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grassetto = Testo principale
Libro, Notte grigio = Testo di commento
501 II, 6 | Allora il fratello, ch'era venuto ultimamente, manifestò
502 II, 6 | ed un monte d'oro che v'era, indi allegramente discese,
503 II, 6 | E della donna, la qual era indivisibile, nacque discordia
504 II, 7 | Giove e di Latona, omai s'era partito da noi; e le lucciole,
505 II, 7 | poco inanzi al bel ridotto era arrivata. E veggendo tutti
506 II, 7 | Gordino; l'altro, perché era da poco e infenticcio, tutti
507 II, 7 | andasse a casa. Gordino, che era solenne poltrone e parimente
508 II, 7 | in bocca ne prese uno che era oltra misura grande; e temendo
509 II, 7 | viso, vide che nel vero era gonfiato molto. E addimandatolo
510 II, 7 | veder potesse che materia era quella che usciva fuori;
511 II, 7 | che in poltroneria non era inferiore a Gordino, avendo
512 II, 7 | lampeggiare. E perché l'albergo era mal coperto, una gocciola
513 II, 7 | che di gaglioffaria non era a lui inferiore: e Bedovina
514 II, 7 | un poco d'ora, perciò che era la stagione del caldo, disse
515 II, 7 | l'uscio. La femina, che era poltrona per natura e ostinata
516 II, 7 | albergo: e per sorte se gli era estinto il lume che nella
517 II, 7 | abitavano insieme. Silverio, che era minore di etá, non avendo
518 II, 7 | suo marito. Ed il caprone era giá venuto a tal condizione,
519 II, 7 | dogli di me. — Fiorella, che era prudente, confermò quanto
520 II, 7 | ucciso il cavallo? Egli era pur bello; egli è stato
521 II, 7 | diceva. Per il che Fiorella s'era posto in sí fatto timore
522 II, 7 | lo intendeva: né mai vi era tra loro parola alcuna che
523 II, 7 | del marito, il cui nome era Anastasio, sí fieramente
524 II, 7 | trovava riposo; e tanta era la passione e il tormento
525 II, 7 | utile. Appresso questo, era paralitico; ed avenga che
526 II, 7 | vide una sera che 'l marito era fuora della cittá, entrare
527 II, 7 | subito a lei che con l'amante era in camera e si solazzava;
528 II, 7 | vecchio, veggendo che gli era data ripulsa, cominciò fieramente
529 II, 7 | anche per lo giovane ch'era in casa, si fe' alla finestra;
530 II, 7 | se n'andò in camera dove era l'innamorato giovane; e
531 II, 7 | dovesse. Il giovane, che era savio e accorto, prima confortò
532 II, 7 | villaneggiare, dicendomi che io era una trista, e ch'io menava
533 II, 7 | di Fiandra. E perché ivi era gran penuria di vino, gli
534 II, 7 | ecco ch'una scimia, ch'era nella nave, si sciolse dalla
535 II, 7 | tutto addolorato, e quasi era per rendere lo spirito;
536 II, 7 | e dell'una e dell'altra era uomo peritissimo: ma una
537 II, 7 | palesemente essercitava, era la sartoria; l'altra, che
538 II, 7 | che nascosamente faceva, era la nigromanzia. Avenne che
539 II, 7 | arte del sarto. Costui, che era putto, e Dionigi si chiamava,
540 II, 7 | e Dionigi si chiamava, era sí diligente ed accorto,
541 II, 7 | accorto, che quanto gli era dimostrato, tanto imparava.
542 II, 7 | Il padre, che poverissimo era, veduto che ebbe il figliuolo,
543 II, 7 | apparar quella del sarto, che era agevole, molto minormente
544 II, 7 | quella di nigromanzia, che era malagevole. E però Lattanzio
545 II, 7 | presenzia faceva. Il che era di molto contento a Dionigi;
546 II, 7 | l'arte del sarto, sí come era il desiderio vostro; perciò
547 II, 7 | di modo che 'l cavallo era venuto sí distrutto, che
548 II, 7 | venuto sí distrutto, che era una compassione a vederlo.
549 II, 7 | Ed ella, che ancora non s'era addormentata, si smarrí,
550 II, 7 | porgesse aiuto, perciò che non era ivi venuto per contaminare
551 II, 7 | e raccontolle chi egli era, la causa perché era venuto,
552 II, 7 | egli era, la causa perché era venuto, e come e da chi
553 II, 7 | venuto, e come e da chi era perseguitato. Violante,
554 II, 7 | alquanto, e per la lampade, che era nella camera accesa, veggendolo
555 II, 7 | troverebbe. La figliuola, che era giá tutta accesa dell'amor
556 II, 7 | il medico in queste parti era venuto. Vedendo il robino
557 II, 7 | duo medici, de' quali uno era di gran fama e molto ricco,~
558 II, 7 | dottrina; l'altro veramente era dotto, ma molto povero.~[
559 II, 7 | che per dottrina e pratica era eccellente, ma privo de'
560 II, 7 | ammalato negar quello ch'era la veritá, gli disse di
561 II, 8 | gentilezza e maniere accorte, era sommamente amata dal re,
562 II, 8 | il quale per comune fama era peritissimo nell'arte, vuolse
563 II, 8 | farla servare: e cosí fece.~Era giá divolgata d'ogn'intorno
564 II, 8 | deliberazione riuscí come era il desiderio suo. Imperciò
565 II, 8 | tal maniera ricamati, che era cosa ammirativa a vederli.
566 II, 8 | che il comandamento del re era grande e gli andava la vita;
567 II, 8 | sue merci. La reina, che era festevole e baldanzosa,
568 II, 8 | alziòle la camiscia ch'era piú che neve bianca; e preso
569 II, 8 | piviolo, che giá diritto era, subito nel solco lo mise,
570 II, 8 | scotto. Il mercatante, che era piú giotto di loro, disse: —
571 II, 8 | per moglie. — Ed ella, che era astuta, ancor che giovanetta
572 II, 8 | e che 'l lei amore non era d'agguagliare al suo, perciò
573 II, 8 | figliuola di Domizio sarto, era maritata. Il che fu di somma
574 II, 8 | che di tal maritaggio ne era stato causa. Dimorando il
575 II, 8 | morto disteso, che ancor era caldo. Il marito, veduto
576 II, 8 | pensando che per amor di lei era privo di vita, ritenne sí
577 II, 8 | affaticarono, perciò che l'anima s'era partita e andata a trovar
578 II, 8 | fortuna ballestrato molto. Era il signor Francesco ne'
579 II, 8 | sue l'amava molto, ed ella era amata da lui; né giovane
580 II, 8 | amata da lui; né giovane era nella cittá, che largamente
581 II, 8 | novanta: e con esso lui era una contadina giovane e
582 II, 8 | vecchiarello e la femina, che gli era nuora, vedendo il giovane
583 II, 8 | casa. La fanciulla, che era amorevole, s'accostò al
584 II, 8 | addimandò per qual cagione era venuto in quel selvaggio
585 II, 8 | pensiero, perciò che il padre era vecchio e impotente e la
586 II, 8 | Il signor Francesco, ch'era savio e accorto, intese
587 II, 8 | pose; ed ella, perché l'ora era tarda, immantinenti si addormentò.
588 II, 8 | lo suo cavallo nel corso era piú veloce che 'l mio, non
589 II, 8 | nulla faceva, perciò che era ben puntellato. Il duca
590 II, 8 | aggiunsero al luogo dove era il romore, e videro i malfattori
591 II, 8 | entrare, se prima l'uscio non era rotto. E non contento del
592 II, 8 | parte, vidde un cavallo che era nella corte al siepe legato;
593 II, 8 | presumendosi esser scienziato, era il maggior ignorante che
594 II, 8 | uno prete, il cui nome era Papiro Schizza; ed era rettore
595 II, 8 | nome era Papiro Schizza; ed era rettore della chiesa della
596 II, 8 | dalla cittá. Costui, che era essa ignoranza, faceva il
597 II, 8 | dicendoli che dal suo nuncio gli era stato commesso ch'egli venisse
598 II, 8 | sodisfare al debito suo egli era venuto e seco portato aveva
599 II, 8 | capponi cotti. Il vescovo, che era prudente ed astuto, veduti
600 II, 8 | vedute le legna ed inteso chi era il mandatore, assai s'allegrò
601 II, 8 | leggere né scrivere sapesse, era nondimeno tanto amatore
602 II, 8 | scienziato e dotto: il cui nome era Pirino. Gianotto, che cordialmente
603 II, 8 | latinamente il prete? — Pirino, ch'era ottimamente instrutto nelle
604 II, 8 | molto. Pirino a suo malgrado era astretto a cedere alla ignoranza
605 II, 8 | ignoranza del prete, perché gli era da' propri parenti troncata
606 II, 8 | sotto la lettiera, dove era gran copia di lino. Né stette
607 II, 8 | abbrusciava e che quasi non vi era piú rimedio di estinguere
608 II, 8 | distante dalla cittá, la quale era accommodata assai. Ma prima
609 II, 8 | fanticella: la qual in veritá era monaca, donna molto saputa
610 II, 9 | graziosa e gentile, non però era dal marito amata; ma, sí
611 II, 9 | teneva una femina, la qual era la radice del cuor suo,
612 II, 9 | povera e mendica, la cui arte era di rubare questo e quello;
613 II, 9 | rubare questo e quello; ed era sí astuta e sagace, che,
614 II, 9 | cose sue riuscire sí come era il desiderio suo, andò piú
615 II, 9 | sagace adocchiò la botte che era spinata, e isse: — Madonna,
616 II, 9 | la spina della botte che era piena di buon vino, disse: —
617 II, 9 | Finetta andò in camera dov'era il drappo con le gioie aggroppato;
618 II, 9 | ritornava e che ormai l'ora era tarda, dubitò che 'l marito
619 II, 9 | Onde, presa la spina che era in un canto, chiuse il buco
620 II, 9 | intervenirebbe piú quello che fin'ora era intervenuto. Venuta la mattina
621 II, 9 | sottoposto all'amorose fiamme, era dell'amor di madonna Veronica
622 II, 9 | passava quel cavalliero che era ardentissimamente acceso
623 II, 9 | uomo bestiale e crudele; ed era per natura sí sdegnoso,
624 II, 9 | questo fosso. — Il leone, ch'era gagliardo, non sí tosto
625 II, 9 | parte su l'altro pendeva; ed era in grandissimo pericolo
626 II, 9 | il leone: — E che piacere era il tuo? — Io, — rispose
627 II, 9 | rispose l'asino, — mi era posto sopra quelle legna,
628 II, 9 | che quasi il pancirone era per scoppiare. Ritornato
629 II, 9 | ritrovarlo.~L'asino, che in piedi era levato e di erba si pasceva,
630 II, 9 | voltatosi verso lui, vidde che era morto. Onde attonito disse: —
631 II, 9 | portava, sí perché ella era donna da bene, sí anco perché
632 II, 9 | da bene, sí anco perché era serviciale e amorevole;
633 II, 9 | casa. Appena che partita s'era la buona vecchia dalla comare,
634 II, 9 | luogo della Sicilia, dove era un eremitorio, e andatosene
635 II, 9 | nella sua povera cella. Era Cesarino molto affannato
636 II, 9 | liberazione presto. —~Né appena era spuntata fuori l'aurora
637 II, 9 | figliuola del re che giá era venuta per esser divorata.
638 II, 9 | preparavano le feste e i trionfi, era nella cittá; e giá intonavagli
639 II, 9 | che palesasse colui che era stato il vero liberatore
640 II, 9 | lingua del dracone, che era di estrema grandezza, né
641 II, 9 | sentita la nova che egli era stato l'uccisor della fiera
642 II, 9 | sorelle di Cesarino come era risuscitato. Il che molto
643 II, 9 | sopragiunse una gran penuria; ed era tale, che gli uomini e le
644 II, 9 | fosse per le bisogne sue.~Era tanta la frequenzia e il
645 II, 9 | trappassava tutti gli altri. Era un statuto in Como che notaio
646 II, 9 | di vendita, se prima non era in presenza sua e di testimoni
647 II, 9 | sopra la vita; e perché egli era uomo grande e de' primai
648 II, 9 | dichiarandogli ch'egli era obligato alla restituzione.
649 II, 9 | aveva fatto. Il prete, ch'era spesse volte da Andrigetto
650 II, 9 | buon cristiano. Egli che era tutto dedito ad arricchirsi,
651 II, 9 | Rispose Andrigetto che era molto aggravato e che prima
652 II, 9 | lo chiamavano. E perché era ricco e capo di parte, molti
653 II, 9 | molte querele, nondimeno non era uomo che vi bastasse l'animo
654 II, 9 | figliuolo, il quale per natura era tutto contrario al padre
655 II, 9 | sapere cosa alcuna di quello era interrogato. Il che vedendo,
656 II, 9 | interrogare; ed egli, che era innocente, diceva nulla
657 II, 10 | NOTTE UNDECIMA~Era giá venuta la scura notte,
658 II, 10 | Soríana per nome chiamata; ed era poverissima, e aveva tre
659 II, 10 | assai pativa.~La gatta, che era fatata, mossa a compassione
660 II, 10 | re: il qual, inteso che era una gatta che parlar gli
661 II, 10 | il dono, l'addimandò chi era questo Costantino. Rispose
662 II, 10 | lo patire ch'aveva fatto, era pieno di rogna e di tigna
663 II, 10 | insieme al fiume, nel luoco ch'era vicino al palazzo regale,
664 II, 10 | addimandatolo per qual causa era stato gettato nel fiume,
665 II, 10 | parimenti d'ogni cosa ch'era addimandato, rispondeva
666 II, 10 | addimandò i guardiani di cui era; e tutti animosamente risposero: —
667 II, 10 | onorevolmente alloggiarono. Era di quel luogo castellano
668 II, 10 | soldato, il quale poco avanti era uscito dal castello per
669 II, 10 | intelligente, il cui nome era Xenofonte; ed aveva un figliuolo
670 II, 10 | chiese alla madre, che era commessaria, ducati cento.
671 II, 10 | ottanta. — Bertuccio, che era tutto amorevolezza, contolli
672 II, 10 | Crisippo, re di Novara; ed era tra loro grandissima contenzione,
673 II, 10 | desiderando che morisse, perché era la rovina e la vergogna
674 II, 10 | casa. Ma il figliuolo, che era amorevole, non per questo
675 II, 10 | cognizione, come una fanciulla era in casa di Bertuccio da
676 II, 10 | addimandarono se alle sue mani era capitata una fanciulla.
677 II, 10 | la conobbero, perciò che era mal vestita e per lo disagio
678 II, 10 | basci, l'addomandò come era smarrita. Ed ella, tuttavia
679 II, 10 | cittá, vide Crisippo che era sopra un verone che guardava
680 II, 10 | ringraziando il sommo Dio che l'era stato cosí favorevole. E
681 II, 10 | don Pomporio dai monaci era di tal bestialitá gravemente
682 II, 10 | fino alle stelle. Tanta era la liberalitá di costui,
683 II, 10 | che a lui mancasse. Grande era la pazienzia sua in udire,
684 II, 10 | suol fare, se 'l vitello era stato buono e grasso. Il
685 II, 10 | carne per nome del patrone, era un uomo grasso di persona,
686 II, 10 | contrasegni, perciò che era solito far simili berte;
687 II, 10 | chiamatolo a sé, trovò come era passata la cosa. E poi che
688 II, 10 | palazzo giudiciario, dove era carcerato il parassito,
689 II, 10 | carcerato il parassito, vi era per sorte un sbirro nominato
690 II, 10 | di fortuna. Il miserello era talmente acceso dell'amore
691 II, 10 | mai né giorno né notte; era tutto attenuato, squallido
692 II, 10 | Bigoccio n'andò a Firenze dove era il paterno domicilio: e
693 II, 10 | padre della giovane, che era di bassa condizione, gli
694 II, 10 | sponsalizi; perciò ella era povera, ed egli ricco: ella
695 II, 11 | eccellentissimo, il cui nome era Florio. Costui, essendo
696 II, 11 | voluto da tutti, parte perché era grazioso, parte ancora perché
697 II, 11 | grazioso, parte ancora perché era peritissimo nell'arte sua,
698 II, 11 | lei in perpetua sua pena era possibile uscir mai fuori
699 II, 11 | pe' suoi servigi, né meno era guardiano egli degli altri,
700 II, 11 | marito, imperciò che ella era specchio di virtú e di pudicizia
701 II, 11 | passava quel giovane che era ardentissimamente acceso
702 II, 11 | posegli a sedere a mensa: qual era divinamente apparecchiata,
703 II, 11 | monasterio, e che forza era ritornarci. Finalmente non
704 II, 11 | avedutosi il marito che egli era stato la cagione di tutto
705 II, 11 | fatti, di maniera che non era casa nella cittá piú sfinestrata
706 II, 11 | con silenzio. Costei, che era congiunta in matrimonio
707 II, 11 | giacersi con esso lei. E perché era tempo di verno, comandò
708 II, 11 | vidde costui che quivi s'era nascosto. E pensando egli
709 II, 11 | cavalla che per aventura era pregnante, menava la sua
710 II, 11 | groppa, la quale parimente era gravida. Il polledrino,
711 II, 11 | con gran fede servendo, si era invecchiato; ed essendo
712 II, 11 | passando per certa acqua che era pel viaggio, s'intrattenne
713 II, 11 | valuta: nell'altro veramente era metallo; ed erano ambi i
714 II, 11 | sua disgrazia quello ch'era pieno di metallo. E scoprendo
715 II, 11 | nel qual luogo a niuno era lecito d'entrare. Comandò
716 II, 11 | suoi prencipi che Gerolomo era il pontefice e trattavasi
717 II, 12 | compagnia che giá di barca era smontata. E postisi tutti
718 II, 12 | principio. Ed egli, che non era villano, cosí a dire incominciò:~
719 II, 12 | volendo egli parer romano, era riputato da tutti barbaro
720 II, 12 | tutti barbaro e caldeo, ed era conosciuto da tutta la cittá
721 II, 12 | portava in pugno, e se forse era una trappola, over calapio
722 II, 12 | monasterio di Carmini, che ivi era un frate suo barba, che
723 II, 12 | compagnia al detto monasterio.~Era per aventura in chiesa un
724 II, 12 | promesso. — Il buon frate, che era ignorante di tal cosa, correggendolo,
725 II, 12 | inavertentemente uccise esso patrone.~Era nella cittá di Ferrara un
726 II, 12 | lo gran caldo che allora era, s'addormentò; e Fortunio
727 II, 12 | tra l'altre mosche ve n'era una canina molto importuna,
728 II, 12 | manifestasse quello che era del suo patrone. Il rettore,
729 II, 12 | nell'acqua e viddi che l'era chiara, né guardai piú oltra;
730 II, 12 | poi che videro che egli era un becco, festeggiando con
731 II, 12 | ammazza un ladro,~il quale era posto nelle insidie per
732 II, 12 | scrigno de' suoi danari. Era Vilio vigilantissimo e molto
733 II, 12 | spendere; e il suo mangiare non era altro che pane e vino, con
734 II, 12 | ingannarlo per un'altra via.~Era tra questi ladri uno che
735 II, 12 | tra questi ladri uno che era molto familiare e domestico
736 II, 12 | tristi un suo compagno, ch'era capo e guida loro, in un
737 II, 12 | paurosi, il sacco dove nascoso era il ladro, gli parve che
738 II, 12 | creasse. Il quale, poi che era andato a dormire, non si
739 II, 12 | contento. — Lucilio,—che cosí era il nome del figliuolo,—ignorante
740 II, 12 | seguitava tanto quanto gli era stato imposto, dubitando
741 II, 12 | governatore di quella, il quale era assai dotto in ragione canonica.
742 II, 12 | canonica. Un giorno, che era certa vigilia di un santo,
743 II, 12 | fingendo i costumi dai quali era tutto alieno, mostrava di
744 II, 12 | sacerdote col diacono. Ed era una camera dirimpetto all'
745 II, 12 | avesse riposta la torta che era avanzata, dicendogli che,
746 II, 12 | camera del villano. E perché era di state ed il sole era
747 II, 12 | era di state ed il sole era in Leone, la moglie del
748 II, 12 | contadino pel gran caldo era nuda e dormiva scoperta,
749 II, 12 | bocca, disse il diacono ch'era ben fredda e non era bisogno
750 II, 12 | ch'era ben fredda e non era bisogno di raffreddarla.
751 II, 12 | moglie gli narrò ciò che l'era intravenuto. Il diacono,
752 II, 12 | aveva una sola figliuola, ch'era nel fior della sua bellezza,
753 II, 12 | che Filomena si chiamava, era da molti per la sua bellezza
754 II, 12 | violente febbre, la qual era curata con ogni sollecitudine
755 II, 12 | bella e graziosa giovane s'era grandemente enfiato il pettignone,
756 II, 12 | il pettignone, il quale era venuto a guisa di una grossa
757 II, 12 | grossa palla. Per il che era molestata da tanti dolori,
758 II, 12 | che quello che palesamente era occorso, fusse intravenuto
759 II, 12 | primi fondamenti legali, era cosí nudo di lettere, ch'
760 II, 12 | ricchezze, cosí costui ch'era ricco, o poco o niun profitto
761 II, 12 | pagliaio, a costo il quale era una scala appoggiata, e
762 II, 12 | acconciò. Appena il fraticello era coricato per dormire, che
763 II, 12 | stava. Il giovane armato era il prete di quella villa,
764 II, 12 | di quella villa, il quale era d'amor acceso della moglie
765 II, 12 | mise. Il fraticello, che era di sopra e vedeva il tutto,
766 II, 12 | pensando che il prete non era ivi venuto per dargli noia,
767 II, 12 | il quale innanzi giorno s'era levato e partito per non
768 II, 12 | tale, che quasi non piú vi era speranza di vita. Laonde
769 II, 12 | appresentarono. Tra questi medici vi era uno nominato maestro Gotfreddo,
770 II, 12 | peggio calzato. E perché egli era mal addobbato, non ardiva
771 II, 12 | appareva, e addimandò se vi era alcuno che restasse a dir
772 II, 12 | ogni altro abondevole: ma era prodigo, perciò che donava
773 II, 12 | alla sua mensa, la qual era sempre abondantissima di
774 II, 12 | lo passato tempo, quando era nella sua felicitá, aveva
775 II, 12 | felicissimamente, avedutisi che si era fatto ricco, pensarono di
776 II, 12 | fatta come essi voleano ed era il desiderio loro. Perciò
777 II, 12 | dagli amici e compagni come era diventato si ricco, li rispondeva
778 II, 12 | amici, vedendo che non vi era allegrezza di cavar altro
779 II, 12 | incominciava apparere, e giá era terminato il carnessale,
780 II, 12 | torchi, perciò che omai era il giorno chiaro, comandò
781 II, 12 | concistoro, se prima non gli era imposto da lei. Gli uomini,
782 Not, 12(4)| dall'armadio, cosí nudo com'era, se ne fugge a rompicollo
783 Not, Bibl | XI, 1. La stessa fiaba era giá stata tradotta dal Deulin,
1-500 | 501-783 |