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Sebastiano Satta
Canti

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  • CANTI BARBARICINI
    • LE BARBARICINE
      • NOTTE DI S. SILVESTRO
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NOTTE DI S. SILVESTRO

 

Un tempo — oh povertà

Che ti pasci di grami desideri! —

Quando tu, Madre, ci crescevi sola

E triste, come l’aquila selvaggia

Che nutre i figli sulla rupe, ed eri

E grande e veneranda a tutti i cuori;

 

Poiché era scarso il fuoco

Del focolare, e poco,

O nulla, il vino della cena — in nero

Cerchio sedendo, sempre nel silenzio

Noi volgevamo un unico pensiero

Di affanno —, io che nel core

Già mi sentivo ad ogni

Palpito un vol di sogni,

Qual d’api sovra un fiore;

 

Io già sognavo, o Madre, questa casa

Che a noi sola commise

L’invitta tua virtù,

La casa che tu regni, o Madre buona;

E noi già grandi, e tu

Serena, e noi tuo scudo e tua corona

Di vittoria. Ah non rise

L’antico sogno invano!

 

Vedi: nel focolare

Arde l’elce ed il selvaggio

Olivo; il vino brilla

Nei nitidi bicchieri; l’alta loggia

S’apre ai miei sogni su l’azzurro incanto

Delle vette e dei piani.

E anch’essa, odi? la pioggia

Non ci piange più il pianto

Di quegli anni lontani.




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