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Sebastiano Satta Canti IntraText CT - Lettura del testo |
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A UNA MADREPer Maria Antonia Bianco Cavallera
Se in cospetto alla morte, ecco, sei sola; Se in cuor più non ti suona La Sua parola, l’ultima parola, Dolce Madre, perdona.
Perdona a noi che, stretti nei fatali Cerchi di questa terra, Lo guardiamo tra ladri e micidiali Mentre la morte afferra
La Madre! Non a quelli che nel tardo Lor cuore al ditirambo Borghese mescon le lor leggi. O dardo Buono e mortale, o giambo!
Ah! non sperate che il suo cuor si franga Nella nuova sventura: Ei con l’aratro e con l’argentea vanga Risalirà l’altura.
Noi lo vedrem portarci dal dolore Più fulgide parole; Egli farà come il seminatore Che arando guarda il sole.
E, o Madre, tu che te ne vai lontano Per sempre, oltre il dolore, Tu, Madre, che ti affacci oggi all’arcana Ombra con quel tuo cuore
Infranto, sentirai dentro la tomba I disperati appelli: E li vedrai ben giunger, tra la romba Dell’inno, i suoi fratelli:
E sulla tomba tua, su quell’altare, Sparger a piene mani Ghirlande nere colte in mezzo al mare, Traverso gli uragani! |
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