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Capitolo
1001 XXIV | era in lagrime, il figlio era sconvolto nella fisionomia.~«
1002 XXIV | a recitar la parte che s'era imposta: poi il principe
1003 XXIV | credeva molto intelligente, ed era irritatissimo perché evidentemente
1004 XXIV | ostinava a non dir nulla: era da parte sua decisa a non
1005 XXIV | legger tutta la favola.~Era Le jardinier et son seigneur (
1006 XXIV | fece chiamare il conte; era accorso a palazzo, per l'
1007 XXIV | subito con la notizia che era ormai spento.~— Questo principino
1008 XXIV | dalla principessa che non era visibile, alle undici passò
1009 XXIV | città, secondo il convenuto, era tornato nella sua antica
1010 XXIV | vicino a Clelia.~Il fatto era tale da produrre considerevoli
1011 XXIV | considerevoli effetti: lassú egli era piú che mai esposto all'
1012 XXIV | della prigione di città: era stabilito che ogni sera
1013 XXV | confessione alla quale s'era lasciata andare nella lettera
1014 XXV | della finestra: il suo viso era appoggiato al davanzale,
1015 XXV | lunga assenza, ella non s'era scordata di lui.~I due giovani
1016 XXV | tutti che il prigioniero era morto di malattia.~Nel risalire
1017 XXV | che quel signor Del Dongo era ammalato assai gravemente.
1018 XXV | rimasto del desinare, e che era stato riposto nella credenza. «
1019 XXV | la porticina della torre: era aperta: per la guardia,
1020 XXV | che li comandava: non c'era: si slanciò su per la scala
1021 XXV | nulla. Al primo piano non c'era nessuno; al secondo, sull'
1022 XXV | forza soprannaturale, ed era fuori di sé. «Io debbo salvar
1023 XXV | uscio: una chiave enorme era nella toppa, e per farla
1024 XXV | una piccola tavola, dov'era il suo pranzo; afferrò la
1025 XXV | tra le braccia convulse, era bellissima, mezzo spogliata
1026 XXV | primo piano.~La duchessa era riuscita quasi per caso,
1027 XXV | non meno allarmato di lei, era corsa a palazzo. La principessa,
1028 XXV | ad andar nella sala dov'era il marchese Crescenzi, di
1029 XXV | tornò a Parma, il marchese s'era sdilinquito nel ringraziarla
1030 XXV | incredibile, e che non c'era modo d'indurre a far qualche
1031 XXV | indecisione. Dopo un'ora era piú irresoluto di prima.~
1032 XXV | quando la parte d'amorosa era sostenuta dalla duchessa,
1033 XXV | sostenuta dalla duchessa, s'era mostrato cosí appassionato
1034 XXV | dello sbaglio quando non era piú in tempo a rimediare,
1035 XXV | ragionava, ma il suo cuore era come gelato dalla realtà
1036 XXV | fastidiosa quanto la prima era terribile: «Dunque nei miei
1037 XXV | semplice, il principe s'era abbuiato: era rosso, guardava
1038 XXV | principe s'era abbuiato: era rosso, guardava la duchessa,
1039 XXV | estremità della galleria, dov'era la sala degli aiutanti di
1040 XXV | otto minuti.~L'aiutante era scomparso: era un uomo che
1041 XXV | L'aiutante era scomparso: era un uomo che forse non aveva
1042 XXV | volle un altro giuramento: era cosí commosso che, vinta
1043 XXV | orrore della promessa che le era stata strappata: e non ancora
1044 XXV | perché la trepida mente era volta a sapere se il generale
1045 XXV | celebre del Parmigianino che era sull'altar maggiore.~— Permettere
1046 XXV | governatore Fabio Conti era diventato verde dalla collera
1047 XXV | carcere di città.~Il principe era divenuto pallidissimo: nella
1048 XXV | nella sua testa di ragazzo era pullulata l'idea che il
1049 XXV | l'idea che il veleno non era che una chimera della fantasia
1050 XXV | anche davanti alla fucilate. Era orgoglioso della sua fermezza
1051 XXV | verità intorno a quel ch'era accaduto nella cittadella.
1052 XXV | carcerieri, e riferí che s'era voluto avvelenare la colazione
1053 XXV | del signor Del Dongo; ma s'era dovuto rinunziarci per non
1054 XXV | parte della cosa. Meglio s'era provveduto per il desinare,
1055 XXV | general Fontana, il Del Dongo era perduto. Il principe ne
1056 XXV | fu costernato; ma siccome era innamorato veramente, si
1057 XXV | primo ministro!»~La sera era ancora cosí irritato delle
1058 XXV | duchessa non finiva piú: questi era stordito d'ammirazione.
1059 XXV | portamento del nipote; il quale era disperatissimo.~Alla sua
1060 XXV | general Conti, Clelia s'era rifugiata presso la contessa
1061 XXV | palazzo Cantarini, ma anche era riuscito, dopo lunghe e
1062 XXV | Le belle cerimonie onde s'era celebrato il suo insediamento
1063 XXV | alto ufficio, il grado cui era asceso, le deferenti assiduità
1064 XXV | prigionia; ma in lui tutto era annientato, anche la vanità
1065 XXV | pagina di quell'opera che gli era attribuita.~Il grado ch'
1066 XXV | per la brutta morte cui era stato cosí vicino, gli accordò
1067 XXVI | I soli momenti in cui era possibile a Fabrizio trovare
1068 XXVI | le poche volte che egli era riuscito a vederla era rimasto
1069 XXVI | egli era riuscito a vederla era rimasto addolorato d'un
1070 XXVI | la fisionomia di Clelia s'era fatta grave di singolar
1071 XXVI | e senza di ciò non gli era possibile vivere) se non
1072 XXVI | affrettar queste nozze: egli era a Torino, malato di crepacuore.
1073 XXVI | invecchiarla di dieci anni.~S'era accorta benissimo che Fabrizio
1074 XXVI | abitava; ma una volta sola le era capitata la disgrazia di
1075 XXVI | lo avesse respinto, non c'era per lui piú speranza di
1076 XXVI | dirgli che la signorina era disposta a riceverlo: e
1077 XXVI | del secondo piano.~Clelia era seduta a una piccola tavola,
1078 XXVI | una piccola tavola, su cui era soltanto una candela. Appena,
1079 XXVI | giungere ad allegrarsene. S'era aspettato l'indignazione
1080 XXVI | della sala, dove Clelia si era nascosta dietro un divano:
1081 XXVI | Fabrizio. Della duchessa non era ormai piú gelosa.~Ma la
1082 XXVI | minuti e già la sua causa era vinta. La sua schietta virtú
1083 XXVI | dove, sotto falso nome, s'era nascosto pel timore che
1084 XXVI | Parma. La lettera di Clelia era di dieci pagine: gli aveva
1085 XXVI | consenso: ora questo consenso era necessario e lo chiedeva.
1086 XXVI | Ranuccio Ernesto V in fondo era avaro, ma innamorato anche
1087 XXVI | il favore onde Fabrizio era stato sino allora l'oggetto;
1088 XXVI | oggetto; ma ormai non ce n'era piú bisogno. Quella condotta,
1089 XXVI | fini mondani, il che gli era sempre parso poco conveniente
1090 XXVI | Quanto al ritratto, egli s'era tenuto affatto estraneo
1091 XXVI | volta a trovarla. Fabrizio era sicuro di sentirsi parlare
1092 XXVI | delle proprie nozze, e non era invece sicuro di poter tollerare
1093 XXVI | furon celebrate, Fabrizio si era da otto giorni chiuso nel
1094 XXVI | ingranditi: tutto l'aspetto era tanto sofferente, che, a
1095 XXVI | che quel penoso mutamento era solo da attribuirsi al matrimonio
1096 XXVI | e diventò, se possibile era, anche piú pallido: lo spasimo
1097 XXVI | per Fabrizio che non gli era mai caduta dall'animo. Con
1098 XXVI | aveva avuto un difetto, era appunto d'esprimere, anche
1099 XXVI | corse appresso per dirgli ch'era designato a fare il whist
1100 XXVI | partita con sua Altezza era già un grandissimo onore
1101 XXVI | stette lí lí per dire che era stato preso da un improvviso
1102 XXVI | generale de' Minori Osservanti era nel novero dei grandi personaggi
1103 XXVI | Fontana e dei Duvoisin, s'era ritirato in un angola del
1104 XXVI | Borso Valserra, — pensò (era uno dei capitani del primo
1105 XXVI | dei Minori Osservanti, che era un borghese, fu cosí sconcertato
1106 XXVI | che da gran tempo non gli era accaduto; ma a poco a poco
1107 XXVI | scricchiolio sul pavimento era occupata dalla marchesa
1108 XXVI | dimenticarla.~La povera donna era venuta alla festa, costretta
1109 XXVI | altre carrozze giungevano, era cosa assolutamente fuor
1110 XXVI | sala, nell’angolo in cui era venuto a rifugiarsi Fabrizio.
1111 XXVI | non lo riconobbe, tanto era cangiato; e pensò: «È uno
1112 XXVI | esser fedele al suo voto. Era commossa da profonda pietà. «
1113 XXVI | il marchese Crescenzi si era molto impermalito al veder
1114 XXVI | posto con la marchesa. Com'era naturale, la povera signora
1115 XXVI | far accomodare sua moglie, era a sei passi dalla tavola
1116 XXVI | di tutto per dimenticarla era tuttavia fermo; ma riconobbe
1117 XXVI | duchessa si accorse ch'egli era d'accordo con Clelia, e
1118 XXVI | certezza che Fabrizio non era innamorato della duchessa,
1119 XXVII | Sanseverina: la duchessa era sotto l'impressione della
1120 XXVII | la grazia, vostro nipote era morto. Fate di me un disgraziato
1121 XXVII | potuto dargliene il diritto.~Era decisa, ma volle essere
1122 XXVII | Altezza.~Ma il principe era ostinato come tutti i deboli:
1123 XXVII | orgoglio d'uomo e di principe era offeso dal rifiuto della
1124 XXVII | necessario superare e che pur era deciso di vincere, per far
1125 XXVII | Il principe, che in fondo era d'animo delicato, non sapeva
1126 XXVII | festa di Corte, scena che era da credere definitiva, parve
1127 XXVII | comprendeva quanto gli dovesse, s'era ripromesso che d'eseguir
1128 XXVII | la sua partenza, il Rassi era primo ministro, Fabio Conti
1129 XXVII | puerperio prossimo al termine, s'era fatta una prigione del proprio
1130 XXVII | palazzo. Ma a quel palazzo era adiacente un immenso giardino.
1131 XXVII | la passione e i rimorsi era in continuo tormento: non
1132 XXVII | considerazione in cui questi era tenuto dal principe non
1133 XXVII | tenuto dal principe non era quella dovuta ad un semplice
1134 XXVII | quella sua noia della vita, s'era fatto, fuorché nell'esercizio
1135 XXVII | donne inventarono ch'egli era stato un de' piú animosi
1136 XXVII | un anno la marchesa non s'era vista mai a nessuno spettacolo;
1137 XXVII | compagnia di granatieri v'era distaccata in servizio d'
1138 XXVII | gesta dei ladri.~La predica era annunciata per le otto e
1139 XXVII | fin dalle due la chiesa era gremita, ed è facile immaginare
1140 XXVII | nel parlatorio, dov'egli era andato a rifugiarsi; ma
1141 XXVII | aveva detto che la chiesa era affollatissima, ma di povera
1142 XXVII | della piccola chiesa; e tal era il suo pallore che le donne
1143 XXVII | esordio, si accorsero ch'egli era quella sera piú angustiato
1144 XXVII | Fabrizio che il teatro s'era vuotato: una sola persona
1145 XXVII | vuotato: una sola persona v'era rimasta: la marchesa Crescenzi.
1146 XXVII | al portone.~La marchesa era rimasta commossa dalla musica
1147 XXVII | ancora il tenore famoso era in iscena, tutta la platea
1148 XXVII | iscena, tutta la platea se n'era andata per poter trovar
1149 XXVII | bagnavan di lagrime. Quando era pur costretto a dissertazioni
1150 XXVII | testa giovanile. Seppe ch'era una certa Annetta Marini,
1151 XXVII | monsignor Del Dongo. Ella era, fin da prima che le prediche
1152 XXVII | le domandarono se davvero era innamorata di monsignor
1153 XXVII | signorina.~Dal posto dov'era, Clelia poteva vederla benissimo;
1154 XXVII | maritata da anni; ma la persona era bellissima, e gli occhi,
1155 XXVII | pazzia, le dava poco denaro, era andata a offrire al celebre
1156 XXVII | prete. E la madre Marini era stata piú scandalizzata
1157 XXVIII| vostri beni.~Il signor Gonzo era un di questi poveri diavoli,
1158 XXVIII| quasi sempre il signor Gonzo era piú intelligente del «gran
1159 XXVIII| quando il principe non era infreddato all'entrare in
1160 XXVIII| comunemente noto a Parma era un magnifico cappello a
1161 XXVIII| i cappelli e i bastoni. Era immediatamente seguito da
1162 XXVIII| liberali — il narratore era pur sempre reo confesso
1163 XXVIII| autorevole del salotto Crescenzi era il cavalier Foscarini, un
1164 XXVIII| galantuomo che, appunto perciò, era stato un po' in prigione
1165 XXVIII| prigione sotto tutti i governi. Era stato deputato nella famosa
1166 XXVIII| della madre del marchese, era rimasto l'amico rispettato
1167 XXVIII| una o due volte all'anno, era addirittura assillato dalla
1168 XXVIII| ma in fin de' conti, ella era la moglie del famoso cavaliere
1169 XXVIII| che un animale!»~Non gli era sfuggito che i discorsi
1170 XXVIII| quando il general Conti era governatore della cittadella,
1171 XXVIII| ufficiale. La marchesa tornò: s'era fatta coraggio, e aveva
1172 XXVIII| impazientí, assuefatto com'era a montare in carrozza, dopo
1173 XXVIII| suo pisolino. La marchesa era rimasta cosí giovane e ingenua
1174 XXVIII| ci aveva piú messo piede: era vivace, animata; aveva ripreso
1175 XXVIII| battenti; tornò nel salone: era la marchesa Raversi. Nel
1176 XXVIII| compagnia della gran dama era un onore insigne, vestí
1177 XXVIII| Fabrizio salí sul pulpito: era cosí sparuto, cosí pallido,
1178 XXVIII| espressione della sua voce era tale che, avanti ch'ei giungesse
1179 XXVIII| porticina indicata dal biglietto era quella dell'aranciera del
1180 XXVIII| chiusa da un'inferriata. Era buio profondo: Fabrizio
1181 XXVIII| due anni, Sandrino, che era tutta la sua gioia: stava
1182 XXVIII| veder l'amico suo, Sandrino era la sua consolazione. Giacché
1183 XXVIII| settentrione delle Alpi: ella era, pur ne' suoi errori, rimasta
1184 XXVIII| di Fabrizio.~La passione era troppo viva e profonda,
1185 XXVIII| mai da dissapori. Clelia era gelosissima: ma quasi sempre
1186 XXVIII| ma quasi sempre ben altra era la causa di screzii. Fabrizio
1187 XXVIII| volta geloso.~Da un pezzo era morto il buon monsignor
1188 XXVIII| fecero dimenticar presto. Ed era morto anche il giovane marchese
1189 XXVIII| società, e la sua reputazione era oramai cosí ben stabilita
1190 XXVIII| tutto sarebbe scoperto. C'era un sol modo di evitare il
1191 XXVIII| Fabrizio, che veramente era il piú ragionevole, aveva
1192 XXVIII| qualcosa di sinistro ed era anche piú terribile agli
1193 XXVIII| che quel figliuolo adorato era frutto d'una colpa; che,
1194 XXVIII| venne a dirgli che tutto era disposto per approfittar
1195 XXVIII| dell'amico suo.~Fabrizio era troppo sincero credente
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