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Giovanni Francesco Straparola
Le piacevoli notti

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  • LIBRO SECONDO
    • NOTTE OTTAVA
      • FAVOLA IV. Bernardo, mercatante genovese, vende il vino con acqua, e per volontá divina perde la metá de' danari.
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FAVOLA IV.

Bernardo, mercatante genovese, vende il vino con acqua,

e per volontá divina perde la metá de' danari.

[Arianna:]

— La favola raccontata da questa mia amorevole sorella, mi riduce a memoria quello che intervenne ad un mercatante genovese, il quale, vendendo il vino con acqua, perse i danari e quasi di doglia volse morire.

In Genova, cittá preclara e molto dedita a mercatanzie, trovavasi un Bernardo della famiglia Fulgosa, uomo avaro e dedito alli contratti illiciti. Costui deliberò condurre in Fiandra una nave carica di ottimo vino del monte Folisco per venderlo ivi gran prezzo. Partitosi adunque un giorno con buona ventura del porto di Genova, e prosperamente solcando, giunse nelle parti di Fiandra, dove, gettate l'ancore, fermò la nave; e sceso in terra, accompagnò il vino con altrettanta acqua, che d'una botte di vino ne fece due. Il che fatto, levò le ancore; e veleggiando con buono e prosperevole vento, giunse nel porto di Fiandra. E perché ivi era gran penuria di vino, gli abitatori comprorono il detto vino a gran prezzo. Laonde il mercatante, empiuti duo gran sacchetti di scudi d'oro, e grandemente allegrandosi, di Fiandra si partí, ritornando verso la patria sua.

Bernardo, poiché fu bonamente discosto da Fiandra, ritrovandosi in mezzo al mare, pose quei denari sopra una tavola, e cominciò a noverargli; i quai, contati, ripose ne' due sacchetti, e strettamente legolli. Fatto questo, ecco ch'una scimia, ch'era nella nave, si sciolse dalla catena, e saltò sopra; e tratti dalla tavola i duo sacchetti, rattamente ascese l'arboro della nave, ed entrò nella gabbia, e cominciò trar fuori i danari de' sacchetti, non altrimenti che annoverargli volesse. Il mercatante, temendo di perseguirla, over di farla seguitare, acciò che adiratasi non gettasse gli scudi nel mare, stava di mala voglia tutto addolorato, e quasi era per rendere lo spirito; né sapeva che consiglio prendere, o di andare a lei o di rimanersi. E stando in questo dubbioso pericolo, parvegli finalmente esser il meglio sottoporsi alla volontá dell'animale. Ma la scimia, slegati li pacchetti e traendo fuori gli scudi e riponendogli dentro, poi che gli ebbe maneggiati un gran pezzo, ripostigli ne' sacchetti e legatigli, uno sacchetto ne trasse nel mare e l'altro al mercatante su la nave, come significar volesse che quelli danari ch'erano stati gettati nel mare, s'erano acquistati per l'acqua posta nel vino, e gli altri dati al mercatante, erano quelli del vino: e cosí l'acqua ebbe il prezzo dell'acqua, e Bernardo del vino. Onde vedendo egli ciò esser intervenuto per volontá divina, si racquetò: pensando che le cose di mal acquisto non sono beni duraturi, e se aviene che le goda il patrone, non le gode l'erede. —




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