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Sebastiano Satta Canti IntraText CT - Lettura del testo |
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IL RITORNO
Ferito, a notte, giunsi all’abituro; Giunsi alla dolce soglia e mi fermai. Ah! io non vidi, non vedrò più mai, Il cielo così grande e così puro. Il sangue mi gocciava dalle vene: Le prefiche cantavan la mia morte: Mamma piangeva la mia mala sorte. Esse cantavan tragiche e serene.
Cadea sui volti scarni la criniera Arsiccia e grigia come l’olivastro: «Cuor di tua madre, fiore di mentastro, Molle di sangue nella terra nera!» Ecco, balzai tra loro: il limitare Vampò di gioia e di gioia nitrì Mia madre, ed ogni prefica mi offrì Il pane e il vino presso il focolare. |
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