Libro, Notte
1 I, I| dicono, tenere la velenifera lingua tra’ denti, che improperare
2 I, 1| abbia al mondo creato, non è lingua sí tersa né sí faconda,
3 I, 1| scrisse tante cose, che una lingua in un giorno intiero non
4 I, 1| prudente e savio e tenere la lingua tra’ denti, perciò che un
5 I, 2| beffava, traendo di bocca la lingua lunga piú di un gran sommesso.~
6 I, 2| piedi bagnandola e con la lingua tingendola, la nettò per
7 I, 3| Ma se l’impedimento della lingua procedesse non da vizio
8 I, 3| piena, te stessa la tua lingua condanna! e voi malvage
9 I, 3| imparasse le lettere latine, la lingua ed i costumi italiani. E
10 II, 6| mio grosso ingegno; né è lingua sí pronta né sí spedita,
11 II, 9| mano teneva, gli spiccò la lingua, e postala in uno sacco,
12 II, 9| assai si dolse; e presa la lingua dell'ucciso dracone, li
13 II, 9| tutto. Il quale, presa la lingua e postala in una bisciaccia,
14 II, 9| che il troverete senza lingua. — Il re fecesi recar il
15 II, 9| teschio, e ritrovollo senza lingua. Allora Cesarino, messa
16 II, 9| bisciaccia, cavò fuori la lingua del dracone, che era di
17 II, 9| figliuola e per la dimostrata lingua e per gli altri indizi avuti,
18 Not | Commissione pe' testi di lingua nelle Provincie dell'Emilia,
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