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Sebastiano Satta
Canti

IntraText - Concordanze

(Hapax - parole che occorrono una sola volta)


16-brume | brusi-erbet | erbos-ingan | ingeg-opera | opero-risca | riser-sprig | sprof-volle | volon-zuppa

     Parte
501 1 | del frutto~ ~Vinto, e il brusir dei solchi, balza il coro~ 502 1 | cignale negli elci:~Un lento brusire di felci~E a tratti il bramir 503 1 | Cuore, adora! O deserte buche floride di assenzio~Su cui 504 1 | regno gelido~Di tenebra e burrasca…~ 505 4 | Sepolcri di giganti, alti burroni~Degli aspri monti, dove 506 2 | Perché la morte non venga a bussare~dai Canti della Culla~ ~… 507 1 | un montone, e parlar di cacce e cani.~ ~Ma più dolce, 508 4 | cavalli son sciolti e i padri cacciano~Canuti sulla rupe.~Doghi 509 4 | Àrzana tu scaglia:~Egli saprà cacciare in quella guisa~Che sui 510 4 | Sarai più ardito e destro cacciator:~Schiaccia la testa ai serpi, 511 4 | Guerra suona la dïana,~La Cacciatrice chiama le sue mute~Alla 512 4 | I verri, ed imperterriti cacciavano~L’irto cignale, con la selce 513 Note| canattieri nelle serene caccie sui monti nuoresi.~Cervo 514 4 | ninnananna,~Coi giunchi caccierai per la foresta~I pettegoli 515 4 | E l’ansima dal petto gli cacciò~Il sanguinante cuore della 516 4 | beldigiorno e squillano i cachinni~Delle operose serve, e un 517 1 | essi verdi azzurri stanchi~Cadaveri… Ma vanno~Oltre letée fiumane, 518 Note| quale, gridandogli coraggio, cadde con lui negli amari passi 519 1 | O cuore adora quanti cadder bagnando col cuore~Loro 520 1 | cantavan tragiche e serene.~ ~Cadea sui volti scarni la criniera~ 521 1 | alle fontane:~Lasciatevi cadere~Dagli artigli le pietre.~ 522 4 | corsa da continui lagni.~ ~Cadono i mostri. Alla tua culla 523 1 | Fratello!~E il ferro gli cadrà dalla snodata mano.~Alla 524 4 | urla d’affanno…~ ~Ti son caduta in braccio!~Dammi meglio 525 4 | solone; dai quercini~Boschi caduti, moribonda belva,~Salì le 526 3 | pegno fido~È come implume caduto dal nido,~Né so nutrirlo, 527 1 | lacrimette~Di cristallo e cäolino!~ ~Oh di fiamme svolìo dell’ 528 1 | Dandin~O sua Eccellenza Càifas daranno~Fiori ai fatali 529 Note| Fulanos, e significa Tizio, Caio, ecc. ecc.~NOTE AI CANTI 530 4 | sole espresso dalle rupi~Calcaree, amaro come il fior del 531 4 | pastore d’Ogliastra, tu che calchi~Primo gli ultimi ghiacci 532 3 | viole~Rifiorironle i seni, e caldo e pieno~Il latte le salì. 533 1 | Talvolta, o padre, nella gran calura~Così indugiavi sulla fonte 534 4 | torme~La bardana dal tacito calzare?~Non io lo so: ben so che 535 4 | Cellonajo, l’anziano~Coi calzoni di saia,~Ed il rapsodo, 536 4 | Valle d’Orune. Ai lampi, camellieri~Servi e re si facevano la 537 4 | di gioja.~ ~Ché la vostra camena è una fanciulla~Bellissima 538 4 | Che diavolo sono? — Son cammelli,~Questi a due gobbe, gli 539 4 | Ròscida, e quegli beve e il cammin corso~Oblìa e benedice. 540 2 | Ed è tutta la notte che cammini!~ ~Riposa: a te d’accanto 541 1 | langue.~Eppure, o Dio, noi camminiam per giusti~Sentieri, né 542 3 | Gli fanno i maschi figli —~Campeggia tutta l’Isola,~E l’urlìo 543 4 | Olezzan fichi e pesche, e di campestri~Gigli è sparsa la corte. 544 4 | Ma ecco Nuoro: ecco il camposanto,~La tanca della morte, e 545 Note| compagno di cacciatori e canattieri nelle serene caccie sui 546 1 | soglia, e lieti attorno al candido~Desco siedono. O dolce compagnia,~ 547 1 | rideranno precinti dal candore~Tuo tutti i sensi e i sogni 548 1 | dalla legge. Or morda la canea~Il ferro delle gabbie.~Ai 549 4 | Dai cavicchi di corno: nei canestri~Olezzan fichi e pesche, 550 1 | Conta i mastelli e guarda la cannizza,~Rivoltola le forme, e riattizza~ 551 Note| Asproni: fu pastore, ex canonico, deputato e fu affermatore 552 1 | Iva e redìa la nuvola canora:~Ogni altro campo diede 553 4 | Come lampe — sonasse nel canoro~Accento dei miei padri la 554 1 | belle donne nel lido sonoro~Cantar di quando con galee corsare~ 555 4 | vostri carmi,~O fratelli! Cantatele dei padri~Che contro Roma 556 2 | assai ricco Fulano!~ ~Ed io cantavo nel mio cuor fedele:~Ah! 557 Note| sui monti dell’isola. Chi canterà l’elegia alle ultime aquile 558 2 | fatica~Tu, lodoletta mia, non canterai.~ 559 4 | Taccion sotterra i grilli canterini,~Ma il gallo, ninnananna, 560 4 | Il soldato che fischia~E canticchia, l’astuto~Cellonajo, l’anziano~ 561 4 | Piangon col vento, gemon cantilene,~Nenie di madri su infiorate 562 4 | canuti di brina,~Voi dalle cantoniere~Dal Logudoro antico,~Del 563 4 | aquila grigia,~Re di strada, canuta gioventù~Fulminata sul greppo! 564 4 | Ora non più~La brava tua canzon, mentre meriggia~La montagna, 565 4 | Accento dei miei padri la canzone~Della speranza mia, monda 566 Note| vecchiezza gioviale: cantava canzoni di guerra, ed era anche 567 1 | agnelle,~E due montoni sono i capezzali.~Il vecchio, senza beni 568 1 | monte vicino.~ ~Cantava il capinero e il cardellino~Presso la 569 3 | monte di Gonari avea il cappotto~Bigio. Tremava nel silenzio 570 4 | bianca~Di greggi, alla Caprera cinta d’astri~E d’inni; 571 1 | lentisco e il frutto~Del caprifico su da rupe a rupe.~ ~Ché 572 Note| zaino, per lo più di pelle caprina, tagliato a sacca, dove 573 4 | cerchio di nuraghe, e dal caprino~Otre fremente voi spillate 574 3 | fiero nutro con la madre cara,~Vindice dell’infranto mio 575 4 | sperse armonie — l’anima carca~D’innocenza, tu incedi, 576 1 | Aprici, o Dio, Signore! —~Sui cardini di ferro,~L’alta porta di 577 3 | pastori,~Nove carri di lana caricate,~Di lana matricina,~Di quella 578 4 | broli,~Gli elcini carri carichi di grano~Tu guideresti ai 579 Note| moderni» come lo chiama Carlo Botta, quando l’uragano 580 4 | Ammonitela voi, coi vostri carmi,~O fratelli! Cantatele dei 581 4 | Sibilano e le biscie fan carole.~Quando sarai più grande, 582 1 | buon titano,~ ~Dall’alba! I carratori volti al mare~Vedon rider 583 1 | la maggese, e a mietitura~Carreggiarti il frumento, e poi le botti~ 584 1 | amore. E con lei spesso in carrozza~Noi pur si va, pieni di 585 1 | Stormire i melograni ed i carrubi:~ ~E belle donne nel lido 586 Note| bambini dei ferrovieri e dei casellanti sparsi sulle varie linee. 587 1 | Ora, a guardia dell’umile casetta~E della virtù prisca, non 588 1 | In ogni ovile e in ogni casolare!~ ~Non più veglie animose 589 1 | sul monte Gonare~Hai la casta dimora~In vista ad ogni 590 4 | e dentro saldi tini~Di castagno fervea, gioja dei prandi,~ 591 1 | voi madri, voi regine,~Caste custoditrici del lievito 592 1 | cingean le grigie~Chiome e i casti pensieri una ghirlanda,~ 593 1 | fu puro il tuo gesto,~E casto come quello dell’uom che 594 1 | Intorno intorno pedeserti castri.~ ~E tu venisti, scalzo, 595 2 | Piangere e molto ancora. Una catena~Or ti è data di spasimo 596 4 | trema come fronda,~Il ladro catenato,~Il soldato che fischia~ 597 1 | Ma il sol, creatura, è cattivo:~Mi ha ucciso con la falce 598 1 | Della tua Primavera~Darà la cauta schiera~Degli onesti tuoi 599 1 | scende fra li orzi alle fonti~Cauto a bevere il cignale;~Quando 600 1 | Gloria a chi primo lo cavalca! — disse~Il vecchio. Ai 601 1 | Il ribelle Alternos, qui cavalcare.~ ~L’alto suo sogno, grave 602 1 | d’Arabia, i tre re magi,~Cavalcavan per piani e per ambagi;~ 603 4 | sole a le vendette.~Oh! i cavalier di soga e i bianchi e vili~ 604 Note| selvaggia, col quale il cavaliere barbaricino sprona a corsa 605 1 | neri~Manti, passano torvi cavalieri~Tastando i certi~ ~Schioppi, 606 1 | asserraglia la contrada~Ai cavallari, e lega rivi e fonti.~ ~ 607 1 | Per Maria Antonia Bianco Cavallera~ ~Se in cospetto alla morte, 608 1 | rammendato il gabbano;~La cavallina ha le bisaccie~Con le tasche 609 1 | addormivasi all’ombra~Del suo cavallino selvaggio.~ ~Saliva per 610 4 | pur si avrà una di cedro~Cavezza adorna, e una di fior gialli~ 611 4 | Straziò innocente, e a lui cavi l’entragna~Come all’agreste 612 4 | uccise pecore e montoni~Dai cavicchi di corno: nei canestri~Olezzan 613 1 | dirupi. Al suo passaggio~ ~Cedean le secolari ombre e le belve,~ 614 4 | ermi valloni, tra la selva~Cedua, stanate coi magri mastini~ 615 4 | Barbaricine Dee che sui dirupi~Celan in arche dalle cento chiavi,~ 616 1 | Il nostro ermo destino~Celato è come il fuoco delle selci.~ ~ 617 1 | ed anche quando essi non celebrano spiriti e forme di quella 618 4 | caddero con l’armi~In pugno: celebrate la perversa~Virtù dei vinti, 619 4 | diavolo spiuma~Le colombe celesti,~E fa la nevicata.~ 620 4 | vino: ché stan chiuse nel celliere~Molte botti, e tutte d’olianese~ 621 4 | fischia~E canticchia, l’astuto~Cellonajo, l’anziano~Coi calzoni di 622 1 | Verran stanotte e qui vorran cenar.~ ~Ecco già giungon, ma 623 1 | piangere. O mamma,~Oh vieni a cenare con noi! —~ 624 3 | sfatte~Dal pianto. Son la cenere che vola.~ ~Oh datemi ristoro, 625 1 | li governa un vecchio di cent’anni~Che ci ha l’ovile dentro 626 1 | granito~Delle tombe la rosa centifoglie.~ 627 Note| Chilivàni~Chilivani è nodo centrale, in aperta campagna, di 628 4 | templi~Marmorei, di ferrei ceppi avvinti,~Parevan di sì mala 629 1 | vino, e all’allegria~Del ceppo, nelle lor case lontane.~ 630 2 | tuoi piedini~Son stanchi di cercarcininnananna, non vedi? ecco 631 1 | Focolari, usciste scalze~A cercarlo il cuor vostro, Madri! Prefiche 632 2 | Ahi! ma una sera ti han cercato invano…~E fuggiron le stelle 633 1 | che, stretti nei fatali~Cerchi di questa terra,~Lo guardiamo 634 1 | il padre~Nostro? Noi lo cerchiamo da più giorni~Invano, e 635 | certa 636 | certi 637 1 | quando, posti a morte~I cervi che la caccia ilare diede,~ 638 1 | Meraviglia a vederlo! la cervice~Stellante tra la nitida 639 1 | di sacro alloro,~Come un cesareo vate, redimito.~ ~Borghesi 640 1 | GONONE~ ~Ecco la luna: tra i cespugli roridi~L’aura notturna mormorando 641 1 | mi lascia riposare!~Oh! cessata dei servi la gazzarra~Ebbra, 642 2 | NINNANANNA FUNEBRE~ ~Chetati via non piangere: noi pur 643 1 | Sull’aure, dentro questo cheto albor?~ 644 1 | eroi,~Amigos, così come voi~Chiamate gli uguali: Fratelli! —~ ~ 645 1 | romba di campane~Lontane che chiamavan sconsolata-~mente, chi sa 646 4 | magi, porcari di Marreri!~ ~Chiamavano al deserto: ché l’irsuto~ 647 1 | un dionisiaco mito —~Io chiamo nel mio cuore dal notturno~ 648 2 | STELLE~ ~Non mai vidi per chiare finestrelle~Arder fiammelle 649 4 | Giustamente, ché lungo fonti chiari~E verdi vigne e sussurranti 650 4 | bugni candidi, nei ziri~Chiariva il miele, e dentro saldi 651 3 | servi,~Che nell’ottobre chiaro, quando scende~Dal suo bel 652 1 | gli asfodeli~Svettavano al chiaror crepuscolare.~ ~Or nella 653 1 | un’ombra: son passati. Nel chiarore~Sùbito, un fonte~ ~Luccica 654 4 | Celan in arche dalle cento chiavi,~I sensi e i segni delle 655 1 | Novembre, non agli orti~Tuoi chiederemo i fiori~Per ghirlandare 656 1 | cavallo il duro freno,~E invan chiedeva balsami alle fonti.~Or si 657 1 | ombra, oggi né mai:~Tu non chiedi ai tuoi serti lacrimosi 658 1 | negli ovili;~ ~Questo vi chiedo. E a voi, nostra Signora,~ 659 1 | Ritornan da terre lontane.~Ti chiedon la cena: tu guardi.~O madre, 660 1 | le mandrie nella sera.~ ~Chieggon del padre a quanti al focolare~ 661 Note| La scuola di Chilivàni~Chilivani è nodo centrale, in aperta 662 1 | che vi giacquer morte le chimere.~ ~Ahi! ma vinto l’incanto, 663 4 | il coro~E l’ansia turba: chini sull’irsuta~Criniera dei 664 4 | stirpi coronate~Di nera chioma, indomiti Pelliti,~ ~Ecco, 665 1 | bruna~Un fremebondo suono di chitarra,~Sotto la luna. —~ 666 1 | nome del mio bambino e si chiude con i ricordi di una pena 667 4 | profonda,~E, morta, ve la chiudete, nei manti~Neri del secolare~ 668 1 | di cerro~Rimase anch’essa chiusa come un cuore.~ 669 4 | corallo.~ ~Il bimbo trotta e ciarla: — Oh voi, fucili~Non ne 670 4 | Pastori di Lodé, che vi cibate~Di carne e miele, voi di 671 1 | Betelemme;~E i servi aveano i cibi e le primizie.~E videro 672 1 | Lontani, per sentieri~Di ciclame e pervinca, dalle fonti~ 673 1 | il fior della Vita! La cicuta e la spica,~La vipera e 674 1 | spine.~ ~La neve muta e cieca, o cuor di mamma!~— Ah! 675 4 | lo minaccia e lo percote~Cieco, con le sue raffiche di 676 1 | molcere quanti seni e quante ciglia~Han pregato ai cieli invano!~ ~ 677 4 | passare~Alti voli di astori e cilestrine~Ombre di nubi, mentre il 678 4 | aurore~Di serpillo! Salìa dai cilestrini~Borghi, un ronzìo di pecchie 679 4 | gloria a lei dal mare al cilestrino~Cerchio dei monti. O candidi 680 4 | Idïoma del forte Logudoro~Cinge doppia corona: una d’alloro,~ 681 1 | E tu, nutrice, a cui cingean le grigie~Chiome e i casti 682 4 | alla Gallura,~Oh gloria! Cingerà con l’elce pura~Al vincitore 683 1 | Li copriremo d’elce,~Li cingeremo di selvaggio ulivo,~E con 684 1 | torbido giorno delle ire;~Cingi la benda candida e affacciati~ 685 4 | Nel vostro breve viaggio cinguettante;~Ripensate la pena~Nel piccolo 686 1 | nuvola — fu Dio~Che a lei cinse una sua fiorita tanca~Con 687 4 | orti, lungo silenziose vie~Cinte di palme: mesta di piangenti~ 688 4 | monti. O candidi fratelli,~Cinti di gioja, se alcun’ombra 689 Note| di spada. Lo portano alla cintola i pastori della montagna.~ ~ 690 4 | Con l’esili archibugi e le cinture~Di cordovano azzurro, e 691 1 | la formica,~La fronda del cipresso e il fiore della rosa.~E 692 1 | Della Legge, voi quando in cittadine~Rabbie latrò la fame e negli 693 4 | Leccaste il rancio della ciurma, come~Cani da piatto, e 694 3 | Palpitava di mugghi e di clamori.~ ~— Uomini santi, la pietà 695 1 | grande: quel nome che fu~Clangore di gloria, e fu come~Fiamma 696 4 | L’automobile passa~a Claudio Demartis e a Baravelli~ 697 4 | ricordo! — solcò, tra la clemente~Selva di glauchi ulivi, 698 1 | I TRE RE~A Clinio Quaranta~ ~Fratello, un 699 1 | vostro ricordi i campi e i clivi~Aurei di luce e spighe, 700 4 | di ginepro.~ ~Rompete i cocci e i piatti! Ed entra, o 701 4 | bestiame o di pascione?~ ~E codesti animali straordinari~Che 702 4 | Orzulè, barbaricini~Doghi cogitabondi sanguinari:~ ~Cani di Fonni, 703 3 | stormeggianti, dalle siepi~Cogliean le bacche rosse pe’ presepi;~ 704 2 | cantando per fiorite aiuole~Cogliendo sogni, o figlia, alla tua 705 1 | non ho, dalle tanche~Vocogliere al sole e al nevisco~Le 706 1 | questi nostri morti.~ ~Noi coglieremo fiori di bufera~Lungo il 707 1 | ricordano le vivide~Aure, cogliete molti fior negli orti,~E 708 1 | salire~L’ululo estremo di cognati cuori….~ ~Sovra le turbe 709 4 | pietraia~Batti sui ferrei cogni col mazzuolo,~In pugna col 710 | collo 711 4 | fior.~ ~Oh notte della colma primavera!~Or scendon i 712 1 | splende ad ogni cuore~Dall’aie colme di covoni d’oro~ ~Il tuo 713 4 | secolare~Ultimo, tutto vivo di colombi.~ ~Fate il banchetto funebre, 714 1 | L’elce lo geme, simile a colostro,~Ogni ferula ronza come 715 1 | piene mani~Ghirlande nere colte in mezzo al mare,~Traverso 716 | colui 717 | Com’ 718 1 | la carne,~Da quel pianto combattuta.~O Madri, o Madri! i cieli 719 1 | Costei, fornito il suo duro commino,~Parlar della tua gloria, 720 1 | questa casa~Che a noi sola commise~L’invitta tua virtù,~La 721 4 | groppa avvinta la soave~Compagna. Monte Spada ecco dimoia:~ 722 Note| guerra, ed era anche buon compagno di cacciatori e canattieri 723 4 | cuor mite~Ed atroce — già compie il suo destino.~Fatele onore, 724 1 | ronca~Taglia le rame e si compone i manni;~ ~Poi li raccatta, 725 4 | mala domatura~Che nessun li comprava, sì dagli empi~Cuor la vendetta 726 Note| ed è attributo che si comunemente ad un uomo vile e dappoco.~ 727 Note| Traitore (traditore), Caino: comuni appellativi di cani sardi.~ ~ 728 1 | essi agli impronti~Sogni concedon l’anima, ma vindici ad un 729 Note| talora le stranezze e di concetto e di verso e di rima, quali 730 4 | Di sua madre, e suo padre condannato.~ ~Il cuore amaro sussultò. 731 4 | bisaccia~Fiorita. In dono recan confetture~Di cedro e il moscatello 732 1 | Della vittoria, quando dai confini~Dei monti balenarono, su 733 1 | traboccavano di quei solchi sul confino,~Con la stiva nelle mani.~ ~ 734 1 | Allor nella criniera gli confisse~ ~Egli l’artiglio, e saldo 735 4 | D’un nostalgico sogno s’è confitto~Loro nel cuore: non più 736 1 | roridi fïali~E le pelli, conforto ai tuoi pastori,~O Barbagia, 737 4 | di speranza.~L’anima si confuse nella luce~Sulla montagna, 738 3 | notte: cielo e terra~Si confuser fra loro, e forre e selve~ 739 4 | disperato cuore~Scese il congedo vostro, o mandrïani.~Esuli 740 4 | pianto~Di un affanno che non conosce oblìo.~ ~Ma ecco Nuoro: 741 4 | generazioni e le scritture~Sacre conosci, e sai, divino, il modo~ 742 1 | grembo, dopo quanta guerra~Ti conquistò il debil uomo inerme,~Prono 743 Note| sarda. In essi mi è piaciuto conservare talora le stranezze e di 744 1 | raccatta, geme e si rimbuca:~Conta i mastelli e guarda la cannizza,~ 745 1 | di ogni ardore,~Vigili a contenere quelle lor fiamme lontane~ 746 4 | sacra per il tempio che contenne,~In faccia al mare, il dio 747 1 | erano, Aritzo, i tuoi ben conti~Mercantuzzi, e non erano 748 4 | ninnananna,~Che l’aria è corsa da continui lagni.~ ~Cadono i mostri. 749 4 | tradito! Che il pane~Ti sia contrario, e nostro~Figlio ti strappi 750 4 | temprate l’ala,~A un canto che convien sia forte al volo.~ ~La 751 4 | Voi siete buoni come si conviene~All’uomo amico delle muse, 752 4 | che viene e va~Sui fumosi convogli,~La varia turba oscura~Che 753 4 | arnia festosa,~Sul tonante convoglio~Che vi attende e vi porta.~ ~ 754 1 | pastori: — Pastore~Chiomato, coperto di sacco,~Che prima che 755 4 | piangiamo.~ ~E neppur dieci coppie di quei buoi~Fortissimi, 756 3 | agnelli il tremulo belìo,~Copre il sonante fremito del mare.~ ~ 757 1 | Lungo il sonante mare.~Li copriremo d’elce,~Li cingeremo di 758 1 | con un manto~Di broccato, coprirono i fanciulli;~Nelle lor mani 759 Note| dappresso: il quale, gridandogli coraggio, cadde con lui negli amari 760 1 | medicina è nelle vene~Del mio coral nemico. —~ 761 1 | marini~E i voti delle barche coralline:~ ~Se a te salgan sull’aure 762 1 | aspre di assenzio,~Groppi di corda e serti di catene. —~ ~O 763 4 | archibugi e le cinture~Di cordovano azzurro, e la bisaccia~Fiorita. 764 1 | Adornerò le mani~Di un’alba cornïola;~E a te, Santo di Lula,~ 765 2 | sì grave e nemica:~Ché a coronar la mia vana fatica~Tu, lodoletta 766 1 | che tetri e vindici inni~Coronaste i letti elcini!~ ~I letti 767 1 | e voi che pei meandri~Di Corrasi spargete all’alba i branchi~ 768 3 | vento, al rude vento~Che corre tutta l’Isola, lamento,~ 769 4 | un puledro di tre anni,~Correre sempre, correr fin che i 770 4 | dai vertici~Fulminati, correte alacri al mare:~E negri 771 1 | dorme sodo, o miei fratelli.~Corriam sul vecchio, gli rubiam 772 4 | Prima nell’àrdia, ardita corridora.~Oh nei sereni monti in 773 1 | Prenderemo i cavalli che a frotte~Corron nitrendo le tanche,~Gli 774 Note| dei ruvidi cuori.~Bardana: corruzione di gualdana, è triste vocabolo 775 1 | Cantar di quando con galee corsare~Venne in armi da Tripoli 776 1 | con ala non mai stanca~Corser gli uccelli a seminarvi 777 1 | Pur ti accoglie~Oggi il corteo di nozze. Ecco la sposa:~ 778 4 | solatìa~Piazza, o in ampio cortil, la gara arguta~Adùnavi. 779 1 | sangue, ben voi dietro le cortine~Con le mani agli orecchi, 780 1 | rotte~Rupi sovra il monte un corvo~Picchia e batte tutta notte.~ ~ 781 1 | nei sogni — avean ghermito~Cosebelle. Trassero le sorti,~ 782 1 | Bianco Cavallera~ ~Se in cospetto alla morte, ecco, sei sola;~ 783 1 | chiome:~ ~E sanno nelle costellazïoni~Legger l’ora del tempo, 784 1 | Primavera!~Vo’ traversar la Costera,~Vo’ entrar nell’aspra Bonorva.~ ~ 785 1 | solitudini~Maturan òdii e covano vendette,~ ~Ripensano: Oh 786 4 | vinti, cui scovò dagli adri~Covili di Belvì, la rabbia avversa~ 787 1 | tuo silenzio: e all’opra creatrice~Drizzasti il cuore con virtù 788 1 | il solco ov’io giaccio, o crëatura! —~ ~— Sfornato vi ho sette 789 4 | modo~Di allietare tutte le creature,~ ~Che sei signor dei sogni 790 1 | gufi~Appollajati fra le crepe e i tufi~Della Legge, voi 791 1 | ai pastori sul monte,~nel crepuscolo del mattino~ ~Io dissi ai 792 1 | pale.~ ~Ché sempre cresce e crescerà più sempre~Il pan della 793 1 | Quando tu, Madre, ci crescevi sola~E triste, come l’aquila 794 4 | peciati velli~Degli arieti cresciuti nelle spiagge;~Filate, mentre 795 1 | Rabbrividisce al vento~Un gracil crisantemo,~Schiuso a un suo riso estremo~ 796 4 | Salute! Odi, fa opera cristiana:~Noi siamo forestieri e 797 4 | tristo mietitore~In terre non cristiane~Spighe taglia di tosco…~ 798 1 | svolìo dell’orrendo cimitero~Cristiano, oltre le porte!~Sembran 799 1 | benedetta~Pace tornata al desco cristïano.~Madama or potrà accedere 800 1 | apparve ai dolenti Gesù Cristo~ ~Come una fiamma. A lor 801 1 | Sulle lapidi scialbe,~Sulle croci di cerro,~ ~Nevica. Un cardellino~ 802 1 | voi bendate ai mesti di croco,~Che coronate di ninnananne 803 4 | Spoglio di santità,~Una crudel tristezza, una minaccia~ 804 1 | Ora, a dicembre: un ben crudo mattino!~Io sentivo un ronzìo 805 1 | mattina~E sera, zuppa calda e cuccia calda.~ ~Morì quel padre, 806 4 | vento. Un pargolo assonnava~Cullato da una strana ninnananna.~ 807 1 | grazia: ci hai sonno? e tu ti culli~In poltrona; ci hai fame? 808 1 | La falce passa, morde i culmi e cade~Ecco la messe, intorno~ 809 4 | Nenie di madri su infiorate cune:~Ruggon bestemmie mormoran 810 1 | danza~La neve al vento e cuopre alta la via,~Con questo 811 1 | vino.~Ma noi siam sbrici, o cuoricin mio bello.~Lo spiedo, sì, 812 3 | pane,~Ché non ha latte il cuoricino mio:~Pietà, uomini santi! — 813 1 | fiumi~A lavarsi, i cainiti!~Cupa l’eco dei monti iterò le 814 1 | cuore schiavo di pensieri cupi,~L’occhio smarrito nell’ 815 1 | libo. Io non veda voi più curve, come l’elce~Tòrta dal vento, 816 1 | giungono dal golfo ondisono~Curvo sul lucido mar come arco 817 4 | archimandriti,~Patriarchi custodi~Dell’antico costume, e voi, 818 1 | madri, voi regine,~Caste custoditrici del lievito e del fuoco:~ 819 | Da’ 820 1 | bivacchi.~ ~Tolse i rasi e i damaschi, e con le mani~Sanguinose 821 4 | Fatele un letto d’oro e di damasco~E una culla con tavole d’ 822 4 | Ti son caduta in braccio!~Dammi meglio la morte,~Ma non 823 1 | saggi che al negletto~Fior dan la luce; gli uomini delle 824 1 | Pilato in tocco, e non Perrin Dandin~O sua Eccellenza Càifas 825 Note| comunemente ad un uomo vile e dappoco.~Aquila grigia: era un forte 826 1 | Borghese mescon le lor leggi. O dardo~Buono e mortale, o giambo!~ ~ 827 1 | Lo spiedo, sì, ce lo può dare un’elce:~La fiamma, sì, 828 2 | ancora. Una catena~Or ti è data di spasimo e di pena~Che 829 1 | per il pane~E per il latte dato al vïandante~Ed al ramingo; 830 1 | i giovani ai più forti~Davan le tazze, come in un convito.~ ~ 831 4 | e in fondo della via~Il dazïere nella sua garetta.~ ~Nuoro 832 4 | silenzio, e che mia madre è dea!~Sia gloria a lei dal mare 833 4 | selvaggia ora vi chiede~Se debba amare od odiar domani.~ ~ 834 4 | valli come in bare?~O nei debbi notturni e nei selvaggi~ 835 1 | È forte e bello. Se egli debbia ai piani~Ardon le macchie 836 1 | quanta guerra~Ti conquistò il debil uomo inerme,~Prono sugli 837 1 | cuore~E bianco il viso e debole la mano.~ ~Li avea seguiti 838 1 | nostra vita è un’ombra che declina…~ ~Canta il grillo, e dagli 839 1 | Celeste… e mangian lenti, con decoro,~Ché il cibo è assai, più 840 4 | LE PREFICHE~Dedicata all’amico G. Boldetti~ ~ 841 1 | MORTE D’UN BAMBINO~Per G. A. Deffenu~ ~Dio, vecchio gatto grigio! 842 4 | voi, spose, sui fidi~Cuori defunti: spasiman feroci,~Avventan 843 1 | fu lo scetro~Della vostra deità.~ ~Ma non sempre il lor 844 4 | fremer di cavalli.~Ecco io deliro correr per le tanche~Fiorite, 845 1 | agnello,~E i bianchi pani e delizioso vino.~Così, fuori del male, 846 4 | automobile passa~a Claudio Demartis e a Baravelli~ 847 4 | cieli di sfortuna,~Ridon dementi, sognano serene.~ ~Urlan 848 4 | il sinistro fischio~Del dèmone che va~Con la sua turba 849 4 | Furie sui vertici rasi~ ~Dai dèmoni del vento. — Immé! la pietra~ 850 3 | principali:~— Costei è figlia del demonio, e ci ha~Il malocchio che 851 Note| era nato il tenente medico Demurtas, ucciso a Sciara-Sciat, 852 Note| voce dialettale che serve a denotare l’uomo miserabile e infingardo, 853 Note| fu pastore, ex canonico, deputato e fu affermatore di ogni 854 1 | povertà~Che ti pasci di grami desideri! —~Quando tu, Madre, ci 855 1 | ferme~Nubi d’incendio a desolar la terra.~ ~Sia pace per 856 4 | rossi.~ ~Per la stazione desolata e vasta~Non ombre o voci. 857 4 | fedele.~Rotto è l’incanto desolato: avrà~Un pio palpito umano~ 858 4 | penetrare~Tutta l’ombra e le desolazioni~Che l’ammantano eterne. 859 2 | vivre et d’estre miserable~Desportes, Epitaphes~ 860 1 | accorte mani~E col ferro, destavano il vermiglio~Seme del fuoco 861 4 | sul monte:~I falchetti son desti, ninnananna,~E il primo 862 4 | alba, il nudo vallo~Tutto è desto; le mandre per gli ovili~ 863 4 | ninnananna,~Sarai più ardito e destro cacciator:~Schiaccia la 864 1 | piangono. Ai piccoli fu detto~Che il buon Dio, che gli 865 4 | MURRAZZÀNU~ ~L’uomo dev’esser contro all’uom nemico~ 866 2 | or non ti frangere, ché devi~Piangere e molto ancora. 867 1 | novembre, e la stiva reggi devotamente,~Come una croce, e versi 868 1 | portati all’arsa Baronia~Sulle devote barche i levantini,~In tempi 869 1 | i fedeli~Pastori, a lui devoti come figli:~La sua parola 870 4 | immacolato, in un nimbale~Diadema di nevi e d’astri d’oro:~ ~— 871 Note| perfettamente. Eremitanu è voce dialettale che serve a denotare l’uomo 872 Note| piatto: li ho derivati dal dialetto, perché mi pare che non 873 4 | Ecco: la Guerra suona la dïana,~La Cacciatrice chiama le 874 1 | bambino.~Egli rideva e non dicea di no!~ ~Oh le febbri! oh 875 2 | i ricami~De la culla, e diceano: Oh come bella!~Poi si partian 876 1 | baleni di spade.~E, amigos! diceva agli eroi,~Amigos, così 877 2 | SEPULTA DOMUS~ ~Mi dicevan: — Fulanoricco, ha molti 878 1 | all’albore;~ ~Fratello che dici: Lo guardi~Iddio! quando 879 1 | all’aratro!~Ma la notte dileguò e si udirono i canti antelucani…~ 880 4 | so guardare,~Ma tu sei la diletta~Dell’anima, colomba!~ 881 4 | Volale dentro il cuore~E dille i miei tormenti.~CUORI LONTANI~ ~ 882 1 | le pupille aperte. —~ ~— Dimanda dunque a qualche morto amico~ 883 4 | indugia e affanni e pene~Dimentica, e si abbevera di gioja.~ ~ 884 1 | grembo ospitale.~I tre cuori, dimentichi del male,~Sentiron rifiorir 885 4 | guati il tuo mare~Deserto. Dimmi, quale amica vela~Navigò 886 4 | Compagna. Monte Spada ecco dimoia:~Acque d’argento scendon 887 1 | monte Gonare~Hai la casta dimora~In vista ad ogni terra,~ 888 1 | Ah che dopo l’avaro~Diniego, ingrato e amaro~Si fece 889 1 | viburno~Canta a un elce un dionisiaco mito —~Io chiamo nel mio 890 1 | Da tanca a tanca fino a Dïortoro,~E coglier l’erbe buone 891 1 | prendi, intanto: è tuo questo dipinto~Freno e quest’armi, che 892 1 | vento, su gli anni~Morti, dir alla fiamma che vi nasce 893 3 | fossi, amico mio,~Ecco, direi, ai miei servi pastori,~ 894 4 | Tu profondi~Il solco tuo diritto, e i canti adorni~Ti aleggiano 895 1 | scalderete al focolare;~Io dirò nella mia preghiera,~Che 896 4 | il nembo~Folgoreggiando dirupare al piano,~E fra l’èmpito 897 1 | dove ancor vibrano,~Da mura dirùte, i fieri sensi del suo Comune.~ ~ 898 1 | pena~Della tua vita; e ti discarna e adunca~Il dolore col suo 899 1 | Tra le voci del vento, discendeano ai verdi fiumi~A lavarsi, 900 4 | miei colli sereni,~Bella e discinta con la falce in pugno,~Mieter 901 1 | ingegnose che sulla collina~Disegnate con vaga architettura~I 902 1 | forse era la sua mandria diserta.~ ~Ma sul monte al ferito, 903 1 | sdegna, tanto pare aspro e diserto.~Dalle sue vene lucide di 904 1 | piano; e tu quel pan, che ti dispensa~Scarso il padrone per nudrir 905 4 | antica isola, aedi~Erranti, a dispensare larghi il canto~Ad ogni 906 1 | DISPERATA NUZIALE~ ~Il padre tu m’ 907 4 | spasiman feroci,~Avventan sorde disperate voci~Di vedovate madri lungo 908 4 | balocchi, al suo dolore~Ride, disperso fuori dalla fida~Guaina, 909 1 | per le erte~Cime sobbalzi dispettoso e torto. —~— Gli altri morti 910 1 | La selva si querela e si dispoglia,~Riparar nel tuo nido, sulla 911 1 | dolce~Fu il gesto, e non disser mai troppa~La pace che l’ 912 4 | Prima al tuo monte. Dagli a dissetarlo~Tutte le vene delle tue 913 4 | ai rivi e alle fontane~Vi dissetate, proni come belve,~E quando 914 1 | gente e della terra che si distende da Montespada a Montalbo, 915 Note| Sardegna per esprimere la distesa di più tanche ed ovili.~ ~ 916 1 | piccino. —~ ~E una donna distese~Un po’ di pasta d’orzo sulla 917 2 | avvoltoio, con insonne lena,~Distruggerà qualunque sia serena~Ora 918 1 | Dei branchi, che con sue dita di vetro~Scioglie alle morte 919 3 | dall’amico del mio core,~E ditegli: L’amico tuo, devoto~Al 920 1 | nubi, e tu, randagia~Aura, ditela voi nel volo vostro~L’alta 921 1 | va,~Come un sospiro della diva, un alito~Effuso a notte 922 4 | nel rubesto~Cuor ratto gli divampa, ed: — Ecco, grida,~ ~Ecco 923 4 | cinghiale~Sul monte, e il cuor diventa~Allegro alla tormenta.~ 924 1 | dolce che la vostra ben divinata messe.~O nati a suggellare 925 4 | negri uccelli, voi che dei divini~Cieli siete i pensier torbidi: 926 1 | che te vider, sarde sirti,~Divo Aristeo.~ ~Deh! da quanto 927 1 | il Vomere: Al giusto io le buone~Messi; come pia 928 1 | sempre il lor ferro seguì docile, nel riso~Dell’ingenuo cor, 929 1 | Il tempo, o zïetto, è sì dolco!~Venite alla seminatura. —~— 930 1 | le selve che al cuore che dolora~Danno sensi di forza e melodia,~ 931 1 | vien dal mare.~Madri che dolorando il dolor di tutti i cuori~ 932 4 | pio~Ricordo della madre dolorosa~ ~Tacque. Poi borbottò in 933 1 | Giogo più grave, e pieghi dolorosa-~ ~mente la fronte invidïando 934 1 | questo canto a voi, Madri dolorose~Di Sardegna: oggi che rudi~ 935 1 | sogghigno ambiguo~Nulla più ti domanda il gran Nemico.~Va’ per 936 1 | tempo, e senza freni~San domare i polledri, e son sereni,~ 937 1 | Di molte greggi, Liba, il domatore~Di giovenchi e poledri. 938 4 | un bel poledro~Che Osilo domò, Osilo chiara~Altrice e 939 Note| dell’isola. Un munifico donatore istituì, presso alla stazione, 940 4 | abisso,~La scogliera mirò donde le sarde~Donne traeano il 941 4 | aggrada~Di più a te, tra’ bei donuzzi ch’oggi~Noi portiamo ai 942 4 | del forte Logudoro~Cinge doppia corona: una d’alloro,~L’ 943 3 | squilli vivi di campane, il doppio~Di Natale, un immenso osanna 944 4 | la città degli Arborensi~Dormìa: bella per sue case tacenti~ 945 1 | senza beni e senza mali,~Dormiglia e sogna pascoli e fiscelle.~ ~ 946 1 | bocche di dama e gelsomini;~E dormiremo placidi, nei letti~Presidïati 947 1 | fanciulli, che nel sogno~Dormivan buoni, dolcemente avvinti:~ 948 1 | uccise col rosso cavallo.~Or dormo in una casa di cristallo~ 949 | dov’ 950 1 | E portavan bisacce con dovizie~Di balsami e di mirra e 951 1 | arderà su’ tuoi graniti~Tu la dovrai, Sardegna, ai nuovi figli.~ 952 4 | astro~Nostro ti segua, e dovunque tu vada~Ti si muti in olivo 953 1 | saldo in groppa come~Un drago, sparì via col corridore,~ 954 1 | silenzio: e all’opra creatrice~Drizzasti il cuore con virtù nativa.~ ~ 955 4 | Questi a due gobbe, gli altri dromedari;~ ~E noi siamo i tre re. 956 1 | sangue, di fraterno sangue, i dumi~Delle tanche: arsi, feriti,~ 957 2 | anima che ne rise, or se ne duole,~In suo ricordo sbigottita 958 4 | Alle porte~Schiuse al duolo, una madre in nere bende~ 959 1 | chi nella tua notte~— Non ebber mai più vasta notte i cieli —~ 960 | ebbero 961 | ebbi 962 1 | Madri! monodie di prefiche ebbre~Di vendetta e mala sorte,~ 963 4 | palpito immenso! Ecco, un’ebrezza~Visibile v’inebria: arde 964 1 | piani~Ardon le macchie come eccelsi roghi,~E in un sol giorno 965 1 | non più nel memore~Cuore echeggia il rumor dei passi noti:~ 966 1 | lavarsi, i cainiti!~Cupa l’eco dei monti iterò le fratricide~ 967 1 | al fior d’aliso~L’uva e l’edera seguace.~E non sempre le 968 1 | e la gioia e l’incanto~Effusi dall’auree sue chiome.~ ~ 969 1 | sospiro della diva, un alito~Effuso a notte per l’immensità.~ ~ 970 1 | A EFISIO ORANO~ ~No, tu non hai paura~ 971 4 | EGLOGA~ ~Sono in prigione i piccoli 972 1 | pensando nella sera~Con egual core ai figli e ai redi 973 | Eh 974 1 | Azzurra e ai fiori della selva elcina;~E lieta è della vostra 975 Note| dell’isola. Chi canterà l’elegia alle ultime aquile alle 976 Note| alla stazione, una scuola elementare per i bambini dei ferrovieri 977 1 | fronda di pioppo; per l’eletta~Tua nuova sorte; per il 978 1 | Pendon viluppi foschi~D’ellere e di lïane.~ ~Non il frullar 979 Note| di Barbagia muore dilegua emigra.~Eremitano, Cani da piatto: 980 4 | EMIGRANTI~ ~Non dormono, ma sognano: 981 3 | PRESENTE~Per le nozze di Emilio Sechi~ ~Oh se fossi un pastore! 982 4 | antro suo, che al vento~S’empie di voci, Lino ascolta il 983 4 | brullo~Piccolo spiazzo se ne empiva a moggi.~ ~Ma l’aquilastro 984 4 | morelli~All’invito del vento emulatore,~ nel pianoro bianco di 985 4 | lo so: ben so che questa enorme~Tristezza è sovrumana e 986 1 | Ai ruderi del grande Enosigeo~Memori, proni tra i lentischi 987 4 | Rompete i cocci e i piatti! Ed entra, o sposa,~Nella tua nuova 988 4 | innocente, e a lui cavi l’entragna~Come all’agreste verro il 989 4 | sguardo~Segnando il nembo. Entrammo: la capanna~Tra i selvatici 990 1 | traversar la Costera,~Voentrar nell’aspra Bonorva.~ ~ 991 3 | Lontani beve, e prega nell’entrare.~ ~E la madre che al ciel 992 Note| Accolto sulle prime con entusiasmo ed acclamato salvatore della 993 4 | garetta.~ ~Nuoro squillava all’epifanìa.~— Eccovi giunti, disse 994 Note| seguono nei versi riguardano episodi della rivoluzione.~Àrdia: 995 Note| cacciatori del Nuorese. L’episodio della caccia è vero.~ ~Ai 996 4 | EPITALAMIO BARBARICINO~ ~Un gallo canta 997 2 | estre miserable~Desportes, Epitaphes~ 998 | Eppur 999 | Eppure 1000 4 | L’abituro di Lino, con l’erbetta~Argentea innanzi: e in fondo


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