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                                                            grassetto = Testo principale
     Libro,  Notte                                         grigio = Testo di commento 
4011    I,    4   |                ch’el poese né fraza né latro~No gh’entre dentro, né volpe
4012    I,    I   |              virtú, che essercitava il latrocinio non giá per avarizia, ma
4013    I,    I   |           misero ventre, ma per averla lattata e nodrita con queste poppe:
4014    I,    2   |                ella tutta si rallegrò, laudando Iddio che egli una volta
4015   II,    8   |             circonstanti sí degnamente laudato, si pavoneggiava; e alciata
4016    I,    2   |      Samaritana, presa una vergella di lauro in mano, tre volte percosse
4017    I,    4   |              ragionamenti la pomposa e lauta cena, tutti divenuti piú
4018   II,    9   |               al confessore un bello e lauto desinare e appresso questo
4019    I,    4   |                 e pò v’andé laldando e lavando la boca de’ fati nuostri
4020    I,    2   |           trasse, e con le propie mani lavandolo lo nettò. Il pesce, rese
4021    I,    3   |           posta sotto il luoco dove si lavano le pentole e le scutelle,
4022    I,    2   |               d’acqua fresca, e fecesi lavare il viso ed i monchi, dalli
4023    I,    2   |                le cadevano dal capo; e lavategli le mani, uscivano rose,
4024    I,    I   |            fate quello che io vi dirò. Lavatevi molto bene, e prendete i
4025    I,    4   |             Vedend ser Peder un sí fag’lavòr, dis a Zambô: — O fiol me,
4026    I,    4   |              La povereta, vedend ü tal lavôr, l’entrá d’afan in afan.
4027  Not,   12(4)|             che maestro Chechino stava lavorando per loro, egli mostra il
4028    I,    1   |               le fece molte vestimenta lavorate a compassi di grossissime
4029    I,    4   |            tempo china a la scura sera lavorava ora co questo ora co quel
4030   II,    8   |               ebbero quelli uomini che lavoravano la terra, dissero: — Dio
4031    I,    4   |                a’ si galoso co’ zuponi lavoré e le calçe insegnolé e tute
4032    I,    4   |            volsi come procedeva la tua leal mercatanzia; e pensando
4033   II,   10   |            capo a piedi diligentemente leccato e pettinato, e in pochi
4034   II,    8   |           aliqua? Placet ut sternantur lectuli, ut requiem capiatis? —
4035   II,    8   |          Pirino prontamente rispose: — Lectus, thorus. — Udendo pre' Papiro
4036   II,   12   |         mancandogli i primi fondamenti legali, era cosí nudo di lettere,
4037   II,    5   |             spalle che strettamente lo legasseno. La moglie, vedendo il marito
4038   II,    6   |              la rocca; e presa Aglea e legatala con una corda, la diede
4039   II,   12   |                fece alcune cartelle, e legatele a guisa delle filze de'
4040   II,    7   |             ripostigli ne' sacchetti e legatigli, uno sacchetto ne trasse
4041    I,    1   |            Benedetto Trivigiano:]~— La leggerezza e poco senno che oggi si
4042    I,    3   |             Genobbia, senza altrimenti leggerla, né altro pensando, la gittava
4043   II,   11   |        fratello; e tu che sei giovane, leggero e senza alcun peso soprapostoti,
4044  Not         |           qualcosa di nuovo e di vario leggesi nelle chiuse delle Notti
4045   II,   12   |             contrafei al voler vostro? Leggete l'instrumento e poi punitemi,
4046   II         |            mordaci denti si moveno; ma leggetele alle volte e pigliatene
4047   II,   12   |               non intendeva quello che leggeva, e quello ch'aveva imparato
4048   II,    8   |                guardava, uscí fuori un leggiadretto cervo; il quale, veduti
4049    I,    2   |                tutte quelle prodezze e leggiadrie che ’l Porcarollo col suo
4050   II,    9   |         figliuolo. Rosolino, intesa la leggier sentenzia, levò le mani
4051   II,    8   |           grammatichi come oratori, sí leggisti come canonisti, sí filosofi
4052  Not,  Bibl  |                 4 e Vili 2 delle P. N. leggonsi tradotte in Simrock, Die
4053    I,    3   |         andatosene alla bottega di uno legnaiuolo suo vicino, gli ordinò due
4054    I,    4   |             Tia prestamen se n’andá al legnaro e pigia soto al brazo una
4055   II,   10   |         circondati di molti sonagli, e legògli al membro virile; e senza
4056   II,    7   |              sacchetti, e strettamente legolli. Fatto questo, ecco ch'una
4057    I,    4   |                fu me omo c’aèsse tanta legrizia co l’ave lu quela fiá; e
4058    I,    3   |               molti paesi, ed udí vari lenguaggi, e considerò le loro maniere
4059    I,    2   |                La damigella, non molto lenta ad ubidire il comandamento
4060   II,   11   |               e per lo caliginoso aere lentamente scorrevano, quando l'orrevole
4061   II,    9   |               pietrosa tana, dove eran leoncini, orsattini e lupini, de'
4062    I,    1   |         affamato veltro alla timidetta lepre. Ma la misera Teodosia,
4063   II,    5   |                tanta rogna, che pareva leproso; e perché era il freddo
4064    I,    I   |            certa carne di vitello e la lessasse, ed i polli e il lombo arrostisse.
4065    I,    I   |       arrostito il lombo ed i polli, e lessata la carne di vitello. Appresso
4066   II,    9   |               scrissi sí e sí; — e gli lesse di parola in parola tutto
4067    I,    I   |              casa, e di’ alla Mina che lessi questo vitello, e il lombo
4068    I,    I   |         compagni, vedendo il rosto, il lesso e la torta al fuoco, ed
4069   II,    7   |             entratovi dentro, trovò un letamaro con un poco di paglia: sopra
4070    I,    4   |              mi e ch’a’ no so ninte de letra, a diré con ha zá dito i
4071   II,   11   |        presenzia sua. Le quali lettere lette, esso Gerolomo s'allegrò,
4072  Not         |       trascrizione forme piú moderne e letterarie a forme antiquate e dialettali;
4073  Not,  Bibl  |        Straparola, nel Giorn. stor. d. letteratura ital., vol. XV e XVI; e
4074    I,    4   |                in ca e che ’l vignès a levá-l e portá-l nol Tever segond
4075    I,    4   |              li casi de qualcü, a’ i è levadi da certi pizegamort deputadi
4076   II,   12   |           letto fino a mezzo giorno, e levandosi sbadagliava e stropicciavasi
4077   II,   12   |                grasso di porco, perché levarebbono il dolore e la enfiazione;
4078    I,    4   |               si posero unitamente per levargliela dalle natiche; ma si affaticavano
4079    I,    1   |           dolor trasfitte, in piedi si levarono, piú la morte che altro
4080    I,    4   |               iera za damò apareciò de levarse el sole, e sí a’l se comenzava
4081    I,    4   |          Felicèta.~Vedendo-s ser Zambô levat in tanta alteza, e de aví
4082   II,    5   |                la qual non si mosse; e levatele i panni e la camiscia, cominciò
4083   II,    5   |            fitto nella nera cocolla; e levatisi i panni dinanzi, in presenza
4084    I,    I   |                giudicato lo avrebbe. E levatoselo su le spalle, meglio ch’
4085    I,    I   |                Il preside, che di poca levatura aveva bisogno, diede piena
4086    I,    4   |              ch’a’ i no te fès un a te levavi e se n’andas con Dé, e che
4087   II,    5   |            potreste, perciò che non mi leverò di qua, che troverò le gioie
4088    I,    3   |                in picciol spazio d’ora levoli ogni dolore. — Disse allora
4089    I,    I   |                piva fatta al modo suo, levolle i panni e gliela pose fra
4090    I,    4   |                che non erano prima, si levorono dalle mense e al carolare
4091    I,    4   |          respós: — Un afamat no guarda lez. — E per che l’iera lü golôs
4092    I,    4   |           piasí de Domnedé, ol arivá a Lezzafosina; e per che l’iera senza
4093    I,    2   |          cortesia, ti prego, da questo lezzo; perciò che, sí come tu
4094    I,    4   |            sorella maggiore, prese una libbra di quella stoppa, e con
4095   II,   10   |        Bertuccio. — Io giá tre mesi fa liberai la figliuola del re di Novara
4096    I,    2   |                 Deh, gentil cavaliere, liberami per cortesia, ti prego,
4097    I,    3   |             questo, rispose che mai lo liberarebbe, fino a tanto che non truvassino,
4098    I,    2   |               pietá, contentò da morte liberarlo; e tanto e con i piedi e
4099   II,    9   |               io sono qui aggiunto per liberarvi. — E cosí dicendo, ecco
4100   II,    9   |                piú il figliuol mio, ma liberatelo, perciò che egli è innocentissimo
4101   II,    9   |                l'uccisor della fiera e liberator della puncella, e giá averla
4102   II,    9   |            colui che era stato il vero liberatore della figliuola. L'eremita,
4103    I,    I   |           lunghi ed acerbi tormenti la libererai. E se in ciò sarò bugiarda,
4104   II,   11   |               purgati, si scioglierá e libererassi al tutto, né alcuna cosa
4105    I,    4   |             dubitare; perciò che io ti libererò del tutto. Ricordati che
4106    I,    4   |            come vuoi tu ch’io t’apri e liberi, se io non ho il modo di
4107    I,    2   |              detto il falcone che egli liberò dal freddo ghiaccio, e l’
4108   II,    8   |              ospizio, disse: — Domini, libetne vobis hospitari? hic enim
4109   II,    6   |          passione venuta nel cuore per libidinoso pensiero. I cui malvagi
4110    I,    4   |                sorella, rispose: — Una libra di filo di stoppa con una
4111   II,    6   |                maga, ella prese il suo libretto, e fece in terra un cerchio
4112    I,    2   |         vestitasi molto lascivamente e licatasi il viso, soletta uscí di
4113    I,    1   |         lagrime umilmente lo pregorono licenziare le dovesse, e che di sí
4114   II,    7   |              l'uscio aperto, lasciando licenziosamente venir gli uomini in casa,
4115   II,    8   |              lettiera nella callicella lievemente giú cadere, finse di sognare:
4116   II,    5   |                 bevi l'acquatico vino, lievi su la notte a lavorare,
4117    I,    3   |           diamante, il quale dentro la ligatura nell’oro aveva scolpito
4118    I,    2   |                Capraia, posta nel mare ligustico, la quale Luciano re signoreggiava,
4119   II,   11   |             nel cerchio di mezzo, dove limitatamente si purgano i peccati, è
4120  Not         |         orecchi e orecchie; limosina e limosena; di, de, de'; fosse e fusse;
4121    I,    4   |          brinose erbette e le fredde e limpid’acque, si erano con il lor
4122    I,    3   |             correnti e larghi fiumi, i limpidi e chiari fonti; ed approssimatasi
4123    I,    4   |                al molin, a domandar-me limuosina per la bell’amor de Dio?
4124    I,    4   |               pigiá un so drapeselo de lin bianco e neto de lisía,
4125    I,    I   |        lisciare le nostre camiscie, le linciuola e gli altri panni di lino. —
4126   II,    8   |               diligentemente mirò ogni linea che in quella si trovava;
4127    I,    1   |       intendeva, levatosi in piedi, le lingeva il viso, la gola, il petto
4128    I,    2   |              posto silenzio alla dolce lira e chetate le sante corde
4129    I,    I   |               e la fante è occupata in lisciare le nostre camiscie, le linciuola
4130    I,    3   |              in cui le serventi con il liscio nettano le camiscie ed altri
4131    I,    4   |                meta un drapo bianco de lisia in su ’l volto, e pò ch’
4132    I,    4   |                de lin bianco e neto de lisía, e si ghe covrí el volto.
4133   II,    9   |             Lombardia nobile sí per lo literario studio sí anco per essere
4134   II,    8   |                tra gli uomini saputi e literati e quelli che sono materiali
4135   II,    8   |              essa ignoranza, faceva il literato, e mostravasi con ogni uno
4136   II,   12   |            pronunzierò senza fatica a' litiganti. Non vi par egli, padre,
4137  Not,  Bibl  |              Novelle in der englischen Litteratur des XVI Iahrhund., Strasburgo,
4138    I,    1   |                dure pugna gli occhi sí lividi e gonfi che quasi non discerneva,
4139    I,    4   |           Hossú! basta mo! meton da un lò le parole e vegnon ai fati.
4140  Not         |              da tuti quanti;~chi da un lô sta, chi da l'altro.~ben
4141    I,    4   |           qualche carogna trova into i loamari. A’ so ben mi co sai fare
4142    I,    3   |               farò sí che di me voi vi lodarete, e di loro novella alcuna
4143    I,    I   |                questa gran fortuna; ma lodato sia Iddio che sete ritornato
4144    I,    3   |                  disse Chiaretta, — mi lodo di questo, che se io avessi
4145    I,    4   |                no se possènd cordá con lör, se partí de lá per andá
4146    I,    1   |        Simplicio che passeggiava nella loggetta della sua casa; e con allegro
4147    I,    I   |             spaziosa corte, la superba loggia, l’ameno giardino pieno
4148    I,    4   |               e vezando Marsilio da la longa ch’andasea de bon andare,
4149    I,    3   |              dove con somma allegrezza longamente vissero. E maestro Raimondo,
4150    I,    4   |              Tia; — e Cecato s’aiava a longar-se quanto che ’l poea. — Oh,
4151   II,    8   |                acciò che il tempo e la lontananza ponesse in oblivione l'innamoramento
4152    I,    4   |             uccidesse il figliuolo, in lontane parti mandato l’aveva e
4153    I,    3   |              che ne posso io? Darli la loquela non è ufficio umano ma divino.
4154   II,    8   |            enim nostrum sic ut auditis loquitur, quoniam maiores et sapientiores
4155   II,    9   |          inconfesso ed impenitente, la lorda e scelerata sua vita finí. —~
4156   II,   10   |                le poneva. E quantunque lorde e sozze fusseno, perciò
4157    I,    1   |                erano l’immondicie e le lordure, sí come fanno i porci,
4158  Not         |                              Francesco Lorenzini,                                    
4159    I,    2   |             tenere e amorose carezze e losingarla, volendo che quella notte
4160    I,    4   |               piú esser accarezzata né losingata da leggiadri e vaghi giovanetti
4161    I,    4   |         salvatico, che l’accarezzava e losingava, destramente la saetta,
4162    I,    2   |           signor mio, con vostre finte losinghe ora ingannarmi; ma giurovi
4163   II,   12   |              di Toscana, tra Firenze e Lucca, abitava un artegiano molto
4164   II,    7   |               era partito da noi; e le lucciole, uscite delle cieche e tenebrose
4165   II,    5   |               son sí macri, che paiono lucertole. Ma se voi farete quel che
4166   II,    7   |               che dentro d'un camerino luceva; ed entratovi dentro, non
4167   II,    7   |           borsone di ducati d'oro, che lucevano come il sole, e un fil di
4168    I,    4   |              nobile sembiante~e quelle luci sante~ne’ quai mia vita
4169   II,    8   |           perché quanto piú la notte è lucida e serena, tanto piú è tranquilla
4170    I,    2   |                a tre figliuole che tre lucidissime stelle parevano, caldamente
4171   II,   12   |               nostre abbandonate, e il lucido splendor del giorno erasi
4172   II,    9   |          raccomando e do nelle mani di Lucifero». — Il notaio, che temeva
4173   II,    9   |            restò, e vestitosi di abito lugubre con la figliuola e la corte,
4174   II,    7   |         bellezza compiuta, i cui vaghi lumi fiammeggiavano come matutina
4175   II,    7   |               NOTTE OTTAVA~Il biondo e luminoso Apollo, figliuolo del tonante
4176    I,    2   |             questa cosa avenire per la lunghezza della infermitá che tali
4177    I,    4   |          quartiero ch’iera ivelò puoco lunzi, e sí gh’el messe in cavo;
4178   II,    9   |             eran leoncini, orsattini e lupini, de' quali d'ogni sorte
4179    I,    1   |      sommamente amava. Laonde cominciò lusingarlo ed accarezzarlo, promettendogli
4180   II,    8   |             all'incontro la basciava e lusingava.~Mentre che 'l signore,
4181    I,    I   |          paterna traccia, lasciando a’ lusinghieri ed agli adulatori il corteggiare
4182   II,    8   |               La fanciulla, vedendo il lustro della catena d'oro, e piacendole,
4183    I         |             Vinegia alli ij di Gennaio M.D.L.~~  ~
4184    I,    4   |               Benedetto Trivigiano:]~— Ma-de cancagno, madonna parona,
4185    I,    3   |            maestro Raimondo con la sua maccaronesca scienza cercò di inebriare
4186    I,    1   |              altro che di lasagne e di maccheroni, disse: — Giliola, andiamo
4187   II,   11   |            rimovere tutte le cause che macchiar potessero la puritá della
4188    I,    2   |               non vogliate ad un tempo macchiare l’onor vostro e mettere
4189    I,    1   |              con violenza il corpo mio macchiasti, non però la ben disposta
4190    I,    I   |               guagina ancora di sangue macchiato, quello sará de’ tuoi figliuoli
4191    I,    2   |           bellicoso cavallo, sparso di macchie, di picciol capo e di sguardo
4192   II,    6   |              che nel proprio sangue si macelliamo le mani. Provedete adunque
4193    I,    3   |                mio? per servir a Dio e macerar questa misera carne — disse
4194   II,    9   |             che sola la pelle sopra le macerate ossa rimase. Avenne che '
4195    I,    3   |             volto squallida; ed era sí macilenta e macra, che per la sua
4196    I,    1   |                non sono qui venuto per macolare l’onor tuo, lo quale piú
4197    I,    3   |                e macra, che per la sua macrezza tutte le ossa ad una ad
4198   II,    5   |            diluviano; nondimeno son sí macri, che paiono lucertole. Ma
4199   II,    5   |              ch'io sono sí macilente e macro, come tu vedi, e tu sei
4200    I,    4   |                  E ela ghe respondí: — Made-sí! — Dis in quella fiada Bertaz: —
4201    I,    4   |                    Durum est, piasevoi madonni e graziôsa signôra; a’ torni
4202  Not,  Bibl  |      particolare trattazione.~Schmidt, Märchen-Saal. Die Märchen des Straparola
4203   II,    9   |       unitamente li nudrí: ed erano sí maestrevolmente uniti, che un non poteva
4204    I,    I   |             attanagliato, come Gano di Maganza, lo fece squartare, dando
4205    I,    4   |           ponzini. — Respose Cecato: — Magari a Dio, oh fosse ’l vero
4206    I,    I   |               Dimitrio li dimostrava i magazzini pieni di legna, di formento
4207   II,    8   |            determinato alle calende di maggio.~I mercatanti andarono alle
4208    I,    I   |                per l’ordine delli suoi magistrati nobilissima ed abbondevole
4209    I,    4   |             sto diambera del buzò gh’i magna tuti? e a’ no ghe posson
4210   II,    8   |              con effetti dimostrate la magnanimitá che nel cor vostro ben disposto
4211   II,   12   |               giorno questo eccellente magnate, vestito di porpora con
4212   II,    7   |                mattina sequente questo magnato ed eccellente medico, chiamato
4213    I,    4   |          magnare; e dapò che i ave ben magnò, i s’andò a colgare in leto
4214    I,    4   |                magne; e nu povereti a’ magnon la melega. Nu a’ bruscon
4215   II,    7   |              dí divenne sí macilente e magro, che appena la pelle sopra
4216   II,    8   |              auditis loquitur, quoniam maiores et sapientiores nostri sic
4217   II,   12   |       spagnuolo. Il spagnuolo, giotto, maladetto e tristo, fece con le galline
4218    I,    1   |             offeso; e appresso questo, maladicevano loro medesime che troppo
4219    I,    1   |            richiese infinite cose, che malagevol cosa sarebbe raccontarle
4220    I,    1   |              in piedi; ma pur con gran malagevolezza levatosi, e non potendo
4221    I,    2   |            sola, assai nella vista sua malanconosa le parve. Laonde la madre
4222    I,    4   |              scaltria e cativela co ’l malano, com l’ave sentú vegnir
4223   II,   10   |                trovar rimedio alla sua malattia: e fece una pistola al signor
4224    I,    4   |               zovane struta scaltria e maledeta, e avea nome Tia: e de zonta,
4225   II,    5   |       allegramente bere. Ma l'astuta e maledetta madre ora moveva le legna
4226    I,    4   |                con alta vòs la comenzá maledí e biastemá ol dí e l’ora
4227   II,    7   |             gli occhi pieni di lagrime malediceva la sua trista sorte; e addimandata
4228   II,    5   |             lavorare, e vedendo questa maledizion di rogna averti sí attenuato
4229   II,    9   |               omicida, ladro e ad ogni malfar disposto; e tutti Rosolino
4230    I,    I   |             perciò che senza dubbio il malfattore trovarete. — Il re, cercata
4231              | malgrado
4232   II,    9   |                 i costumi degli uomini maligni fanno spesse volte quello
4233    I,    1   |                lussuria. E tanta fu la malignitá di lui, e tali e tanti i
4234    I,    1   |               sí fiera e sí spiacevole malinconia e cordoglio, che né mangiare
4235    I,    1   |           demonio, veggendola stare sí malinconiosa e sapendo la causa, ma fingendo
4236    I,    4   |                a’ i è lôr piü tristi e maliziòs ch’a’ no so mi; — e quest
4237    I,    4   |               impiza el fuogo; e stava maliziosamentre al fuogo da quello che ghe
4238   II,    8   |               di non essere scoperti e malmenati, non volevano consentire,
4239   II,    5   |               tutto enfiato percosso e malmenato, gli fu forza a descendere;
4240    I,    4   |                signora Lucrezia:]~— Le malnate ricchezze e i beni per torte
4241   II,   12   |                 come se avesse qualche malo spirito, cominciò a scongiurarlo.
4242    I,    2   |               lamento, e vedutala cosí maltrattata, alquanto la confortò; e
4243    I,    I   |              io in questa notte per la malvagitá del tempo non ho mai dormito;
4244    I,    3   |         Raimondo il bicchiere pieno di malvatico vino, ed avendolo Nerino
4245   II,   12   |          onorandogli sommamente; ora è malveduto e lo fuggono come contagiosa
4246   II,   12   |            Cesare, dottissimo giovane, mancandogli i primi fondamenti legali,
4247   II,    6   |              date dodeci staffilate, e mancandone una al numero di venticinque,
4248   II,    7   |              voi v'ingannate. A me non mancano coteste cose che donar mi
4249   II,    8   |           compagni del signor, vedendo mancargli il lor capo, né sapendo
4250   II,    9   |                dopo' le promise di non mancarle di aiuto, dolendosi tuttavia
4251   II,    5   |                voi ferma, ch'io non vi mancarò; — e tuttavia l'uno e l'
4252   II,   12   |        ricchezze a meno, e insieme gli mancarono tutti gli amici che 'l corteggiavano.
4253   II,    6   |             cui rispose Ermacora: — Tu mancasti, fratel mio, nel piú. —
4254    I,    3   |               in maniera alcuna non ne mancate. — A cui rispose Acquirino
4255    I,    4   |             vuori contentare, a’ no ve mancherá de tuto quelo che sarí domandare. —
4256    I,    I   |      sgomentate; perciò che noi non vi mancheremo di favore e di giustizia,
4257   II,    6   |             uguali, ma in diverse cose manchevoli; e disse: — Andolfo, la
4258    I,    1   |            superiore, e me come vostro mancipio tene. Taccio ora i vostri
4259   II,    8   |          spirito, si raccolse in sé, e mandando fuori un gran sospiro, a
4260   II,   12   |                 distruggono il mondo e mandano ogni cosa sottosopra; la
4261    I,    2   |               la scelerata matrigna di mandar ad effetto il suo maligno
4262   II,    8   |                per consiglio mio no 'l mandarete piú in studio, a ciò che
4263   II,   10   |               quella priego le piaccia mandarlomi con ogni celeritá; altrimenti
4264   II,    8   |               regno tuo, io determinai mandarti in Austria, dove dimora
4265    I,    2   |         abbiamo presa deliberazione di mandarvi altrove con gioie, gemme
4266    I,    2   |            infiniti tesori potente, li mandaste altrove, dove conosciuti
4267   II,    8   |             legna ed inteso chi era il mandatore, assai s'allegrò e molto
4268    I,    I   |        partirsi: e voi in questo mezzo manderete per li parenti della moglie,
4269    I,    I   |            fino a tanto che noi non lo mandiamo a casa. — E andatisene in
4270   II,   10   |              ecco che per un quarto le mando uno vitello integro: e quella
4271   II,   12   |          spagnuolo, tolto un bastagio, mandògli subito a casa; ma non contò
4272    I,    4   |              da ü speçial, che pestava mandoi in ü mortér per fa di marzapá,
4273    I,    1   |                duo e degli migliori; e mandolli per lo suo valletto a Giliola,
4274    I,    3   |            fanno i famelici lupi nelle mandre delle pecorelle venuti;
4275    I,    I   |              altri panni di lino. — Di mane forse sará miglior tempo, —
4276   II,    7   |              disse Pisardo — come sono maneggevoli e presti; — e presa una
4277    I,    I   |                ed alla moltitudine de’ maneggi che come a nuovo possessore
4278    I,    2   |             voglio che bene lo guata e maneggia, perciò che è piacevole
4279    I,    2   |                noia alcuna, lascerommi maneggiare. — Il giovanetto tutto allegro
4280    I,    4   |              era solita a governarla e maneggiarla, subito dalle natiche si
4281   II,    7   |               dentro, poi che gli ebbe maneggiati un gran pezzo, ripostigli
4282    I,    2   |           ammaestrò, che, oltre che si maneggiava d’ogni parte, il s’inchinava,
4283   II,    6   |             ingegno; e appresso questo maneggiavano molte merci, con le quali
4284    I,    2   |         destrezza ed attitudine quello maneggiò, che ciascuno stavasi attonito
4285    I,    4   |                poltrô, ingrat, ribald, manegold, giot e scelerat? Quest
4286    I,    I   |               mondo, e, tutto sopra sé manendo, di stalla si partí.~Venuto
4287    I,    4   |            Tever? — e tuta fiá te t’ol manestrava de sí fata manera, che ’
4288   II,   10   |                signori fanno, certo io mangerei assai meno di quello ch'
4289    I,    I   |          alcuni suoi amici venissero a mangiar con esso lui; e l’impose
4290   II,    8   |            portate la carne a casa per mangiarla, che ne fate voi? non la
4291   II,   12   |            animale, certo non vorranno mangiarne, perché non è cibo appropriato
4292   II,   10   |             vergogna ad una ostaria, e mangiarono insieme; e ragionando di
4293    I,    4   |              romas se no la pèl. Avend mangiat Zambô ol fis, a ’l ghe pars
4294   II,   10   |             matura, ma notabile e gran mangiatore. Egli s'avantava di mangiare
4295    I,    I   |               quello che fanno, e come mangino. — Andatisene adunque a
4296   II,    5   |               a desinare, e lietamente mangiorono. Appena che avevano fornito
4297   II,   12   |            partito, né piú cosa alcuna manifestamente si conoscea, quando la signora,
4298    I,    I   |        appalesar non vogli; perciò che manifestandolo ne saresti e della tua e
4299   II,   12   |           giovane andasse al rettore a manifestarli, chiamatolo a sé, e raccontatogli
4300    I,    1   |              che io vi prometto di non manifestarlo, senza il vostro volere,
4301    I,    1   |                a confessarvi il vero e manifestarmi chi io sono, sappiate ch’
4302    I,    1   |              con tal vituperoso scorno manifestate. — Il scolare, vedendole
4303   II,   11   |                al corpo mio, allora ti manifesterò ogni cosa. — Per queste
4304    I,    I   |               perturbazione tua, ed io manifesterotti l’innocenza sua. Cessa per
4305   II,   11   |                ragione di quanto aveva maniggiato, come fece quel Scipione
4306    I,    4   |            Zambô, digand: — Ah poltrô, manigóld, che credi-t che tug’ ancuö
4307    I,    4   |               ol se ghe mis dré con la manoela ch’ol aviva in ma, e a’
4308    I,    4   |                prendo,~Da quelle viste mansuete e nuove~giungemi al cuor
4309    I,    2   |                ed abbelliva, che i lor mantelli non altrimenti che velluto
4310   II,   10   |                in mano, e ravoltosi il mantello attorno il braccio, cominciò
4311   II,    6   |           rispose la giovane, — di non mantener la lena; perciò che io nuoterei
4312   II,   11   |               il marito che le dovesse mantenere quanto le aveva promesso.
4313   II,    6   |           rotta fede. Io per me voglio mantenerla, pur che Vostra Santitá
4314    I,    1   |         poteste rifocilarvi alquanto e mantenervi nelle fatiche che di continovo
4315    I,    3   |           figliuolo mio, Iddio salvi e mantenga. — Sareste voi per aventura
4316    I,    1   |                 depose la diadema e il manto regale, e in suo luogo con
4317    I,    I   |                di Federico marchese di Mantova, nascosamente se n’andò,
4318  Not         |                             Ioseppe di Manzelli,                                     
4319    I,    4   |              gh’andava anch’elogi e la maor parte di suo bali — e si
4320    I,    4   |            Stand ixí tug’do in sí fata maravegia, a’ i se fé dinanz a la
4321    I,    4   |               i stét fort sovra de sí, maravegiando-s grandement com’era possibol
4322   II,   12   |           nell'arte della medicina, si maravigliano non poco dell'ordine da
4323    I,    2   |                se tu sapessi, molto ti maraviglieresti, e forse ti rallegreresti. —
4324    I,    3   |             notte ragiona, e dice cose maravigliose. Se tu lo avesti in tua
4325   II,    6   |                vegga, riescono lieti e maravigliosi effetti, che oltre la speranza
4326    I,    4   |             tratat, ol se n’andá a San Marc; e per bôna ventura, passand
4327   II,    5   |                Sotto Fano, cittá nella Marca, posta al lito del mare
4328   II,    7   |              in vece di putrefazione e marcia, usciva sangue vivo, misto
4329   II,    7   |              lussuria — sí come scrive Marco Tullio nel libro della Vecchiezza —
4330    I,    4   |                comari, se la ’s doviva maridá o no, e si la ’s maridava,
4331    I,    4   |                maridá o no, e si la ’s maridava, la dovès tuór per marit
4332    I,    2   |          moglie ed il bambino, indi la marinerezza strettamente abbracciò e
4333    I,    4   |                fa, brigantari forfanti marioli, fé del voster e no dol
4334   II,    6   |            assai come ha costei, tu ti maritaresti. — Il che intendendo, un
4335    I,    1   |                  Io, madre mia, vorrei maritarmi. — Il che udendo, la madre
4336    I,    3   |               ora è venuto il tempo di maritarti, e noi ti abbiamo trovato
4337   II,   12   |              tenessero fino ch'ella si maritasse. A costei, essendo nel monasterio,
4338   II,   11   |              nasciuto in Savona, cittá marittima, per avanti chiamato Francesco
4339    I,    3   |                Valeriana, figliuola di Marliano re di Scozia, donna nel
4340    I,    3   |            sponda del fiume un monaio, Marmiate per nome chiamato; il quale,
4341    I,    I   |         vedendo il servo a guisa d’una marmotta profondamente dormire, trovò
4342    I,    I   |             tolse un martello, e tanto martellò, che ruppe la serratura
4343    I,    I   |           tolta la piva, le soffiò nel martino: ma per questo la meschina
4344  Not         |          giacqui,~indi poi tratto fuor martirizzato;~cotto giá fui, e quando
4345   II,    9   |      maraviglia: perciò che allora voi martoravate le carni morte; ma quando
4346   II,   12   |            uscir ne dovesse o sangue o marza, ne uscí un certo grosso
4347    I,    4   |           mandoi in ü mortér per fa di marzapá, e sí ghe domandá s’a’l
4348    I,    4   |             cavallo, e giunselo in una mascella, e quella dal luogo gli
4349    I,    1   |                gl’invitati menavano le mascelle, lo scolare ritornò nella
4350  Not         |               nacqui,~fui da mia madre maschio procreato;~molti giorni
4351    I,    4   |               puovero babion de Cecato masenava la biava al molin, e Marsilio
4352    I,    4   |        piaseole e da riso de la soa: e masimamentre ch’a’ ve diré de la struzia
4353    I,    4   |             mogiere una figiuola d’una massaria che se ciama i Gagiardi,
4354   II,   10   |              preziose vesti, cavalli e masserizie e andò a Napoli; dove tolta
4355   II,   11   |                Sisto quarto, pontefice massimo, di nazione genovese, nasciuto
4356    I,    1   |               morire. Ripetendo allora mastro Gasparino il suo scongiuro,
4357    I,    1   |           giorno, e avendo lasciato il materasso pieno di sterco, se n’andò
4358   II,    9   |               che un contadino rozzo e materiale, valicando per quel luogo
4359   II,    8   |             literati e quelli che sono materiali e grossi, nondimeno alle
4360    I,    4   |               no l’intenderé, te parré mato. —~Quando che la Tia fasea
4361   II,   10   |              per l'addietro gustato il mattarello, pose la mano al membro
4362    I,    1   |             per moglie la figliuola di Mattias re di Ongheria, Ersilia
4363    I,    I   |     grandissima allegrezza, perciò che mattino e sera se ne andava sopra
4364    I,    2   |                per sua disaventura era matto, e tutti quelli che lo conoscevano,
4365   II,    5   |           savio, cominciò con le donne maturatamente considerare le prodezze
4366   II,    5   |           arbore; e scegliendo i fighi maturi, quelli con silenzio cosí
4367    I,    2   |            volentieri l’assunto, e con maturitá considerata la loro condizione,
4368    I,    3   |                 leggiadre e belle come matutine rose. L’una delle quali
4369    I,    2   |               e dalle mani scaturivano matuttine rose ed odorosi fiori. E
4370   II         |                 il primo di settembre, MDLIII.~~  ~ ~ ~
4371    I,    4   |              plebeo, di panno fino; se meccanico, di cuoio puro. Laonde la
4372    I,    4   |               vedüt ch’a’l fo da certi medegh, ghe fo domandat se ’l saviva
4373    I,    4   |               bôna; e zambotand fra sí medém, ol dis: — Ma costör a’
4374   II,   12   |              passando, anco egli porse medesimamente il buon giorno a costui.
4375              | medesime
4376   II,   10   |               gli valevano medici, non medicine, non rimedi d'alcuna cosa,
4377    I,    4   |               car, nu avém bé pensat e mèg considerat i casi noster,
4378    I,    4   |               altra containa a parechi megia d’intorno che poèsse stare
4379    I,    4   |              fromento, e mi del pan de megio, de melega e de la polenta,
4380    I,    4   |             rasoná, pacenza; a’ l’è lü mèig ubidí ché santificá, che
4381    I,    4   |               prová se ’l podiva trova meiôr ventura che ’l n’aviva trovat
4382    I,    I   |               Vangelista de’ Cittadini melanese, uomo di gran maneggio,
4383  Not,  Bibl  |             introduzione dello Jannet.~Mélanges tirés d'une grande Bibliothèque.
4384   II,    5   |              gettavano lagrime come di mele; ed eranvi sempre guardiani
4385   II,    5   |            comendava in tutti gli suoi membri. Rispose madonna Daria:—
4386    I         |                contento. State felici, memori di me. Da Vinegia alli ij
4387   II,    9   |            ballestra sotto la coda che mena gran vampo, e mal è per
4388    I,    1   |                e con esso lei cominciò menare una danza, facendosi far
4389    I,    2   |          venisse al palazzo ed insieme menasse il suo cavallo. Il quale,
4390   II,    6   |               stia da parte, quando tu menasti a casa Castoria, tua diletta
4391   II,    7   |               molto. Fatte le nozze, e menata la moglie a casa, Silverio
4392   II,    5   |               vi farete una zuppa; — e menatala in un camerino, le porse
4393    I,    I   |          Dimitrio a’ cognati, disse: — Menate la sorella vostra ovunque
4394    I,    3   |          botoli cani aver parturito. E menatolo nella camera dove la addolorata
4395   II,    9   |        correndo, strascinava il lupo e menavalo per ispidi dumi, per ruinati
4396   II,    9   | disavedutamente una feminella povera e mendica, la cui arte era di rubare
4397   II,    6   |           quando all'Isola di mezzo, e mendicava. Avenne che sendo un giorno
4398   II,    9   |                miei figliuoli poveri e mendici? Lascio adunque questo consiglio
4399   II,    9   |                di Vostra Maestá, io il menerei qua dinanzi della presenzia
4400   II,    7   |          fornito di sella e briglia mi menerete alla fiera, e mi venderete:
4401    I,    2   |          disleale e traditore! dove mi meni, cane, figliuolo di cane? —
4402   II,    6   |                 la prese per la mano e menolla nella sua mal coperta capanna:
4403   II,    5   |         passata notte mal dormito; — e menòlla in un camerino: dove gettatasi
4404    I,    1   |          danzavano; e finito il ballo, menolli nella camera dove le tre
4405   II,    7   |          presero per lo capestro, e lo menorono al fiume per dargli da bere.
4406    I,    4   |               ol bus di oreci, e co la ment e col cervel starí a scolta
4407    I,    1   |        soccorso. Appena era fornita la mentale orazione, che Teodosia miracolosamente
4408   II         |              altrimenti dicessi, me ne mentirei; ma ben holle fedelmente
4409    I,    2   |               di Biancabella, non però mentovandola per nome. E giunta al fine
4410    I,    2   |              che non li pianti qualche menzogna? Vedete la testa che meco
4411    I,    4   |              sora via e ghe lassava la meóla de déter. Ol parò, che s’
4412    I,    1   |            cuore. Dopo con grandissima meraviglia piú intensamente riguardandole,
4413    I,    2   |               e temuta da tutti per la meravigliosa opera, e inteso il giovane
4414    I,    2   |            anderebbeno al giovanetto e mercarebbero il cavallo: e forse, per
4415    I,    4   |          metter dentro certe sue robbe mercatantesche che per aventura allora
4416   II,    8   |            della reina, prese la nobil merce, e quella le diede in dono.
4417  Not,  Bibl  |               Deulin, Les contes de ma mère l'oye avant Perrault, Parigi,
4418   II,    7   |          Credete voi ch'io sia qualche meretrice, tentandomi con vostri presenti?
4419    I,    4   |            addormentata la vederai nel meriggio, destramente guata sotto
4420    I,    3   |                di fiorini al publico e meritano mille forche, si stavano
4421   II,    6   |              pareva per le sue facezie meritare, tra sé stesso molto si
4422   II,    9   |                i peccati sí lieve pena meritassero, ma per l'amore che 'l padre
4423    I,    4   |                forze del mondo. E però meritatamente dicesi l’uomo savio signoreggiare
4424    I,    2   |                ed onori che degnamente meritate; e voi, in guidardone delle
4425   II,    9   |                molto piú di quello che meritavi, acciò che tu scrivi a modo
4426   II,   10   |               ma per le condizioni sue meriterebbe uomo di maggior legnaggio
4427   II,    9   |                 ladri, scelerati e che meriterebbeno per la mala vita che tengono
4428    I,    1   |            stendardo del papa sopra li merli, fu colto da una grossa
4429    I,    3   |               per le spalle annodati e meschi con finissimo oro, ed una
4430   II,    9   |             suoi. E se per aventura le meschinelle inavedutamente cadeno in
4431    I,    I   |              ed altri odoriferi fiori, mescolati insieme con uccelletti cipriani
4432   II,    8   |         bergamaschi di grossi panni, e mescolatisi colli contadini, si misero
4433    I,    2   |              fu ii re, la madre per un messaggero tostamente mandò a dire
4434    I,    3   |                 chiamò uno bastagio; e messagliela in su le spalle, la recò
4435   II,    8   |                basciarono. Il giovane, messala sopra il letto e lui coricatosi
4436   II,   12   |                cervello; — e aperto il messale, come se avesse qualche
4437   II,    6   |                il vaso fosse recato; e messavi la mano dentro, trasse prima
4438    I,    4   |              stringeva, fece i ferri e messegli al cavallo, secondo che
4439    I,    4   |             ghe respondé: — Disi pure, messiere, ch’a’ ve prometo sul cargo
4440    I,    2   |                ed ordinata la botte, e messili tutta tre dentro con una
4441   II,    7   |          chiara, e volgarmente è detta Messina. Di questa nacque maestro
4442   II,    9   |               licenziò: ed Andrigetto, messogli un fiorino in mano, allegro
4443    I,    2   |         scoppiavano da dolore; e tutti mesti e sconsolati la galea di
4444   II,    9   |               Rispose l'orso: — Non fa mestiero dir altre parole; io aprirò
4445    I,    4   |               pizegamort, la gh’aidá a meter ol corp in spala, e sí ghe
4446    I,    4   |         maitina n’aròn altra briga che meterla sul caro e andarsene cantando. —
4447    I,    4   |           Marsilio: — Hossú! basta mo! meton da un lò le parole e vegnon
4448   II,    9   |             suo, ma anche spesse volte mette a pericolo la vita e sparge
4449    I,    3   |                la fusse piú sicura, la metterebbe nella camera dove egli dormiva.
4450   II,    8   |        addimandano le ricchezze, e poi metteremo fine alle nostre interrogazioni. —
4451    I,    3   |        continovamente s’ingegnavano di metterla in maggior odio della insensata
4452   II,    5   |            all'incontro ti prometto di mettermi nelle tue mani, e lasciare
4453    I,    I   |               ira, a mano a mano te li metterò appresso. — Disse Fransoe: —
4454   II,    8   |              sopra la catena, e voleva mettersela al collo. Il signore, che
4455   II,    9   |           tenaci catene in prigione lo mettessero, dandogli solamente al giorno
4456    I,    I   |             stracci d’un povero uomo e mettetevegli indosso, ed impiastracciatevi
4457    I,    I   |          dissegli: — Va alla stalla, e metti in punto il mio cavallo
4458   II,   10   |            Gliceria, cavati e guanti e mettili giú; perciò che non sta
4459    I,    4   |             secondo l’ordene che l’aéa metú co la Tia, tolse un bon
4460    I,    4   |               e sí me n’andaré. In sto mezo, Tia, andòn a pareciare
4461   II,   11   |           venire a sé ogni dí cerca il mezzogiorno, e con gran riposo di animo
4462    I,    4   |                A ’l no porae nian star miegio al mondo de Dio. E po’ —
4463    I,    3   |             ladroni, che hanno rubbato migliaia di fiorini al publico e
4464              | mila
4465  Not,  Bibl  |               La Novellistica, vol. I, Milano, 1924, pp. 713-31.~ ~
4466    I,    3   |                disposto uomo, all’arte militare si diede, domando cavalli,
4467   II,    6   |         divenne perito nell'arte della milizia, e fecesi valente soldato
4468   II,    9   |              divino nome, e scritto il millesimo, il giorno, il mese e la
4469    I,    I   |                  Va a casa, e di’ alla Mina che lessi questo vitello,
4470    I,    I   |       castigato, quantunque da lui con minacce fusse agramente ripreso.
4471    I,    1   |               Il scolare con turbato e minaccevole viso comandò che, per quanto
4472   II,   11   |            grandemente a riprenderlo e minacciarli. A cui il pazzo: — Tu ben
4473   II,    9   |       spiacevoli il villaneggiava e il minacciava sopra la vita; e perché
4474    I,    2   |            assai si turbò, e acramente minacciolla che, se ella piú gridava,
4475   II         |                odio mossi, cercano co' minacciosi denti mordermi e le misere
4476   II,    9   |               andò lá dove dimorava il minaccioso dracone, e seco condusse
4477   II,    7   |              se ne rideva. E perché il minchione non vedeva per altri occhi
4478   II,    7   |                 che era agevole, molto minormente appararebbe quella di nigromanzia,
4479   II,   12   |            acque, quelle accrescendo e minuendo secondo che gli aggradiva.
4480   II,   10   |                non lasciandone pur una minuzia andare a male. E tutte le
4481    I,    2   |            spiccò il capo dal busto: e minuzzate le sue carni e fratti li
4482   II,    9   |          marito vostro, e vedrete cose mirabili; ma non aprite il drappo
4483    I,    1   |         mentale orazione, che Teodosia miracolosamente sparve, ed a Carlo Iddio
4484    I,    2   |               un’altra ninfa sedeva. E miratala nel chiaro viso, stupefatto
4485   II,    9   |            asino e quello attentamente mirato, molto si maravigliò ch'
4486   II,    8   |          Risposero i bergamaschi: — Ne miremini, excellentissimi domini.
4487   II,   10   |              in voi si specchi e fisso miri,~che dal capo alle piante~
4488   II,    8   |              sua mano e diligentemente mirò ogni linea che in quella
4489   II,   12   |             subito prese un bastone di mirto, pieno di nodi, e lo menò
4490   II,   12   |                radici di altea cotte e miscolate con grasso di porco, perché
4491  Not         |             trovi al presente,~godendo miser Iacomo Pesente~che ti ten
4492   II,   10   |              per la strada un subito e miserabile accidente, per lo quale
4493   II,    9   |            poveri contadini e ad altre miserabili persone, né voleva quelle
4494    I,    3   |              come si dice, balla. — Oh miserelli! — disse la colomba, — e
4495    I,    I   |        grandissima umiltá nel sacco si misse. Cassandrino, trincato,
4496    I,    1   |                 e abbracciata la pietá mista col dolore, volse al tutto,
4497    I,    4   |               Verona, dove ol trová un mister de bareti, ol qual ghe domandá
4498    I,    4   |               sí. Intrat in botiga, ol míster ghe dé certi cosi de confeziô
4499  Not         |                delle sue fiabe, e cosí misterioso come un personaggio di queste
4500    I,    1   |            disse: — Giliola, andiamo a misurare dodici sacchi di biada,
4501  Not,  Bibl  |      Straparola aus devi italienischen mit Anmerkungen, Berlino, 1817.
4502   II,   12   |                il che volendo il padre mitigare il suo grandissimo dolore,
4503    I,    4   |                déter nol Tever? Guarda mò un pò se l’è ancora qua. —
4504   II,    9   |        veramente di tutti e miei beni, mobili ed immobili, presenti e
4505   II,   12   |               secondo il suo bisogno e moderatamente. Gli amici e cari compagni,
4506    I,    I   |            avenire attendi a viver piú modestamente di ciò che per lo adietro
4507    I,    I   |                Gli atti, donna gentil, modesti e grati,~con l’accoglienze
4508    I,    3   |               e fattale riverenza, con modesto modo e volto allegro sino
4509    I,    4   |               fata facenda; e sí no se moea ninte. E perché Cecato se
4510    I,    4   |                Cecato Rabboso avea per mogiere una figiuola d’una massaria
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