Atto,  Scena

 1    II,  II |       ch'onesta).~Don Ignazio. Signora Angiola, ho desiato gran
 2    II,  II |        ad amarvi.~Don Ignazio. Signora, io n'ho piú timore veder
 3    II,  III|       che potete.~Don Ignazio. Signora della vita mia - e perdonatime
 4    II,  III|     suntuosa è la vostra dote, signora, la quale quanto piú dimostrate
 5    II,  III|  tacendo il core.~Don Ignazio. Signora, ecco un anello nel cui
 6    II,  III|     ricever doni.~Don Ignazio. Signora, non fate tanto torto alla
 7   III,  VII|    gusto e suo intento. Quella signora d'Ispagna che trattava don
 8   III,  X  |       del fatto mio? Vo ad una signora che è ridotta a pollo pesto
 9   III,  X  |      soccorrere.~Don Flaminio. Signora di casa, fantesca eh?~Martebellonio.
10   III,  XI | Flaminio.~ ~Leccardo. Entrate, signora, in questa camera qui vicino.~
11     V,  I  |     conosco: l'accetto per mia signora col tributo impostomi d'
12     V,  IV |    pensiero.~Don Ignazio. Deh! signora della mia vita, poiché sei
13     V,  IV |  membra.~Don Flaminio. Ecco, o signora, l'infelicissimo vostro