse: — Signore, non fa mestieri 698 II, 9| postosi in ginocchioni, disse: — Sacra Maestá, la fatica 699 II, 9| vostra uccisi la fiera. — Disse il re: — E che fede me ne 700 II, 9| uccisore. Fate guardaredisse Cesarino, — nel teschio, 701 II, 9| corpo morto alla sepoltura, disse il lupo al leone e all'orso; — 702 II, 9| di loro tornato l'udito, disse il lupo alli compagni: — 703 II, 9| trovarono la piaga. Allora disse il leone all'orso: — Fratel 704 II, 9| Raspante piú e piú volte disse ad Andrigetto ch'egli non 705 II, 9| appresentatisi all'infermo, disse Andrigetto al notaio: — 706 II, 9| vogliono i testatori.— Or, — disse Andrigetto, — prendene duo, 707 II, 9| benefici quanti ho ricevuti. — Disse Andrigetto al notaio: — 708 II, 9| Andrigetto, di sdegno acceso, disse: — E chi ti ha commesso 709 II, 9| infiammato come bragia di fuoco, disse al notaio: — Non ti dissi 710 II, 9| Signor ! — Adunque — disse il testatorenota e scrivi 711 II, 9| di sua bocca ordinò. Indi disse Andrigetto al notaio: — 712 II, 9| messere, mi fate ingiuria, — disse il notaio, — togliendomi 713 II, 9| Or segui, malvagio, — disse il testatore, — e non mi 714 II, 9| scrisse quanto egli gli disse. Dopo disse: — Scrivi: « 715 II, 9| quanto egli gli disse. Dopo disse: — Scrivi: «Item lascio 716 II, 9| messer Andrigetto mio? — disse il confessore. — Sono queste 717 II, 9| chiamò i suoi giudici e disse: — Eccellenti dottori, grande 718 II, 9| mostrandosi d'ira acceso, disse: — Io tel farò ben sapere; — 719 II, 9| quello che non aveva fatto, e disse: — Signori, lasciatemi giú, 720 II, 9| considerata la lui innocenzia, disse: — Non tormentate piú il 721 II, 9| desideroso di sapere la causa, disse: — Rosolino, tu hai sofferti 722 II, 9| la sapete voi, signori? — Disse il pretore: — Veramente 723 II, 9| carni vive. — Adunque, — disse il pretore, — tu sei morto, 724 II, 10| prima la riverenza, cosí disse: —~ 725 II, 10| crudelmente lo trattavano, disse: — Costantino, non ti contristare; 726 II, 10| alli corteggiani del re, disse al patrone: — Signor, se 727 II, 10| ricco. — E in che modo? — disse il patrone.— Rispose la 728 II, 10| sempre gli stava da presso, disse: — Sappi, o re, che alcuni 729 II, 10| con la sua gatta; la quale disse: — Non dubitar, patrone 730 II, 10| cavallieri, a' quali ella disse: — Che fate quivi, o poveri 731 II, 10| quello con poca brigata; e disse: — Che fate, uomini da bene? 732 II, 10| Bertuccio si mosse a pietá; e disse: — Che fai, compagno? Non 733 II, 10| ti intravenga peggio. — Disse Bertuccio: — O fratello, 734 II, 10| rispose il masnadiere. Disse Bertuccio: — Ducati cinquanta. — 735 II, 10| buon intelletto. — Ieri, — disse Bertuccio, — madre mia, 736 II, 10| dinegare, come disperata disse: — Or piglia i tuoi ducati 737 II, 10| cui esser dovesse. A' quai disse Bertuccio: — O fratelli, 738 II, 10| fanciulla, tornò a casa e disse alla madre: — Madre, non 739 II, 10| soldati dicevano da dovero, disse: — Fratelli, se la fanciulla 740 II, 10| Il qual con lieto volto disse: — Dove vai, fratello, cosí 741 II, 10| Novara. — Ed a far che? — disse il cavalliere — Dirottilo, 742 II, 10| Dirottilo, se m'ascolti, — disse Bertuccio. — Io giá tre 743 II, 10| torrá altro marito che me. — Disse il cavalliere: — Ed io, 744 II, 10| migliori vestimenta adobbato. — Disse il buon Bertuccio: — Andatevi 745 II, 10| semplicitá del giovane, disse: — Dammi le vestimenta tue 746 II, 10| a cavallo, tra sé stesso disse: — Oh Dio volesse che Tarquinia 747 II, 10| voltatasi verso il padre, disse: — Sacra corona, quando 748 II, 10| quello che avuto aveva. Disse il cavaliere: — Ancora non 749 II, 10| Dividémola per mezzo. — Allora disse Bertuccio: — Ah signore! 750 II, 10| semplicitá di Bertuccio, disse: — Prendi, fratel mio, ogni 751 II, 10| questo mi scandoleggio. — Disse l'abate: — Parvi questo 752 II, 10| ubidienza, e terrò silenzio. — Disse l'abbate: — Dite quanto 753 II, 10| Assicurato don Pomporio, allora disse: — Padre abbate, noi siamo 754 II, 10| ragionando di piú cose, disse la vergogna al vento e all' 755 II, 10| dov'è la tua abitazione? — Disse il vento: — Sorelle mie, 756 II, 10| dove abiti? — Io sto — disse l'acqua, — ne' paludi piú 757 II, 10| tua? — Io, veramente, — disse la vergogna, — non so; perciò 758 II, 10| carne. Ed inteso chi fusse, disse che devesse aspettare fino 759 II, 10| mandò, chiamato il servo, disse, a cui l'avesse consignato. 760 II, 10| convivanti; e tra l'altre cose disse lo innamorato giovane di 761 II, 10| ma piú tosto per serva. Disse il giovane: — Non sarebbe 762 II, 10| intendendo, fra' Bigoccio non disse altro, ma attese a darsi 763 II, 10| marito, e trovò i getti; e disse: — Marito mio, che cosa 764 II, 10| impedivano il piviolo entrare, disse Gliceria; — Io non voglio 765 II, 11| diposto ogni timore, le disse: — Quanto mi sia grata e 766 II, 11| pazzo: — Tu ben vedi me, — disse; — ma quello che è sotto 767 II, 11| nel letto, udí il cane che disse tai parole al gallo che 768 II, 11| Non ti vergogni tu, — disse egli, — tristo e ribaldo? 769 II, 11| minore di essi fratelli, e disse queste parole: — Sapiate, 770 II, 11| Gerolomo: — Ben ti veggio, disse egli, — simele di mio patrone, 771 II, 11| sé Gerolomo sopradetto, e disse tai parole: — Carissimi 772 II, 12| sedere secondo i loro gradi, disse la signora: — Mi parrebbe 773 II, 12| Deh dimmi, per tua , — disse il pazzo, — quante sono 774 II, 12| accostandosi, il spagnuolo li disse nell'orecchie queste parole: — 775 II, 12| correggerlo. — Il frate disse per allora essere alquanto 776 II, 12| che parlasse de' danari, disse che l'aspettarebbe volontieri; 777 II, 12| rettore, con astuto inganno disse tai parole: — Ieri, essendo 778 II, 12| soprapresa, si tacque, né pur disse una parola. I circonstanti 779 II, 12| cittadini indi passando disse: — Amico mio, ti sia il 780 II, 12| Lucilio allora replicando disse averne duoi, intendendo 781 II, 12| piedi: — Gli ho tutti tre, — disse, — ed emmi successo prosperamente 782 II, 12| dichiarò quella parola che li disse: lontano! — ch'ella si dovesse 783 II, 12| costume de' patroni, gli disse: — Va, e sta uno anno a 784 II, 12| quella notte. Il sacerdote disse che non mangiava carne quel 785 II, 12| pensando di parlare col prete, disse: — Prendete, maestro, la 786 II, 12| sospiri con l'altra bocca, disse il diacono ch'era ben fredda 787 II, 12| fantasma che veduta aveva; e disse: — Fratel mio, dov'hai dormito 788 II, 12| i medici dinanzi al re, disse Guglielmo: — Eccellentissimi 789 II, 12| ch'aveva adocchiato uno, disse: — Parmi veder, se non son 790 II, 12| Sacra Maestá. — Allora disse il re: — Maestro Gotfreddo, 791 II, 12| proposto. — Signor mio, — disse Gotfreddo, — questi miei 792 II, 12| con piacevol viso cosí disse: — Sapiate, magnifici signori


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