Libro,  Notte 
 1   II,    6|            uno de' quai si chiamava Ermacora e l'altro Andolfo. Costoro
 2   II,    6|      fratello, con consenso però di Ermacora, si maritò; e prese per
 3   II,    6|        onestamente amava e riveriva Ermacora suo cognato, che Andolfo
 4   II,    6|             dí disse al fratello: — Ermacora, egli è gran tempo che noi
 5   II,    6|            disponere le cose mie. — Ermacora, inteso il sciocco voler
 6   II,    6|           con voce robesta disse: — Ermacora, egli è commun proverbio
 7   II,    6| maggiormente mi fia grato. — Udendo Ermacora il fermo voler del fratello,
 8   II,    6|         contentarti. — Allora disse Ermacora: — Dividere la robba e separarsi
 9   II,    6|       sentire. — Rispose Andolfo: — Ermacora, a me non aspetta far le
10   II,    6|         maggiore diede la elezione. Ermacora, che era uomo aveduto, ingenioso
11   II,    6|            divisione si contentava. Ermacora, che era tutto amore e caritá,
12   II,    6|           con mio non poco danno. — Ermacora, che chiaramente vedeva
13   II,    6|         contra il fratello disse: — Ermacora, non ti dissi io che tu
14   II,    6|            ora mi manchi? — Rispose Ermacora: — Fratello mio dolcissimo,
15   II,    6|             la parte tua? — Rispose Ermacora, non averla avuta; e Andolfo
16   II,    6|            Andolfo diceva che sí, e Ermacora diceva che no. — Io vorrei
17   II,    6|         siano pari. — A cui rispose Ermacora: — Tu mancasti, fratel mio,
18   II,    6|            mio, nel piú. — E perché Ermacora vedeva Andolfo piú adirarsi,
19   II,    6|              fratello mio, — diceva Ermacora, — divisa la robba: ma non
20   II,    6|         prostrato a terra, disse: — Ermacora, grande è stata l'ignoranza
 
  |