Tacciono i galli e taccion gli usignoli
Poi che sul colle tramontò la luna.
Ninnananna, tesoro! i grilli soli
Strepono fuori della zolla bruna.
Quando sarai grandino, ninnananna,
Coi giunchi caccierai per la foresta
I pettegoli grilli, ninnananna,
Che al triste padre tuo rompon la testa.
Cala la luna: dalle balze d’oro
Si leva, cinto di coralli, il sole.
Su su su su! Le vipere tra loro
Sibilano e le biscie fan carole.
Quando sarai più grande, ninnananna,
Sarai più ardito e destro cacciator:
Schiaccia la testa ai serpi, ninnananna,
Che al triste padre tuo schizzan tra’ fior.
Oh notte della colma primavera!
Or scendon i cinghiali dalle selve
A sgretolar le spiche; l’ombra nera
È tiepida d’aneliti di belve.
Su, in groppa, con lo schioppo, ninnananna,
Caccia i cinghiali e uccidili sul monte:
I falchetti son desti, ninnananna,
E il primo raggio imbianca l’orizzonte.
L’alba è vicina: accendi la tua face
Al primo raggio, o mio Vindice. Al piano
Vanno i rei mostri in guerra col mendace
Stuolo dei sogni: all’erta, o mio sovrano!
Sei fatto grande e fiero, ninnananna!
Son mille più di mille i tuoi compagni:
Allegri, cacciatori, ninnananna,
Che l’aria è corsa da continui lagni.
Cadono i mostri. Alla tua culla santa
Piovono i cieli fiamme di rubini;
Taccion sotterra i grilli canterini,
Ma il gallo, ninnananna, il gallo canta!
Ninnananna, tesoro, il gallo canta!
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