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Sebastiano Satta Canti IntraText CT - Lettura del testo |
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IN MEMORIA
— Noi lo vedemmo e udimmo — i vecchi dicono Seduti all’ombre verdi del sacrato, E a lui pensando, i pii vecchi bisognano Tutti i migliori sogni del passato —
Noi lo vedemmo e udimmo. In lui la ruvida Possa della sua gente: e il dritto e sano Oprare: in lui l’eloquio formidabile
In lui la gaia bonomìa: schiudevasi Talor la sua pensosa fronte ai voli D’arguti motti, e allor egli appariane Come una quercia viva d’usignoli.
Ed egli fu del nostro dritto valido Affermatore. Allor per questa terra Volser giorni men rei. Deh! come all’anima Il ricordo di Lui oggi si afferra! —
Così i vegliardi. E i rimembranti giovani, Scendendo a sera dalle fosche vette Ai villaggi, che in fiere solitudini Maturan òdii e covano vendette,
Ripensano: Oh se ancor di sua grand’anima Passasse un lampo, o Patria, ancor tu noi Vedresti in folta schiera assurger vindici Dell’onta nostra e de’ destini tuoi! |
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