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Giambattista Della Porta
Gli duoi fratelli rivali

IntraText - Concordanze

piú

    Atto,  Scena
1 Pro | altre varie lingue; e quanto piú s'odono e si leggono tanto 2 Pro | odono e si leggono tanto piú piacciono e son ristampate, 3 Pro | il quarto atto, e se miri piú adentro, vedrai nascer peripezia 4 Pro | qual nasce da altri studi piú gravi di questo, e le comedie 5 I, I | Cominciarò da quello che piú vi piace: sono stato a don 6 I, I | consigliarmi ed aiutarmi con piú franchezza, come per isfogar 7 I, I | Don Ignazio. Io ardo della piú bella fiamma che sia al 8 I, I | Carizia, restava un poco piú languida, perché la maggiore 9 I, I | opere sue, per non errar piú mai. Ella era bella che 10 I, I | mirava e ammirava una mai piú udita leggiadria. Io furtivamente 11 I, I | pungevano poi, e quanto piú pungevano tanto piú ti sentivi 12 I, I | quanto piú pungevano tanto piú ti sentivi tirar a forza 13 I, I | combatteva con me. O strana e mai piú intesa battaglia! onde un 14 I, II | sieno persone in Salerno piú d'incorruttibil onestá di 15 I, II | perché cosí vuole chi può piú del mio potere.~Panimbolo. 16 I, II | Quella sua onestá quanto piú m'affligge piú m'innamora: 17 I, II | onestá quanto piú m'affligge piú m'innamora: io non posso 18 I, II | vana, ch'or ne tenti una piú riuscibile.~Don Flaminio. 19 I, II | sta imbriaco o ne dorme piú di trenta. Vostro fratello 20 I, II | sposaralla; ma egli non vol darne piú che trentamila.~Panimbolo. 21 I, II | ingiuria io la sopporterei piú volentieri da ogni uomo 22 I, II | non quando è con voi. Di piú, non è mai giorno che non 23 I, III | Leccardo. Ti sconsolerò piú tosto.~Don Flaminio. Potrai 24 I, III | innamorasti tutto il mondo! - Ella piú rideva ed io passo piú innanzi: - 25 I, III | Ella piú rideva ed io passo piú innanzi: - E fra gli altri 26 I, III | leggiermente: raccontamelo piú minutamente.~Leccardo.... 27 I, III | il portava, non mirando piú alla testa che alla faccia 28 I, III | bocca che n'ho ingiottito piú de una carrafa. La medicina 29 I, III | aromati preziosi odorano piú di questi?~Don Flaminio. 30 I, III | quando toglio una impresa, piú tosto muoio che la lascio.~ 31 I, IV | due voltarelle per aver piú forza, io di ascoltare e 32 I, IV | mie....~Leccardo. (Sará piú bella della prima!). Ditemi, 33 I, IV | una quaglia, talché non è piú viva ed io son rimasto nel 34 I, IV | la Guerra, ché n'uccideva piú ella che non le spade. Ci 35 I, IV | mangiai lei: cosí non fu piú la Fame al mondo, ed io 36 I, IV | farei polvere, ché stringe piú d'una tanaglia.~Leccardo. 37 II, I | Flaminio, e mi rispondono che è piú di un mese che non l'han 38 II, I | sono che del matrimonio piú non si tratta, anzi stima 39 II, I | farvi la proposta, accioché piú l'inganniate e confirmiate 40 II, I | Ignazio. Mi farei uccider piú tosto.~Simbolo. E se non 41 II, II | fia vano, e la moverete piú tosto ad odio che ad amarvi.~ 42 II, II | Ignazio. Signora, io n'ho piú timore veder i suoi lumi 43 II, II | Don Ignazio. E che tempo piú degnamente potrá perdersi 44 II, III | comandare, che mi terrei il piú avventurato uomo che viva, 45 II, III | vostro desiderio con le piú brevi parole che potete.~ 46 II, III | ricercate altra che sia piú meritevole d'un vostro pari, 47 II, III | signora, la quale quanto piú dimostrate sprezzarla piú 48 II, III | piú dimostrate sprezzarla piú l'ingrandite; le vostre 49 II, III | faremo contesa chi amerá piú di noi, ed io dalla mia 50 II, III | cosa è nel cielo che sia piú bella di lei, se splendori, 51 II, III | di Tantalo, dove quanto piú bevea men sazio mi rendeva 52 II, III | bevea men sazio mi rendeva e piú ingordo ne diveniva; anzi 53 II, III | ingordo ne diveniva; anzi nel piú bel godere è sparita via, 54 II, III | sparita via, ed io mi sento piú assetato che mai; anzi mi 55 II, III | felicitá mi presagio di mal piú acerbo; ché amandola non 56 II, III | quanto l'amarò riamato? piú m'infiammarò di quel desiderio 57 II, III | magnifico e reale, ella è stata piú magnifica e reale a non 58 II, III | Non vedi? dove l'aria è piú tranquilla e tutto gioisce, 59 II, IV | di grazia, non mi tenete piú sospeso.~Don Flaminio. Giá 60 II, IV | carissimo don Flaminio, ché piú desiderata novella non aresti 61 II, IV | molto, l'amor è stato assai piú finto che da vero, e mi 62 II, V | conte, e come saprá che è piú d'un mese che non vi son 63 II, VI | tutto, almeno a soffrir piú leggiermente il peso della 64 II, VI | sieno volubili e leggieri e piú pieni di furore che di consiglio; 65 II, VI | toglieste quello che non potete piú restituirmi. Ed io vorrei 66 II, VI | che l'onore, lo stimiamo piú che la vita. Però lo priego 67 II, VI | mesi star senza Carizia? piú tosto potrei vivere senza 68 II, VI | maggior violenza assale tanto piú tosto s'intepidisce.~Don 69 II, VI | vita e l'onore, per non dir piú.~Eufranone. Signore, perdonatemi 70 II, VI | Ignazio. lo non vo' trattener piú voi né me stesso: andrò 71 II, VII | il mio marito su l'uscio, piú del solito allegro). Gentil 72 II, VII | Eufranone. Non vo' farti piú penare. Con don Ignazio 73 II, VIII| tempo non ha potuto far piú e che andrá sopplendo di 74 II, VIII| Eufranone. Tutto stimo sia piú tosto soverchio che manchevole; 75 II, VIII| Eufranone. Che ci ha onorato piú del dovere; e bisognando, 76 II, IX | mia lingua non t'apporta piú male novelle.~Don Flaminio. 77 II, IX | nome di Dio, e non mi tener piú in bilancia: parla.~Leccardo. 78 II, IX | piace.~Leccardo. Quanto ho piú voglia di dire, manco posso.~ 79 II, IX | Leccardo. Non è cosa che piú importi ad un banchetto 80 II, IX | la mala novella non serò piú medicato come oggi.~Don 81 II, IX | indovinar la mia sciagura: piú dolente uomo di me non vive 82 II, IX | core: non posso fingermi piú ragioni contro me stesso 83 II, IX | umanamente può farsi, si muor piú contento. Andiamo in Palazzo, 84 III, I | pentimenti. Sappiate che non è piú facil cosa che guastar un 85 III, I | contraria, perché è tenuta la piú onesta e onorata giovane 86 III, I | con che faccia comparirò piú mai fra cavalieri onorati? 87 III, I | Panimbolo. Noi lo battezaremo piú tosto un generoso inganno 88 III, II | ma l'amor del vino scalda piú forte assai.~Don Flaminio. 89 III, II | Don Flaminio. Non mi recar piú noia con le tue parole che 90 III, II | Don Flaminio. Io sarei il piú ingrato uomo del mondo se, 91 III, II | tempo non me ne concede piú. Mi par soverchio ricordarti 92 III, II | strangolará che non mangiarò piú mai; alla fame darò un perpetuo 93 III, II | Leccardo. Son risoluto servirvi piú volentieri che non sapresti 94 III, II | sodisfazione.~Leccardo. Piú tosto m'appiccherei. Mai 95 III, III | Muterò parere e farò disegni piú a proposito, ché, per esser 96 III, III | disfidato con la paglia a chi piú dorme. M'è salito capriccio 97 III, III | lei, ché son amato dalle piú grandi donne del mondo.~ 98 III, III | vittorie. Ma venghiamo all'ora piú commoda a lei.~Leccardo. 99 III, IV | ti aiuteria, ché tu hai piú a caro un bicchier di vino 100 III, IV | martello.~Leccardo. Sei piú atta a riceverlo che a darlo. - 101 III, IV | per quanto tu vuoi: a me piú tosto manca l'occasione 102 III, IV | siamo sconci: ne parlaremo piú a lungo in casa.~Chiaretta. 103 III, V | scherzato a bastanza: non piú scherzi.~Leccardo. Non abbiamo 104 III, V | spalle una volta, non volgi piú la faccia.~Leccardo. Anzi 105 III, V | gioie e l'istessa Carizia: piú di quel che m'hai chiesto 106 III, V | Per farvi saper la nuova piú saporita; ché si t'avessi 107 III, VI | Simbolo. Taci e non parlar piú in collera. Ecco vostro 108 III, VII | alla sua casa, la qual è piú povera di quante ne sono 109 III, VII | Flaminio. Dovete credere piú a me che a niuno.~Don Ignazio. 110 III, VII | e avendola ne resto io piú onorato. E voi, per farla 111 III, VII | consiglio, e poi fatta non può piú guastarsi; e poi dal rimorso 112 III, VII | suso.~Don Flaminio. Son piú di quattro mesi che me la 113 III, VII | dipinto, sotto i panni è la piú sgarbata e lorda creatura 114 III, VII | Ignazio. Odo cose da voi non piú intese da altri.~Don Flaminio. 115 III, VII | Don Flaminio. Se vi fusse piú tempo, ve lo farei udir 116 III, VII | ma perché viene la notte piú tosto che arei voluto, venete 117 III, VII | cenare e verremo quando sará piú imbrunita la notte.~Don 118 III, X | fratello: quella donna è tenuta piú casta che con piú secretezza 119 III, X | tenuta piú casta che con piú secretezza fa i suoi fatti.~ 120 III, X | Calidora per esser di ciglio piú rigido e piú severo. Mi 121 III, X | esser di ciglio piú rigido e piú severo. Mi ha chiesto in 122 III, XI | Non vi ho io dimandato piú volte se in quel giorno 123 III, XI | da loro, nasconderle ché piú non appaiano.~Don Ignazio. 124 III, XI | la felicitá, allor ne son piú lontano che mai!~Don Flaminio. 125 III, XI | Ignazio. Anzi notte per me la piú acerba e d'infelice memoria 126 III, XI | quella donna che mi era assai piú cara dell'anima istessa. 127 III, XI | dispiace l'atto, mi dispiace piú assai con chi l'hai tu adoperato.~ 128 IV, I | di parere.~Don Ignazio. Piú mi ci son confirmato.~Simbolo. 129 IV, III | Martebellonio. Il mio can ha piú cervello che non ho io, 130 IV, III | sei, se ben la casa fusse piú alta di Mongibello.~Leccardo. 131 IV, III | calarò giú, se la casa fusse piú alta della torre di Babilonia.~ 132 IV, IV | ha trovato chi ha saputo piú di lui.~Panimbolo. Or drizzisi 133 IV, IV | di Carizia, non temiamo piú il fratello. Gran maraviglia 134 IV, IV | devrei; né ho passata notte piú fastidiosa da che nacqui. 135 IV, IV | adesso farli intendere che piú non l'accetta per isposa.~ 136 IV, V | Don Flaminio. (Col tardar piú m'accresce il sospetto).~ 137 IV, V | Leccardo. Oimè, quella faccia piú bianca d'una ricotta, quelle 138 IV, V | ricotta, quelle guancie piú vermiglie di vin cerasolo, 139 IV, V | cerasolo, quei labrucci piú cremesin d'un presciutto, 140 IV, V | Don Flaminio. Che cosa piú peggio della morte?~Leccardo.... 141 IV, V | questo volerla far vivere è piú tosto opra di crudeltá che 142 IV, V | vita. È morta la sposa nel piú bello delle speranze! Oh 143 IV, V | contrastar col cielo, il qual è piú possente d'ogni umano consiglio! 144 IV, V | ché la coscienza afflige piú di quanti tormenti può dar 145 IV, V | mal preso consiglio; ed io piú isconsigliato che lo presi, 146 IV, V | e conservar voi stesso a piú liete speranze.~Don Flaminio. 147 IV, V | Don Flaminio. Io non temo piú i colpi della fortuna, ché 148 IV, V | fortuna per me: non bisogna piú ordir fraudi e inganni; 149 IV, V | fraudi e inganni; non ho piú sospetto di niuno, poiché 150 IV, VI | avendo inteso quanto voi piú degnamente avevate operato 151 IV, VI | qual anima nata sotto le piú maligne stelle del cielo, 152 IV, VI | qual spirito uscito dalle piú cupe parti dell'inferno, 153 IV, VI | vendichi. Vorrei trovar le piú pungenti parole che si ponno, 154 IV, VI | faville tartaree accese nel piú basso baratro dell'inferno. 155 IV, VI | quel che non deve, non deve piú vivere per non vivere vita 156 IV, VI | figlia! quella ch'amava piú che l'anima sua, a cui se 157 IV, VI | è pesata la morte, assai piú pesará il modo della sua 158 IV, VI | ingiuriato la figlia, non ho piú animo di comparirgli innanzi.~ ~ ~ ~ 159 IV, VII | della bellezza ma assai piú dell'onestá di Carizia, 160 IV, VII | come non fu mai donna di piú candido onore né mai macchiato 161 IV, VII | ave uccisa: aresti trovato piú pietá in un barbaro che 162 IV, VII | Eufranone. Non voglio ascoltar piú, ché quanto piú apro e apparecchio 163 IV, VII | ascoltar piú, ché quanto piú apro e apparecchio l'orecchie 164 IV, VII | orecchie al vostro dire, piú apro e apparecchio gli occhi 165 IV, VIII| alle Signorie Vostre come piú meritevoli di me.~Birri. 166 IV, VIII| cagione che sia morta la piú degna gentildonna di questa 167 IV, VIII| o caneva, non assaggiarò piú i tuoi vini? Prego Iddio 168 IV, VIII| galline e polli, non vi goderò piú mai!~Birri. Presto, finimola.~ 169 V, I | fece l'errore, e l'error fu piú tosto dell'etá che suo, 170 V, I | furori, i loro errori son piú degni di scusa che di pena, 171 V, I | procede alla sentenza con piú riguardo.~Eufranone. La 172 V, I | della sorella non sospettino piú cosa contraria all'onor 173 V, I | la casa di Mendozza delle piú chiare d'Ispagna; e a lui 174 V, I | che mi ha generato, che piú onorata giustizia, piú santa 175 V, I | che piú onorata giustizia, piú santa vendetta non arei 176 V, II | sorella si convenia per piú legittime ragioni.~Don Rodorico. 177 V, II | sue parole, che pungeno piú della punta della sua spada? 178 V, III | a che fratelli poi! a' piú chiari e valorosi che vivono 179 V, III | un istesso ventre? rabbia piú convenevole a' barbari che 180 V, III | Don Ignazio. Noi non siamo piú fratelli ma crudelissimi 181 V, III | sua mano, né spero vederla piú in questo mondo se non vestita 182 V, III | acceso talmente che sarò piú tosto per lasciar la vita 183 V, III | ma con queste speranze piú m'inacerbite le piaghe.~ 184 V, III | per non aver a cadere mai piú in podestá di uomo.~Don 185 V, III | mondo.~Polisena. Ed ella piú tosto vol esser vostra che 186 V, III | esser d'altri volea esser piú tosto della morte.~Don Ignazio. 187 V, IV | deliberato per non aver a trattar piú con uomo, poiché era stata 188 V, IV | or cosí caro e amorevole piú che mai foste, e in fede 189 V, IV | e mi ha data la stretta piú de mille volte e senza morir 190 V, IV | Flaminio. Or non si parli piú di scontentezza, poiché


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