Indice | Parole: Alfabetica - Frequenza - Rovesciate - Lunghezza - Statistiche | Aiuto | Biblioteca IntraText
Alfabetica    [«  »]
entrorono 1
entrovvi 1
eolo 1
era 783
eraci 1
erale 1
erami 1
Frequenza    [«  »]
820 i
792 disse
784 io
783 era
701 gli
678 della
678 piú
Giovanni Francesco Straparola
Le piacevoli notti

IntraText - Concordanze

era

1-500 | 501-783

                                                             grassetto = Testo principale
    Libro,  Notte                                            grigio = Testo di commento
1 I, I | la figliuola che dinanzi era rimasa vedova, prese quelle 2 I, I | apprendeva. E perché ella era abbandonata da quelle damigelle 3 I, I | alquanto altera paresse, era però tanto graziosa e cortese, 4 I, I | fusse. L’una delle quai era la signora Chiara, moglie 5 I, I | problemi, de’ quai la signora era sola difinitrice. E per 6 I, I | ad una voce risposero che era convenevole che ella determinasse 7 I, I | per mano Fiordiana, di cui era alquanto invaghito; e gli 8 I, I | alquanto rilevato, dove era la bella sedia di drappo 9 I, I | universale, vedendo che egli era giovane, ricco e di alto 10 I, I | cittá. E perciò che ella era bella ed accostumata, ancor 11 I, I | ancor che sdegnosetta fusse, era tanto amata da Salardo suo 12 I, I | molto si dilettava. E tanta era la magnificenza sua verso 13 I, I | amato, ma anche onorato era sommamente da tutti.~Giá 14 I, I | sommamente da tutti.~Giá era pervenuta alli orecchi del 15 I, I | avesse con esso lui. E tanto era Salardo col marchese in 16 I, I | dal signore grazia alcuna, era bisogno che egli andasse 17 I, I | marchese, che parimente era giovane, molto di andare 18 I, I | figliuolo, e come egli gli era ubidiente. E cosí stando 19 I, I | l padre quando testava era di memoria privo e come 20 I, I | falconi, ne prese uno che era il migliore ed al marchese 21 I, I | per lo amore grande che era tra loro, custodire lo dovesse 22 I, I | impiccasse. Postumio, che era ben formato della persona 23 I, I | le spalle alla scala che era appoggiata alla forca, ed 24 I, I | causa per la quale egli era condotto alla forca: dopo 25 I, I | facevano, Fransoe se ne era andato al palagio, al marchese 26 I, I | Salardo, e perciò disse che era contento che si soprastesse 27 I, I | vive ed è in quel stato che era prima; né io lo presi per 28 I, I | chiamato Fransoe che ivi era presente, lo pregò che il 29 I, I | Teodora, alle cui orecchie era giá pervenuta la nova della 30 I, I | fusse giamai, e da tutti era Cassandrino chiamato. Costui, 31 I, I | per li suoi ladronezzi, era quasi noto a ciascuno del 32 I, I | favorevoli. E perciò che egli era affabile, piacevole e faceto, 33 I, I | raccontò d’un giovane che era di tanta astuzia dalla natura 34 I, I | natura dotato, che non vi era cosa alcuna nascosa e 35 I, I | pensiero: il qual fu questo. Era, il giorno che questa imaginazione 36 I, I | Perugia un mendico, lo quale era stato sotterrato in un avello, 37 I, I | primo sonno andò dove era il mendico sepolto, e leggermente 38 I, I | Cassandrino. perciò che era vestito de’ suoi panni, 39 I, I | facendolo, pensa di morire. — Era questo preSeverino uomo 40 I, I | Appena che Cassandrino si era vestito e appiattato, che 41 I, I | altamente gridando come egli era stato assassinato ed astutamente 42 I, I | sagace, Nina chiamata; ed era aveduta, che uomo non 43 I, I | bisognava. E perché ella era fedele e prudentemente governava 44 I, I | alcuna cosa da le mani. —~Era nella villa un contadino 45 I, I | secondo il modo che ella era solita a fare. Poscia il 46 I, I | le loro mogli se la capra era venuta con la vettovaria 47 I, I | ferilla nella vescica che era di sangue piena. Ed ella, 48 I, I | scioccamente ho ucciso costei che era il bastone della vecchiezza 49 I, I | perciò che la misera alma era partita di questa vita e 50 I, I | partita di questa vita e se ne era ita all’altra. L’altro compagno, 51 I, I | metter giú il prete che era nel sacco strettamente legato, 52 I, I | sacco nel quale il prete era legato; ed accostatosi al 53 I, I | non la voleva, per che era attempato, anche per 54 I, I | questo sacco, come io era, legato. — E messosi il 55 I, I | luogo si allontanò. Non era ancor passata un’ora, che 56 I, I | videro preScarpacifico che era di loro il pastore, e si 57 I, I | pretermettere non volse. Giá era divulgato d’ogn’intorno 58 I, I | convenisse, perciò che ad una era troppo largo, a l’altra 59 I, I | le promisi di far quanto era il suo volere. Laonde, avendo 60 I, I | fede. — La figliuola, che era non men onesta che bella, 61 I, I | questo che intenderete.~Era nella camera della morta 62 I, I | care gioie teneva; né vi era alcuno che aprire lo sapesse, 63 I, I | camera dove l’armaio posto era; e vedendoselo innanzi gli 64 I, I | scala ad uno luoco dove era un’ampia pianura, vide Genese, 65 I, I | nella camera di Genese posto era, udiva ed intendeva ciò 66 I, I | sperare. E tantosto che il re era della sua camera partito 67 I, I | tenne. Il che a Genese re era di sommo contento; perciò 68 I, I | damigelle intendere, chi era colei gentilesca e di 69 I, I | ogni cosa, come ella era solita di fare, diligentemente 70 I, I | giglio, la dimandò chi ella era. La giovane tutta tremante 71 I, I | tutta tremante disse che era unica figliuola di un prencipe, 72 I, I | dimandollo se di quello era riuscito in bene, ed alle 73 I, I | bene, ed alle mani di chi era pervenuto. A cui il mercatante 74 I, I | altrettanto di quello che gli era costo. Il che intendendo, 75 I, I | dissele che per la strada era uno mercatante con rocche 76 I, I | dei figliuoli del re, dove era apparecchiato un bellissimo 77 I, I | ed andossene a riposare.~Era nella camera de’ fanciulli 78 I, I | Giá per tutta la cittá era sparsa la fama dell’uccisione 79 I, I | de li duo bambini, e come era giunto in la cittá un famoso 80 I, I | figliuola tutto ciò che gli era avenuto, e come il re a 81 I, I | a punto tutto quello che era avenuto. Il re, intesa intieramente 82 I, I | immantinente fece la reina, che era piú morta che viva, della 83 I, I | nominata Polissena, la quale era caldamente amata da lui, 84 I, I | pomposamente, che non vi era alcuna, fuori le nobili, 85 I, I | che di Cipro a Vinegia era ritornato per ristaurare 86 I, I | certo segno ed a certa ora, era aperto l’uscio, ed egli 87 I, I | acciò che il fatto, che era nascosto, non si appalesasse 88 I, I | del mondo. E perché egli era stanchetto e tutto rotto 89 I, I | stracci d’un mendico che era allora entrato in casa per 90 I, I | albergo. — La fante, ch’era non men compassionevole 91 I, I | patrona a lui, lo dimandò, che era il nome suo. A cui rispose: — 92 I, I | La fante, veggendo che era il messere, subito corse 93 I, I | puote, nascose il prete, che era in camiscia, in una cassa, 94 I, I | la chiave; perciò che vi era il prete nascoso dentro. 95 I, I | considerata la sua fante che era bellissima, e ricordatosi 96 I, I | lei lungo tempo visse. —~Era giá l’ultima fatica del 97 I, 1 | il suo regno, che non vi era alcuno che di lui veracemente 98 I, 1 | reina che buona e santa era, il re piú fiate ebbe animo 99 I, 1 | figliuolo, qual che si fusse, era generato da lui ed era il 100 I, 1 | era generato da lui ed era il sangue suo, deposto giú 101 I, 1 | imbruttava; e perciò che egli gli era unico figliuolo, ogni cosa 102 I, 1 | lordo e sporco come era, sopra le vestimenta della 103 I, 1 | molto mi piace. — Costei era figliuola d’una poverella 104 I, 1 | figliuole: e ciascheduna di loro era bellissima. Questo intendendo, 105 I, 1 | ucciderò. — Il porco, che non era molto lontano, udí le parole, 106 I, 1 | la reina, che madre gli era e che li portava grande 107 I, 1 | moglie la terza sorella, che era vie piú bella che la prima 108 I, 1 | fatto tormento, che quasi ne era per impazzire. E messo da 109 I, 1 | chiaro viso rispose che era molto contenta, ringraziandola 110 I, 1 | lei come alle altre due era avenuto.~Vestitasi la nuova 111 I, 1 | dovesse tacere, perciò che era fra poco tempo per uscire 112 I, 1 | da l’un lato della camera era posta giú in terra; e accostatasi 113 I, 1 | gentiluomo cretense, il cui nome era Filenio Sistema, giovane 114 I, 1 | e scolari, tra’ quali vi era Filenio. Costui, come 115 I, 1 | chiese in ballo. Ed ella, che era gentile e non men ardita 116 I, 1 | considerando l’onor suo e che era maritata, niuna risposta 117 I, 1 | mise in cuore, se possibile era, di ottenere da ciascheduna 118 I, 1 | come egli bramava ed era il desiderio suo, perciò 119 I, 1 | fieramente si punse, che non era parte veruna del suo corpo, 120 I, 1 | coda non restasse, come era rimasto senza la favella. 121 I, 1 | sentiva per lui tormento, che era ben contracangiata, perciò 122 I, 1 | che a lei ci paresse, egli era a’ suoi servigi e comandi. 123 I, 1 | camerino ivi vicino, dove era una tavola apparecchiata 124 I, 1 | gagliarda che del fatto era consapevole, e amendue per 125 I, 1 | un buon tratto di pietra. Era circa un’ora innanzi che 126 I, 1 | ritornato sano e nell’esser che era prima, chiuse dentro del 127 I, 1 | portarle odio, finse che egli era di tutta tre vie piú innamorato 128 I, 1 | si suole. Il giovane, che era alquanto sdignosetto, piú 129 I, 1 | bellissimo palagio, il quale era ornato d’un’ampia sala e 130 I, 1 | addimandò la sua donna dove era stata quella sera e dove 131 I, 1 | quella notte uscita non era: e presa la chiave della 132 I, 1 | donne tutto quello che gli era quella notte avenuto. Il 133 I, 1 | rimovere da quella che mi era nell’animo di dire; e un’ 134 I, 1 | gran necessitá vivesse, era però di tal condizione, 135 I, 1 | Teodosia si chiamava, oltre che era bella e piacevole, era anche 136 I, 1 | che era bella e piacevole, era anche onesta, accostumata 137 I, 1 | canuti pensieri dotata; e era intenta al divino culto 138 I, 1 | che farebbero quanto gli era da lui imposto. Avendo adunque 139 I, 1 | rinchiusa, pensò che ella, come era, dentro vi si fusse: e guatando 140 I, 1 | molto forte né molto sicuro era, con poca difficultá ad 141 I, 1 | dimandò soccorso. Appena era fornita la mentale orazione, 142 I, 1 | sopra la piazza, dimandò che era intravenuto, che cosí gran 143 I, 1 | della guardia rispose che era un pazzo che metteva la 144 I, 1 | Carlo, che per lo adietro era da tutti molto temuto, vedendosi 145 I, 1 | maltrattato, né sapendo che era isconosciuto, assai di ciò 146 I, 1 | pretore lo conobbe che egli era Carlo da Arimino: né puote 147 I, 1 | Anastasia si dimandava e perché era alquanto vecchia, era parimente 148 I, 1 | perché era alquanto vecchia, era parimente astuta: e le raccontò 149 I, 1 | raccontare. Silvia, che era ben vestita e ben 150 I, 1 | ben adornata, che non vi era altra donna nella cittá 151 I, 1 | Alle orecchie di Silvia era giá pervenuto come le matrone 152 I, 1 | affannoso si stava; né vi era in Melfi uomo veruno di 153 I, 1 | cittá di Melfi come egli era uomo esperto ed aveduto 154 I, 1 | impresa; e nondimeno del tutto era inespertissimo. Or giuocando 155 I, 1 | gentiluomo che poco discosto era, accostatosi a lui, disse: — 156 I, 1 | costrinse a dire chi egli era. A cui rispose il demonio: — 157 I, 1 | minutamente la causa per la quale era partito dalla moglie ed 158 I, 1 | quale, per femina di villa, era da tutti bellissima riputata. 159 I, 1 | Ghirotto, con sua moglie, che era gentile, accostumata e bella, 160 I, 1 | di lei si curava. E tanto era dell’amore di Giliola acceso, 161 I, 1 | di tal fatto accorta si era; perciò che, come femina 162 I, 1 | Giliola alla fonte, come era sua usanza, per attingere 163 I, 1 | addimandata dal marito come andata era la cosa, disse che ella 164 I, 1 | risposto. Ghirotto, che era uomo astuto, quantunque 165 I, 1 | il poverello di ciò che era ordito e tramato contra 166 I, 1 | disse come la sorella sua era molto gravata da una continova 167 I, 1 | nel sacco che ivi vuoto era rimaso: ed entratovi dentro, 168 I, 1 | amore e sé che fidato se n’era; e se uscire delle sue mani 169 I, 1 | per lo adietro avenuto gli era. —~IL FINE DELLA SECONDA 170 I, 2 | prima per incantesimo di lui era gravida.~— Io trovo, amorevoli 171 I, 2 | ma per sua disaventura era matto, e tutti quelli che 172 I, 2 | a pescare: ma tanto gli era la fortuna nemichevole, 173 I, 2 | potevano: e lo suo gridare era tale: — Madre, conche conchette, 174 I, 2 | apparecchiava. Ma giunto che egli era alla madre, il pazzo la 175 I, 2 | Pietro altamente gridare, era corsa alla finestra; e lo 176 I, 2 | voce e conosciutala di cui era, s’appresentò alla riva 177 I, 2 | l si poteva scoprire chi era stato colui che la fanciulla 178 I, 2 | aggradiva. Il re, che pur le era padre, mosso a compassione 179 I, 2 | che unica figliuola gli era, al voler materno s’achetò.~ 180 I, 2 | bellissimo bambino; e perciò che era di somma bellezza, non puote 181 I, 2 | tanta bellezza che non vi era un altro che se gli potesse 182 I, 2 | isperienza, se colui, di cui era figliuolo, si potesse trovare. 183 I, 2 | balia ed addimandolla, chi era dietro l’uscio. La balia, 184 I, 2 | conobbe il re che egli era Pietro pazzo. Il fanciullo, 185 I, 2 | pazzo. Il fanciullo, che gli era vicino, aperte le braccia, 186 I, 2 | reina, che prudentissima era, molto saviamente considerò 187 I, 2 | isoletta posto. E perché era molto vago e al dominio 188 I, 2 | diligentemente cercasse, perché non era cosa da farsene poco conto. 189 I, 2 | mostrate. — Il re, che di ciò era innocente, molto si affaticava 190 I, 2 | Luciana, veggendo che omai era convenevole tempo di scoprirsi 191 I, 2 | fattezze ch’egli aveva, era tutto affatato: e di tal 192 I, 2 | Livoretto minor figliuolo era consapevole.~Presa adunque 193 I, 2 | vecchio fusse, nondimeno era caldamente acceso dell’amore 194 I, 2 | Damasco; e alla cittá s’era accampato, e posto le aveva 195 I, 2 | alcuno per servidore non era acconcio. Ed andatosene 196 I, 2 | nella corte del signore era bisogno di servitor alcuno, 197 I, 2 | menò. E addimandatolo come era il suo nome, gli rispose 198 I, 2 | i porci grassi; e tanta era la sollecitudine e diligenza 199 I, 2 | inchinava, danzava e quanto egli era alto si levava da terra, 200 I, 2 | soldano, che nella vista era malinconoso per lo soverchio 201 I, 2 | Livoretto, e dimandollo se vero era quello che di lui apertamente 202 I, 2 | ciò che dal soldano gli era commesso. Ma il cavallo, 203 I, 2 | della quale nell’estremitá era un fetore che da non so 204 I, 2 | pellegrino che dal mezzo in giú era nell’acqua gelato, né in 205 I, 2 | vedendolo leggiadro e bello, era di esso fieramente invaghita. 206 I, 2 | addestrava e reggeva. Non era appena un tratto di pietra 207 I, 2 | giovava il gridare; né veruno era che le desse soccorso, né 208 I, 2 | con parole la confortasse. Era giá aggiunta la damigella 209 I, 2 | accoglienze la ricevette. Giá era vicina l’ora del dormire, 210 I, 2 | piaceri. — Il soldano, che era infiammato dell’amore dell’ 211 I, 2 | com’ella desiderava ed era il voler suo, incominciò 212 I, 2 | ampolla, e volò colá dov’era l’acqua della vita: ed empiuta 213 I, 2 | che del giovenil sangue era bagnato ancora: e postali 214 I, 2 | la grazia da Iddio gli era denegata. Avenne un giorno 215 I, 2 | Il marito, che per natura era incredulo e non dava si 216 I, 2 | matrimonio degno fusse.~Era giá per tutto l’universo 217 I, 2 | ciascuno di loro in alcuna cosa era manchevole. Finalmente sopragiunse 218 I, 2 | suo potentissimo essercito era entrato nelle confine del 219 I, 2 | Biancabella, che gravida era, alla matrigna, col suo 220 I, 2 | fanciullo, e sopragiunta le era una terzana febbre che molto 221 I, 2 | la distruggeva, e che vi era piú tosto speranza di vita 222 I, 2 | la dovesse; ma niuno vi era che le rispondesse se non 223 I, 2 | La moglie, che piú cruda era che pietosa, accesa di rabbiosa 224 I, 2 | verso l’acqua, che poco era lontana, per attuffarsi; 225 I, 2 | veduto un luogo vacuo che era al dirimpetto del palazzo 226 I, 2 | le sarebbe molto, ma che era piú convenevole ed onesto 227 I, 2 | aveva il cuor di pietra ed era di natura magnanimo e liberale, 228 I, 2 | bassa condizione fusse, era però dotata d’ingegno e 229 I, 2 | grazia da Iddio non gli era concessa; perciò che l’uomo 230 I, 2 | chiamato, che, quando egli era senza di lui, da doglia 231 I, 2 | dimandò se di lei e di Bernio era figliuolo. A cui Alchia 232 I, 2 | assaggiare la volse s’egli era suo vero figliuolo, e di 233 I, 2 | prima da ciascun di loro non era per lo ricevuto servigio 234 I, 2 | premio; e della giostra ornai era passato il primo giorno, 235 I, 2 | desiderio di mostrare quanto era il suo valore nel torniamento. 236 I, 2 | torniamento. Ma perciò che era privo di tutte quelle cose 237 I, 2 | re, che non molto lontano era dalla figliuola, udite le 238 I, 2 | inteso che nella camera era un giovane, tutta la zambra 239 I, 2 | aquila, per la finestra si era fuggito. Né fu si tosto 240 I, 2 | ritornare ai loro luochi. Era Fortunio d’un ricco e superbo 241 I, 2 | lagrimoso caso che nel mare gli era sopravenuto. Dil che il 242 I, 2 | lavorati, dei quali l’uno era di auricalco, l’altro di 243 I, 2 | perciò che del figliuolino era il trastullo. — Se ti sará 244 I, 2 | spalle e vedendo che ’l era il trastullo del fanciullo, 245 I, 2 | che sopra gli altri duo era bellissimo, parimente le 246 I, 2 | la diletta sua figliuola era ag giunto. E smontati di 247 I, 2 | ricco e potente, il cui nome era Pietromaria de’ Albani. 248 I, 2 | fruttifere vacche: de’ quali era mandriale Travaglino, uomo 249 I, 2 | molti tori: tra’ quai ve n’era uno molto vago a vedere; 250 I, 2 | molto vago a vedere; ed era tanto grato ad Emiliano, 251 I, 2 | amici, andossene dove era Travaglino, e lungamente 252 I, 2 | ad Emiliano suo cognato era molto caro, ella sopra di 253 I, 2 | andossene a Pedrènch, dove era il podere di Emiliano: ed 254 I, 2 | tanta donna, quanto ella era, conveniva. Levata da mensa 255 I, 2 | con l’altro si toccava.~Era Travaglino, quantunque fusse 256 I, 2 | convenevole fusse. Isotta, che giá era ritornata a casa, disse 257 I, 3 | nelle marine onde se ne era ito agli antipodi, e quelli 258 I, 3 | signora che ella al suo fine era giá pervenuta, comandò a 259 I, 3 | bellezze ed in costumi; né le era dimostrata cosa alcuna dalla 260 I, 3 | e ciascheduna da per sé, era Costanza dal re e dalla 261 I, 3 | tanto amata, che non vi era termine al loro amore.~Essendo 262 I, 3 | La figliuola, che savia era e di alto legnaggio vedevasi 263 I, 3 | Cacco re della Bettinia, ed era capo della provinzia. Ed 264 I, 3 | donde egli veniva e che nome era il suo. Il giovane con allegra 265 I, 3 | fortuna, e che Costanzo era il nome suo: e desiderava 266 I, 3 | in sua balía; ma non vi era alcuno a cui bastasse il 267 I, 3 | che ’l giovane Costanzo era asceso sopra dell’albero, 268 I, 3 | mirava un povero giovane ch’era sopra la forca per esser 269 I, 3 | che ella sapeva che ’l re era consueto andarsene ogni 270 I, 3 | padre, di cui il morto non era figliuolo, che piangeva, 271 I, 3 | e del prete, di cui egli era figliuolo, che cantava. — 272 I, 3 | madre del morto fanciullo era adultera del prete. — Piú 273 I, 3 | piazza un miserello che era alla forca condotto, ed 274 I, 3 | chiamò. Ma Chiappino, che era ben pasciuto, dormiva, e 275 I, 3 | sposò. Ed inteso di cui era figliuola, molto si rallegrò; 276 I, 3 | sorelle, come ancor Costanza era maritata in un re, tutti 277 I, 3 | infinite virtú dotata: né vi era nella cittá un’altra che 278 I, 3 | trovò Filenia che maritata era. Di che egli fu oltre misura 279 I, 3 | scolare, li rispose che era contento: e acciò che la 280 I, 3 | pose nell’altra arca che era simile a quella delle vestimenta 281 I, 3 | servente, che del fatto era consapevole, ubidientissimo 282 I, 3 | la recò nella torre dove era la camera in cui messer 283 I, 3 | notte con la moglie dormiva.~Era messer Erminione uno de’ 284 I, 3 | ella si maritò in colui che era distruttore della sua persona, 285 I, 3 | quando li parve che ella era nel suo primo sonno, li 286 I, 3 | conoscendolo, perciò che era il lume acceso, volse gridare. 287 I, 3 | forte di quello che gli era avenuto, si voltò contra 288 I, 3 | condannarla se prima non era osservato lo statuto, mandò 289 I, 3 | diligentemente essaminarla.~Era in Atene un statuto in somma 290 I, 3 | che astuta e prudentissima era, animosamente giurò che 291 I, 3 | marito e quel pazzo che v’era presente. Giurato che ebbe 292 I, 3 | doveva. Ma per che egli era nobile e di gran parentado 293 I, 3 | alla caccia. Brunora, che era la maggior sorella, vedendo 294 I, 3 | dolcezza pieno, non però era convenevole alla grandezza 295 I, 3 | come la reina quando era poncella al re aveva promesso, 296 I, 3 | questo, perché Chiaretta era reina e signoreggiava il 297 I, 3 | signoreggiava il tutto, era nasciuta tra le due sorelle 298 I, 3 | E perché la misera reina era pazientissima, e con forte 299 I, 3 | volo; ed andatasene dove era la delicata acqua, ed empiuta 300 I, 3 | tolta licenza, si partí. Non era appena partita la comare, 301 I, 3 | potevano, perciò che il pomo era in un vago e dilettevole 302 I, 3 | addimandatala che grazia era quella che ella voleva, 303 I, 3 | verde. — Fluvio, il quale era stato al contrasto della 304 I, 3 | prato: in mezzo del quale era un’altissima e ben fronzuta 305 I, 3 | pazientemente sopportare. Era giá nasciuta una gran discordia 306 I, 3 | addimandati gli vicini che era avenuto di loro, gli fu 307 I, 3 | sapevano cosa alcuna, e che era molto tempo che non erano 308 I, 3 | quale gli addimandò che era stato di loro, che lungo 309 I, 3 | come ella voleva ed era il desiderio suo, le chiedevano 310 I, 3 | principio sino alla fine, come era processo. Ed allora conoscendo 311 I, 3 | avenne che tra questi v’era un medico che maestro Raimondo 312 I, 3 | ufficio. — Genobbia, cosí era il nome della moglie di 313 I, 3 | che cosí egli voleva ed era il desiderio suo, ella cosí 314 I, 3 | egli dir li dovesse chi era costei che bella a gli 315 I, 3 | veduto come il scrittore era Nerino, figliuolo del re 316 I, 3 | bella, piacevole e pietosa era, il suo amore non gli negò.~ 317 I, 3 | aperse un scrigno grande che era nella sua camera, e dentro 318 I, 3 | camera, ed abbrusciò ciò che era in camera. — E voi — disse 319 I, 3 | Io — rispose Nerino, — era nascoso nel scrigno che 320 I, 3 | non giá nella casa che era mezza abbrusciata, ma altrove; 321 I, 3 | cantone, conobbe che la voce era di Nerino suo amante, e 322 I, 3 | conosciuto il diamante che vi era dentro, lo lasciò andare 323 I, 3 | bella donna di cui ragionava era moglie di maestro Raimondo, 324 I, 3 | dissegli che fra due giorni era per partirsi, perciò che 325 I, 3 | accorto; e Flamminio Veraldo era per nome chiamato. Costui 326 I, 3 | inteso che nel mondo non era cosa alcuna piú terribile 327 I, 3 | giunse ad uno luogo dove era un sarto, che aveva molte 328 I, 3 | dimandando a ciascuno s’egli era la morte. A cui tutti rispondevano, 329 I, 3 | risposta, molto s’allegrò.~Era giá il miserello, per la 330 I, 3 | bellissima cittá che non era molto lontana: e postosi 331 I, 3 | porte pervenne, la quale era adornata di finissimi e 332 I, 3 | di volto squallida; ed era macilenta e macra, che 333 I, 3 | madre mia, ritornatemi come era prima; ritornatemi per lo 334 I, 3 | quanto brutta e paventosa era la morte, senza altro commiato 335 I, 4 | giá erano raunati, e tempo era omai di ridursi a favoleggiare, 336 I, 4 | isola, ne’ passati tempi era signore re Filippo Maria, 337 I, 4 | si dilettava, perciò che era robusto e forte, e tal essercizio 338 I, 4 | corporali forze ad alcuno non era inferiore. E messosi in 339 I, 4 | custodia della reina; né era giorno che il re per suo 340 I, 4 | reina.~Mentre che il re era alla caccia, venne gran 341 I, 4 | Guerrino, che giovanetto era, di vedere l’uomo salvatico; 342 I, 4 | la saetta, che riccamente era lavorata, di mano li tolse. 343 I, 4 | ringraziatolo molto, si partí.~Era l’uomo salvatico uno bellissimo 344 I, 4 | e gli urbani solazzi, si era posto tra le boscarecce 345 I, 4 | erano verdi divenuti, che era cosa mostruosa a vederlo.~ 346 I, 4 | a questo or a quello chi era stato quel temerario 347 I, 4 | Appena che ’l figliuolo era dalla madre partito, che 348 I, 4 | aperta, e veduto che egli era fuggito, s’accese di tanto 349 I, 4 | colui che di cotal errore era stato cagione. E andatosene 350 I, 4 | si stava, l’addimandò chi era stato colui sfacciato, 351 I, 4 | parti mandato l’aveva e che era accompagnato da duo fedelissimi 352 I, 4 | di sedeci anni; e tanto era bello, che pareva una matutina 353 I, 4 | leggiadro giovanetto, che era sopra d’un superbo cavallo 354 I, 4 | noioso. — Questo giovanetto era il salvatico uomo che fu 355 I, 4 | animali: de’ quai l’uno era un cavallo salvatico e l’ 356 I, 4 | miseramente uccidevano. Ed era quel paese per la loro ferocitá 357 I, 4 | in alieni paesi. E non vi era uomo alcuno potente e 358 I, 4 | altre, come il loro patrone era uomo famoso in prodezza 359 I, 4 | riverenza, gli addimandò qual era la causa che egli dimandato 360 I, 4 | dolcemente gli addimandò, qual era la cagione che mesto 361 I, 4 | ordinatamente ciò che gli era avenuto. Il che intendendo, 362 I, 4 | che facesse ciò che gli era sta imposto, o che egli 363 I, 4 | cavallo, secondo che gli era sta’ divisato. Ferrato adunque 364 I, 4 | licenza, lietamente si partí.~Era giá sparsa per tutta la 365 I, 4 | battaglia. Appena che Guerrino era asceso sopra l’albero, che 366 I, 4 | maggiore, perciò che non era adempito il malvagio proponimento 367 I, 4 | fu Guerrino al luogo dove era la cavalla, e sentitala 368 I, 4 | libero ed ispedito rimase.~Era giá Guerrino ritornato all’ 369 I, 4 | vostro regno, che oramai era del tutto disolato e guasto? 370 I, 4 | chiaramente veduto ch’ella era quella; ed in quel punto, 371 I, 4 | Guerrino si manifestò che egli era figliuolo di Filippo Maria 372 I, 4 | sepolta, Cassandra, la qual era la sorella maggiore, prese 373 I, 4 | fece il contrario di quello era il voler suo e della sorella: 374 I, 4 | A cui Cassandra, che era la maggior sorella, rispose: — 375 I, 4 | per intender quello che era avenuto, e cognobbero la 376 I, 4 | tutte. La buona femina che era fuggita, il tutto vedeva, 377 I, 4 | le furò la poavola che vi era appresso: e destatele, tolse 378 I, 4 | appresentorono. Cassandra, che era la sorella maggiore, comenciò 379 I, 4 | aveva la sua mamma, la quale era solita a governarla e maneggiarla, 380 I, 4 | terz Santí; e Zambô, ch’era ol mazzôr, no avea ancor 381 I, 4 | per la gran carestia ch’era in quel pais e zeneralment 382 I, 4 | fradèi menôr, ch’a’ no i era manco scaltridi e tristi 383 I, 4 | fradèl, Bertaz e Santí, a’ i era nasít in ü portat, e si 384 I, 4 | carat, Bertaz e Santí a’ i era de vintises; ché sempermá, 385 I, 4 | tug’, per che ol pader l’era piü de che de qua, né 386 I, 4 | l’arma senisa adòs, e era pié de vogia de mangiá, 387 I, 4 | batí a l’us: e per che l’era cognosciüt da quei de ca, 388 I, 4 | poltroneschi del Zambô, e che l’era golôs, e che per esser afamat 389 I, 4 | soficient nol mestér e che l’era fidat, ol mandá con dei 390 I, 4 | nom madona Felicèta, che l’era mort ol marit, da gran dolôr 391 I, 4 | trista novela dol parô che l’era mort, ol torná a la volta 392 I, 4 | grandí la botiga, e che l’era compid ol an de la mort 393 I, 4 | pader, che dal che ’l s’era parti fin a quel ora no 394 I, 4 | par de calzi, ché le i era squarzadi e roti; e dis 395 I, 4 | alter che fa, e che se l’era roti, ch’a’la se l’andas 396 I, 4 | taconá. Madona Felicèta, ch’era usada morbeda sot l’alter 397 I, 4 | alter marit, dis che la no n’era usada de portá calzi arpezadi 398 I, 4 | la so peliza, per che l’era mal condizionada; e per 399 I, 4 | giocava süs al bèl polit. L’era vegnuda a tant madona Felicèta, 400 I, 4 | botiga de ser Zambô, e che l’era fornida de pagn, a’ 401 I, 4 | maravegiando-s grandement com’era possibol che l’avès in 402 I, 4 | ma ghe fo respós che no l’era in ca, gna ne la tera, ma 403 I, 4 | alozament da dormí.~No i era passadi apena tre , che 404 I, 4 | sentüt madona Felicèta che l’era vegnüt ol marit, a’ la romas 405 I, 4 | belament in la cosina, dov’era un avèl che denter se pelava 406 I, 4 | pelava i porc; e tal qual l’era, el levá e i cazar-s 407 I, 4 | cagá l’anima d’angossa.~L’era zonta l’ora ormá che ser 408 I, 4 | mort, madona Felicèta, ch’era scaltrida, aviva trat fora 409 I, 4 | spali ol corp, che no l’era quasi mort, ol gittá 410 I, 4 | alegra e contenta, ch’a’ l’era uscida de tanti travai e 411 I, 4 | ne la so libertá com a’ l’era per inanz. —~ 412 I, 4 | alla sua persona. Costei era molto vaga e leggiadra, 413 I, 4 | corrispondente a lui), il quale era uomo conversevole e da bene, 414 I, 4 | Modesta, che per natura era tutto amore, né in altro 415 I, 4 | vigilantissimamente attendere, che non vi era alcuno nella cittá, o ricco 416 I, 4 | amante che si solazzava seco, era nobile, ella voleva le scarpe 417 I, 4 | rimanea. E perciò che ella era giovane, bella e appariscente, 418 I, 4 | appariscente, e picciola era la dimanda che ella per 419 I, 4 | madonna Modesta, che prima era fresca, ritondetta e bella, 420 I, 4 | nel mondo si trovasse, non era via né modo che ella da 421 I, 4 | di sua fatica a colui ch’era maggior gaglioffo e che 422 I, 4 | scuoteva il pellizzone. Era venuta madonna Modesta a 423 I, 4 | giorni, che ’l magazzino, che era pieno di scarpe, quasi vuoto 424 II, 5 | ma ancora a' naviganti era molto contrario, quando 425 II, 5 | amavano insieme, e tanto era l'amore tra loro, che l' 426 II, 5 | E perché messer Artilao era mercatante grosso, e faceva 427 II, 5 | negherete. — Messer Liberale, ch'era desideroso molto di far 428 II, 5 | e Daria sua moglie, che era gravida in tre mesi, raccomandata 429 II, 5 | Madonna Daria, che per natura era dolcissima, sommamente lo 430 II, 5 | che non mancasse, come giá era mancato il marito. Il compare 431 II, 5 | rassomigliava al padre; ed era ben formato, che non 432 II, 5 | ben formato, che non vi era membro che non fosse in 433 II, 5 | compare che di tanto bene era stato cagione.~Non passò 434 II, 5 | secondo ch'egli voleva ed era il desiderio suo. Onde disse 435 II, 5 | potuto pigliare, perciò che era col fondo in su, e lo stromento 436 II, 5 | male o bene che si volesse, era venuto robicondo e grasso, 437 II, 5 | né men grassa di lui, ed era in grandezza ed in grossezza 438 II, 5 | dell'astuto e del giotto ed era di rosso pelo, ricusava 439 II, 5 | giá morti. — Castorio, che era piú che ogni altro uomo 440 II, 5 | a casa fece ritorno.~Non era ancor passata un'ora, che 441 II, 5 | del pericolo grande in che era incorso, dolcemente il confortò, 442 II, 5 | di laudevoli costumi; ed era aurifice. E perché, come 443 II, 5 | detto di sopra, Polissena era giovane vaga e piacevole, 444 II, 5 | Panfilio, che di tal cosa era consapevole, non giá che 445 II, 5 | pareva leproso; e perché era il freddo grande, non poteva 446 II, 5 | come ella bramava ed era il desiderio suo. E voltatasi 447 II, 5 | ritenere. La madre, che era astuta e aveva acceso un 448 II, 5 | sopporti. — Panfilio, che era giovanetto e semplice, non 449 II, 5 | materna, e che 'l serpe era tra bei fiori nascoso; ma 450 II, 5 | monsignor lo vescovo, che era uomo prudente e savio e 451 II, 5 | perciò che ciascaduna di loro era molto favoreggiata dalle 452 II, 5 | per quello. — Appena non era suor Modestia al suo luogo 453 II, 5 | vostro monasterio, che giá era per antiquitá tutto distrutto, 454 II, 5 | voti uguali, né tra loro era differenza alcuna. Onde 455 II, 5 | sedere, suor Veneranda, che era piú attempata delle altre, 456 II, 5 | fuori un ago damaschino che era fitto nella nera cocolla; 457 II, 5 | terra cadere, se prima non era per lo forame passata. Questo 458 II, 5 | levossi suor Modestia, che era la seconda di etá; e messasi 459 II, 5 | minuta polve. Il vicario, che era prudente e savio, cominciò 460 II, 5 | brevissima favoluzza intenderete.~Era nella cittá di Bergamo un 461 II, 5 | Penta. Il qual giardino era circondato da mura e fosse, 462 II, 5 | entrare uominianimali, ed era ornato di diversi arbori 463 II, 5 | sorte; e tra gli altri vi era un gran figaro con suoi 464 II, 6 | lei fatti essaudita non era, determinò cangiare maniera 465 II, 6 | come ella per l'adietro era stata divota e fervente 466 II, 6 | isponendole tutte le bisogna sue.~Era Gabrina donna molto attempata 467 II, 6 | ogni natural costume, ch'era un stupor ad udire, non 468 II, 6 | trasformasse, e dove era Ortodosio, Isabella conducesse. 469 II, 6 | Argentina cangiare, e chiara era la lei apparenza, che non 470 II, 6 | in una ricca camera, ov'era un morbido letto, a lato 471 II, 6 | piú volte l'addimandaro se era gravida, e di cui. Ed ella 472 II, 6 | voglia. La giovane, che era molto accorta, disse: — 473 II, 6 | lui.~La giovane, che giá era assuefatta ai dolci cibi 474 II, 6 | giovane, e conosciuto chi ella era, e veduto piú volte il periglioso 475 II, 6 | gli negasse, perciò che era avenuto un caso, per lo 476 II, 6 | poco grato, perché egli era dedito all'avarizia, devoratrice 477 II, 6 | cose, anco perché egli era bresciano, e niun profeta 478 II, 6 | ma non gli andò fatto com'era il desiderio suo, perciò 479 II, 6 | dilettava: ma pochi, anzi niuno era guidardonato da lui.~Cimarosto, 480 II, 6 | si dicesse. Il papa, che era alquanto occupato con un 481 II, 6 | sé, l'addimandò chi egli era, e di dove venea, e che 482 II, 6 | avicinatosi a lui un prelato che era buon compagno, disse: — 483 II, 6 | l poteva, né ragion vi era che creder lo dovesse, disse 484 II, 6 | potrebbe. Il patrone, che era festevole e molto attrattivo, 485 II, 6 | come il demonio. Costei era maritata in un bellissimo 486 II, 6 | gentiluomo, che della sozza donna era parente, prese un bastone 487 II, 6 | a comuni spese; e tanto era il loro fratellevole amore, 488 II, 6 | sangue nobile, il cui nome era Castoria. Costei, perciò 489 II, 6 | Costei, perciò che prudente era e di alto ingegno, non meno 490 II, 6 | le correspondeva; e tanta era fra loro la concordia e 491 II, 6 | aumentavano le ricchezze: né v'era tra loro mai differenzia 492 II, 6 | bene, s'interpose; e dove era unione e pace, cercò di 493 II, 6 | elezione. Ermacora, che era uomo aveduto, ingenioso 494 II, 6 | contentava. Ermacora, che era tutto amore e caritá, sempre 495 II, 6 | prese la carta nella qual era annotata la divisione, e 496 II, 6 | intendeva l'alto concetto che era ascosto nel ben disposto 497 II, 6 | principato tra gli altri: ed era tanto agile e destro, che, 498 II, 6 | maestri da navi, il quale era eccellente in quell'arte: 499 II, 6 | non aveva pari a lui, ed era molto celebrato per tutto 500 II, 6 | dilettazione e intendevali, ed era conosciuto come il dio Pane


1-500 | 501-783

Best viewed with any browser at 800x600 or 768x1024 on Tablet PC
IntraText® (V89) - Some rights reserved by EuloTech SRL - 1996-2008. Content in this page is licensed under a Creative Commons License