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Giovanni Francesco Straparola
Le piacevoli notti

IntraText - Concordanze

era

1-500 | 501-783

                                                             grassetto = Testo principale
    Libro,  Notte                                            grigio = Testo di commento
501 II, 6 | Allora il fratello, ch'era venuto ultimamente, manifestò 502 II, 6 | ed un monte d'oro che v'era, indi allegramente discese, 503 II, 6 | E della donna, la qual era indivisibile, nacque discordia 504 II, 7 | Giove e di Latona, omai s'era partito da noi; e le lucciole, 505 II, 7 | poco inanzi al bel ridotto era arrivata. E veggendo tutti 506 II, 7 | Gordino; l'altro, perché era da poco e infenticcio, tutti 507 II, 7 | andasse a casa. Gordino, che era solenne poltrone e parimente 508 II, 7 | in bocca ne prese uno che era oltra misura grande; e temendo 509 II, 7 | viso, vide che nel vero era gonfiato molto. E addimandatolo 510 II, 7 | veder potesse che materia era quella che usciva fuori; 511 II, 7 | che in poltroneria non era inferiore a Gordino, avendo 512 II, 7 | lampeggiare. E perché l'albergo era mal coperto, una gocciola 513 II, 7 | che di gaglioffaria non era a lui inferiore: e Bedovina 514 II, 7 | un poco d'ora, perciò che era la stagione del caldo, disse 515 II, 7 | l'uscio. La femina, che era poltrona per natura e ostinata 516 II, 7 | albergo: e per sorte se gli era estinto il lume che nella 517 II, 7 | abitavano insieme. Silverio, che era minore di etá, non avendo 518 II, 7 | suo marito. Ed il caprone era giá venuto a tal condizione, 519 II, 7 | dogli di me. — Fiorella, che era prudente, confermò quanto 520 II, 7 | ucciso il cavallo? Egli era pur bello; egli è stato 521 II, 7 | diceva. Per il che Fiorella s'era posto in fatto timore 522 II, 7 | lo intendeva: né mai vi era tra loro parola alcuna che 523 II, 7 | del marito, il cui nome era Anastasio, fieramente 524 II, 7 | trovava riposo; e tanta era la passione e il tormento 525 II, 7 | utile. Appresso questo, era paralitico; ed avenga che 526 II, 7 | vide una sera che 'l marito era fuora della cittá, entrare 527 II, 7 | subito a lei che con l'amante era in camera e si solazzava; 528 II, 7 | vecchio, veggendo che gli era data ripulsa, cominciò fieramente 529 II, 7 | anche per lo giovane ch'era in casa, si fe' alla finestra; 530 II, 7 | se n'andò in camera dove era l'innamorato giovane; e 531 II, 7 | dovesse. Il giovane, che era savio e accorto, prima confortò 532 II, 7 | villaneggiare, dicendomi che io era una trista, e ch'io menava 533 II, 7 | di Fiandra. E perché ivi era gran penuria di vino, gli 534 II, 7 | ecco ch'una scimia, ch'era nella nave, si sciolse dalla 535 II, 7 | tutto addolorato, e quasi era per rendere lo spirito; 536 II, 7 | e dell'una e dell'altra era uomo peritissimo: ma una 537 II, 7 | palesemente essercitava, era la sartoria; l'altra, che 538 II, 7 | che nascosamente faceva, era la nigromanzia. Avenne che 539 II, 7 | arte del sarto. Costui, che era putto, e Dionigi si chiamava, 540 II, 7 | e Dionigi si chiamava, era diligente ed accorto, 541 II, 7 | accorto, che quanto gli era dimostrato, tanto imparava. 542 II, 7 | Il padre, che poverissimo era, veduto che ebbe il figliuolo, 543 II, 7 | apparar quella del sarto, che era agevole, molto minormente 544 II, 7 | quella di nigromanzia, che era malagevole. E però Lattanzio 545 II, 7 | presenzia faceva. Il che era di molto contento a Dionigi; 546 II, 7 | l'arte del sarto, come era il desiderio vostro; perciò 547 II, 7 | di modo che 'l cavallo era venuto distrutto, che 548 II, 7 | venuto distrutto, che era una compassione a vederlo. 549 II, 7 | Ed ella, che ancora non s'era addormentata, si smarrí, 550 II, 7 | porgesse aiuto, perciò che non era ivi venuto per contaminare 551 II, 7 | e raccontolle chi egli era, la causa perché era venuto, 552 II, 7 | egli era, la causa perché era venuto, e come e da chi 553 II, 7 | venuto, e come e da chi era perseguitato. Violante, 554 II, 7 | alquanto, e per la lampade, che era nella camera accesa, veggendolo 555 II, 7 | troverebbe. La figliuola, che era giá tutta accesa dell'amor 556 II, 7 | il medico in queste parti era venuto. Vedendo il robino 557 II, 7 | duo medici, de' quali uno era di gran fama e molto ricco,~ 558 II, 7 | dottrina; l'altro veramente era dotto, ma molto povero.~[ 559 II, 7 | che per dottrina e pratica era eccellente, ma privo de' 560 II, 7 | ammalato negar quello ch'era la veritá, gli disse di 561 II, 8 | gentilezza e maniere accorte, era sommamente amata dal re, 562 II, 8 | il quale per comune fama era peritissimo nell'arte, vuolse 563 II, 8 | farla servare: e cosí fece.~Era giá divolgata d'ogn'intorno 564 II, 8 | deliberazione riuscí come era il desiderio suo. Imperciò 565 II, 8 | tal maniera ricamati, che era cosa ammirativa a vederli. 566 II, 8 | che il comandamento del re era grande e gli andava la vita; 567 II, 8 | sue merci. La reina, che era festevole e baldanzosa, 568 II, 8 | alziòle la camiscia ch'era piú che neve bianca; e preso 569 II, 8 | piviolo, che giá diritto era, subito nel solco lo mise, 570 II, 8 | scotto. Il mercatante, che era piú giotto di loro, disse: — 571 II, 8 | per moglie. — Ed ella, che era astuta, ancor che giovanetta 572 II, 8 | e che 'l lei amore non era d'agguagliare al suo, perciò 573 II, 8 | figliuola di Domizio sarto, era maritata. Il che fu di somma 574 II, 8 | che di tal maritaggio ne era stato causa. Dimorando il 575 II, 8 | morto disteso, che ancor era caldo. Il marito, veduto 576 II, 8 | pensando che per amor di lei era privo di vita, ritenne 577 II, 8 | affaticarono, perciò che l'anima s'era partita e andata a trovar 578 II, 8 | fortuna ballestrato molto. Era il signor Francesco ne' 579 II, 8 | sue l'amava molto, ed ella era amata da lui; né giovane 580 II, 8 | amata da lui; né giovane era nella cittá, che largamente 581 II, 8 | novanta: e con esso lui era una contadina giovane e 582 II, 8 | vecchiarello e la femina, che gli era nuora, vedendo il giovane 583 II, 8 | casa. La fanciulla, che era amorevole, s'accostò al 584 II, 8 | addimandò per qual cagione era venuto in quel selvaggio 585 II, 8 | pensiero, perciò che il padre era vecchio e impotente e la 586 II, 8 | Il signor Francesco, ch'era savio e accorto, intese 587 II, 8 | pose; ed ella, perché l'ora era tarda, immantinenti si addormentò. 588 II, 8 | lo suo cavallo nel corso era piú veloce che 'l mio, non 589 II, 8 | nulla faceva, perciò che era ben puntellato. Il duca 590 II, 8 | aggiunsero al luogo dove era il romore, e videro i malfattori 591 II, 8 | entrare, se prima l'uscio non era rotto. E non contento del 592 II, 8 | parte, vidde un cavallo che era nella corte al siepe legato; 593 II, 8 | presumendosi esser scienziato, era il maggior ignorante che 594 II, 8 | uno prete, il cui nome era Papiro Schizza; ed era rettore 595 II, 8 | nome era Papiro Schizza; ed era rettore della chiesa della 596 II, 8 | dalla cittá. Costui, che era essa ignoranza, faceva il 597 II, 8 | dicendoli che dal suo nuncio gli era stato commesso ch'egli venisse 598 II, 8 | sodisfare al debito suo egli era venuto e seco portato aveva 599 II, 8 | capponi cotti. Il vescovo, che era prudente ed astuto, veduti 600 II, 8 | vedute le legna ed inteso chi era il mandatore, assai s'allegrò 601 II, 8 | leggerescrivere sapesse, era nondimeno tanto amatore 602 II, 8 | scienziato e dotto: il cui nome era Pirino. Gianotto, che cordialmente 603 II, 8 | latinamente il prete? — Pirino, ch'era ottimamente instrutto nelle 604 II, 8 | molto. Pirino a suo malgrado era astretto a cedere alla ignoranza 605 II, 8 | ignoranza del prete, perché gli era da' propri parenti troncata 606 II, 8 | sotto la lettiera, dove era gran copia di lino. Né stette 607 II, 8 | abbrusciava e che quasi non vi era piú rimedio di estinguere 608 II, 8 | distante dalla cittá, la quale era accommodata assai. Ma prima 609 II, 8 | fanticella: la qual in veritá era monaca, donna molto saputa 610 II, 9 | graziosa e gentile, non però era dal marito amata; ma, 611 II, 9 | teneva una femina, la qual era la radice del cuor suo, 612 II, 9 | povera e mendica, la cui arte era di rubare questo e quello; 613 II, 9 | rubare questo e quello; ed era astuta e sagace, che, 614 II, 9 | cose sue riuscire come era il desiderio suo, andò piú 615 II, 9 | sagace adocchiò la botte che era spinata, e isse: — Madonna, 616 II, 9 | la spina della botte che era piena di buon vino, disse: — 617 II, 9 | Finetta andò in camera dov'era il drappo con le gioie aggroppato; 618 II, 9 | ritornava e che ormai l'ora era tarda, dubitò che 'l marito 619 II, 9 | Onde, presa la spina che era in un canto, chiuse il buco 620 II, 9 | intervenirebbe piú quello che fin'ora era intervenuto. Venuta la mattina 621 II, 9 | sottoposto all'amorose fiamme, era dell'amor di madonna Veronica 622 II, 9 | passava quel cavalliero che era ardentissimamente acceso 623 II, 9 | uomo bestiale e crudele; ed era per natura sdegnoso, 624 II, 9 | questo fosso. — Il leone, ch'era gagliardo, non tosto 625 II, 9 | parte su l'altro pendeva; ed era in grandissimo pericolo 626 II, 9 | il leone: — E che piacere era il tuo? — Io, — rispose 627 II, 9 | rispose l'asino, — mi era posto sopra quelle legna, 628 II, 9 | che quasi il pancirone era per scoppiare. Ritornato 629 II, 9 | ritrovarlo.~L'asino, che in piedi era levato e di erba si pasceva, 630 II, 9 | voltatosi verso lui, vidde che era morto. Onde attonito disse: — 631 II, 9 | portava, perché ella era donna da bene, anco perché 632 II, 9 | da bene, anco perché era serviciale e amorevole; 633 II, 9 | casa. Appena che partita s'era la buona vecchia dalla comare, 634 II, 9 | luogo della Sicilia, dove era un eremitorio, e andatosene 635 II, 9 | nella sua povera cella. Era Cesarino molto affannato 636 II, 9 | liberazione presto. —~Né appena era spuntata fuori l'aurora 637 II, 9 | figliuola del re che giá era venuta per esser divorata. 638 II, 9 | preparavano le feste e i trionfi, era nella cittá; e giá intonavagli 639 II, 9 | che palesasse colui che era stato il vero liberatore 640 II, 9 | lingua del dracone, che era di estrema grandezza, né 641 II, 9 | sentita la nova che egli era stato l'uccisor della fiera 642 II, 9 | sorelle di Cesarino come era risuscitato. Il che molto 643 II, 9 | sopragiunse una gran penuria; ed era tale, che gli uomini e le 644 II, 9 | fosse per le bisogne sue.~Era tanta la frequenzia e il 645 II, 9 | trappassava tutti gli altri. Era un statuto in Como che notaio 646 II, 9 | di vendita, se prima non era in presenza sua e di testimoni 647 II, 9 | sopra la vita; e perché egli era uomo grande e de' primai 648 II, 9 | dichiarandogli ch'egli era obligato alla restituzione. 649 II, 9 | aveva fatto. Il prete, ch'era spesse volte da Andrigetto 650 II, 9 | buon cristiano. Egli che era tutto dedito ad arricchirsi, 651 II, 9 | Rispose Andrigetto che era molto aggravato e che prima 652 II, 9 | lo chiamavano. E perché era ricco e capo di parte, molti 653 II, 9 | molte querele, nondimeno non era uomo che vi bastasse l'animo 654 II, 9 | figliuolo, il quale per natura era tutto contrario al padre 655 II, 9 | sapere cosa alcuna di quello era interrogato. Il che vedendo, 656 II, 9 | interrogare; ed egli, che era innocente, diceva nulla 657 II, 10 | NOTTE UNDECIMA~Era giá venuta la scura notte, 658 II, 10 | Soríana per nome chiamata; ed era poverissima, e aveva tre 659 II, 10 | assai pativa.~La gatta, che era fatata, mossa a compassione 660 II, 10 | re: il qual, inteso che era una gatta che parlar gli 661 II, 10 | il dono, l'addimandò chi era questo Costantino. Rispose 662 II, 10 | lo patire ch'aveva fatto, era pieno di rogna e di tigna 663 II, 10 | insieme al fiume, nel luoco ch'era vicino al palazzo regale, 664 II, 10 | addimandatolo per qual causa era stato gettato nel fiume, 665 II, 10 | parimenti d'ogni cosa ch'era addimandato, rispondeva 666 II, 10 | addimandò i guardiani di cui era; e tutti animosamente risposero: — 667 II, 10 | onorevolmente alloggiarono. Era di quel luogo castellano 668 II, 10 | soldato, il quale poco avanti era uscito dal castello per 669 II, 10 | intelligente, il cui nome era Xenofonte; ed aveva un figliuolo 670 II, 10 | chiese alla madre, che era commessaria, ducati cento. 671 II, 10 | ottanta. — Bertuccio, che era tutto amorevolezza, contolli 672 II, 10 | Crisippo, re di Novara; ed era tra loro grandissima contenzione, 673 II, 10 | desiderando che morisse, perché era la rovina e la vergogna 674 II, 10 | casa. Ma il figliuolo, che era amorevole, non per questo 675 II, 10 | cognizione, come una fanciulla era in casa di Bertuccio da 676 II, 10 | addimandarono se alle sue mani era capitata una fanciulla. 677 II, 10 | la conobbero, perciò che era mal vestita e per lo disagio 678 II, 10 | basci, l'addomandò come era smarrita. Ed ella, tuttavia 679 II, 10 | cittá, vide Crisippo che era sopra un verone che guardava 680 II, 10 | ringraziando il sommo Dio che l'era stato cosí favorevole. E 681 II, 10 | don Pomporio dai monaci era di tal bestialitá gravemente 682 II, 10 | fino alle stelle. Tanta era la liberalitá di costui, 683 II, 10 | che a lui mancasse. Grande era la pazienzia sua in udire, 684 II, 10 | suol fare, se 'l vitello era stato buono e grasso. Il 685 II, 10 | carne per nome del patrone, era un uomo grasso di persona, 686 II, 10 | contrasegni, perciò che era solito far simili berte; 687 II, 10 | chiamatolo a sé, trovò come era passata la cosa. E poi che 688 II, 10 | palazzo giudiciario, dove era carcerato il parassito, 689 II, 10 | carcerato il parassito, vi era per sorte un sbirro nominato 690 II, 10 | di fortuna. Il miserello era talmente acceso dell'amore 691 II, 10 | mai né giornonotte; era tutto attenuato, squallido 692 II, 10 | Bigoccio n'andò a Firenze dove era il paterno domicilio: e 693 II, 10 | padre della giovane, che era di bassa condizione, gli 694 II, 10 | sponsalizi; perciò ella era povera, ed egli ricco: ella 695 II, 11 | eccellentissimo, il cui nome era Florio. Costui, essendo 696 II, 11 | voluto da tutti, parte perché era grazioso, parte ancora perché 697 II, 11 | grazioso, parte ancora perché era peritissimo nell'arte sua, 698 II, 11 | lei in perpetua sua pena era possibile uscir mai fuori 699 II, 11 | pe' suoi servigi, né meno era guardiano egli degli altri, 700 II, 11 | marito, imperciò che ella era specchio di virtú e di pudicizia 701 II, 11 | passava quel giovane che era ardentissimamente acceso 702 II, 11 | posegli a sedere a mensa: qual era divinamente apparecchiata, 703 II, 11 | monasterio, e che forza era ritornarci. Finalmente non 704 II, 11 | avedutosi il marito che egli era stato la cagione di tutto 705 II, 11 | fatti, di maniera che non era casa nella cittá piú sfinestrata 706 II, 11 | con silenzio. Costei, che era congiunta in matrimonio 707 II, 11 | giacersi con esso lei. E perché era tempo di verno, comandò 708 II, 11 | vidde costui che quivi s'era nascosto. E pensando egli 709 II, 11 | cavalla che per aventura era pregnante, menava la sua 710 II, 11 | groppa, la quale parimente era gravida. Il polledrino, 711 II, 11 | con gran fede servendo, si era invecchiato; ed essendo 712 II, 11 | passando per certa acqua che era pel viaggio, s'intrattenne 713 II, 11 | valuta: nell'altro veramente era metallo; ed erano ambi i 714 II, 11 | sua disgrazia quello ch'era pieno di metallo. E scoprendo 715 II, 11 | nel qual luogo a niuno era lecito d'entrare. Comandò 716 II, 11 | suoi prencipi che Gerolomo era il pontefice e trattavasi 717 II, 12 | compagnia che giá di barca era smontata. E postisi tutti 718 II, 12 | principio. Ed egli, che non era villano, cosí a dire incominciò:~ 719 II, 12 | volendo egli parer romano, era riputato da tutti barbaro 720 II, 12 | tutti barbaro e caldeo, ed era conosciuto da tutta la cittá 721 II, 12 | portava in pugno, e se forse era una trappola, over calapio 722 II, 12 | monasterio di Carmini, che ivi era un frate suo barba, che 723 II, 12 | compagnia al detto monasterio.~Era per aventura in chiesa un 724 II, 12 | promesso. — Il buon frate, che era ignorante di tal cosa, correggendolo, 725 II, 12 | inavertentemente uccise esso patrone.~Era nella cittá di Ferrara un 726 II, 12 | lo gran caldo che allora era, s'addormentò; e Fortunio 727 II, 12 | tra l'altre mosche ve n'era una canina molto importuna, 728 II, 12 | manifestasse quello che era del suo patrone. Il rettore, 729 II, 12 | nell'acqua e viddi che l'era chiara, né guardai piú oltra; 730 II, 12 | poi che videro che egli era un becco, festeggiando con 731 II, 12 | ammazza un ladro,~il quale era posto nelle insidie per 732 II, 12 | scrigno de' suoi danari. Era Vilio vigilantissimo e molto 733 II, 12 | spendere; e il suo mangiare non era altro che pane e vino, con 734 II, 12 | ingannarlo per un'altra via.~Era tra questi ladri uno che 735 II, 12 | tra questi ladri uno che era molto familiare e domestico 736 II, 12 | tristi un suo compagno, ch'era capo e guida loro, in un 737 II, 12 | paurosi, il sacco dove nascoso era il ladro, gli parve che 738 II, 12 | creasse. Il quale, poi che era andato a dormire, non si 739 II, 12 | contento. — Lucilio,—che cosí era il nome del figliuolo,—ignorante 740 II, 12 | seguitava tanto quanto gli era stato imposto, dubitando 741 II, 12 | governatore di quella, il quale era assai dotto in ragione canonica. 742 II, 12 | canonica. Un giorno, che era certa vigilia di un santo, 743 II, 12 | fingendo i costumi dai quali era tutto alieno, mostrava di 744 II, 12 | sacerdote col diacono. Ed era una camera dirimpetto all' 745 II, 12 | avesse riposta la torta che era avanzata, dicendogli che, 746 II, 12 | camera del villano. E perché era di state ed il sole era 747 II, 12 | era di state ed il sole era in Leone, la moglie del 748 II, 12 | contadino pel gran caldo era nuda e dormiva scoperta, 749 II, 12 | bocca, disse il diacono ch'era ben fredda e non era bisogno 750 II, 12 | ch'era ben fredda e non era bisogno di raffreddarla. 751 II, 12 | moglie gli narrò ciò che l'era intravenuto. Il diacono, 752 II, 12 | aveva una sola figliuola, ch'era nel fior della sua bellezza, 753 II, 12 | che Filomena si chiamava, era da molti per la sua bellezza 754 II, 12 | violente febbre, la qual era curata con ogni sollecitudine 755 II, 12 | bella e graziosa giovane s'era grandemente enfiato il pettignone, 756 II, 12 | il pettignone, il quale era venuto a guisa di una grossa 757 II, 12 | grossa palla. Per il che era molestata da tanti dolori, 758 II, 12 | che quello che palesamente era occorso, fusse intravenuto 759 II, 12 | primi fondamenti legali, era cosí nudo di lettere, ch' 760 II, 12 | ricchezze, cosí costui ch'era ricco, o poco o niun profitto 761 II, 12 | pagliaio, a costo il quale era una scala appoggiata, e 762 II, 12 | acconciò. Appena il fraticello era coricato per dormire, che 763 II, 12 | stava. Il giovane armato era il prete di quella villa, 764 II, 12 | di quella villa, il quale era d'amor acceso della moglie 765 II, 12 | mise. Il fraticello, che era di sopra e vedeva il tutto, 766 II, 12 | pensando che il prete non era ivi venuto per dargli noia, 767 II, 12 | il quale innanzi giorno s'era levato e partito per non 768 II, 12 | tale, che quasi non piú vi era speranza di vita. Laonde 769 II, 12 | appresentarono. Tra questi medici vi era uno nominato maestro Gotfreddo, 770 II, 12 | peggio calzato. E perché egli era mal addobbato, non ardiva 771 II, 12 | appareva, e addimandò se vi era alcuno che restasse a dir 772 II, 12 | ogni altro abondevole: ma era prodigo, perciò che donava 773 II, 12 | alla sua mensa, la qual era sempre abondantissima di 774 II, 12 | lo passato tempo, quando era nella sua felicitá, aveva 775 II, 12 | felicissimamente, avedutisi che si era fatto ricco, pensarono di 776 II, 12 | fatta come essi voleano ed era il desiderio loro. Perciò 777 II, 12 | dagli amici e compagni come era diventato si ricco, li rispondeva 778 II, 12 | amici, vedendo che non vi era allegrezza di cavar altro 779 II, 12 | incominciava apparere, e giá era terminato il carnessale, 780 II, 12 | torchi, perciò che omai era il giorno chiaro, comandò 781 II, 12 | concistoro, se prima non gli era imposto da lei. Gli uomini, 782 Not, 12(4)| dall'armadio, cosí nudo com'era, se ne fugge a rompicollo 783 Not, Bibl | XI, 1. La stessa fiaba era giá stata tradotta dal Deulin,


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