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Libro, Notte
1 I, I| dimoranza nell’altrui case il piú delle volte genera rincrescimento,
2 I, I| marittime acque in frotta a piú schiere nuotavano, e vedendogli
3 I, I| occhi scintillanti e lucidi piú che ’l sole, la bocca piccola
4 I, I| voi proponerá quello che piú gli aggrada, e ciò che alla
5 I, I| ciascuno di voi dirá quello che piú gli aggrada. — Questo proponimento
6 I, I| principio. Ed ella senza piú aspettare che detto le fusse,
7 I, I| piacevoli ragionamenti, assai piú caro mi sarebbe stato, se
8 I, I| verranno, di poter meglio e con piú leggiadro stile sicuramente
9 I, I| forse cosí dilettevole, o piú, come ne sia alcun’altra,
10 I, I| da lei. Essendo amenduo piú anni dimorati insieme, né
11 I, I| chiamato, il quale da loro fu piú vezzosamente che non se
12 I, I| so che appetito, che ’l piú delle volte trae coloro
13 I, I| teneva del scemo, come il piú degli insensati vecchi fanno.
14 I, I| ubidiente. E chi mi potrebbe piú dolcemente carezzare ed
15 I, I| consorte mi confermerá molto piú nel suo cordiale e ben fondato
16 I, I| amore. Ed ella, che io amo piú che la luce degli occhi
17 I, I| vecchiaia, la quale allora molto piú si gode, quando empie il
18 I, I| fanciullo. In chi potrei io piú sicuramente fidarmi che
19 I, I| che io sono certo mi ami piú di sé medesima, ma solo
20 I, I| migliore ed al marchese piú caro, e senza che egli fusse
21 I, I| lo miglior falcone e lo piú caro che egli abbia, e penso,
22 I, I| Non dubitate punto, che io piú tosto soffrirei di morire,
23 I, I| compagno di Salardo; e se poco piú accendi il fuoco di mia
24 I, I| nome suo a’ ministri che piú oltre non precedessero,
25 I, I| oltraggiarti, ma per far piú certa isperienza d’un mio
26 I, I| suo falcone grasso e bello piú che prima, quasi muto divenne.
27 I, I| me doglia; né penso mai piú viver lieto e contento,
28 I, I| con somma amorevolezza e piú fiate basciandolo; e presolo
29 I, I| lontano, che mai non possi piú sentir nova di te. — E cosí
30 I, I| mandollo in sua mal’ora; né piú di lui se intese novella
31 I, I| da Lauretta raccontata, piú volte mosse le compagne
32 I, I| favoleggiare toccava, desiderosa piú di dire che di ascoltare,
33 I, I| abbarbagliati gli occhi, che piú oltre non vedeva. Avenne
34 I, I| profondamente dormire, trovò la piú bella malizia che uomo vivente
35 I, I| ciò che io mi delibero a piú potere di sodisfarlo al
36 I, I| pre’ Severino. Il quale, piú morto che vivo, trovandosi
37 I, I| nell’avenire attendi a viver piú modestamente di ciò che
38 I, I| fatto; perciò che se di te piú mi verrá alle orecchie querela
39 I, I| questa pre’ Scarpacifico piú volte gabbò coloro che lui
40 I, I| estrema vecchiezza, non poteva piú sopportare la fatica del
41 I, I| Laonde la buona femina piú e piú volte lo persuase
42 I, I| Laonde la buona femina piú e piú volte lo persuase che un
43 I, I| buoni compagnoni, i quali piú dell’altrui che del suo,
44 I, I| disse il prete; — se piú alcuno me lo dice, voglio
45 I, I| mi pensavo che voi foste piú scaltro di quello che voi
46 I, I| parole della Nina, molto piú che prima si maravigliorono;
47 I, I| in tanta bon’ora, che mai piú la videro. Venuta l’ora
48 I, I| vecchiezza mia! come potrò io piú viver senza lei? — E presa
49 I, I| del prete e non volsero piú udire sue fole, ma lo presero
50 I, I| non sapete nulla. Se voi piú sotto m’affocavate, con
51 I, I| amorevoli donne, sí come piú fiate udii dai nostri maggiori
52 I, I| intenzione della giovanetta, atta piú tosto a sostenere ogni gran
53 I, I| Iddio le porgesse migliore e piú lieta fortuna, e che il
54 I, I| rimovendosi dalla sfrenata voglia, piú volte della figliuola addimandò;
55 I, I| confortativi. La giovane piú e piú volte, senza che mai
56 I, I| confortativi. La giovane piú e piú volte, senza che mai da
57 I, I| stette guari che Doralice piú bella che ’l chiaro sole
58 I, I| trovando la figliuola che piú giorni cercata e ricercata
59 I, I| con rocche e fusi d’oro, i piú belli ed i piú ricchi che
60 I, I| d’oro, i piú belli ed i piú ricchi che si vedessero
61 I, I| perciò che ella del padre piú non si pensava: ma ben il
62 I, I| ella sentisse maggiore e piú lungo tormento, gli entrò
63 I, I| divorassino, ed ella maggiore e piú lungo supplicio ne sentisse.
64 I, I| immantinente fece la reina, che era piú morta che viva, della sepultura
65 I, I| buone. Ma egli, senza essere piú collato, il tutto ordinatamente
66 I, I| Arianna:]~— Vedesi il piú delle volte, amorose donne,
67 I, I| raccontare volessi, io vi sarei piú tosto di noia che di diletto.
68 I, I| Gramotiveggio, per lo adietro non piú udita; per la quale io penso
69 I, I| convenivano, la facevano piú morbida e piú delicata di
70 I, I| la facevano piú morbida e piú delicata di quello che stata
71 I, I| persona aitante e non potendo piú sofferire gli acuti dardi
72 I, I| continuarono il loro amore, e piú volte gli stretti abbracciamenti
73 I, I| affocato fosse! perciò che io piú securamente e con maggior
74 I, I| picciolo sospetto della comare, piú e piú volte le pose mente.
75 I, I| sospetto della comare, piú e piú volte le pose mente. Veduto
76 I, I| viaggio, acciò che egli piú maturamente provedesse a’
77 I, I| braccia del suo amatore piú sicuramente metter si potesse.
78 I, I| che veduto aveva il prete piú volte vagheggiare la comare
79 I, I| racconterei cose, che vi sarebbono piú tosto di noia che di diletto:
80 I, I| fingerete di ascender in nave, e piú celatamente che potrete,
81 I, I| fuoco, acciò che i polli piú tosto si arrostissano. Ed
82 I, I| levatasi di letto, quanto piú tosto la puote, nascose
83 I, I| in una cassa, dove le sue piú pompose vestimenta teneva.
84 I, I| sue belle vestimenta di piú sorte. Ma Polissena. quasi
85 I, I| orrevolmente vestita, e vie piú di ciò richiede la condizione
86 I, I| vattene in tal malora, che mai piú non ti vegga; perciò che
87 I, I| perciò che io non voglio che piú mi stia dinanzi agli occhi. —
88 I, 1| i suoi raggi non davano piú splendore alla terra, e
89 I, 1| io voglio che ella sia la piú savia e la piú ricca donna
90 I, 1| ella sia la piú savia e la piú ricca donna che si truovi:
91 I, 1| buona e santa era, il re piú fiate ebbe animo di farlo
92 I, 1| terza sorella, che era vie piú bella che la prima e la
93 I, 1| esser con esso lui, sarai la piú felice e la piú contenta
94 I, 1| sarai la piú felice e la piú contenta donna che si trovi. —
95 I, 1| che fu messer lo porco, piú lordo e sporco che mai fusse,
96 I, 1| avete dato per marito il piú bello, il piú vertuoso e
97 I, 1| marito il piú bello, il piú vertuoso e il piú accostumato
98 I, 1| bello, il piú vertuoso e il piú accostumato giovane che
99 I, 1| donne della cittá e delle piú belle; e vi concorsero molti
100 I, 1| nell’amore, terrommi il piú contento e il piú felice
101 I, 1| terrommi il piú contento e il piú felice uomo che si truovi
102 I, 1| prese la terza per mano: la piú gentile, la piú graziata
103 I, 1| mano: la piú gentile, la piú graziata e la piú bella
104 I, 1| gentile, la piú graziata e la piú bella donna che in Bologna
105 I, 1| carolando, uno innamorato il piú bello, il piú leggiadro
106 I, 1| innamorato il piú bello, il piú leggiadro e il piú gentile
107 I, 1| bello, il piú leggiadro e il piú gentile che si possa trovare.
108 I, 1| gittasse sangue. E quanto piú egli in quel scuro voleva
109 I, 1| grado, ella desiderava, piú che ogni altra cosa, di
110 I, 1| passate ingiurie, fu il piú lieto e consolato uomo che
111 I, 1| contracangiata, perciò che egli piú amava lei che ella lui,
112 I, 1| egli era di tutta tre vie piú innamorato che prima, e
113 I, 1| era alquanto sdignosetto, piú volte volse giocare di mano
114 I, 1| poco savie, senza pensar piú oltre, se n’andarono. Essendo
115 I, 1| queste parole, rimasero piú morte che vive, e cominciorono
116 I, 1| solacio e per mostrarvi la piú bella cosa che a’ tempi
117 I, 1| somigliante. Dopo, scoprendole piú in su, li mostrò il teneretto
118 I, 1| discoprisse il volto; ma egli, piú prudente nell’altrui male
119 I, 1| con grandissima meraviglia piú intensamente riguardandole,
120 I, 1| trasfitte, in piedi si levarono, piú la morte che altro aspettando.
121 I, 1| dia la morte, la qual noi piú che ogni altra cosa desideriamo.
122 I, 1| fatto gli aveva, e, molto piú, del piacere che avevano
123 I, 1| molti giorni, che Filenio piú volte per strada s’incontrò
124 I, 1| sua a gli uomini. E quanto piú la sua fu lunga e alquanto
125 I, 1| alquanto sconvenevole, tanto piú la mia sará breve e onesta.~
126 I, 1| però di tal condizione, che piú tosto si arrebbe lasciata
127 I, 1| doglia si sentiva morire. Piú volte egli tentò con lusinghe,
128 I, 1| Non potendo il giovane far piú resistenza all’ardente amore,
129 I, 1| esser refutato da colei che piú che la vita sua amava, propose
130 I, 1| giovane lascivo armato, piú tosto al mal fare che al
131 I, 1| morta pallida divenne, e piú volte volse gridare; ma
132 I, 1| del corpo suo. E quanto piú tu sei di lei innamorato,
133 I, 1| macolare l’onor tuo, lo quale piú che me stesso amo, e lo
134 I, 1| male e operasti quello che piú ti aggrada. Segui adunque
135 I, 1| sentendosi rifiutare, né potendo piú far resistenza alla fiamma
136 I, 1| abbrusciava il cuore, come giovane piú furibondo che prima, lasciate
137 I, 1| bellezza, dell’amor suo piú furiosamente infiammato,
138 I, 1| debole di modo che quasi piú movere non si poteva. Laonde
139 I, 1| lume dell’intelletto, che piú cosa buona non conoscea;
140 I, 1| e divisato in viso, che piú di bestia che di umana creatura
141 I, 1| compagnia una favola non piú per lo adietro intesa: la
142 I, 1| avete, raccontare quello che piú m’aggrada.~Giá gran tempo
143 I, 1| disse: — Silvia, moglie mia, piú che me stesso da me amata,
144 I, 1| si conteneva, e che mai piú altra cosa non gli addimanderebbe.
145 I, 1| diverse altre ricche robbe, le piú belle e le piú care che
146 I, 1| robbe, le piú belle e le piú care che mai fusseno state
147 I, 1| altre cose assai, e molto piú che nella scritta si conteneva.
148 I, 1| portamenti, e a nuove fogge non piú usate, anzi lascive molto,
149 I, 1| portamento per l’adietro non piú usato, acciò che piú pomposamente
150 I, 1| non piú usato, acciò che piú pomposamente onorasse la
151 I, 1| festa. Ciascheduna donna a piú potere s’ingegnava di avanzare
152 I, 1| ella aveva, non fussero piú buone né al proposito suo,
153 I, 1| me ti fia concesso. E se piú nell’avenire cosa alcuna
154 I, 1| lamenti di me? Io non so piú che farti. Io voglio accontentare
155 I, 1| lontano andarommene, che piú di me non sentirai novella
156 I, 1| prometto darvi in dono il piú bel castello che si trovi
157 I, 1| quel corpo dovesse e che piú non lo tormentasse. Il demonio,
158 I, 1| scongiurarlo, ed addimandatolo di piú cose, e di continovo chiamandolo
159 I, 1| demonio; — andate via, e piú non mi molestate, perciò
160 I, 1| Gasparino, — e non darli piú noia. — Deh, compare, —
161 I, 1| Non è oggidí nel mondo la piú trista e scelerata fede
162 I, 1| abisso? Dovevate voi esser piú prudente e savio e tenere
163 I, 1| sdegnato, lasciò il duca piú morto che vivo.~Essendo
164 I, 1| allegrezza e trionfi: e quanto piú strepito faranno, tanto
165 I, 1| strepito faranno, tanto piú contento ne sarò; e poi
166 I, 1| confuso strepito, che mai piú non gli ho sentiti? — A
167 I, 1| compare! voi siete stato piú astuto e scelerato di me.
168 I, 1| aborrisco ed ho in odio, che piú tosto nell’oscuro abisso
169 I, 1| sí lontano me ne vo, che piú novella alcuna di me non
170 I, 1| alquanto domesticare; ma ella, piú oltre non pensando, altro
171 I, 1| Aveva messer Simplicio piú e piú volte data cotal risposta
172 I, 1| Aveva messer Simplicio piú e piú volte data cotal risposta
173 I, 1| mi risponde: Ticco! Io ho piú e piú volte considerata
174 I, 1| risponde: Ticco! Io ho piú e piú volte considerata tal parola,
175 I, 1| disse Ghirotto — che se egli piú ti dice: Ticco! che tu gli
176 I, 1| moglie: — Se tu vi torni piú, ed egli ti dica: Quando
177 I, 1| andasse al molino, si trovò il piú felice e il piú contento
178 I, 1| trovò il piú felice e il piú contento uomo del mondo:
179 I, 1| contra lui, perciò che forse piú cautamente sarebbe proceduto
180 I, 1| sarebbe fuggito: e quasi piú temeva il scorno assai che ’
181 I, 1| rispose fuor di questo: Né piú buon dí, né piú Ticco, né
182 I, 1| questo: Né piú buon dí, né piú Ticco, né Tacco, donna,
183 I, 1| donna, che non m’avrai piú nel tuo sacco.~Il che udendo,
184 I, 1| odiando le altrui, acciò che piú non gli avenisse ciò che
185 I, 2| ritornava a casa, essendo ancora piú di mezzo miglio lontano
186 I, 2| di bocca la lingua lunga piú di un gran sommesso.~Aveva
187 I, 2| villaneggiava. Ma quanto piú il pazzo con villane parole
188 I, 2| parole l’oltreggiava, tanto piú ella, come i morbidi fanciulli
189 I, 2| ed andava tai parole piú volte replicando. Vedendosi
190 I, 2| il buon Pietro, che aveva piú bisogno di mangiare che
191 I, 2| Ma pur il pazzo nel grido piú altamente continovava. Laonde
192 I, 2| potesse. E pensando che piú tosto ella fusse, sí come
193 I, 2| e poi facesse quello che piú gli aggradiva. Il re, che
194 I, 2| gittasse la botte sopra uno de’ piú belli e piú securi scogli
195 I, 2| sopra uno de’ piú belli e piú securi scogli che sotto
196 I, 2| sozzo e pazzo, divenisse il piú bello ed il piú saggio uomo
197 I, 2| divenisse il piú bello ed il piú saggio uomo che allora nel
198 I, 2| averne veduto un altro che piú li piacesse.~In mezzo del
199 I, 2| fussero. Ma, non so come, il piú bello, non avedendosi il
200 I, 2| uno de’ tre pomi, ed il piú bello, ci manca: né posso
201 I, 2| di sommo valore, e molto piú l’apprezzo che ogni altra
202 I, 2| tale etá di non poterne piú avere, si ramaricava molto,
203 I, 2| cordoglio ne sentiva. E tanto piú perché s’imaginava che dopo
204 I, 2| general costume di donne, piú teneramente il minor che ’
205 I, 2| insieme si partirono. Avendo piú giorni cavalcato, né trovato
206 I, 2| aveva al tutto determinato piú tosto sé medesima uccidere
207 I, 2| formato, e trovando vie piú di ciò che udito aveva,
208 I, 2| schiavi, nella cui presenza piú d’una volta di ciò s’ha
209 I, 2| sdegno, disse: — Va, e non piú tardare: e se in termine
210 I, 2| tenevano per certo che piú vivo al Cairo tornar non
211 I, 2| tornar non dovesse.~Or avendo piú e piú giorni Livoretto cavalcato,
212 I, 2| dovesse.~Or avendo piú e piú giorni Livoretto cavalcato,
213 I, 2| allegramente, che di uno altro piú bello e migliore provederemo
214 I, 2| provederemo noi. — Ma Bellisandra, piú accendendosi dell’amor del
215 I, 2| dubitare. — Il giovane fece né piú né meno che il suo cavallo
216 I, 2| morte a vita risuscitato, piú bello e piú leggiadro che
217 I, 2| risuscitato, piú bello e piú leggiadro che prima divenne.~
218 I, 2| figliuolo, del quale mai piú non aveva avuta notizia
219 I, 2| abbiamo una figliuola la piú gentile, la piú bella e
220 I, 2| figliuola la piú gentile, la piú bella e la piú leggiadra
221 I, 2| gentile, la piú bella e la piú leggiadra che mai natura
222 I, 2| sua presenza, trovò vie piú di quello che la moglie
223 I, 2| Samaritana. Ma ella non piú come prima se le appresentava.
224 I, 2| distruggeva, e che vi era piú tosto speranza di vita che
225 I, 2| mancare. La moglie, che piú cruda era che pietosa, accesa
226 I, 2| servitrice. Ma la figliuola, piú che la madre pia, avendo
227 I, 2| vento, disse: — Che debbo io piú fare al mondo, dopo che
228 I, 2| che scaturí un palazzo il piú bello ed il piú superbo
229 I, 2| palazzo il piú bello ed il piú superbo che si vedesse giamai.
230 I, 2| sarebbe molto, ma che era piú convenevole ed onesto ch’
231 I, 2| reina ad una tavola alquanto piú eminente ma propinqua alle
232 I, 2| concessa; perciò che l’uomo il piú delle volte non sa quello
233 I, 2| quello che addimandando piú li convenga. Stando ambeduo
234 I, 2| e adocchiatone uno che piú bello e piú vezzoso degli
235 I, 2| adocchiatone uno che piú bello e piú vezzoso degli altri li parve,
236 I, 2| rabbia e furore venne, che piú volte bastardo e nato di
237 I, 2| legittimo non fusse; pur piú volte assaggiare la volse
238 I, 2| volontá di Fortunio ogni ora piú pronta, né vedendo modo
239 I, 2| la parte che li paresse piú convenevole. E cosí tutta
240 I, 2| minacciolla che, se ella piú gridava, egli le farebbe
241 I, 2| umilissimo servitore. Se voi piú gridarete, una di due cose
242 I, 2| addimandolla qual abito piú le sarebbe a grado che egli
243 I, 2| dimostrato, nel sequente vie piú quello dimostrò. E la delicata
244 I, 2| aventura io fussi alquanto piú tardo dell’usato nel venire
245 I, 2| Atlantico mare; né fu guari piú di dieci miglia entrato
246 I, 2| e caro sposo, né esservi piú speranza alcuna di poterlo
247 I, 2| nell’onde, non si lasciò piú allora vedere. Alla donna,
248 I, 2| donerai il pomo che è vie piú bello dell’altro, io ti
249 I, 2| Doralice, desiderosa di vedere piú avanti il suo diletto sposo,
250 I, 2| manifesta la divina Scrittura, piú facil cosa sarebbe che ’
251 I, 2| a tempo e luogo vi sará piú tosto profittevole che dannosa.~
252 I, 2| lui. E perciò che Emiliano piú fiate aveva fatto questo
253 I, 2| io ti dico che egli è il piú insofficiente, il piú sleale
254 I, 2| il piú insofficiente, il piú sleale ed il piú bugiardo
255 I, 2| insofficiente, il piú sleale ed il piú bugiardo uomo che mai creasse
256 I, 2| patrone. Ma pur, perciò che piú volte veduta l’aveva, la
257 I, 2| rispose. E senza dir piú altro, alciatesi le maniche
258 I, 2| di vacche custode, uomo piú tosto astuto che grosso.
259 I, 2| lo piacere ricevuto, con piú corna che podere a casa
260 I, 2| de’ fatti tuoi, che giá piú giorni non ti hai lasciato
261 I, 2| patrone. E qui restava, né piú sapeva che dire, ed addolorato
262 I, 2| pelle? — Ed egli non sapeva piú che rispondere. Questo avendo
263 I, 2| rispondere. Questo avendo fatto piú volte, Travaglino non sapeva
264 I, 2| Travaglino, avendo fatte piú proposte e risposte con
265 I, 3| suoi splendidi rai,~di lei piú bella, Amor, non vidi mai.~
266 I, 3| fu nelle sue opere molto piú favorevole la fortuna che
267 I, 3| fortuna che la ragione, volse piú tosto diventar serva che
268 I, 3| termine di non poter avere piú figliuoli, e le tre figliuole
269 I, 3| cui il re non aspettava piú prole, se ingravidò; e giunta
270 I, 3| armeggiando e giostrando; ed il piú delle volte rimaneva vincitrice
271 I, 3| perfetta, e non avendo il re piú stato né tesoro di poterla
272 I, 3| tua, la quale egli stima piú che ogni stato e tesoro.
273 I, 3| povertá nostra non ti potiamo piú altamente maritare. E però
274 I, 3| costumi veniva considerando, piú attentamente cominciò riguardarlo;
275 I, 3| solo colpo non si atterra, piú e piú volte con molta astuzia
276 I, 3| colpo non si atterra, piú e piú volte con molta astuzia
277 I, 3| mortal odio converse, che piú non lo poteva guatare. E
278 I, 3| cosa in questo mondo ch’io piú brami e desideri, che avere
279 I, 3| della migliore e della piú potente che si possi trovare,
280 I, 3| che vedendo, l’animale vie piú fortemente mandò fuori le
281 I, 3| disse: — Monsignor lo re, piú e piú volte siete andato
282 I, 3| Monsignor lo re, piú e piú volte siete andato all’albergo
283 I, 3| voluto favellare. Che volete piú star a rompervi il cervello?
284 I, 3| rispondere, io mi sforzerò a piú potere di far sí che egli
285 I, 3| era adultera del prete. — Piú oltre io vorrei intendere
286 I, 3| aggiungemmo al palazzo, per che piú fortemente ridesti? — Deh,
287 I, 3| Deh, non mi astringer piú a ragionare ora, ti prego, —
288 I, 3| Costanzo appresso a lui, piú volte ad alta voce lo chiamò.
289 I, 3| compreso, acciò che Chiappino piú oltre non procedesse, gli
290 I, 3| donne, al mondo stato il piú dolce, il piú dilettevole,
291 I, 3| mondo stato il piú dolce, il piú dilettevole, né ’l piú felice,
292 I, 3| il piú dilettevole, né ’l piú felice, che trovarsi in
293 I, 3| misura dolente; e tanto piú si doleva, quanto che si
294 I, 3| adunque l’innamorato Ippolito piú pazientemente tollerare
295 I, 3| prudentissimamente uno che piú giovevole li pareva. Imperciò
296 I, 3| una mia arca piena delle piú care cose che io mi trovi
297 I, 3| contento: e acciò che la fusse piú sicura, la metterebbe nella
298 I, 3| giovane nell’arca chiuso piú volte udito la bella donna
299 I, 3| una mattina con la moglie piú del solito a giacere, se
300 I, 3| vedendola ridere, molto piú se infiammò; e disse: —
301 I, 3| questo il povero vecchio piú volte isperimentato, sempre
302 I, 3| pur si astenne, volendo piú tosto procedere per via
303 I, 3| graziose donne, l’uomo esser il piú nobile e il piú valente
304 I, 3| esser il piú nobile e il piú valente animale che mai
305 I, 3| figliuoli del re vivono, e son piú belli che mai? — A cui rispose
306 I, 3| viso, diventeresti assai piú bella di ciò che sei. —
307 I, 3| Avevano i duo fratelli piú miglia cavalcato, quando
308 I, 3| imponendole espressamente che piú non gli comandasse cotai
309 I, 3| maniera alcuna non saranno piú veduti. E partitasi dal
310 I, 3| che tu non vedesti mai il piú bello, né gustasti il piú
311 I, 3| piú bello, né gustasti il piú soave e dolce canto. — Disse
312 I, 3| trovarlo, perché sono stati piú in pericolo di morte che
313 I, 3| portorono, essortandola che piú a sí pericolose imprese
314 I, 3| e di loro novella alcuna piú non sentirete. — E tutta
315 I, 3| non hai anche una cosa vie piú bella e piú leggiadra che
316 I, 3| una cosa vie piú bella e piú leggiadra che le due prime. —
317 I, 3| Ma Acquirino, quantunque piú volte ancora egli ricusato
318 I, 3| contentarla; e montati a cavallo, piú giornate cavalcorono, e
319 I, 3| perduti, e non vi esser piú speranza di rivedergli.
320 I, 3| troverai una penna assai piú dell’altre verde, con certi
321 I, 3| al mondo donna che fusse piú bella, piú leggiadra e piú
322 I, 3| donna che fusse piú bella, piú leggiadra e piú attilata
323 I, 3| piú bella, piú leggiadra e piú attilata che la madre sua.
324 I, 3| la riputereste meno, anzi piú bella della madre vostra. —
325 I, 3| lo poteva che ella fosse piú formosa della madre sua,
326 I, 3| opposizione alcuna? È ella piú bella della madre vostra? —
327 I, 3| ella è bella: e la natura piú bella far non la potrebbe.
328 I, 3| riccamente vestita e vie piú del solito ornata, in chiesa
329 I, 3| materia di non lasciarsi piú vedere. Stando adunque Nerino
330 I, 3| gliela gittò. E questo egli piú volte fece. Ma Genobbia,
331 I, 3| avesse tal effetto fatto piú fiate, pur una volta le
332 I, 3| il vero; né mai vidi la piú festevole, né la piú graziata
333 I, 3| la piú festevole, né la piú graziata donna di lei: se
334 I, 3| Nerino: — Gli tornarete piú? — A cui rispose Nerino: —
335 I, 3| letto; e nulla trovando, con piú riposato animo si partí,
336 I, 3| Nerino, — ho fuggito il piú spaventevole pericolo che
337 I, 3| vi ritornarete voi mai piú? — A cui rispose Nerino: —
338 I, 3| scampato il fuoco, di che piú temenza debbo io avere? —
339 I, 3| parer suo. Laonde avendoli piú volte pôrto maestro Raimondo
340 I, 3| sentireste raccontare la piú bella novella che mai udiste
341 I, 3| moglie di maestro Raimondo, piú oltre passare non volse;
342 I, 3| sonno risvegliato, altro piú non udí. — Questo udendo
343 I, 3| acqua santa, le fuggono a piú potere. Il che avenne a
344 I, 3| ragiona, fu giá un giovane, piú tosto semplice e vagabondo
345 I, 3| per nome chiamato. Costui piú e piú volte aveva inteso
346 I, 3| nome chiamato. Costui piú e piú volte aveva inteso che nel
347 I, 3| mondo non era cosa alcuna piú terribile e piú paventosa
348 I, 3| cosa alcuna piú terribile e piú paventosa dell’oscura ed
349 I, 3| n’avete; ed a che farne piú? — A cui rispose il calzolaio: —
350 I, 3| fatta sia; ma andatevene piú innanzi, che forse la trovarete. —~
351 I, 3| dal calzolaio, andossene piú oltre, dove trovò un folto
352 I, 3| legna da brusciare, ed a piú potere ne andava tagliando.
353 I, 3| insegnare; ma camminate piú innanzi, che forse in lei
354 I, 3| sciolto dall’anima non può piú operare, ma viene sí putrido
355 I, 3| di trovarla, andatevene piú oltre, che voi la trovarete;
356 I, 3| perciò che l’uomo, quanto piú in questo mondo cammina,
357 I, 3| questo mondo cammina, tanto piú s’avicina a lei. — Il giovane,
358 I, 3| madre mia, non mi tenete piú a bada; omai fate che io
359 I, 3| che io non vidi mai cosa piú difforme né piú paventosa
360 I, 3| mai cosa piú difforme né piú paventosa di questa! Deh!
361 I, 3| inviluppato mi veggio. Deh! piú non tardate, dolce madre
362 I, 3| dalla vecchiarella, per la piú breve ed ispedita via ch’
363 I, 4| sí ferma e sí sicura,~che piú null’altra cura~mi può dall’
364 I, 4| persona a cui si serve, il piú delle volte ridondare in
365 I, 4| prigione del padre, egli piú volte da violente morte
366 I, 4| cittá e castella, che molto piú di quello che ella sarebbe,
367 I, 4| d’andare alla caccia vie piú che ogni altro signore si
368 I, 4| avere lo suo dorato strale, piú oltre, come fanciullo, non
369 I, 4| tanto lontano, che di te piú odor alcuno non si senta;
370 I, 4| andrò sí lontano, che mai piú né da tuo padre, né d’altrui
371 I, 4| voi forse che io facessi piú conto d’uno uomo salvatico,
372 I, 4| va, e per me sii fatto il piú bello, il piú gentile, il
373 I, 4| sii fatto il piú bello, il piú gentile, il piú savio e
374 I, 4| bello, il piú gentile, il piú savio e grazioso giovane
375 I, 4| alloggiamento di un oste, il piú faceto uomo che in Irlanda
376 I, 4| uomo prode e valente, e piú volte con esso loro si aveva
377 I, 4| oste, inteso questo, fu il piú allegro ed il piú contento
378 I, 4| fu il piú allegro ed il piú contento uomo che mai la
379 I, 4| che fusse pare a lui, e piú e piú volte si aveva vantato
380 I, 4| fusse pare a lui, e piú e piú volte si aveva vantato di
381 I, 4| un altro pare al mondo, e piú volte hai detto la tua fortezza
382 I, 4| pareva una cosa nuova e non piú udita. Guerrino, vedendo
383 I, 4| ambedue cominciarono il piú crudo duello che mai fusse
384 I, 4| perdé la scrima di poter piú guerreggiare né piú difendersi.
385 I, 4| poter piú guerreggiare né piú difendersi. Il che vedendo,
386 I, 4| vostre, fate di me quello che piú vi aggrada. — Or va, disse
387 I, 4| va, disse il re, — e non piú tardare; e dotti termine
388 I, 4| ribatteva indietro; ed avendolo piú di tre fiate ribattuto,
389 I, 4| furono fatte le nozze vie piú pompose e grandi. E fatto
390 I, 4| se non m’inganno, tanto piú piacevole e ridicolosa.
391 I, 4| compagne, le quali si hanno piú tosto da sommamente lodare,
392 I, 4| in grembo una poavola, la piú bella e la piú ben formata
393 I, 4| poavola, la piú bella e la piú ben formata che mai per
394 I, 4| tanto se n’invaghí, che piú di averla che di vendere
395 I, 4| poavola, non si vide mai la piú contenta; e tutta lieta
396 I, 4| sí poverissime, e tanto piú conoscendole di buona vita
397 I, 4| dietro per uccidermi. Ma io, piú gagliarda di lui, ho voluto
398 I, 4| affaticavano in vano, e quanto piú si sforzavano di rimovergliela,
399 I, 4| avicinava, ella gli dava piú noia e passione. Ed essendo
400 I, 4| mio signore, né gli dar piú tormento; — e presala per
401 I, 4| valent dol mestér, ch’el parô piú no s’impazava gnè in vender
402 I, 4| torte vie male acquistati il piú delle volte in picciol spazio
403 I, 4| A messer Tristano, che piú oltre non sapeva né considerava,
404 I, 4| vecchia canuta, né avendo piú veruno che l’amasse e corteggiasse
405 I, 4| favore totalmente priva, né piú esser accarezzata né losingata
406 I, 4| non volse in ragionare piú oltre procedere; ma quanto
407 I, 4| lauta cena, tutti divenuti piú allegri che non erano prima,
408 II, 5| spazioso cielo non davano piú il loro lume, ed Eolo, correndo
409 II, 5| pieno,~ch'assai mi dá desir piú che speranza:~anzi veggio
410 II, 5| grata al compare, senza piú distendersi in parole, disse: —
411 II, 5| questo rimedio; e quanto piú presto me lo darete, tanto
412 II, 5| presto me lo darete, tanto piú vi sarò tenuta, né sarete
413 II, 5| compare, — disse la donna, — piú non tardate, acciò che la
414 II, 5| dover fare e suoi piaceri; e piú e piú volte si ritrovaro
415 II, 5| e suoi piaceri; e piú e piú volte si ritrovaro insieme.
416 II, 5| bambino! Vedesti mai tu il piú ben formato? Guarda che
417 II, 5| tu apparecchi da desinare piú lautamente, perciò che io
418 II, 5| comare sentisse, quanto piú destramente che puote le
419 II, 5| oglio della lucerna, sí che piú non ardeva, disse: — Comare,
420 II, 5| rotta la punta e non può piú operare; però per ora arrete
421 II, 5| contadino chiamato Sandro, il piú faceto ed il piú piacevol
422 II, 5| Sandro, il piú faceto ed il piú piacevol uomo che mai la
423 II, 5| radere la barba, acciò che piú bello e piú giocondo paresse.
424 II, 5| barba, acciò che piú bello e piú giocondo paresse. Avenne
425 II, 5| nulla mi manca; e desidero piú che ogn'altro uomo divenir
426 II, 5| divenir grasso, e quanto piú mi sforzo di ingrassarmi,
427 II, 5| sforzo di ingrassarmi, tanto piú mi smagrisco. Ma tu mangi
428 II, 5| morti. — Castorio, che era piú che ogni altro uomo desideroso
429 II, 5| saldato, e putisce molto piú che la piaga vostra: e nientedimeno
430 II, 5| tormento di animo, né potendo piú sofferire tanto ignominioso
431 II, 5| tanto ignominioso scorno, piú e piú volte tra sé stesso
432 II, 5| ignominioso scorno, piú e piú volte tra sé stesso deliberò
433 II, 5| parole, deliberò di non dirle piú cosa alcuna, ma lasciarla
434 II, 5| grattavasi la rogna; e quanto piú egli participava del calor
435 II, 5| del calor del fuoco, tanto piú s'accendeva il sangue e
436 II, 5| farli una burla, acciò che piú non si ramaricasse di lei;
437 II, 5| figliuolo, che desiderava piú che ogni altra cosa l'onor
438 II, 5| mentre che voi non incorriate piú nel vizio in cui fin'ora
439 II, 5| figliuol mio; anzi son io piú costante che prima. Ma considerando
440 II, 5| potesti sovenire alla natura e piú gagliardamente resistere
441 II, 5| rivolgendosi or qua or lá, quanto piú mai poteva, sofferiva il
442 II, 5| che 'l miserello non puote piú durare; ma squarciatisi
443 II, 5| fatta mi hai? Tu non potrai piú dolerti di me, ch'io non
444 II, 5| qua il figliuolo non ebbe piú ardire di riprender la madre,
445 II, 5| quella dover esser, che fará piú degna prova.~[Antonio Bembo:]~—
446 II, 5| tutti, niente di meno molto piú laudevole la giudico quando
447 II, 5| quale avenga che sia la piú attempata di alcuna di noi
448 II, 5| oggimai di tal etá, che piú della scempia che della
449 II, 5| che della savia tiene, e piú tosto dovrebbe esser retta
450 II, 5| suor Veneranda, che era piú attempata delle altre, si
451 II, 5| disparvero, che non furon piú veduti. Questa pruova non
452 II, 5| giuso; e il giovane tanto piú attendeva a mangiare. Pre'
453 II, 5| che descendesse; ed egli piú alto ascendeva, meglio accomodandosi.
454 II, 6| tardo e sospetto.~Arrei piú volte il mio pensier scoperto,~
455 II, 6| innamoratosi, della propria moglie~piú non si ricorda: ma la moglie,
456 II, 6| Isabella, ma di sé stesso piú non si ricordava. Erano
457 II, 6| attempata e nell'arte magica piú che ogni altra isperimentata;
458 II, 6| acceso, che della moglie piú non s'arricorda. —~La maga,
459 II, 6| religiosa e santa. Onde piú volte l'addimandaro se era
460 II, 6| poteva avenire, e tra loro piú fiate deliberarono farla
461 II, 6| moglie lietamente ricevuto. Piú volte venne ad Ortodosio
462 II, 6| sé stessa lui essere uomo piú tosto da essercitarsi ne'
463 II, 6| vostro amore, non posso piú resistere all'amorose fiamme.
464 II, 6| conosciuto chi ella era, e veduto piú volte il periglioso passaggio,
465 II, 6| acceso lume, deliberarono piú fiate tra sé stessi tenere
466 II, 6| La miserella, non vedendo piú il lume, né sapendo dove
467 II, 6| che vedevano non esser piú rimedio al suo scampo, lasciata
468 II, 6| ma perché questo luogo è piú tosto luogo di ridere che
469 II, 6| largamente promise. Ed andato piú oltre, Cimarosto entrò nella
470 II, 6| cardinale, acciò che la cosa piú in lungo si traesse, gli
471 II, 6| beatissimo padre, al mondo, che piú dispiacqua a Iddio che la
472 II, 6| perciò che egli arrebbe piú di quello che io li promisi. —
473 II, 6| Levati su in piedi; — ed ella piú volte si sforzò di levarsi,
474 II, 6| Deh! messer, non mi ungete piú. Non vedete voi come presto
475 II, 6| il quale spero vi sará piú tosto di non picciolo frutto,
476 II, 6| dovesse rimovere. Ma Andolfo, piú ostinato che prima, persisteva
477 II, 6| separarmi da te. E quanto piú tosto farai la divisione,
478 II, 6| mancasti, fratel mio, nel piú. — E perché Ermacora vedeva
479 II, 6| Ermacora vedeva Andolfo piú adirarsi, e la cosa, se
480 II, 6| adirarsi, e la cosa, se piú in lungo andava, poteva
481 II, 6| per l'avenire non fu mai piú parola tra loro: e sí fattamente
482 II, 6| Quivi Aglea, una delle piú graziate donne che sia al
483 II, 7| mia morte e vita,~mentre piú allargo alle lagrime il
484 II, 7| massimamente al Bembo, a cui piú che ad ogn'altro toccava.
485 II, 7| esser di colui che fará la piú poltronesca~prodezza; e
486 II, 7| creature non trovarsi il piú sciagurato né 'l piú tristo,
487 II, 7| il piú sciagurato né 'l piú tristo, che viver poltronescamente;
488 II, 7| tutti e dimostrati a dito, e piú tosto vogliono viver in
489 II, 7| De' quai l'uno, per esser piú dedito alla gola che gli
490 II, 7| cammino, e ragionando di piú cose insieme, Gordino abbassò
491 II, 7| assassini e l'uccidessero; e piú volte volse volgere la briglia
492 II, 7| dimostrata, mi pare che piú a me appartenga, che a loro. —
493 II, 7| quindeci giorni l'averá fatta piú disutile e vile, sará della
494 II, 7| parlar voleva. E quanto piú il patrone si sforzava di
495 II, 7| cosa gli poteva avenire che piú cara o piú grata li fosse,
496 II, 7| poteva avenire che piú cara o piú grata li fosse, perciò che
497 II, 7| Andatosene il servitor piú innanzi, trovò Sennuccio
498 II, 7| chiamatala, e ben crollatala piú volte, ella, per non cadere
499 II, 7| voi le brache, che a voi piú ch'a me si convengono. —
500 II, 7| intorno. Ma il cavallo, piú ostinato che prima, si lasciava
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