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Sebastiano Satta Canti IntraText CT - Lettura del testo |
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PICCOLE ANIME
Van gli scalzi fanciulli nello scialbo Crepuscol di gennaio A legnare. Frizzando da Montalbo Li saluta il rovaio.
Gli elceti sembran templi di cristallo Parati dalla brina. Nel silenzio, non visto, stride un gallo: — Buon dì, bianca mattina! —
Essi legnano: e stampan sull’informe Costa, tra i cespi brulli, L’orme… Oh tristi sul ghiaccio, all’alba, l’orme Degli scalzi fanciulli!
E laceran tra i vepri, nelle spine, I lor laceri panni; Ed insanguinan pur le lor manine Di bimbi di dieci anni.
Ma non piangono. Ai piccoli fu detto Che il buon Dio, che gli uccelli Guarda dal gelo, con lo stesso affetto Veglia su i poverelli.
Ahi! ma pensa un di loro: — Tra le brume, Per guardarsi dai rudi Inverni, gli uccelletti han le loro piume, E noi siam quasi ignudi… — |
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