Atto, Scena
1 Pro | altre varie lingue; e quanto piú s'odono e si leggono tanto
2 Pro | odono e si leggono tanto piú piacciono e son ristampate,
3 Pro | il quarto atto, e se miri piú adentro, vedrai nascer peripezia
4 Pro | qual nasce da altri studi piú gravi di questo, e le comedie
5 I, I | Cominciarò da quello che piú vi piace: sono stato a don
6 I, I | consigliarmi ed aiutarmi con piú franchezza, come per isfogar
7 I, I | Don Ignazio. Io ardo della piú bella fiamma che sia al
8 I, I | Carizia, restava un poco piú languida, perché la maggiore
9 I, I | opere sue, per non errar piú mai. Ella era sí bella che
10 I, I | mirava e ammirava una mai piú udita leggiadria. Io furtivamente
11 I, I | pungevano poi, e quanto piú pungevano tanto piú ti sentivi
12 I, I | quanto piú pungevano tanto piú ti sentivi tirar a forza
13 I, I | combatteva con me. O strana e mai piú intesa battaglia! onde un
14 I, II | sieno persone in Salerno piú d'incorruttibil onestá di
15 I, II | perché cosí vuole chi può piú del mio potere.~Panimbolo.
16 I, II | Quella sua onestá quanto piú m'affligge piú m'innamora:
17 I, II | onestá quanto piú m'affligge piú m'innamora: io non posso
18 I, II | vana, ch'or ne tenti una piú riuscibile.~Don Flaminio.
19 I, II | sta imbriaco o ne dorme piú di trenta. Vostro fratello
20 I, II | sposaralla; ma egli non vol darne piú che trentamila.~Panimbolo.
21 I, II | ingiuria io la sopporterei piú volentieri da ogni uomo
22 I, II | non quando è con voi. Di piú, non è mai giorno che non
23 I, III | Leccardo. Ti sconsolerò piú tosto.~Don Flaminio. Potrai
24 I, III | innamorasti tutto il mondo! - Ella piú rideva ed io passo piú innanzi: -
25 I, III | Ella piú rideva ed io passo piú innanzi: - E fra gli altri
26 I, III | leggiermente: raccontamelo piú minutamente.~Leccardo....
27 I, III | il portava, non mirando piú alla testa che alla faccia
28 I, III | bocca che n'ho ingiottito piú de una carrafa. La medicina
29 I, III | aromati preziosi odorano piú di questi?~Don Flaminio.
30 I, III | quando toglio una impresa, piú tosto muoio che la lascio.~
31 I, IV | due voltarelle per aver piú forza, io di ascoltare e
32 I, IV | mie....~Leccardo. (Sará piú bella della prima!). Ditemi,
33 I, IV | una quaglia, talché non è piú viva ed io son rimasto nel
34 I, IV | la Guerra, ché n'uccideva piú ella che non le spade. Ci
35 I, IV | mangiai lei: cosí non fu piú la Fame al mondo, ed io
36 I, IV | farei polvere, ché stringe piú d'una tanaglia.~Leccardo.
37 II, I | Flaminio, e mi rispondono che è piú di un mese che non l'han
38 II, I | sono che del matrimonio piú non si tratta, anzi stima
39 II, I | farvi la proposta, accioché piú l'inganniate e confirmiate
40 II, I | Ignazio. Mi farei uccider piú tosto.~Simbolo. E se non
41 II, II | fia vano, e la moverete piú tosto ad odio che ad amarvi.~
42 II, II | Ignazio. Signora, io n'ho piú timore veder i suoi lumi
43 II, II | Don Ignazio. E che tempo piú degnamente potrá perdersi
44 II, III | comandare, che mi terrei il piú avventurato uomo che viva,
45 II, III | vostro desiderio con le piú brevi parole che potete.~
46 II, III | ricercate altra che sia piú meritevole d'un vostro pari,
47 II, III | signora, la quale quanto piú dimostrate sprezzarla piú
48 II, III | piú dimostrate sprezzarla piú l'ingrandite; le vostre
49 II, III | faremo contesa chi amerá piú di noi, ed io dalla mia
50 II, III | cosa è nel cielo che sia piú bella di lei, se splendori,
51 II, III | di Tantalo, dove quanto piú bevea men sazio mi rendeva
52 II, III | bevea men sazio mi rendeva e piú ingordo ne diveniva; anzi
53 II, III | ingordo ne diveniva; anzi nel piú bel godere è sparita via,
54 II, III | sparita via, ed io mi sento piú assetato che mai; anzi mi
55 II, III | felicitá mi dá presagio di mal piú acerbo; ché amandola non
56 II, III | quanto l'amarò riamato? piú m'infiammarò di quel desiderio
57 II, III | magnifico e reale, ella è stata piú magnifica e reale a non
58 II, III | Non vedi? lá dove l'aria è piú tranquilla e tutto gioisce,
59 II, IV | di grazia, non mi tenete piú sospeso.~Don Flaminio. Giá
60 II, IV | carissimo don Flaminio, ché piú desiderata novella non aresti
61 II, IV | molto, l'amor è stato assai piú finto che da vero, e mi
62 II, V | conte, e come saprá che è piú d'un mese che non vi son
63 II, VI | tutto, almeno a soffrir piú leggiermente il peso della
64 II, VI | sieno volubili e leggieri e piú pieni di furore che di consiglio;
65 II, VI | toglieste quello che non potete piú restituirmi. Ed io vorrei
66 II, VI | che l'onore, lo stimiamo piú che la vita. Però lo priego
67 II, VI | mesi star senza Carizia? piú tosto potrei vivere senza
68 II, VI | maggior violenza assale tanto piú tosto s'intepidisce.~Don
69 II, VI | vita e l'onore, per non dir piú.~Eufranone. Signore, perdonatemi
70 II, VI | Ignazio. lo non vo' trattener piú voi né me stesso: andrò
71 II, VII | il mio marito su l'uscio, piú del solito allegro). Gentil
72 II, VII | Eufranone. Non vo' farti piú penare. Con don Ignazio
73 II, VIII| tempo non ha potuto far piú e che andrá sopplendo di
74 II, VIII| Eufranone. Tutto stimo sia piú tosto soverchio che manchevole;
75 II, VIII| Eufranone. Che ci ha onorato piú del dovere; e bisognando,
76 II, IX | mia lingua non t'apporta piú male novelle.~Don Flaminio.
77 II, IX | nome di Dio, e non mi tener piú in bilancia: parla.~Leccardo.
78 II, IX | piace.~Leccardo. Quanto ho piú voglia di dire, manco posso.~
79 II, IX | Leccardo. Non è cosa che piú importi ad un banchetto
80 II, IX | la mala novella non serò piú medicato come oggi.~Don
81 II, IX | indovinar la mia sciagura: piú dolente uomo di me non vive
82 II, IX | core: non posso fingermi piú ragioni contro me stesso
83 II, IX | umanamente può farsi, si muor piú contento. Andiamo in Palazzo,
84 III, I | pentimenti. Sappiate che non è piú facil cosa che guastar un
85 III, I | contraria, perché è tenuta la piú onesta e onorata giovane
86 III, I | con che faccia comparirò piú mai fra cavalieri onorati?
87 III, I | Panimbolo. Noi lo battezaremo piú tosto un generoso inganno
88 III, II | ma l'amor del vino scalda piú forte assai.~Don Flaminio.
89 III, II | Don Flaminio. Non mi recar piú noia con le tue parole che
90 III, II | Don Flaminio. Io sarei il piú ingrato uomo del mondo se,
91 III, II | tempo non me ne concede piú. Mi par soverchio ricordarti
92 III, II | strangolará che non mangiarò piú mai; alla fame darò un perpetuo
93 III, II | Leccardo. Son risoluto servirvi piú volentieri che non sapresti
94 III, II | sodisfazione.~Leccardo. Piú tosto m'appiccherei. Mai
95 III, III | Muterò parere e farò disegni piú a proposito, ché, per esser
96 III, III | disfidato con la paglia a chi piú dorme. M'è salito capriccio
97 III, III | lei, ché son amato dalle piú grandi donne del mondo.~
98 III, III | vittorie. Ma venghiamo all'ora piú commoda a lei.~Leccardo.
99 III, IV | ti aiuteria, ché tu hai piú a caro un bicchier di vino
100 III, IV | martello.~Leccardo. Sei piú atta a riceverlo che a darlo. -
101 III, IV | per quanto tu vuoi: a me piú tosto manca l'occasione
102 III, IV | siamo sconci: ne parlaremo piú a lungo in casa.~Chiaretta.
103 III, V | scherzato a bastanza: non piú scherzi.~Leccardo. Non abbiamo
104 III, V | spalle una volta, non volgi piú la faccia.~Leccardo. Anzi
105 III, V | gioie e l'istessa Carizia: piú di quel che m'hai chiesto
106 III, V | Per farvi saper la nuova piú saporita; ché si t'avessi
107 III, VI | Simbolo. Taci e non parlar piú in collera. Ecco vostro
108 III, VII | alla sua casa, la qual è piú povera di quante ne sono
109 III, VII | Flaminio. Dovete credere piú a me che a niuno.~Don Ignazio.
110 III, VII | e avendola ne resto io piú onorato. E voi, per farla
111 III, VII | consiglio, e poi fatta non può piú guastarsi; e poi dal rimorso
112 III, VII | suso.~Don Flaminio. Son piú di quattro mesi che me la
113 III, VII | dipinto, sotto i panni è la piú sgarbata e lorda creatura
114 III, VII | Ignazio. Odo cose da voi non piú intese da altri.~Don Flaminio.
115 III, VII | Don Flaminio. Se vi fusse piú tempo, ve lo farei udir
116 III, VII | ma perché viene la notte piú tosto che arei voluto, venete
117 III, VII | cenare e verremo quando sará piú imbrunita la notte.~Don
118 III, X | fratello: quella donna è tenuta piú casta che con piú secretezza
119 III, X | tenuta piú casta che con piú secretezza fa i suoi fatti.~
120 III, X | Calidora per esser di ciglio piú rigido e piú severo. Mi
121 III, X | esser di ciglio piú rigido e piú severo. Mi ha chiesto in
122 III, XI | Non vi ho io dimandato piú volte se in quel giorno
123 III, XI | da loro, nasconderle ché piú non appaiano.~Don Ignazio.
124 III, XI | la felicitá, allor ne son piú lontano che mai!~Don Flaminio.
125 III, XI | Ignazio. Anzi notte per me la piú acerba e d'infelice memoria
126 III, XI | quella donna che mi era assai piú cara dell'anima istessa.
127 III, XI | dispiace l'atto, mi dispiace piú assai con chi l'hai tu adoperato.~
128 IV, I | di parere.~Don Ignazio. Piú mi ci son confirmato.~Simbolo.
129 IV, III | Martebellonio. Il mio can ha piú cervello che non ho io,
130 IV, III | sei, se ben la casa fusse piú alta di Mongibello.~Leccardo.
131 IV, III | calarò giú, se la casa fusse piú alta della torre di Babilonia.~
132 IV, IV | ha trovato chi ha saputo piú di lui.~Panimbolo. Or drizzisi
133 IV, IV | di Carizia, non temiamo piú il fratello. Gran maraviglia
134 IV, IV | devrei; né ho passata notte piú fastidiosa da che nacqui.
135 IV, IV | adesso farli intendere che piú non l'accetta per isposa.~
136 IV, V | Don Flaminio. (Col tardar piú m'accresce il sospetto).~
137 IV, V | Leccardo. Oimè, quella faccia piú bianca d'una ricotta, quelle
138 IV, V | ricotta, quelle guancie piú vermiglie di vin cerasolo,
139 IV, V | cerasolo, quei labrucci piú cremesin d'un presciutto,
140 IV, V | Don Flaminio. Che cosa piú peggio della morte?~Leccardo....
141 IV, V | questo volerla far vivere è piú tosto opra di crudeltá che
142 IV, V | vita. È morta la sposa nel piú bello delle speranze! Oh
143 IV, V | contrastar col cielo, il qual è piú possente d'ogni umano consiglio!
144 IV, V | ché la coscienza afflige piú di quanti tormenti può dar
145 IV, V | mal preso consiglio; ed io piú isconsigliato che lo presi,
146 IV, V | e conservar voi stesso a piú liete speranze.~Don Flaminio.
147 IV, V | Don Flaminio. Io non temo piú i colpi della fortuna, ché
148 IV, V | fortuna per me: non bisogna piú ordir fraudi e inganni;
149 IV, V | fraudi e inganni; non ho piú sospetto di niuno, poiché
150 IV, VI | avendo inteso quanto voi piú degnamente avevate operato
151 IV, VI | qual anima nata sotto le piú maligne stelle del cielo,
152 IV, VI | qual spirito uscito dalle piú cupe parti dell'inferno,
153 IV, VI | vendichi. Vorrei trovar le piú pungenti parole che si ponno,
154 IV, VI | faville tartaree accese nel piú basso baratro dell'inferno.
155 IV, VI | quel che non deve, non deve piú vivere per non vivere vita
156 IV, VI | figlia! quella ch'amava piú che l'anima sua, a cui se
157 IV, VI | è pesata la morte, assai piú pesará il modo della sua
158 IV, VI | ingiuriato la figlia, non ho piú animo di comparirgli innanzi.~ ~ ~ ~
159 IV, VII | della bellezza ma assai piú dell'onestá di Carizia,
160 IV, VII | come non fu mai donna di piú candido onore né mai macchiato
161 IV, VII | ave uccisa: aresti trovato piú pietá in un barbaro che
162 IV, VII | Eufranone. Non voglio ascoltar piú, ché quanto piú apro e apparecchio
163 IV, VII | ascoltar piú, ché quanto piú apro e apparecchio l'orecchie
164 IV, VII | orecchie al vostro dire, piú apro e apparecchio gli occhi
165 IV, VIII| alle Signorie Vostre come piú meritevoli di me.~Birri.
166 IV, VIII| cagione che sia morta la piú degna gentildonna di questa
167 IV, VIII| o caneva, non assaggiarò piú i tuoi vini? Prego Iddio
168 IV, VIII| galline e polli, non vi goderò piú mai!~Birri. Presto, finimola.~
169 V, I | fece l'errore, e l'error fu piú tosto dell'etá che suo,
170 V, I | furori, i loro errori son piú degni di scusa che di pena,
171 V, I | procede alla sentenza con piú riguardo.~Eufranone. La
172 V, I | della sorella non sospettino piú cosa contraria all'onor
173 V, I | la casa di Mendozza delle piú chiare d'Ispagna; e a lui
174 V, I | che mi ha generato, che piú onorata giustizia, piú santa
175 V, I | che piú onorata giustizia, piú santa vendetta non arei
176 V, II | sorella si convenia per piú legittime ragioni.~Don Rodorico.
177 V, II | sue parole, che pungeno piú della punta della sua spada?
178 V, III | a che fratelli poi! a' piú chiari e valorosi che vivono
179 V, III | un istesso ventre? rabbia piú convenevole a' barbari che
180 V, III | Don Ignazio. Noi non siamo piú fratelli ma crudelissimi
181 V, III | sua mano, né spero vederla piú in questo mondo se non vestita
182 V, III | acceso talmente che sarò piú tosto per lasciar la vita
183 V, III | ma con queste speranze piú m'inacerbite le piaghe.~
184 V, III | per non aver a cadere mai piú in podestá di uomo.~Don
185 V, III | mondo.~Polisena. Ed ella piú tosto vol esser vostra che
186 V, III | esser d'altri volea esser piú tosto della morte.~Don Ignazio.
187 V, IV | deliberato per non aver a trattar piú con uomo, poiché era stata
188 V, IV | or cosí caro e amorevole piú che mai foste, e in fede
189 V, IV | e mi ha data la stretta piú de mille volte e senza morir
190 V, IV | Flaminio. Or non si parli piú di scontentezza, poiché
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