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Sebastiano Satta
Canti

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  • CANTI BARBARICINI
    • Sonetti della primavera
      • IL VINO
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IL VINO

 

Sanguinasti dal cuore del granito,

E dentro un cavo tronco aspro di alburno

Ti franse, o vino, un uomo taciturno

E truce come in funerëo rito.

 

E, o vino, — nella sera, odi? un viburno

Canta a un elce un dionisiaco mito —

Io chiamo nel mio cuore dal notturno

Cielo i miei sogni a un funebre convito.

 

E li inebrio di te: ché mal l’incerto

Volo ferman sull’anima romita

Da che vi giacquer morte le chimere.

 

Ahi! ma vinto l’incanto, dal deserto

Cuor rivolan stridendo oltre la vita,

Dentro cieli di fiamma, aquile nere.




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