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1094 fabrizio
1092 da
Stendhal
La certosa di Parma

IntraText - Concordanze

era

1-500 | 501-1000 | 1001-1195

     Capitolo
1001 XXIV | era in lagrime, il figlio era sconvolto nella fisionomia.~« 1002 XXIV | a recitar la parte che s'era imposta: poi il principe 1003 XXIV | credeva molto intelligente, ed era irritatissimo perché evidentemente 1004 XXIV | ostinava a non dir nulla: era da parte sua decisa a non 1005 XXIV | legger tutta la favola.~Era Le jardinier et son seigneur ( 1006 XXIV | fece chiamare il conte; era accorso a palazzo, per l' 1007 XXIV | subito con la notizia che era ormai spento.~— Questo principino 1008 XXIV | dalla principessa che non era visibile, alle undici passò 1009 XXIV | città, secondo il convenuto, era tornato nella sua antica 1010 XXIV | vicino a Clelia.~Il fatto era tale da produrre considerevoli 1011 XXIV | considerevoli effetti: lassú egli era piú che mai esposto all' 1012 XXIV | della prigione di città: era stabilito che ogni sera 1013 XXV | confessione alla quale s'era lasciata andare nella lettera 1014 XXV | della finestra: il suo viso era appoggiato al davanzale, 1015 XXV | lunga assenza, ella non s'era scordata di lui.~I due giovani 1016 XXV | tutti che il prigioniero era morto di malattia.~Nel risalire 1017 XXV | che quel signor Del Dongo era ammalato assai gravemente. 1018 XXV | rimasto del desinare, e che era stato riposto nella credenza. « 1019 XXV | la porticina della torre: era aperta: per la guardia, 1020 XXV | che li comandava: non c'era: si slanciò su per la scala 1021 XXV | nulla. Al primo piano non c'era nessuno; al secondo, sull' 1022 XXV | forza soprannaturale, ed era fuori di sé. «Io debbo salvar 1023 XXV | uscio: una chiave enorme era nella toppa, e per farla 1024 XXV | una piccola tavola, dov'era il suo pranzo; afferrò la 1025 XXV | tra le braccia convulse, era bellissima, mezzo spogliata 1026 XXV | primo piano.~La duchessa era riuscita quasi per caso, 1027 XXV | non meno allarmato di lei, era corsa a palazzo. La principessa, 1028 XXV | ad andar nella sala dov'era il marchese Crescenzi, di 1029 XXV | tornò a Parma, il marchese s'era sdilinquito nel ringraziarla 1030 XXV | incredibile, e che non c'era modo d'indurre a far qualche 1031 XXV | indecisione. Dopo un'ora era piú irresoluto di prima.~ 1032 XXV | quando la parte d'amorosa era sostenuta dalla duchessa, 1033 XXV | sostenuta dalla duchessa, s'era mostrato cosí appassionato 1034 XXV | dello sbaglio quando non era piú in tempo a rimediare, 1035 XXV | ragionava, ma il suo cuore era come gelato dalla realtà 1036 XXV | fastidiosa quanto la prima era terribile: «Dunque nei miei 1037 XXV | semplice, il principe s'era abbuiato: era rosso, guardava 1038 XXV | principe s'era abbuiato: era rosso, guardava la duchessa, 1039 XXV | estremità della galleria, dov'era la sala degli aiutanti di 1040 XXV | otto minuti.~L'aiutante era scomparso: era un uomo che 1041 XXV | L'aiutante era scomparso: era un uomo che forse non aveva 1042 XXV | volle un altro giuramento: era cosí commosso che, vinta 1043 XXV | orrore della promessa che le era stata strappata: e non ancora 1044 XXV | perché la trepida mente era volta a sapere se il generale 1045 XXV | celebre del Parmigianino che era sull'altar maggiore.~— Permettere 1046 XXV | governatore Fabio Conti era diventato verde dalla collera 1047 XXV | carcere di città.~Il principe era divenuto pallidissimo: nella 1048 XXV | nella sua testa di ragazzo era pullulata l'idea che il 1049 XXV | l'idea che il veleno non era che una chimera della fantasia 1050 XXV | anche davanti alla fucilate. Era orgoglioso della sua fermezza 1051 XXV | verità intorno a quel ch'era accaduto nella cittadella. 1052 XXV | carcerieri, e riferí che s'era voluto avvelenare la colazione 1053 XXV | del signor Del Dongo; ma s'era dovuto rinunziarci per non 1054 XXV | parte della cosa. Meglio s'era provveduto per il desinare, 1055 XXV | general Fontana, il Del Dongo era perduto. Il principe ne 1056 XXV | fu costernato; ma siccome era innamorato veramente, si 1057 XXV | primo ministro!»~La sera era ancora cosí irritato delle 1058 XXV | duchessa non finiva piú: questi era stordito d'ammirazione. 1059 XXV | portamento del nipote; il quale era disperatissimo.~Alla sua 1060 XXV | general Conti, Clelia s'era rifugiata presso la contessa 1061 XXV | palazzo Cantarini, ma anche era riuscito, dopo lunghe e 1062 XXV | Le belle cerimonie onde s'era celebrato il suo insediamento 1063 XXV | alto ufficio, il grado cui era asceso, le deferenti assiduità 1064 XXV | prigionia; ma in lui tutto era annientato, anche la vanità 1065 XXV | pagina di quell'opera che gli era attribuita.~Il grado ch' 1066 XXV | per la brutta morte cui era stato cosí vicino, gli accordò 1067 XXVI | I soli momenti in cui era possibile a Fabrizio trovare 1068 XXVI | le poche volte che egli era riuscito a vederla era rimasto 1069 XXVI | egli era riuscito a vederla era rimasto addolorato d'un 1070 XXVI | la fisionomia di Clelia s'era fatta grave di singolar 1071 XXVI | e senza di ciò non gli era possibile vivere) se non 1072 XXVI | affrettar queste nozze: egli era a Torino, malato di crepacuore. 1073 XXVI | invecchiarla di dieci anni.~S'era accorta benissimo che Fabrizio 1074 XXVI | abitava; ma una volta sola le era capitata la disgrazia di 1075 XXVI | lo avesse respinto, non c'era per lui piú speranza di 1076 XXVI | dirgli che la signorina era disposta a riceverlo: e 1077 XXVI | del secondo piano.~Clelia era seduta a una piccola tavola, 1078 XXVI | una piccola tavola, su cui era soltanto una candela. Appena, 1079 XXVI | giungere ad allegrarsene. S'era aspettato l'indignazione 1080 XXVI | della sala, dove Clelia si era nascosta dietro un divano: 1081 XXVI | Fabrizio. Della duchessa non era ormai piú gelosa.~Ma la 1082 XXVI | minuti e già la sua causa era vinta. La sua schietta virtú 1083 XXVI | dove, sotto falso nome, s'era nascosto pel timore che 1084 XXVI | Parma. La lettera di Clelia era di dieci pagine: gli aveva 1085 XXVI | consenso: ora questo consenso era necessario e lo chiedeva. 1086 XXVI | Ranuccio Ernesto V in fondo era avaro, ma innamorato anche 1087 XXVI | il favore onde Fabrizio era stato sino allora l'oggetto; 1088 XXVI | oggetto; ma ormai non ce n'era piú bisogno. Quella condotta, 1089 XXVI | fini mondani, il che gli era sempre parso poco conveniente 1090 XXVI | Quanto al ritratto, egli s'era tenuto affatto estraneo 1091 XXVI | volta a trovarla. Fabrizio era sicuro di sentirsi parlare 1092 XXVI | delle proprie nozze, e non era invece sicuro di poter tollerare 1093 XXVI | furon celebrate, Fabrizio si era da otto giorni chiuso nel 1094 XXVI | ingranditi: tutto l'aspetto era tanto sofferente, che, a 1095 XXVI | che quel penoso mutamento era solo da attribuirsi al matrimonio 1096 XXVI | e diventò, se possibile era, anche piú pallido: lo spasimo 1097 XXVI | per Fabrizio che non gli era mai caduta dall'animo. Con 1098 XXVI | aveva avuto un difetto, era appunto d'esprimere, anche 1099 XXVI | corse appresso per dirgli ch'era designato a fare il whist 1100 XXVI | partita con sua Altezza era già un grandissimo onore 1101 XXVI | stette per dire che era stato preso da un improvviso 1102 XXVI | generale de' Minori Osservanti era nel novero dei grandi personaggi 1103 XXVI | Fontana e dei Duvoisin, s'era ritirato in un angola del 1104 XXVI | Borso Valserra, — pensò (era uno dei capitani del primo 1105 XXVI | dei Minori Osservanti, che era un borghese, fu cosí sconcertato 1106 XXVI | che da gran tempo non gli era accaduto; ma a poco a poco 1107 XXVI | scricchiolio sul pavimento era occupata dalla marchesa 1108 XXVI | dimenticarla.~La povera donna era venuta alla festa, costretta 1109 XXVI | altre carrozze giungevano, era cosa assolutamente fuor 1110 XXVI | sala, nell’angolo in cui era venuto a rifugiarsi Fabrizio. 1111 XXVI | non lo riconobbe, tanto era cangiato; e pensò: «È uno 1112 XXVI | esser fedele al suo voto. Era commossa da profonda pietà. « 1113 XXVI | il marchese Crescenzi si era molto impermalito al veder 1114 XXVI | posto con la marchesa. Com'era naturale, la povera signora 1115 XXVI | far accomodare sua moglie, era a sei passi dalla tavola 1116 XXVI | di tutto per dimenticarla era tuttavia fermo; ma riconobbe 1117 XXVI | duchessa si accorse ch'egli era d'accordo con Clelia, e 1118 XXVI | certezza che Fabrizio non era innamorato della duchessa, 1119 XXVII | Sanseverina: la duchessa era sotto l'impressione della 1120 XXVII | la grazia, vostro nipote era morto. Fate di me un disgraziato 1121 XXVII | potuto dargliene il diritto.~Era decisa, ma volle essere 1122 XXVII | Altezza.~Ma il principe era ostinato come tutti i deboli: 1123 XXVII | orgoglio d'uomo e di principe era offeso dal rifiuto della 1124 XXVII | necessario superare e che pur era deciso di vincere, per far 1125 XXVII | Il principe, che in fondo era d'animo delicato, non sapeva 1126 XXVII | festa di Corte, scena che era da credere definitiva, parve 1127 XXVII | comprendeva quanto gli dovesse, s'era ripromesso che d'eseguir 1128 XXVII | la sua partenza, il Rassi era primo ministro, Fabio Conti 1129 XXVII | puerperio prossimo al termine, s'era fatta una prigione del proprio 1130 XXVII | palazzo. Ma a quel palazzo era adiacente un immenso giardino. 1131 XXVII | la passione e i rimorsi era in continuo tormento: non 1132 XXVII | considerazione in cui questi era tenuto dal principe non 1133 XXVII | tenuto dal principe non era quella dovuta ad un semplice 1134 XXVII | quella sua noia della vita, s'era fatto, fuorché nell'esercizio 1135 XXVII | donne inventarono ch'egli era stato un de' piú animosi 1136 XXVII | un anno la marchesa non s'era vista mai a nessuno spettacolo; 1137 XXVII | compagnia di granatieri v'era distaccata in servizio d' 1138 XXVII | gesta dei ladri.~La predica era annunciata per le otto e 1139 XXVII | fin dalle due la chiesa era gremita, ed è facile immaginare 1140 XXVII | nel parlatorio, dov'egli era andato a rifugiarsi; ma 1141 XXVII | aveva detto che la chiesa era affollatissima, ma di povera 1142 XXVII | della piccola chiesa; e tal era il suo pallore che le donne 1143 XXVII | esordio, si accorsero ch'egli era quella sera piú angustiato 1144 XXVII | Fabrizio che il teatro s'era vuotato: una sola persona 1145 XXVII | vuotato: una sola persona v'era rimasta: la marchesa Crescenzi. 1146 XXVII | al portone.~La marchesa era rimasta commossa dalla musica 1147 XXVII | ancora il tenore famoso era in iscena, tutta la platea 1148 XXVII | iscena, tutta la platea se n'era andata per poter trovar 1149 XXVII | bagnavan di lagrime. Quando era pur costretto a dissertazioni 1150 XXVII | testa giovanile. Seppe ch'era una certa Annetta Marini, 1151 XXVII | monsignor Del Dongo. Ella era, fin da prima che le prediche 1152 XXVII | le domandarono se davvero era innamorata di monsignor 1153 XXVII | signorina.~Dal posto dov'era, Clelia poteva vederla benissimo; 1154 XXVII | maritata da anni; ma la persona era bellissima, e gli occhi, 1155 XXVII | pazzia, le dava poco denaro, era andata a offrire al celebre 1156 XXVII | prete. E la madre Marini era stata piú scandalizzata 1157 XXVIII| vostri beni.~Il signor Gonzo era un di questi poveri diavoli, 1158 XXVIII| quasi sempre il signor Gonzo era piú intelligente del «gran 1159 XXVIII| quando il principe non era infreddato all'entrare in 1160 XXVIII| comunemente noto a Parma era un magnifico cappello a 1161 XXVIII| i cappelli e i bastoni. Era immediatamente seguito da 1162 XXVIII| liberali — il narratore era pur sempre reo confesso 1163 XXVIII| autorevole del salotto Crescenzi era il cavalier Foscarini, un 1164 XXVIII| galantuomo che, appunto perciò, era stato un po' in prigione 1165 XXVIII| prigione sotto tutti i governi. Era stato deputato nella famosa 1166 XXVIII| della madre del marchese, era rimasto l'amico rispettato 1167 XXVIII| una o due volte all'anno, era addirittura assillato dalla 1168 XXVIII| ma in fin de' conti, ella era la moglie del famoso cavaliere 1169 XXVIII| che un animale!»~Non gli era sfuggito che i discorsi 1170 XXVIII| quando il general Conti era governatore della cittadella, 1171 XXVIII| ufficiale. La marchesa tornò: s'era fatta coraggio, e aveva 1172 XXVIII| impazientí, assuefatto com'era a montare in carrozza, dopo 1173 XXVIII| suo pisolino. La marchesa era rimasta cosí giovane e ingenua 1174 XXVIII| ci aveva piú messo piede: era vivace, animata; aveva ripreso 1175 XXVIII| battenti; tornò nel salone: era la marchesa Raversi. Nel 1176 XXVIII| compagnia della gran dama era un onore insigne, vestí 1177 XXVIII| Fabrizio salí sul pulpito: era cosí sparuto, cosí pallido, 1178 XXVIII| espressione della sua voce era tale che, avanti ch'ei giungesse 1179 XXVIII| porticina indicata dal biglietto era quella dell'aranciera del 1180 XXVIII| chiusa da un'inferriata. Era buio profondo: Fabrizio 1181 XXVIII| due anni, Sandrino, che era tutta la sua gioia: stava 1182 XXVIII| veder l'amico suo, Sandrino era la sua consolazione. Giacché 1183 XXVIII| settentrione delle Alpi: ella era, pur ne' suoi errori, rimasta 1184 XXVIII| di Fabrizio.~La passione era troppo viva e profonda, 1185 XXVIII| mai da dissapori. Clelia era gelosissima: ma quasi sempre 1186 XXVIII| ma quasi sempre ben altra era la causa di screzii. Fabrizio 1187 XXVIII| volta geloso.~Da un pezzo era morto il buon monsignor 1188 XXVIII| fecero dimenticar presto. Ed era morto anche il giovane marchese 1189 XXVIII| società, e la sua reputazione era oramai cosí ben stabilita 1190 XXVIII| tutto sarebbe scoperto. C'era un sol modo di evitare il 1191 XXVIII| Fabrizio, che veramente era il piú ragionevole, aveva 1192 XXVIII| qualcosa di sinistro ed era anche piú terribile agli 1193 XXVIII| che quel figliuolo adorato era frutto d'una colpa; che, 1194 XXVIII| venne a dirgli che tutto era disposto per approfittar 1195 XXVIII| dell'amico suo.~Fabrizio era troppo sincero credente


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