Oh spillatemi il vin di Valditortora
Pieno di sole. Candida ed allegra
Splenda al mezzo la mensa; molta negra
Elce bruci nel vasto focolar.
E poiché i fior ricordano le vivide
Aure, cogliete molti fior negli orti,
E spargeteli: a salutarmi i morti
Verran stanotte e qui vorran cenar.
Ecco già giungon, ma non più nel memore
Cuore echeggia il rumor dei passi noti:
Dai sepolcreti gelidi e remoti
Come ritornan silenziosi a me!
Varcan la soglia, e lieti attorno al candido
Desco siedono. O dolce compagnia,
Tutta piena è di te l’anima mia,
L’anima in cui sfioriro amor e fé.
Quanti anni di silenzio e solitudine
Melanconicamente sono volti
A te pensando! Invano in altri volti
Amati il tuo sorriso il cuor cercò.
Or qui rimani! — Brillan tra le grigie
E brune chiome rossi crisantemi;
Stanno negli occhi ancora i sogni estremi,
I sogni che la morte vi troncò.
Mescete, o morti, il vino! Il vin purpureo
Al cuor vostro ricordi i campi e i clivi
Aurei di luce e spighe, e i vecchi olivi
Azzurri nel fiammante mezzodì.
Ricordi al vostro cuor la coppa agli ospiti
Pòrta tra i canti, e l’opere e le prove
Magnanime, e la patria terra dove
Il bel fiore dei vostri anni fiorì.
E tu, che solo, e lungi ai figli e al placido
Tuo tetto, oltre le grandi acque riposi,
Tu, padre, che tra i sogni lacrimosi
Dell’infanzia vedemmo a noi sfuggir,
Arridimi! Svaniron della pallida
Infanzia i sogni tristi, e della bruna
Vita l’ombre. Toccando in cuor più d’una
Ferita, muoviam lieti all’avvenir.
E tu, nutrice, a cui cingean le grigie
Chiome e i casti pensieri una ghirlanda,
O mia nutrice, buona e veneranda
Come una madre, arridimi anche tu.
Ed amatemi, o morti. La mia povera
Casa è gioconda sol per il ritorno
Vostro, e io solo per voi sento d’attorno
Squillare i canti della gioventù.
Ma già i fiori avvizziscono, e fiammeggiano
Smorte le vampe della luce scialba;
Si affaccia tra le stelle ultime l’alba,
Tornano i morti ai sepolcreti lor.
Partono i morti e accennano e mi chiamano:
Io li guardo sparir con gli occhi in pianto;
Il mio calice cade a terra infranto;
Essi mi accennan e chiamano ancor.
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