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Giambattista Della Porta
Gli duoi fratelli rivali

IntraText - Concordanze


   Atto,  Scena
1 I, I | tutto il mondo.~Simbolo. , col cervello; ma io avea 2 I, I | passione. Ma un secreto grande sia custodito da 3 I, I | errar piú mai. Ella era bella che non sapevi se 4 I, I | una suprema dolcezza. Un stupendo spettacolo di bellezza 5 I, II | egli si fusse accorto di inusitata bellezza, non 6 I, III | ritrose: si ammorbiderá ben . Ma abbi pazienza, Leccardo 7 II, I | Don Ignazio. Or questo che non farò io, ché non 8 II, II | la sua persona, poiché in breve viaggio che ho fatto, 9 II, II | perdersi come nell'acquisto de degno tesoro?~Simbolo. E 10 II, II | in momento.~Don Ignazio. , delle vili e populari; 11 II, III | cui non lice sperar sposo grande di valore e di ricchezza 12 II, III | Il dono è picciolo ben ; ma si considerate l'affetto 13 II, VIII| supplirá al tutto, che in poco tempo non ha potuto 14 II, IX | Dio.~Leccardo. Or questo , in nomine Domini.~Don Flaminio. 15 II, IX | nome del marito?~Leccardo. bene; ma non me ne ricordo, 16 II, IX | Fosse don Ignazio?~Leccardo. sí, don Ignazio,... Spedazio.~ 17 II, IX | don Ignazio?~Leccardo. Sí , don Ignazio,... Spedazio.~ 18 II, IX | mortalmente trafitto il cuore. Or che m'hai portato la morte 19 II, IX | mio: se pensi rimovermi da bella impresa, ammazzami 20 III, II | di artegliarie; ed io per gran prezzo non posso contrastar 21 III, III | notte.~Martebellonio. Or che puoi comandarmi: sono 22 III, VII | una gentildonna povera ben ma nobilissima; ma la sua 23 III, X | della sua onestá, si trovi disonesta.~Don Flaminio. 24 III, XI | son partiti?~Don Ignazio. , sono.~Leccardo. Don Flaminio, 25 IV, II | chiaro?~Don Ignazio. Anzi a nimico spettacolo rimasi 26 IV, III | caccia tra' piedi, è stato sonnacchioso che non ha 27 IV, V | isconsigliato che lo presi, ché da cattivo principio non poteva 28 IV, VI | manto per occultar fatto abominevole: vergognandoti 29 IV, VI | potrá aguagliar l'opre tue, inumano, barbaro, traditore 30 IV, VII | avesse a terminar in atto sanguinoso. Tu, giusto monarca 31 IV, VII | divolgatosi il fatto per autorevoli bocche, le restituiate 32 IV, VIII| Leccardo. Forfante no, Leccardo .~~  ~ ~ ~ 33 V, III | col prezzo del sangue di onorati cavalieri. Cari 34 V, III | Polisena. Ben potreste, .~Don Ignazio. E s'avesse 35 V, IV | onore e la mia vita. Questo m'ha dispiaciuto: che la 36 V, IV | repetere quando vi piacea. Mi è ben ora di somma sodisfazione 37 V, IV | che non ho peccato; questo mi è di contento: che la 38 V, IV | sorelle si accoppino con degno paro di fratelli, 39 V, IV | tutti i travagli han sortito lieto fine, ordinisi un


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