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Sebastiano Satta Canti IntraText CT - Lettura del testo |
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GARIBALDInel crepuscolo del mattino
Io dissi ai pastori: — Pastore La greggia che sale con l’astro E torna con l’astro, all’albore;
Iddio! quando tocchi il trifoglio, Tramonti, e vedremo lo scoglio Dove Egli ha la gran sepoltura:
Ah, voi non udiste che il nome Ma voi non sapete, no, quanto Fu buono, e la gioia e l’incanto
Oh il cor che ondeggiava qua e là Nel petto leonino, in quell’una In quell’empito solo, in un volo
E il riso suo buono, o pastori, Versava il suo cuore nei cuori. Ai mesti il suo seno si apriva Così come a voi, quando arriva La greggia ad un campo di fiori.
Così come voi, per le bianche
Per campi ed in aspre scogliere:
E oprava la falce al gran raggio Di luglio: e reggeva le mandre, Tra canti di steli e calandre. Poi, stanco, con l’anima sgombra Di affanno, addormivasi all’ombra
Amigos, così come voi Chiamate gli uguali: Fratelli! —
Io dissi al fratello, al pastore. La tomba del Liberatore.
Ad ora, il tinnir d’un armento.
Di latte il lor cuore, e più dolce Fu il gesto, e non disser mai troppa Più baldi saltarono in groppa. |
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