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Sebastiano Satta Canti IntraText CT - Lettura del testo |
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IL PADRE
Figlio innocente! Il marmo ed il granito Son fragili ricordi, e il bronzo e il ferro Sono in balìa dei fulmini. E quella pietra nera A cui presso ti vidi — E ti era accosto il dogo Che avea rotto le soghe — Sì, quel nero basalto battezzato Col tuo sangue, sarà roso dai secoli. L’odio soltanto sta nei cuori eterno. O figli, o figlie cui dolce fratello Egli fu, o miei figli! E voi nepoti, figli Della settima generazïone, E più in là, mandrïani, Aratori, pastori, Banditi, quando ai rivi e alle fontane Vi dissetate, proni come belve, E quando con lo sguardo muto e acuto Voi giudicate il pascolo ed il solco, Vi guardin di sotterra Gli occhi suoi di colomba, Fisi, e vi s’anneri intorno il mondo Pe ’l suo ricordo e per la sua vendetta. |
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