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Sebastiano Satta
Canti

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  • CANTI BARBARICINI
    • ICNUSIE
      • IN MEMORIA
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IN MEMORIA

A G. Asproni

 

— Noi lo vedemmo e udimmo — i vecchi dicono

Seduti all’ombre verdi del sacrato,

E a lui pensando, i pii vecchi bisognano

Tutti i migliori sogni del passato —

 

Noi lo vedemmo e udimmo. In lui la ruvida

Possa della sua gente: e il dritto e sano

Oprare: in lui l’eloquio formidabile

Vivo di lampi come l’uragano.

 

In lui la gaia bonomìa: schiudevasi

Talor la sua pensosa fronte ai voli

D’arguti motti, e allor egli appariane

Come una quercia viva d’usignoli.

 

Ed egli fu del nostro dritto valido

Affermatore. Allor per questa terra

Volser giorni men rei. Deh! come all’anima

Il ricordo di Lui oggi si afferra! —

 

Così i vegliardi. E i rimembranti giovani,

Scendendo a sera dalle fosche vette

Ai villaggi, che in fiere solitudini

Maturan òdii e covano vendette,

 

Ripensano: Oh se ancor di sua grand’anima

Passasse un lampo, o Patria, ancor tu noi

Vedresti in folta schiera assurger vindici

Dell’onta nostra e de’ destini tuoi!




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