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Giovanni Francesco Straparola
Le piacevoli notti

IntraText - Concordanze

(Hapax - parole che occorrono una sola volta)


126-ammir | ammol-baie | bala-circo | circu-crest | cri-disvi | ditel-finge | finir-impar | impas-latin | latro-mogie | moles-parle | parli-prede | predi-ricer | ricet-scele | scelt-sotto | sottr-total | tovag-visit | vist-zupon

                                                           grassetto = Testo principale
     Libro,  Notte                                         grigio = Testo di commento
4011 I, 4 | ch’el poese né fraza né latro~No gh’entre dentro, né volpe 4012 I, I | virtú, che essercitava il latrocinio non giá per avarizia, ma 4013 I, I | misero ventre, ma per averla lattata e nodrita con queste poppe: 4014 I, 2 | ella tutta si rallegrò, laudando Iddio che egli una volta 4015 II, 8 | circonstanti degnamente laudato, si pavoneggiava; e alciata 4016 I, 2 | Samaritana, presa una vergella di lauro in mano, tre volte percosse 4017 I, 4 | ragionamenti la pomposa e lauta cena, tutti divenuti piú 4018 II, 9 | al confessore un bello e lauto desinare e appresso questo 4019 I, 4 | e v’andé laldando e lavando la boca de’ fati nuostri 4020 I, 2 | trasse, e con le propie mani lavandolo lo nettò. Il pesce, rese 4021 I, 3 | posta sotto il luoco dove si lavano le pentole e le scutelle, 4022 I, 2 | d’acqua fresca, e fecesi lavare il viso ed i monchi, dalli 4023 I, 2 | le cadevano dal capo; e lavategli le mani, uscivano rose, 4024 I, I | fate quello che io vi dirò. Lavatevi molto bene, e prendete i 4025 I, 4 | Vedend ser Peder un faglavòr, dis a Zambô: — O fiol me, 4026 I, 4 | La povereta, vedend ü tal lavôr, l’entrá d’afan in afan. 4027 Not, 12(4)| che maestro Chechino stava lavorando per loro, egli mostra il 4028 I, 1 | le fece molte vestimenta lavorate a compassi di grossissime 4029 I, 4 | tempo china a la scura sera lavorava ora co questo ora co quel 4030 II, 8 | ebbero quelli uomini che lavoravano la terra, dissero: — Dio 4031 I, 4 | a’ si galoso co’ zuponi lavoré e le calçe insegnolé e tute 4032 I, 4 | volsi come procedeva la tua leal mercatanzia; e pensando 4033 II, 10 | capo a piedi diligentemente leccato e pettinato, e in pochi 4034 II, 8 | aliqua? Placet ut sternantur lectuli, ut requiem capiatis? — 4035 II, 8 | Pirino prontamente rispose: — Lectus, thorus. — Udendo pre' Papiro 4036 II, 12 | mancandogli i primi fondamenti legali, era cosí nudo di lettere, 4037 II, 5 | spalle che strettamente lo legasseno. La moglie, vedendo il marito 4038 II, 6 | la rocca; e presa Aglea e legatala con una corda, la diede 4039 II, 12 | fece alcune cartelle, e legatele a guisa delle filze de' 4040 II, 7 | ripostigli ne' sacchetti e legatigli, uno sacchetto ne trasse 4041 I, 1 | Benedetto Trivigiano:]~— La leggerezza e poco senno che oggi si 4042 I, 3 | Genobbia, senza altrimenti leggerla, né altro pensando, la gittava 4043 II, 11 | fratello; e tu che sei giovane, leggero e senza alcun peso soprapostoti, 4044 Not | qualcosa di nuovo e di vario leggesi nelle chiuse delle Notti 4045 II, 12 | contrafei al voler vostro? Leggete l'instrumento e poi punitemi, 4046 II | mordaci denti si moveno; ma leggetele alle volte e pigliatene 4047 II, 12 | non intendeva quello che leggeva, e quello ch'aveva imparato 4048 II, 8 | guardava, uscí fuori un leggiadretto cervo; il quale, veduti 4049 I, 2 | tutte quelle prodezze e leggiadrie che ’l Porcarollo col suo 4050 II, 9 | figliuolo. Rosolino, intesa la leggier sentenzia, levò le mani 4051 II, 8 | grammatichi come oratori, leggisti come canonisti, filosofi 4052 Not, Bibl | 4 e Vili 2 delle P. N. leggonsi tradotte in Simrock, Die 4053 I, 3 | andatosene alla bottega di uno legnaiuolo suo vicino, gli ordinò due 4054 I, 4 | Tia prestamen se n’andá al legnaro e pigia soto al brazo una 4055 II, 10 | circondati di molti sonagli, e legògli al membro virile; e senza 4056 II, 7 | sacchetti, e strettamente legolli. Fatto questo, ecco ch'una 4057 I, 4 | fu me omo c’aèsse tanta legrizia co l’ave lu quela fiá; e 4058 I, 3 | molti paesi, ed udí vari lenguaggi, e considerò le loro maniere 4059 I, 2 | La damigella, non molto lenta ad ubidire il comandamento 4060 II, 11 | e per lo caliginoso aere lentamente scorrevano, quando l'orrevole 4061 II, 9 | pietrosa tana, dove eran leoncini, orsattini e lupini, de' 4062 I, 1 | affamato veltro alla timidetta lepre. Ma la misera Teodosia, 4063 II, 5 | tanta rogna, che pareva leproso; e perché era il freddo 4064 I, I | certa carne di vitello e la lessasse, ed i polli e il lombo arrostisse. 4065 I, I | arrostito il lombo ed i polli, e lessata la carne di vitello. Appresso 4066 II, 9 | scrissi e ; — e gli lesse di parola in parola tutto 4067 I, I | casa, e di’ alla Mina che lessi questo vitello, e il lombo 4068 I, I | compagni, vedendo il rosto, il lesso e la torta al fuoco, ed 4069 II, 7 | entratovi dentro, trovò un letamaro con un poco di paglia: sopra 4070 I, 4 | mi e ch’a’ no so ninte de letra, a diré con ha dito i 4071 II, 11 | presenzia sua. Le quali lettere lette, esso Gerolomo s'allegrò, 4072 Not | trascrizione forme piú moderne e letterarie a forme antiquate e dialettali; 4073 Not, Bibl | Straparola, nel Giorn. stor. d. letteratura ital., vol. XV e XVI; e 4074 I, 4 | in ca e che ’l vignès a levá-l e portá-l nol Tever segond 4075 I, 4 | li casi de qualcü, a’ i è levadi da certi pizegamort deputadi 4076 II, 12 | letto fino a mezzo giorno, e levandosi sbadagliava e stropicciavasi 4077 II, 12 | grasso di porco, perché levarebbono il dolore e la enfiazione; 4078 I, 4 | si posero unitamente per levargliela dalle natiche; ma si affaticavano 4079 I, 1 | dolor trasfitte, in piedi si levarono, piú la morte che altro 4080 I, 4 | iera za damò apareciò de levarse el sole, e a’l se comenzava 4081 I, 4 | Felicèta.~Vedendo-s ser Zambô levat in tanta alteza, e de aví 4082 II, 5 | la qual non si mosse; e levatele i panni e la camiscia, cominciò 4083 II, 5 | fitto nella nera cocolla; e levatisi i panni dinanzi, in presenza 4084 I, I | giudicato lo avrebbe. E levatoselo su le spalle, meglio ch’ 4085 I, I | Il preside, che di poca levatura aveva bisogno, diede piena 4086 I, 4 | ch’a’ i no te fès un a te levavi e se n’andas con , e che 4087 II, 5 | potreste, perciò che non mi leverò di qua, che troverò le gioie 4088 I, 3 | in picciol spazio d’ora levoli ogni dolore. — Disse allora 4089 I, I | piva fatta al modo suo, levolle i panni e gliela pose fra 4090 I, 4 | che non erano prima, si levorono dalle mense e al carolare 4091 I, 4 | respós: — Un afamat no guarda lez. — E per che l’iera golôs 4092 I, 4 | piasí de Domnedé, ol arivá a Lezzafosina; e per che l’iera senza 4093 I, 2 | cortesia, ti prego, da questo lezzo; perciò che, come tu 4094 I, 4 | sorella maggiore, prese una libbra di quella stoppa, e con 4095 II, 10 | Bertuccio. — Io giá tre mesi fa liberai la figliuola del re di Novara 4096 I, 2 | Deh, gentil cavaliere, liberami per cortesia, ti prego, 4097 I, 3 | questo, rispose che mai lo liberarebbe, fino a tanto che non truvassino, 4098 I, 2 | pietá, contentò da morte liberarlo; e tanto e con i piedi e 4099 II, 9 | io sono qui aggiunto per liberarvi. — E cosí dicendo, ecco 4100 II, 9 | piú il figliuol mio, ma liberatelo, perciò che egli è innocentissimo 4101 II, 9 | l'uccisor della fiera e liberator della puncella, e giá averla 4102 II, 9 | colui che era stato il vero liberatore della figliuola. L'eremita, 4103 I, I | lunghi ed acerbi tormenti la libererai. E se in ciò sarò bugiarda, 4104 II, 11 | purgati, si scioglierá e libererassi al tutto, né alcuna cosa 4105 I, 4 | dubitare; perciò che io ti libererò del tutto. Ricordati che 4106 I, 4 | come vuoi tu ch’io t’apri e liberi, se io non ho il modo di 4107 I, 2 | detto il falcone che egli liberò dal freddo ghiaccio, e l’ 4108 II, 8 | ospizio, disse: — Domini, libetne vobis hospitari? hic enim 4109 II, 6 | passione venuta nel cuore per libidinoso pensiero. I cui malvagi 4110 I, 4 | sorella, rispose: — Una libra di filo di stoppa con una 4111 II, 6 | maga, ella prese il suo libretto, e fece in terra un cerchio 4112 I, 2 | vestitasi molto lascivamente e licatasi il viso, soletta uscí di 4113 I, 1 | lagrime umilmente lo pregorono licenziare le dovesse, e che di 4114 II, 7 | l'uscio aperto, lasciando licenziosamente venir gli uomini in casa, 4115 II, 8 | lettiera nella callicella lievemente giú cadere, finse di sognare: 4116 II, 5 | bevi l'acquatico vino, lievi su la notte a lavorare, 4117 I, 3 | diamante, il quale dentro la ligatura nell’oro aveva scolpito 4118 I, 2 | Capraia, posta nel mare ligustico, la quale Luciano re signoreggiava, 4119 II, 11 | nel cerchio di mezzo, dove limitatamente si purgano i peccati, è 4120 Not | orecchi e orecchie; limosina e limosena; di, de, de'; fosse e fusse; 4121 I, 4 | brinose erbette e le fredde e limpidacque, si erano con il lor 4122 I, 3 | correnti e larghi fiumi, i limpidi e chiari fonti; ed approssimatasi 4123 I, 4 | al molin, a domandar-me limuosina per la bell’amor de Dio? 4124 I, 4 | pigiá un so drapeselo de lin bianco e neto de lisía, 4125 I, I | lisciare le nostre camiscie, le linciuola e gli altri panni di lino. — 4126 II, 8 | diligentemente mirò ogni linea che in quella si trovava; 4127 I, 1 | intendeva, levatosi in piedi, le lingeva il viso, la gola, il petto 4128 I, 2 | posto silenzio alla dolce lira e chetate le sante corde 4129 I, I | e la fante è occupata in lisciare le nostre camiscie, le linciuola 4130 I, 3 | in cui le serventi con il liscio nettano le camiscie ed altri 4131 I, 4 | meta un drapo bianco de lisia in su ’l volto, e ch’ 4132 I, 4 | de lin bianco e neto de lisía, e si ghe covrí el volto. 4133 II, 9 | Lombardia nobile per lo literario studio anco per essere 4134 II, 8 | tra gli uomini saputi e literati e quelli che sono materiali 4135 II, 8 | essa ignoranza, faceva il literato, e mostravasi con ogni uno 4136 II, 12 | pronunzierò senza fatica a' litiganti. Non vi par egli, padre, 4137 Not, Bibl | Novelle in der englischen Litteratur des XVI Iahrhund., Strasburgo, 4138 I, 1 | dure pugna gli occhi lividi e gonfi che quasi non discerneva, 4139 I, 4 | Hossú! basta mo! meton da un le parole e vegnon ai fati. 4140 Not | da tuti quanti;~chi da un sta, chi da l'altro.~ben 4141 I, 4 | qualche carogna trova into i loamari. A’ so ben mi co sai fare 4142 I, 3 | farò che di me voi vi lodarete, e di loro novella alcuna 4143 I, I | questa gran fortuna; ma lodato sia Iddio che sete ritornato 4144 I, 3 | disse Chiaretta, — mi lodo di questo, che se io avessi 4145 I, 4 | no se possènd cordá con lör, se partí de per andá 4146 I, 1 | Simplicio che passeggiava nella loggetta della sua casa; e con allegro 4147 I, I | spaziosa corte, la superba loggia, l’ameno giardino pieno 4148 I, 4 | e vezando Marsilio da la longa ch’andasea de bon andare, 4149 I, 3 | dove con somma allegrezza longamente vissero. E maestro Raimondo, 4150 I, 4 | Tia; — e Cecato s’aiava a longar-se quanto che ’l poea. — Oh, 4151 II, 8 | acciò che il tempo e la lontananza ponesse in oblivione l'innamoramento 4152 I, 4 | uccidesse il figliuolo, in lontane parti mandato l’aveva e 4153 I, 3 | che ne posso io? Darli la loquela non è ufficio umano ma divino. 4154 II, 8 | enim nostrum sic ut auditis loquitur, quoniam maiores et sapientiores 4155 II, 9 | inconfesso ed impenitente, la lorda e scelerata sua vita finí. —~ 4156 II, 10 | le poneva. E quantunque lorde e sozze fusseno, perciò 4157 I, 1 | erano l’immondicie e le lordure, come fanno i porci, 4158 Not | Francesco Lorenzini,                                     4159 I, 2 | tenere e amorose carezze e losingarla, volendo che quella notte 4160 I, 4 | piú esser accarezzata né losingata da leggiadri e vaghi giovanetti 4161 I, 4 | salvatico, che l’accarezzava e losingava, destramente la saetta, 4162 I, 2 | signor mio, con vostre finte losinghe ora ingannarmi; ma giurovi 4163 II, 12 | di Toscana, tra Firenze e Lucca, abitava un artegiano molto 4164 II, 7 | era partito da noi; e le lucciole, uscite delle cieche e tenebrose 4165 II, 5 | son macri, che paiono lucertole. Ma se voi farete quel che 4166 II, 7 | che dentro d'un camerino luceva; ed entratovi dentro, non 4167 II, 7 | borsone di ducati d'oro, che lucevano come il sole, e un fil di 4168 I, 4 | nobile sembiante~e quelle luci sante~ne’ quai mia vita 4169 II, 8 | perché quanto piú la notte è lucida e serena, tanto piú è tranquilla 4170 I, 2 | a tre figliuole che tre lucidissime stelle parevano, caldamente 4171 II, 12 | nostre abbandonate, e il lucido splendor del giorno erasi 4172 II, 9 | raccomando e do nelle mani di Lucifero». — Il notaio, che temeva 4173 II, 9 | restò, e vestitosi di abito lugubre con la figliuola e la corte, 4174 II, 7 | bellezza compiuta, i cui vaghi lumi fiammeggiavano come matutina 4175 II, 7 | NOTTE OTTAVA~Il biondo e luminoso Apollo, figliuolo del tonante 4176 I, 2 | questa cosa avenire per la lunghezza della infermitá che tali 4177 I, 4 | quartiero ch’iera ivelò puoco lunzi, e ghel messe in cavo; 4178 II, 9 | eran leoncini, orsattini e lupini, de' quali d'ogni sorte 4179 I, 1 | sommamente amava. Laonde cominciò lusingarlo ed accarezzarlo, promettendogli 4180 II, 8 | all'incontro la basciava e lusingava.~Mentre che 'l signore, 4181 I, I | paterna traccia, lasciando a’ lusinghieri ed agli adulatori il corteggiare 4182 II, 8 | La fanciulla, vedendo il lustro della catena d'oro, e piacendole, 4183 I | Vinegia alli ij di Gennaio M.D.L.~~  ~ 4184 I, 4 | Benedetto Trivigiano:]~— Ma-de cancagno, madonna parona, 4185 I, 3 | maestro Raimondo con la sua maccaronesca scienza cercò di inebriare 4186 I, 1 | altro che di lasagne e di maccheroni, disse: — Giliola, andiamo 4187 II, 11 | rimovere tutte le cause che macchiar potessero la puritá della 4188 I, 2 | non vogliate ad un tempo macchiare l’onor vostro e mettere 4189 I, 1 | con violenza il corpo mio macchiasti, non però la ben disposta 4190 I, I | guagina ancora di sangue macchiato, quello sará de’ tuoi figliuoli 4191 I, 2 | bellicoso cavallo, sparso di macchie, di picciol capo e di sguardo 4192 II, 6 | che nel proprio sangue si macelliamo le mani. Provedete adunque 4193 I, 3 | mio? per servir a Dio e macerar questa misera carnedisse 4194 II, 9 | che sola la pelle sopra le macerate ossa rimase. Avenne che ' 4195 I, 3 | volto squallida; ed era macilenta e macra, che per la sua 4196 I, 1 | non sono qui venuto per macolare l’onor tuo, lo quale piú 4197 I, 3 | e macra, che per la sua macrezza tutte le ossa ad una ad 4198 II, 5 | diluviano; nondimeno son macri, che paiono lucertole. Ma 4199 II, 5 | ch'io sono macilente e macro, come tu vedi, e tu sei 4200 I, 4 | E ela ghe respondí: — Made-sí! — Dis in quella fiada Bertaz: — 4201 I, 4 | Durum est, piasevoi madonni e graziôsa signôra; a’ torni 4202 Not, Bibl | particolare trattazione.~Schmidt, Märchen-Saal. Die Märchen des Straparola 4203 II, 9 | unitamente li nudrí: ed erano maestrevolmente uniti, che un non poteva 4204 I, I | attanagliato, come Gano di Maganza, lo fece squartare, dando 4205 I, 4 | ponzini. — Respose Cecato: — Magari a Dio, oh fossel vero 4206 I, I | Dimitrio li dimostrava i magazzini pieni di legna, di formento 4207 II, 8 | determinato alle calende di maggio.~I mercatanti andarono alle 4208 I, I | per l’ordine delli suoi magistrati nobilissima ed abbondevole 4209 I, 4 | sto diambera del buzò gh’i magna tuti? e a’ no ghe posson 4210 II, 8 | con effetti dimostrate la magnanimitá che nel cor vostro ben disposto 4211 II, 12 | giorno questo eccellente magnate, vestito di porpora con 4212 II, 7 | mattina sequente questo magnato ed eccellente medico, chiamato 4213 I, 4 | magnare; e dapò che i ave ben magnò, i s’andò a colgare in leto 4214 I, 4 | magne; e nu povereti a’ magnon la melega. Nu a’ bruscon 4215 II, 7 | divenne macilente e magro, che appena la pelle sopra 4216 II, 8 | auditis loquitur, quoniam maiores et sapientiores nostri sic 4217 II, 12 | spagnuolo. Il spagnuolo, giotto, maladetto e tristo, fece con le galline 4218 I, 1 | offeso; e appresso questo, maladicevano loro medesime che troppo 4219 I, 1 | richiese infinite cose, che malagevol cosa sarebbe raccontarle 4220 I, 1 | in piedi; ma pur con gran malagevolezza levatosi, e non potendo 4221 I, 2 | sola, assai nella vista sua malanconosa le parve. Laonde la madre 4222 I, 4 | scaltria e cativela col malano, com l’ave sentú vegnir 4223 II, 10 | trovar rimedio alla sua malattia: e fece una pistola al signor 4224 I, 4 | zovane struta scaltria e maledeta, e avea nome Tia: e de zonta, 4225 II, 5 | allegramente bere. Ma l'astuta e maledetta madre ora moveva le legna 4226 I, 4 | con alta vòs la comenzá maledí e biastemá ol e l’ora 4227 II, 7 | gli occhi pieni di lagrime malediceva la sua trista sorte; e addimandata 4228 II, 5 | lavorare, e vedendo questa maledizion di rogna averti attenuato 4229 II, 9 | omicida, ladro e ad ogni malfar disposto; e tutti Rosolino 4230 I, I | perciò che senza dubbio il malfattore trovarete. — Il re, cercata 4231 | malgrado 4232 II, 9 | i costumi degli uomini maligni fanno spesse volte quello 4233 I, 1 | lussuria. E tanta fu la malignitá di lui, e tali e tanti i 4234 I, 1 | fiera e spiacevole malinconia e cordoglio, che né mangiare 4235 I, 1 | demonio, veggendola stare malinconiosa e sapendo la causa, ma fingendo 4236 I, 4 | a’ i è lôr piü tristi e maliziòs ch’a’ no so mi; — e quest 4237 I, 4 | impiza el fuogo; e stava maliziosamentre al fuogo da quello che ghe 4238 II, 8 | di non essere scoperti e malmenati, non volevano consentire, 4239 II, 5 | tutto enfiato percosso e malmenato, gli fu forza a descendere; 4240 I, 4 | signora Lucrezia:]~— Le malnate ricchezze e i beni per torte 4241 II, 12 | come se avesse qualche malo spirito, cominciò a scongiurarlo. 4242 I, 2 | lamento, e vedutala cosí maltrattata, alquanto la confortò; e 4243 I, I | io in questa notte per la malvagitá del tempo non ho mai dormito; 4244 I, 3 | Raimondo il bicchiere pieno di malvatico vino, ed avendolo Nerino 4245 II, 12 | onorandogli sommamente; ora è malveduto e lo fuggono come contagiosa 4246 II, 12 | Cesare, dottissimo giovane, mancandogli i primi fondamenti legali, 4247 II, 6 | date dodeci staffilate, e mancandone una al numero di venticinque, 4248 II, 7 | voi v'ingannate. A me non mancano coteste cose che donar mi 4249 II, 8 | compagni del signor, vedendo mancargli il lor capo, né sapendo 4250 II, 9 | dopo' le promise di non mancarle di aiuto, dolendosi tuttavia 4251 II, 5 | voi ferma, ch'io non vi mancarò; — e tuttavia l'uno e l' 4252 II, 12 | ricchezze a meno, e insieme gli mancarono tutti gli amici che 'l corteggiavano. 4253 II, 6 | cui rispose Ermacora: — Tu mancasti, fratel mio, nel piú. — 4254 I, 3 | in maniera alcuna non ne mancate. — A cui rispose Acquirino 4255 I, 4 | vuori contentare, a’ no ve mancherá de tuto quelo che sarí domandare. — 4256 I, I | sgomentate; perciò che noi non vi mancheremo di favore e di giustizia, 4257 II, 6 | uguali, ma in diverse cose manchevoli; e disse: — Andolfo, la 4258 I, 1 | superiore, e me come vostro mancipio tene. Taccio ora i vostri 4259 II, 8 | spirito, si raccolse in sé, e mandando fuori un gran sospiro, a 4260 II, 12 | distruggono il mondo e mandano ogni cosa sottosopra; la 4261 I, 2 | la scelerata matrigna di mandar ad effetto il suo maligno 4262 II, 8 | per consiglio mio no 'l mandarete piú in studio, a ciò che 4263 II, 10 | quella priego le piaccia mandarlomi con ogni celeritá; altrimenti 4264 II, 8 | regno tuo, io determinai mandarti in Austria, dove dimora 4265 I, 2 | abbiamo presa deliberazione di mandarvi altrove con gioie, gemme 4266 I, 2 | infiniti tesori potente, li mandaste altrove, dove conosciuti 4267 II, 8 | legna ed inteso chi era il mandatore, assai s'allegrò e molto 4268 I, I | partirsi: e voi in questo mezzo manderete per li parenti della moglie, 4269 I, I | fino a tanto che noi non lo mandiamo a casa. — E andatisene in 4270 II, 10 | ecco che per un quarto le mando uno vitello integro: e quella 4271 II, 12 | spagnuolo, tolto un bastagio, mandògli subito a casa; ma non contò 4272 I, 4 | da ü speçial, che pestava mandoi in ü mortér per fa di marzapá, 4273 I, 1 | duo e degli migliori; e mandolli per lo suo valletto a Giliola, 4274 I, 3 | fanno i famelici lupi nelle mandre delle pecorelle venuti; 4275 I, I | altri panni di lino. — Di mane forse sará miglior tempo, — 4276 II, 7 | disse Pisardo — come sono maneggevoli e presti; — e presa una 4277 I, I | ed alla moltitudine de’ maneggi che come a nuovo possessore 4278 I, 2 | voglio che bene lo guata e maneggia, perciò che è piacevole 4279 I, 2 | noia alcuna, lascerommi maneggiare. — Il giovanetto tutto allegro 4280 I, 4 | era solita a governarla e maneggiarla, subito dalle natiche si 4281 II, 7 | dentro, poi che gli ebbe maneggiati un gran pezzo, ripostigli 4282 I, 2 | ammaestrò, che, oltre che si maneggiava d’ogni parte, il s’inchinava, 4283 II, 6 | ingegno; e appresso questo maneggiavano molte merci, con le quali 4284 I, 2 | destrezza ed attitudine quello maneggiò, che ciascuno stavasi attonito 4285 I, 4 | poltrô, ingrat, ribald, manegold, giot e scelerat? Quest 4286 I, I | mondo, e, tutto sopra sé manendo, di stalla si partí.~Venuto 4287 I, 4 | Tever? — e tuta fiá te t’ol manestrava de fata manera, che ’ 4288 II, 10 | signori fanno, certo io mangerei assai meno di quello ch' 4289 I, I | alcuni suoi amici venissero a mangiar con esso lui; e l’impose 4290 II, 8 | portate la carne a casa per mangiarla, che ne fate voi? non la 4291 II, 12 | animale, certo non vorranno mangiarne, perché non è cibo appropriato 4292 II, 10 | vergogna ad una ostaria, e mangiarono insieme; e ragionando di 4293 I, 4 | romas se no la pèl. Avend mangiat Zambô ol fis, a ’l ghe pars 4294 II, 10 | matura, ma notabile e gran mangiatore. Egli s'avantava di mangiare 4295 I, I | quello che fanno, e come mangino. — Andatisene adunque a 4296 II, 5 | a desinare, e lietamente mangiorono. Appena che avevano fornito 4297 II, 12 | partito, né piú cosa alcuna manifestamente si conoscea, quando la signora, 4298 I, I | appalesar non vogli; perciò che manifestandolo ne saresti e della tua e 4299 II, 12 | giovane andasse al rettore a manifestarli, chiamatolo a sé, e raccontatogli 4300 I, 1 | che io vi prometto di non manifestarlo, senza il vostro volere, 4301 I, 1 | a confessarvi il vero e manifestarmi chi io sono, sappiate ch’ 4302 I, 1 | con tal vituperoso scorno manifestate. — Il scolare, vedendole 4303 II, 11 | al corpo mio, allora ti manifesterò ogni cosa. — Per queste 4304 I, I | perturbazione tua, ed io manifesterotti l’innocenza sua. Cessa per 4305 II, 11 | ragione di quanto aveva maniggiato, come fece quel Scipione 4306 I, 4 | Zambô, digand: — Ah poltrô, manigóld, che credi-t che tug’ ancuö 4307 I, 4 | ol se ghe mis dré con la manoela ch’ol aviva in ma, e a’ 4308 I, 4 | prendo,~Da quelle viste mansuete e nuove~giungemi al cuor 4309 I, 2 | ed abbelliva, che i lor mantelli non altrimenti che velluto 4310 II, 10 | in mano, e ravoltosi il mantello attorno il braccio, cominciò 4311 II, 6 | rispose la giovane, — di non mantener la lena; perciò che io nuoterei 4312 II, 11 | il marito che le dovesse mantenere quanto le aveva promesso. 4313 II, 6 | rotta fede. Io per me voglio mantenerla, pur che Vostra Santitá 4314 I, 1 | poteste rifocilarvi alquanto e mantenervi nelle fatiche che di continovo 4315 I, 3 | figliuolo mio, Iddio salvi e mantenga. — Sareste voi per aventura 4316 I, 1 | depose la diadema e il manto regale, e in suo luogo con 4317 I, I | di Federico marchese di Mantova, nascosamente se n’andò, 4318 Not | Ioseppe di Manzelli,                                      4319 I, 4 | ghandava anch’elogi e la maor parte di suo bali — e si 4320 I, 4 | Stand ixí tugdo in fata maravegia, a’ i se dinanz a la 4321 I, 4 | i stét fort sovra de , maravegiando-s grandement com’era possibol 4322 II, 12 | nell'arte della medicina, si maravigliano non poco dell'ordine da 4323 I, 2 | se tu sapessi, molto ti maraviglieresti, e forse ti rallegreresti. — 4324 I, 3 | notte ragiona, e dice cose maravigliose. Se tu lo avesti in tua 4325 II, 6 | vegga, riescono lieti e maravigliosi effetti, che oltre la speranza 4326 I, 4 | tratat, ol se n’andá a San Marc; e per bôna ventura, passand 4327 II, 5 | Sotto Fano, cittá nella Marca, posta al lito del mare 4328 II, 7 | in vece di putrefazione e marcia, usciva sangue vivo, misto 4329 II, 7 | lussuria come scrive Marco Tullio nel libro della Vecchiezza4330 I, 4 | comari, se la ’s doviva maridá o no, e si la ’s maridava, 4331 I, 4 | maridá o no, e si la ’s maridava, la dovès tuór per marit 4332 I, 2 | moglie ed il bambino, indi la marinerezza strettamente abbracciò e 4333 I, 4 | fa, brigantari forfanti marioli, del voster e no dol 4334 II, 6 | assai come ha costei, tu ti maritaresti. — Il che intendendo, un 4335 I, 1 | Io, madre mia, vorrei maritarmi. — Il che udendo, la madre 4336 I, 3 | ora è venuto il tempo di maritarti, e noi ti abbiamo trovato 4337 II, 12 | tenessero fino ch'ella si maritasse. A costei, essendo nel monasterio, 4338 II, 11 | nasciuto in Savona, cittá marittima, per avanti chiamato Francesco 4339 I, 3 | Valeriana, figliuola di Marliano re di Scozia, donna nel 4340 I, 3 | sponda del fiume un monaio, Marmiate per nome chiamato; il quale, 4341 I, I | vedendo il servo a guisa d’una marmotta profondamente dormire, trovò 4342 I, I | tolse un martello, e tanto martellò, che ruppe la serratura 4343 I, I | tolta la piva, le soffiò nel martino: ma per questo la meschina 4344 Not | giacqui,~indi poi tratto fuor martirizzato;~cotto giá fui, e quando 4345 II, 9 | maraviglia: perciò che allora voi martoravate le carni morte; ma quando 4346 II, 12 | uscir ne dovesse o sangue o marza, ne uscí un certo grosso 4347 I, 4 | mandoi in ü mortér per fa di marzapá, e ghe domandá s’a’l 4348 I, 4 | cavallo, e giunselo in una mascella, e quella dal luogo gli 4349 I, 1 | gl’invitati menavano le mascelle, lo scolare ritornò nella 4350 Not | nacqui,~fui da mia madre maschio procreato;~molti giorni 4351 I, 4 | puovero babion de Cecato masenava la biava al molin, e Marsilio 4352 I, 4 | piaseole e da riso de la soa: e masimamentre ch’a’ ve diré de la struzia 4353 I, 4 | mogiere una figiuola d’una massaria che se ciama i Gagiardi, 4354 II, 10 | preziose vesti, cavalli e masserizie e andò a Napoli; dove tolta 4355 II, 11 | Sisto quarto, pontefice massimo, di nazione genovese, nasciuto 4356 I, 1 | morire. Ripetendo allora mastro Gasparino il suo scongiuro, 4357 I, 1 | giorno, e avendo lasciato il materasso pieno di sterco, se n’andò 4358 II, 9 | che un contadino rozzo e materiale, valicando per quel luogo 4359 II, 8 | literati e quelli che sono materiali e grossi, nondimeno alle 4360 I, 4 | no l’intenderé, te parré mato. —~Quando che la Tia fasea 4361 II, 10 | per l'addietro gustato il mattarello, pose la mano al membro 4362 I, 1 | per moglie la figliuola di Mattias re di Ongheria, Ersilia 4363 I, I | grandissima allegrezza, perciò che mattino e sera se ne andava sopra 4364 I, 2 | per sua disaventura era matto, e tutti quelli che lo conoscevano, 4365 II, 5 | savio, cominciò con le donne maturatamente considerare le prodezze 4366 II, 5 | arbore; e scegliendo i fighi maturi, quelli con silenzio cosí 4367 I, 2 | volentieri l’assunto, e con maturitá considerata la loro condizione, 4368 I, 3 | leggiadre e belle come matutine rose. L’una delle quali 4369 I, 2 | e dalle mani scaturivano matuttine rose ed odorosi fiori. E 4370 II | il primo di settembre, MDLIII.~~  ~ ~ ~ 4371 I, 4 | plebeo, di panno fino; se meccanico, di cuoio puro. Laonde la 4372 I, 4 | vedüt ch’a’l fo da certi medegh, ghe fo domandat se ’l saviva 4373 I, 4 | bôna; e zambotand fra medém, ol dis: — Ma costör a’ 4374 II, 12 | passando, anco egli porse medesimamente il buon giorno a costui. 4375 | medesime 4376 II, 10 | gli valevano medici, non medicine, non rimedi d'alcuna cosa, 4377 I, 4 | car, nu avém pensat e mèg considerat i casi noster, 4378 I, 4 | altra containa a parechi megia d’intorno che poèsse stare 4379 I, 4 | fromento, e mi del pan de megio, de melega e de la polenta, 4380 I, 4 | rasoná, pacenza; a’ l’è mèig ubidí ché santificá, che 4381 I, 4 | prová se ’l podiva trova meiôr ventura che ’l n’aviva trovat 4382 I, I | Vangelista de’ Cittadini melanese, uomo di gran maneggio, 4383 Not, Bibl | introduzione dello Jannet.~Mélanges tirés d'une grande Bibliothèque. 4384 II, 5 | gettavano lagrime come di mele; ed eranvi sempre guardiani 4385 II, 5 | comendava in tutti gli suoi membri. Rispose madonna Daria:— 4386 I | contento. State felici, memori di me. Da Vinegia alli ij 4387 II, 9 | ballestra sotto la coda che mena gran vampo, e mal è per 4388 I, 1 | e con esso lei cominciò menare una danza, facendosi far 4389 I, 2 | venisse al palazzo ed insieme menasse il suo cavallo. Il quale, 4390 II, 6 | stia da parte, quando tu menasti a casa Castoria, tua diletta 4391 II, 7 | molto. Fatte le nozze, e menata la moglie a casa, Silverio 4392 II, 5 | vi farete una zuppa; — e menatala in un camerino, le porse 4393 I, I | Dimitrio a’ cognati, disse: — Menate la sorella vostra ovunque 4394 I, 3 | botoli cani aver parturito. E menatolo nella camera dove la addolorata 4395 II, 9 | correndo, strascinava il lupo e menavalo per ispidi dumi, per ruinati 4396 II, 9 | disavedutamente una feminella povera e mendica, la cui arte era di rubare 4397 II, 6 | quando all'Isola di mezzo, e mendicava. Avenne che sendo un giorno 4398 II, 9 | miei figliuoli poveri e mendici? Lascio adunque questo consiglio 4399 II, 9 | di Vostra Maestá, io il menerei qua dinanzi della presenzia 4400 II, 7 | fornito di sella e briglia mi menerete alla fiera, e mi venderete: 4401 I, 2 | disleale e traditore! dove mi meni, cane, figliuolo di cane? — 4402 II, 6 | la prese per la mano e menolla nella sua mal coperta capanna: 4403 II, 5 | passata notte mal dormito; — e menòlla in un camerino: dove gettatasi 4404 I, 1 | danzavano; e finito il ballo, menolli nella camera dove le tre 4405 II, 7 | presero per lo capestro, e lo menorono al fiume per dargli da bere. 4406 I, 4 | ol bus di oreci, e co la ment e col cervel starí a scolta 4407 I, 1 | soccorso. Appena era fornita la mentale orazione, che Teodosia miracolosamente 4408 II | altrimenti dicessi, me ne mentirei; ma ben holle fedelmente 4409 I, 2 | di Biancabella, non però mentovandola per nome. E giunta al fine 4410 I, 2 | che non li pianti qualche menzogna? Vedete la testa che meco 4411 I, 4 | sora via e ghe lassava la meóla de déter. Ol parò, che s’ 4412 I, 1 | cuore. Dopo con grandissima meraviglia piú intensamente riguardandole, 4413 I, 2 | e temuta da tutti per la meravigliosa opera, e inteso il giovane 4414 I, 2 | anderebbeno al giovanetto e mercarebbero il cavallo: e forse, per 4415 I, 4 | metter dentro certe sue robbe mercatantesche che per aventura allora 4416 II, 8 | della reina, prese la nobil merce, e quella le diede in dono. 4417 Not, Bibl | Deulin, Les contes de ma mère l'oye avant Perrault, Parigi, 4418 II, 7 | Credete voi ch'io sia qualche meretrice, tentandomi con vostri presenti? 4419 I, 4 | addormentata la vederai nel meriggio, destramente guata sotto 4420 I, 3 | di fiorini al publico e meritano mille forche, si stavano 4421 II, 6 | pareva per le sue facezie meritare, tra sé stesso molto si 4422 II, 9 | i peccati lieve pena meritassero, ma per l'amore che 'l padre 4423 I, 4 | forze del mondo. E però meritatamente dicesi l’uomo savio signoreggiare 4424 I, 2 | ed onori che degnamente meritate; e voi, in guidardone delle 4425 II, 9 | molto piú di quello che meritavi, acciò che tu scrivi a modo 4426 II, 10 | ma per le condizioni sue meriterebbe uomo di maggior legnaggio 4427 II, 9 | ladri, scelerati e che meriterebbeno per la mala vita che tengono 4428 I, 1 | stendardo del papa sopra li merli, fu colto da una grossa 4429 I, 3 | per le spalle annodati e meschi con finissimo oro, ed una 4430 II, 9 | suoi. E se per aventura le meschinelle inavedutamente cadeno in 4431 I, I | ed altri odoriferi fiori, mescolati insieme con uccelletti cipriani 4432 II, 8 | bergamaschi di grossi panni, e mescolatisi colli contadini, si misero 4433 I, 2 | fu ii re, la madre per un messaggero tostamente mandò a dire 4434 I, 3 | chiamò uno bastagio; e messagliela in su le spalle, la recò 4435 II, 8 | basciarono. Il giovane, messala sopra il letto e lui coricatosi 4436 II, 12 | cervello; — e aperto il messale, come se avesse qualche 4437 II, 6 | il vaso fosse recato; e messavi la mano dentro, trasse prima 4438 I, 4 | stringeva, fece i ferri e messegli al cavallo, secondo che 4439 I, 4 | ghe respondé: — Disi pure, messiere, ch’a’ ve prometo sul cargo 4440 I, 2 | ed ordinata la botte, e messili tutta tre dentro con una 4441 II, 7 | chiara, e volgarmente è detta Messina. Di questa nacque maestro 4442 II, 9 | licenziò: ed Andrigetto, messogli un fiorino in mano, allegro 4443 I, 2 | scoppiavano da dolore; e tutti mesti e sconsolati la galea di 4444 II, 9 | Rispose l'orso: — Non fa mestiero dir altre parole; io aprirò 4445 I, 4 | pizegamort, la gh’aidá a meter ol corp in spala, e ghe 4446 I, 4 | maitina n’aròn altra briga che meterla sul caro e andarsene cantando. — 4447 I, 4 | Marsilio: — Hossú! basta mo! meton da un lò le parole e vegnon 4448 II, 9 | suo, ma anche spesse volte mette a pericolo la vita e sparge 4449 I, 3 | la fusse piú sicura, la metterebbe nella camera dove egli dormiva. 4450 II, 8 | addimandano le ricchezze, e poi metteremo fine alle nostre interrogazioni. — 4451 I, 3 | continovamente s’ingegnavano di metterla in maggior odio della insensata 4452 II, 5 | all'incontro ti prometto di mettermi nelle tue mani, e lasciare 4453 I, I | ira, a mano a mano te li metterò appresso. — Disse Fransoe: — 4454 II, 8 | sopra la catena, e voleva mettersela al collo. Il signore, che 4455 II, 9 | tenaci catene in prigione lo mettessero, dandogli solamente al giorno 4456 I, I | stracci d’un povero uomo e mettetevegli indosso, ed impiastracciatevi 4457 I, I | dissegli: — Va alla stalla, e metti in punto il mio cavallo 4458 II, 10 | Gliceria, cavati e guanti e mettili giú; perciò che non sta 4459 I, 4 | secondo l’ordene che l’aéa metú co la Tia, tolse un bon 4460 I, 4 | e me n’andaré. In sto mezo, Tia, andòn a pareciare 4461 II, 11 | venire a sé ogni cerca il mezzogiorno, e con gran riposo di animo 4462 I, 4 | A ’l no porae nian star miegio al mondo de Dio. E po’ — 4463 I, 3 | ladroni, che hanno rubbato migliaia di fiorini al publico e 4464 | mila 4465 Not, Bibl | La Novellistica, vol. I, Milano, 1924, pp. 713-31.~ ~ 4466 I, 3 | disposto uomo, all’arte militare si diede, domando cavalli, 4467 II, 6 | divenne perito nell'arte della milizia, e fecesi valente soldato 4468 II, 9 | divino nome, e scritto il millesimo, il giorno, il mese e la 4469 I, I | Va a casa, e di’ alla Mina che lessi questo vitello, 4470 I, I | castigato, quantunque da lui con minacce fusse agramente ripreso. 4471 I, 1 | Il scolare con turbato e minaccevole viso comandò che, per quanto 4472 II, 11 | grandemente a riprenderlo e minacciarli. A cui il pazzo: — Tu ben 4473 II, 9 | spiacevoli il villaneggiava e il minacciava sopra la vita; e perché 4474 I, 2 | assai si turbò, e acramente minacciolla che, se ella piú gridava, 4475 II | odio mossi, cercano co' minacciosi denti mordermi e le misere 4476 II, 9 | andò dove dimorava il minaccioso dracone, e seco condusse 4477 II, 7 | se ne rideva. E perché il minchione non vedeva per altri occhi 4478 II, 7 | che era agevole, molto minormente appararebbe quella di nigromanzia, 4479 II, 12 | acque, quelle accrescendo e minuendo secondo che gli aggradiva. 4480 II, 10 | non lasciandone pur una minuzia andare a male. E tutte le 4481 I, 2 | spiccò il capo dal busto: e minuzzate le sue carni e fratti li 4482 II, 9 | marito vostro, e vedrete cose mirabili; ma non aprite il drappo 4483 I, 1 | mentale orazione, che Teodosia miracolosamente sparve, ed a Carlo Iddio 4484 I, 2 | un’altra ninfa sedeva. E miratala nel chiaro viso, stupefatto 4485 II, 9 | asino e quello attentamente mirato, molto si maravigliò ch' 4486 II, 8 | Risposero i bergamaschi: — Ne miremini, excellentissimi domini. 4487 II, 10 | in voi si specchi e fisso miri,~che dal capo alle piante~ 4488 II, 8 | sua mano e diligentemente mirò ogni linea che in quella 4489 II, 12 | subito prese un bastone di mirto, pieno di nodi, e lo menò 4490 II, 12 | radici di altea cotte e miscolate con grasso di porco, perché 4491 Not | trovi al presente,~godendo miser Iacomo Pesente~che ti ten 4492 II, 10 | per la strada un subito e miserabile accidente, per lo quale 4493 II, 9 | poveri contadini e ad altre miserabili persone, né voleva quelle 4494 I, 3 | come si dice, balla. — Oh miserelli! — disse la colomba, — e 4495 I, I | grandissima umiltá nel sacco si misse. Cassandrino, trincato, 4496 I, 1 | e abbracciata la pietá mista col dolore, volse al tutto, 4497 I, 4 | Verona, dove ol trová un mister de bareti, ol qual ghe domandá 4498 I, 4 | . Intrat in botiga, ol míster ghe certi cosi de confeziô 4499 Not | delle sue fiabe, e cosí misterioso come un personaggio di queste 4500 I, 1 | disse: — Giliola, andiamo a misurare dodici sacchi di biada, 4501 Not, Bibl | Straparola aus devi italienischen mit Anmerkungen, Berlino, 1817. 4502 II, 12 | il che volendo il padre mitigare il suo grandissimo dolore, 4503 I, 4 | déter nol Tever? Guarda un se l’è ancora qua. — 4504 II, 9 | veramente di tutti e miei beni, mobili ed immobili, presenti e 4505 II, 12 | secondo il suo bisogno e moderatamente. Gli amici e cari compagni, 4506 I, I | avenire attendi a viver piú modestamente di ciò che per lo adietro 4507 I, I | Gli atti, donna gentil, modesti e grati,~con l’accoglienze 4508 I, 3 | e fattale riverenza, con modesto modo e volto allegro sino 4509 I, 4 | fata facenda; e no se moea ninte. E perché Cecato se 4510 I, 4 | Cecato Rabboso avea per mogiere una figiuola d’una massaria


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